di Federica Nardi
Stamattina nelle parole dei frequentatori della parrocchia dell’Immacolata a Macerata c’è ancora qualche traccia della tempesta scatenata dall’omelia del parrocco e vicario della Diocesi don Andrea Leonesi con il suo paragone retorico tra aborto e pedofilia. Di Leonesi invece, nessuna traccia. Per alcuni fedeli che frequentano la chiesa di corso Cavour le scuse del parroco sono più che sufficienti, per altri «non è successo niente», altri ancora fanno trasparire il dissenso per quanto detto dal pulpito. La parrocchia nel frattempo ha cancellato i video delle celebrazioni (fino a stamattina era possibile guardarle in diretta su Youtube).
Alcuni fedeli all’ingresso della chiesa dell’Immacolata stamattina
La prima a uscire è Aurelie Mbinke, 56 anni: «Il parrocco ha sbagliato – dice -, penso che volesse dare un messaggio ma non si può confrontare la pedofilia con l’aborto. E’ molto sbagliato. La pedofilia è un reato, un crimine. L’aborto la legge lo permette. È vero che la Chiesa lo vieta ma una donna quando abortisce non è che lo vuole, forse si trova in una condizione che non le permette di portare avanti la gravidanza. Ed è un suo diritto». Sulla reazione della comunità di fedeli Mbinke spiega: «Qui ci sono anche anziani che magari preferiscono non parlare ci queste cose. Ma io essendo più aperta, più moderna, capisco che bisogna confrontarsi con questo. Anche io ho subito un aborto terapeutico, un feto che era malato. E ti trovi di fronte al fatto che se porti avanti una gravidanza ti troverai in difficoltà. Allora devi scegliere: non è che c’è la voglia di abortire ma ti trovi nelle condizioni di farlo. Secondo me. Don Andrea l’altro giorno ha chiesto pure scusa, si è pentito».
Mario Ulissi invece tira dritto e ripete: «Per me non è successo niente». Anche per due anziane sorelle, di 70 e 82 anni (che hanno preferito l’anonimato), «non è cambiato niente né diamo giudizi. C’è già qualcuno lassù che li dà (Dio, ndr). Tra di noi ne abbiamo parlato qualche volta in famiglia, però non giudichiamo. Come comunità ci siamo sentiti un po’ nell’occhio del ciclone perché ha fatto scalpore in tutta Italia. Ha chiesto scusa pubblicamente comunque». E che cosa ne pensano dell’omelia in sé? «Non doveva toccare per niente quel tasto. Cioè parlare dell’aborto sì perché è di sua competenza, la pedofilia no. Non doveva dire nemmeno che la donna deve essere sottomessa all’uomo. Una mancanza che può fare qualsiasi uomo, perché è un uomo oltre a essere sacerdote e vicario. Ha chiesto scusa. Se perdona il Signore dobbiamo perdonare noi».
Giulio Serafini è un parrocchiano doc: «Sono nato in questa via e vengo qui ogni domenica. Cosa ne penso? Ci sono problemi più seri come il Covid, le difficoltà delle famiglie. Un’uscita inopportuna in un contesto che poi è stato estrapolato. Ha chiesto scusa, basta. Noi distinguiamo le opinioni e ne abbiamo rispetto. Poi in un’omelia…Se uno è intelligente capisce quello che voleva dire. Noi veniamo qui per pregare, per la nostra comunità, per stare insieme. Chi parla deve essere attento a quello che dice. Siamo cittadini responsabili, intelligenti, sappiamo il senso e il significato delle parole. Un conto sono gli aspetti giuridici, un conto sono gli aspetti di fede. Don Leonesi ha associato due elementi che potevano essere trattati non in quel contesto e in maniera più precisa e corretta».
Don Andrea Leonesi
Che Leonesi abbia sbagliato lo pensa anche Argia Rosati, 88 anni: «Io qui mi ci trovo bene – dice all’ingresso della Chiesa -, solo che c’è questo parrocco che dice delle cose non proprio giuste». Cos’ha pensato di quell’omelia? «Io non ho pensato niente di quelle parole. Vengo alla messa, lo scordo e basta. Non mi interessa molto. ha detto cose che non vanno dette ma a me non interessa, ho una certa età. Non dice delle cose giuste, quello lo sappiamo. Però non ci possiamo fare niente».
Tra i non abituali dell’Immacolata Stefano Panaro, che all’uscita dalla messa dice la sua: «Credo che la Chiesa dovrebbe continuare a fare la Chiesa e basta senza entrare in altri ambiti. Penso che paragonare la pedofilia all’aborto sia qualcosa di veramente strano. Due ambiti completamente differenti. Se la Chiesa sta nel suo probabilmente è preferibile. Se ognuno fa la sua parte, onestamente, in base al proprio credo, sta nel giusto. La Chiesa deve fare il bene della Chiesa e stare nel suo alveo».
Se Don Leonesi ha capito di averle sparate grosse e ha chiesto sinceramente scusa va benissimo e la questione con lui dovrebbe essere chiusa. Non dimentichiamoci che non sempre chi la pensa come noi esprime le sue idee in maniera composta. Per intenderci, le sue parole erano gravissime ma nessuno dovrebbe tappargli la bocca o insultarlo per strada o peggio, spero quindi che da un lato lui possa mettersi alle spalle questa vicenda esprimendo le sue idee in maniera più equilibrata e consapevole, e dall'altro che nessuno gli causi fastidi. Il problema, però, è un altro: il vescovo, in rappresentanza della Chiesa, ha difeso le sue parole. Il vescovo ha chiesto scusa? Tutt'altro, mi pare. Per cui di cosa stiamo parlando? La posizione ufficiale della Chiesa in merito rimane medievale, bigotta e aberrante.
Don Leonesi non ha sbagliato proprio nulla. L aborto è il più grave dei delitti, perché sopprime una vita innocente. Peggio della pena di morte. Tra le altre cose, ascoltando bene l audio , ha concluso con una domanda nemmeno retorica, e non ha detto quale dei due Crimi sia peggiore
Scuse di facciata
Quando sapremo come due cellule possano vivere all'esterno di un utero ne riparleremo. Ragazzi,è fisiologia non metafisica.
Non cè scuse.Sbagliato paga.Tutti così dicono.
Ma vi sfiora il dubbio che un prete dal suo pulpito rivolto ai suoi fedeli abbia titolo per dire ciò che la dottrina gli propone? E del pari che noi laici intransigenti sulla laicità dovremmo essere indifferenti e far valere la legge che per lo Stato laico significa legge 194 interruzione di gravidanza lecita a determinate condizioni e abuso di minori reato perseguito dal codice penale. Tertium non datur!!! La legge è legge e si spetta. La chiesa è chiesa e per chi la segue offre un precetto morale! ps: vorrei però lo stesso clamore quando la Chiesa invita a comportamenti che sul piano legale sono illegittimi ma piacciono alla gente che piace!
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Don Leonesi ha detto che l’aborto è un crimine!!! Scusate cari intellettuali di sinistra ma non riesco a capire cosa doveva dire altrimenti!!! Del resto fa il prete mica il segretario del PD…..
”Vengo alla messa, lo scordo e basta”… trafitture e stritolature di amorevolezza…
Secondo me,le persone intervistate all’uscita deall’Immacolata hanno fatto male a rispondere,in qualunque modo abbiano risposto, facendosi strumentalizzare da giornalistico che continuano a speculare su questa vicenda, in attesa del prossimo scandaletto.conosco don Andrea,è una persona molto buona,è stato l’unico conforto di mia madre malata terminale,oltre noi familiari.Non voglio buttarla sul patetico,,ma certi politicanti e pseudo giornalisti non mollano l’osso,come cani rabbiosi che non lo lasciano finché non ne rimane più nulla!!
Mammamia che noia ancora articoli su questa storia, bastaaaaaaa!
Anch’io ho commentato basita e infuriata al primissimo articolo ma era 1 settimana fa, sono 6 gg che c’è la fila per esternare sempre sull’argomento…
OK Don Leonesi ha commesso un pesante scivolone che ha fatto saltare sulla sedia tanti me inclusa, ma sto linciaggio mediatico che dura e perdura è troppo. Il Don ha capito di sicuro, basta.
Davvero a MC non abbiamo null’altro a cui pensare? sarà il covid che ci fa attaccare a qualsiasi altro evento eccezionale che non sia il covid pur di parlare di altro.
Don Leonesi ha detto ciò che la Chiesa dice da secoli: difende la vita umana dal concepimento alla morte dell’individuo. Come è scritto pure nel Corano.
Ciò che sto leggendo su CM mi fa credere che abbiamo cattolici benpensanti, all’acqua di rose. Un materialista, un ateo, possono avere vincoli morali personali. Un nemico della Chiesa e delle religioni “oppio dei popoli” ha l’obiettivo di distruggere la Chiesa cattolica, che è barriera – in questo caso dell’aborto e della pedofilia – a tutte le aberrazioni sessuali che pian piano vogliono fare approvare dal Parlamento e passarle come decisione democratica. Per distruggere. Come hanno fatto con lo spinello libero e la modica quantità di droga pesante ad uso personale.
Purtroppo, anche i cattolici praticanti discutono, fanno i distinguo, criticano i loro pastori, soprattutto in base alle idee e alla dialettica che altri mettono in moto contro la Chiesa. E poi aborto e pedofilia erano messi con il punto interrogativo. Soprattutto mi chiedo chi è stata la quinta colonna che ha fornito il filmato dello “scandalo”?
Io ringrazio il Cielo di avere avuto una formazione teosofica, che mi ha permesso di ritornare nella Chiesa cattolica, la quale ha meccanismi e tecnologie più avanzate tra le religioni, dato che permette ad un sacerdote, santo o peccatore, di essere il “medium”, il mezzo, per la discesa nel pianeta del Figlio, inviato dal Padre e con l’opera dello Spirito Santo.
Un semplice studente di Teosofia (Tesofia: “conoscenza di Dio”, meglio: “sapere come conoscere Dio”), senza neanche avere il potere della chiaroveggenza, sa benissimo che l’aborto è più grave della pedofilia, pure perchè, al di là dell’uccisione, generalmente il periodo prenatale fa registrare nell’inconscio dell’individuo in gestazione eventi che poi comportano aberrazioni psicologiche. Come uno psicologo, o uno psichiatra può scientificamente dimostrare.
La cosa che mi chiedo è, però, la seguente: quei fedeli cattolici dell’Immacolata, che spaccano il pelo in quattro, dimenticando di mettere sullo stesso piano di peccato “mortale”, l’avvenimento dell’aborto e della violenza su di un bambino, saranno pronti ad opporsi ai “senza Dio” e ai “cattocomunisti”, quando tenteranno di gettare la Chiesa nelle catacombe?
La cosa che emerge chiara da questa vicenda è che non si capisca che differenza ci sia tra la figura di Vicario del Vescovo e quella del prete di campagna. E non lo dico con l’intendo di offendere nessuno ma perché dal secondo ci si possono anche attendere uscite (comunque non giustificabili) male articolate e legate ad una visione del Mondo che volenti o nolenti non è al passo con i tempi. Colui invece che fa le veci di una figura così importante quale il Vescovo ha in mano il compito di guidare i fedeli nelle difficili acuqe del 2020 (non dell’anno 1000) e quindi dovrebbe padroneggiare toni, linguaggi, e situazioni per sapere cosa dire ma, soprattutto, quando e come. Mi resta difficile credere che la grande conversione che si auspica nell’omelia possa avere luogo poggiando su certe affermazioni!