Addio alla funivia ferma dal 1994:
«Restituiamo un profilo pulito
e armonico alle nostre montagne»

USSITA - L’intervento sulla "Vallone di Selvapiana-Malghe delle spigare" prevede, oltre alla demolizione dei due piloni, la rimozione delle funi di collegamento e lo smontaggio delle apparecchiature elettromeccaniche di stazione

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Uno dei piloni

Il Comune di Ussita e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini insieme per un importante intervento di riqualificazione paesaggistica. È stato infatti approvato il progetto esecutivo per la rimozione delle strutture di linea, delle funi e dei meccanismi e opere elettromeccaniche della funivia bifune a “va e vieni” denominata “OB02 Vallone di Selvapiana-Malghe delle spigare” di Frontignano.

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«Si tratta di strutture non più utilizzate da quasi trent’anni, per l’esattezza l’ultimo esercizio aperto al pubblico avvenne nell’estate del 1994», sottolinea il sindaco Silvia Bernardini. La linea, che aveva una portata massima di 300 persone/ora, è caratterizzata dalla presenza di due sostegni intermedi alti 23 e 13 metri, di forte impatto visivo. L’intervento prevede, oltre alla demolizione dei due piloni, la rimozione delle funi di collegamento e lo smontaggio delle apparecchiature elettromeccaniche di stazione.

«Un plauso e un ringraziamento sincero vanno al Comune di Ussita per aver, insieme al Parco, lavorato per raggiungere questo obiettivo», dichiara il presidente dell’Ente, Andrea Spaterna.

I lavori contemplano anche l’utilizzo di elicotteri, data la difficoltà nel raggiungere l’area con attrezzature e strumentazioni idonee. Il piano di volo verrà concordato con i tecnici del Parco per limitare l’interferenza con la fauna, in particolare con la popolazione di camosci.

«Sono state previste tutta una serie di misure di mitigazione per rendere minimo l’impatto del cantiere. Sono lavori impegnativi, che richiederanno cura ed attenzione, ma siamo soddisfatti – concludono Bernardini e Spaterna – del risultato raggiunto che porterà a rimuovere una struttura inutile e non più utilizzabile e che, finalmente, restituirà un profilo pulito ed armonico alle nostre montagne».



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