Sisma, Falcucci punta il dito:
«Per altre emergenze misure speciali
Noi ancora aspettiamo risposte»

DENUNCIA - Il sindaco di Castelsantangelo commenta le parole del premier Conte sul Coronavirus: «Ho preso atto che alcuni provvedimenti specifici, di carattere di sostegno economico e fiscale, si possono destinare ai soli interessati dall’emergenza sanitaria. Finalmente! Allora si possono finalizzare e restringere. Perché per noi che abbiamo perduto tutto non è stato e non è possibile»

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Il sindaco di Castelsantangelo Mauro Falcucci durante la visita del premier Giuseppe Conte a settembre

 

«Siamo ancora in attesa non solo di una risposta, ma soprattutto di misure e iniziative che ci vedano cittadini uguali agli altri. Noi siamo differenti da quelli di tutte le altre emergenze come il ponte Morandi, l’emergenza del Veneto, il sisma di Ischia». Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo, lancia parole durissime oggi dopo aver ascoltato l’intervento del premier Giuseppe Conte in merito alla situazione nazionale del Coronavirus. Falcucci infatti, a quattro anni dal sisma che ha distrutto anche il suo Comune, denuncia lo stallo della ricostruzione e la mancanza di risposte circostanziate per i Comuni più danneggiati.

«Ho appena ascoltato il presidente Conte dire che non “lascerà soli” i cittadini e i contagiati dal Covid-19 – scrive Falcucci in un post su Facebook -. Auspico, confido, spero che questa affermazione sia diversa da quella più volte reiterata a noi terremotati del 2016 in tutte le occasioni di visite, sopralluoghi e passerelle effettuate nei Comuni distrutti. Se così non fosse….. lascio a tutti immaginare le conseguenze. Sempre oggi, ho preso atto che alcune misure specifiche, di carattere di sostegno economico e fiscale, si possono destinare ai soli interessati dall’emergenza sanitaria. Finalmente! Allora le predette misure si possono finalizzare e restringere.  Perché per chi ha perduto tutto il 24 agosto 2016 e il 26 e 30 ottobre 2016 a causa del catastrofico sisma, rivelatosi tale solo per alcuni Comuni del centro Italia, ciò non è stato e non è possibile.  Domanda alla quale tutti siamo ancora in attesa non solo di una risposta, ma soprattutto di misure e iniziative che ci vedano cittadini uguali agli altri. Noi siamo differenti da quelli di tutte le altre emergenze come il ponte Morandi, l’emergenza del Veneto, il sisma di Ischia.  Ai commissari delle altre sono stati conferiti, giustamente poteri speciali perché trattasi di situazioni speciali, per il commissario “straordinario” del sisma no, anzi ulteriori passaggi burocratici. Una riflessione che rivolgo a chi dovrebbe vigilare e governare affinché la Carta costituzionale sia applicata per tutti in maniera uguale. Così come tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, lo dovrebbero essere anche per altro, specialmente quando si tratta di salute, emergenze e lavoro».



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