«Riorganizzazione della sanità,
presi in giro i marchigiani»

REGIONE - Romano Carancini, consigliere del Pd, critica il progetto presentato dall'assessore Saltamartini: «Scandaloso il metodo di confronto: nessun coinvolgimento dei cittadini, preoccupazione di ricavare posti e poltrone per gli amici degli amici». Domani il passaggio in Commissione Sanità: «Un solo giorno per sentire le osservazioni di 23 persone su una legge di 50 articoli»

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Romano Carancini

 

Il consigliere Pd Romano Carancini all’attacco sulla riorganizzazione del sistema sanitario: «Una riforma senza un euro in più, è una presa in giro». Domani convocata la Commissione sanità: «23 persone chiamate a fare osservazioni su una nuova legge composta da 50 articoli» dice il consigliere, relatore di minoranza della proposta di legge 128/2022 “Organizzazione del servizio sanitario regionale”.

«Mi chiedo se siamo su “Scherzi a parte”» attacca Carancini sulla proposta di legge di riorganizzazione del sistema sanitario. Il consigliere su quella che dice viene proposta come una «panacea di tutti i problemi», lamenta: «dopo quasi due anni, la maggioranza convoca in Commissione Sanità, solo per la seduta di domani (13 luglio), ben 23 persone da ascoltare affidando loro un tempo massimo di 15 minuti per esprimere le osservazioni sulla nuova legge».

FilippoSaltamartini

Filippo Saltamartini

Ancora, secondo il consigliere regionale «questo metodo spiccio, finalizzato solo a potersi fregiare, dopo la prevedibile approvazione della legge, di aver assolto al tema “partecipazione”, fa peraltro seguito al finto coinvolgimento delle conferenze dei sindaci delle aree vaste nelle quali l’assessore Filippo Saltamartini è andato, ha illustrato sei slide e se ne è andato senza impegnarsi a raccogliere eventuali osservazioni. Un’evidente presa in giro dei marchigiani, delle loro associazioni e dei sindaci, nonché uno scandaloso metodo di confronto sulla nuova legge. Scelta scellerata, d’altro canto, quella di nascondere, ad oggi, ai consiglieri regionali i tre studi delle università Bicocca di Milano, Sant’Anna di Pisa e Politecnica delle Marche sulla base delle quali, dice Saltamartini, è fondata la riforma. Il marchio di fabbrica del governo delle destre regionali che abbiamo vissuto in questi due anni viene confermato in questo importante passaggio politico: nessun coinvolgimento dei marchigiani, preoccupazione di ricavare posti e poltrone per gli amici degli amici, meglio se non marchigiani, e soprattutto, si faccia attenzione, una legge che non si occupa della salute delle persone, che non interpreta il tempo e ciò che è accaduto in conseguenza del Covid, che non affronta i problemi della sanità sul personale, sulle disuguaglianze, sull’emergenza e urgenza, sulla prevenzione, in particolare quella dei disturbi mentali, sulle liste di attesa, sulla riorganizzazione della sanità primaria dei territori. Nulla di questo – conclude Romano Carancini -. Solo riorganizzazione degli assetti e dei poteri, ivi compresi la moltiplicazione dei ruoli di direttore. Una riforma senza un euro in più vuol dire prendersi gioco delle persone ma soprattutto voler approvare una vera e propria controriforma».

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