Personale Usca al lavoro
Da una parte la Regione che dà la colpa al governo. Dall’altra il Pd che se la prende con la Regione. E in mezzo i pazienti Covid che dall’oggi al domani rischiano di trovarsi senza un servizio fino ad oggi fondamentale.
Ha tutta l’aria di essere una sorta di pasticcio quello che si è venuto a creare intorno alle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziali istituite durante il periodo peggiore della pandemia. In sostanza squadre di medici e professionisti che prendevano in carico i pazienti positivi a domicilio, evitando dove possibile, che finissero ricoverati in ospedale.
I contratti delle Usca sono scaduti ieri, ed è qui che si è creato il problema. La Regione infatti se la prende con il governo che non ha prorogato i contratti, il Pd invece dice che la scadenza era nota da tempo e che è stata la Regione a farsi trovare impreparata. Secondo i dem infatti, sapendo che la richiesta di proroga non sarebbe stata accolta, la giunta regionale avrebbe dovuto provvedere di sua iniziativa ad assumere medici per far continuare il servizio. E alcuni esponenti dem hanno citato, per esempio, il caso dell’Emilia Romagna dove le Usca sono state prorogate lo stesso.
Comunque sia, sta di fatto che le nuova Uca (praticamente le Usca con i medici che guadagneranno quasi la metà) istituite dalla Regione rischiano di diventare una scatola vuota per mancanza di fondi, proprio in un momento in cui i contagi sono in forte risalita.
Filippo Saltamartini
Partiamo dalla difesa della Regione. «Ho chiesto al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga di farsi promotore col Governo della nostra richiesta di proroga delle Usca fino al 31 dicembre, o in alternativa l’adeguamento del trattamento economico delle nuove Uca a quello attuale delle Usca – spiega l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – ma non sono stato ascoltato. E’ quindi paradossale che esponenti di partiti che appoggiano la scelta del Governo nazionale ora lamentino la situazione che si viene a creare in tutte le regioni, non solo nella nostra. E’ per questo – continua l’assessore – che ho chiesto a Fedriga di rendere il compenso delle Uca pari a quello delle vecchie Usca, altrimenti non stupisce il fatto che pochissimi medici ex-Usca abbiano manifestato l’intenzione ad aderire (al momento una decina sui 150 in servizio fino al 30 giugno).
L’Asur si è attivata contattando tutti i medici con telefonate e mail – conclude l’assessore – ma solo prorogando le Usca o adeguando il compenso il Governo ci può aiutare a mantenere un servizio che si è dimostrato efficace ed efficiente, soprattutto in un momento in cui il numero dei positivi cresce ma molti pazienti possono essere trattati a casa, anche con l’utilizzo di medicinali come il Molnupiravir e il Paxlovid, prodotto nello stabilimento ascolano della Pfizer».
Fabrizio Cesetti
L’attacco del Pd. «Ancora una volta la giunta regionale si fa sorprendere dagli eventi e rischia di creare un nuovo disastro sanitario – dice il consigliere regionale Fabrizio Cesetti – Che l’esperienza delle Usca si sarebbe conclusa il 30 giugno era noto da tempo, quindi oltre a chiedere al governo la loro proroga fino al 31 dicembre, richiesta peraltro patrocinata in Parlamento dal Partito Democratico con un apposito emendamento alla legge 24/2022 a prima firma dell’onorevole Paolo Siani, la giunta regionale avrebbe dovuto prevedere un immediato potenziamento dell’assistenza domiciliare, soprattutto alla luce della preoccupante crescita dei contagi da Covid che si registra ormai da diverse settimane. Invece, come al solito, sono riusciti a partorire un provvedimento sbagliato e inefficace».
«Anziché assumere nuovi medici – continua Cesetti – si è optato per le cosiddette Uca, ma così facendo si propongono ai medici contratti a tempo determinato e con compensi poco ragionevoli, poco più della metà di quelli previsti dalle Usca (23,90 euro l’ora lordi contro i precedenti 40). Il probabile risultato sarà quello di disincentivare la loro disponibilità e quindi indebolire sensibilmente l’assistenza domiciliare. Le conseguenze non sono difficili da immaginare: va da sé, infatti, che con il vuoto lasciato dalle Usca, molti malati correranno il rischio di aggravarsi. Inoltre, con il depotenziamento dell’assistenza domiciliare, potrebbe riaffacciarsi lo spettro del sovraffollamento delle strutture ospedaliere e del collasso dei Pronto soccorso, già oggi al limite, oltre che la diffusione di nuovi focolai tra il personale sanitario. Uno scenario da incubo che deve essere assolutamente scongiurato con provvedimenti immediati e urgenti, considerato che la sanità è la prima e più rilevante competenza regionale».
Chiusura delle Usca, il Pd attacca: «I pazienti Covid saranno abbandonati»
Ma come mai? I vaccini non dovevano fermare la pandemia?
Alla fine dell'esperienza di Saltamartini, alla sanità regionale, si potrà redigere un manuale sul come non comportarsi su questo settore.
Come è andato il concerto di sabato?
Se ne accorgono adesso del problema? Il solito scarica barile
Ma la Regione le UCa le deve cmq pagare e quindi perché non prorogare le Usca? Non bisognava aspettare la scadenza delle Usca ma prorogarle prima visto l'andamento della pandemia
non ricominciamo...
Ho già un pronostico per Settembre.
Annamo ... bene...
Ma che strano,. Eppure tutti a mantere la distanza di sicurezza
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C’è da “finissee li” vaccini, in magazzino.
Sono due anni che non combinate un mazzo. Certo la sanità rimane come prima, forse con più fantasia negli intenti e con risate a gogò sull’operato del suo assessore addirittura capace di inciampare su una esse. Adesso non mi vengono in mente quali siano le difficoltà incontrate da Saltamartini e poi riuscite a superare. I giornali si sa scrivono per attirare lettori e le notizie vanno sempre prese con le molle. Piccola eccezione, Saltamartini, che non dico sfugga al mio occhio poco attento ma sembra, più che un assessore, un personaggio che da solo può benissimo occupare le pagine di un intero giornalino satirico sulla sanità marchigiana di cui non vale più neanche la pena di parlare. Certo tutti quei progetti con cui avreste affossato del tutto la precedente amministrazione, li avete sbandierati ai quattro venti ma si dice che abbiano già ordinato la stoffa per le nuove poltrone. A questo punto, vi siete già dimostrati geniali costruttori di infrastrutture inimmaginabili fino a due anni fa ma si sa che senza un po’ di fantasia non si amministra. Continuate pure così, cercate di mantenere fino a che vi riesce un contegno simile al politico tanto da far dire a chi vi ha votato che finora avete fatto o farete tutto quello che avete promesso. Adesso si dice ” virtuale ” e veramente sarebbe appartenente a questo mondo quel che avete detto, fatto e quel che direte e farete di ipotetico: niente. Del resto siete tutti molto furbi, intelligenti non so, visto che vivevate già del vostro lavoro e per riffe e per raffe avete infinocchiato un popolo e adesso state godendo i profitti del vostro inganno. Inutile continuare, non tiene la pena, tanto valete, tanto avete dimostrato e tanto ancora vi cimenterete a fare, chiaramente sempre virtualmente come assumere dottori infermieri, spezzare le code, questo detto così per dire tanto per ricordare che lo spunto del post è il Saltamartini. Ma perso per perso, so che non ve ne siete accorti, voi, ma tanti altri sì, e fate un bel rimpasto, ma non cercando di trovare il soggetto adatto per questo o quello che tanto per dirla alla Verdi “pari sono”. Un bel sorteggio, un pizzico di fortuna e chissà, tutto può succedere, in peggio forse no, oramai ammettetelo lo avete dato quasi tutto, per carità non certo in modo esaustivo ma siete lì solo da due anni figuriamoci quali e quante strade potete ancora calpestare e con quali risultati poi!! Sorteggiatevi e chissà che come diceva il poeta, dai diamanti non nasce niente, figuriamoci dal nulla se ricordo bene.. Solo un piccolo consiglio, per le pubbliche relazioni non rinunciate a Borroni che è ubiquo, così sembra gobbo.. diciamo che è onnipresente, così rende meglio e che per un mese e forse più è stato visto contemporaneamente a Civitanova (e non a tirare Ciarapica ma a tenere il posto caldo per prossimi lanci come quello già effettuato in Regione), poi ad Ancona, sedi politiche cittadine, cene, comitati di quartiere e via all’infinito tanto che per un attimo sembrava fosse lui a voler diventare sindaco, invece ben più alto guardava la sua onnipotenza. Ci manca che gli affianchi pure l’onniscienza che mi sa che tanto lontano dalla sua teorica…certo… presunzione, non si va.