La piazza di Visso, zona rossa dal 2016
Giovanni Legnini, commissario alla Ricostruzione, sottoporrà il 30 aprile alla Cabina di coordinamento con i governatori delle Regioni Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo un’ordinanza che destina 30 milioni di euro alle imprese del cratere per la sicurezza sui luoghi di lavoro e gli investimenti necessari per le nuove misure di contrasto al contagio del Covid-19. Sempre lo stesso giorno la Cabina di coordinamento esaminerà anche il testo dell’ordinanza di semplificazione delle procedure per la presentazione delle richieste di contributo alla ricostruzione degli immobili privati che fisserà, tra l’altro, «tempi certi e molto più contenuti di quelli attuali per l’esame delle domande e l’avvio dei lavori», spiega la struttura commissariale.
Giovanni Legnini
L’annuncio arriva oggi, in concomitanza con la giornata mondiale della sicurezza sul lavoro. «La nostra prima necessità è quella di garantire il rispetto rigoroso delle misure di prevenzione nei cantieri di ricostruzione nel centro Italia colpito dal sisma 2016, che il 4 maggio potranno ripartire, sia per contrastare e contenere il contagio del Covid-19 che gli infortuni sui luoghi di lavoro», dice Legnini. I fondi arrivano dall’Inail, sono disponibili dal 2017, e benché siano già stati resi disponibili con un bando, sono stati utilizzati finora solo in minima parte. Dei 30 milioni, 18,6 sono assegnati alle Marche, 4,2 a Lazio ed Umbria, 3 milioni all’Abruzzo. «Lavorerò in sinergia con le autorità preposte ai controlli e d’intesa con le parti sociali per far sì che sicurezza, rispetto dei diritti e legalità siano garantiti nei cantieri della ricostruzione, che dovranno progressivamente aumentare a ritmi accelerati, già nei prossimi mesi, in virtù delle misure che stiamo adottando», conclude il commissario.
Fernando De Santis
Sul fronte dei tecnici ci sono però preoccupazioni da parte degli architetti, rilanciate dal sindacato Inarsind che rappresenta anche gli ingegneri liberi professionisti. Il presidente Fernando De Santis mette in guardia sul fatto che l’autocertificazione possa diventare un «boomerang», e «bisogna radicalmente rivedere gli aspetti che riguardano il riconoscimento dei costi della prestazione professionale, i limiti previsti per il cumulo degli incarichi, le modalità di deposito, responsabilità dei professionisti e rispetto delle norme del codice civile sui contratti. Non posso non apprezzare il cambio di passo, anche se stimolato dall’emergenza Covid19, che il nuovo commissario ha voluto imprimere con le ultime ordinanze da lui varate, ma voglio anche mettere in guardia la nuova struttura commissariale dall’agevolare nuove norme che ci riguardano, come quelle sull’autocertificazione, prima di aver chiarito tutto quanto fino adesso si è visto che non funziona. Come forza di rappresentanza sindacale, come ormai nostra consuetudine, ribadiamo la disponibilità ad un confronto per un contributo costruttivo e condiviso, ma nel contempo saremo vigili e pronti ad ogni azione, anche di protesta, nel caso in cui gli interessi dei nostri rappresentati non venissero adeguatamente presi in considerazione. Nel frattempo se dovesse uscire l’ordinanza sull’autocertificazione, obbligatoria o facoltativa che sia, studieremo un atto di manleva, da firmare contestualmente al contratto, che metteremo a disposizione di tutti i liberi professionisti, perché le incertezze normative non ricadano sulla categoria».
(redazione CM)
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