«Non ho mire da sindaco in pectore, mi candiderei solo se chiamata dalla città o da una parte di essa». L’avvocato Silvia Squadroni, già presidente dei Teatri di Civitanova torna a parlare e lo fa sgomberando il campo da possibili interessi personalistici (la poltrona di Palazzo Sforza) e attaccando il sindaco Fabrizio Ciarapica, ma soprattutto il vicesindaco Fausto Troiani, considerato dalla Squadroni il deus ex machina che ha partorito il progetto Strever. Dopo un’estate rovente dove a tenere banco è stata la questione del parcheggio sotterraneo al Varco, dalle parti della maggioranza pare si stia cercando di virare e trovare una soluzione che possa andare bene ai consiglieri che hanno bocciato la proposta. Pare si discuta della possibilità di realizzare, con mutuo Atac, un parcheggio rialzato zona Cristo Re, via Leonardo Da Vinci, ma al momento è un pour parler. La Squadroni invece sembra intenzionata a far luce sul progetto Strever: «affidare ad un privato non già la realizzazione di un mega parcheggio ma l’estensione di tale gestione a ben 1.475 posti auto anche nelle vie del centro, trasformando in blu ciò che oggi è bianco, costituirebbe una porcata di proporzioni inaccettabili – sottolinea Squadroni -. Se a Palazzo, oltre alla torta, qualcuno vorrebbe omaggiare Strever anche con la panna e le ciliegine io penso ai miei concittadini. In 35 anni di gestione viaggerebbero oltre 100 milioni di euro a fronte di investimenti in finanza di progetto per 12 milioni». Squadroni sottolinea poi come il progetto Strever fosse presente già prima delle elezioni nel 2017: «Sarà un caso che già dal 2017 il fascicoletto Strever spa girava insieme al vicesindaco-sindaco subito dopo la botta di fortuna delle amministrative. Un progetto che parte con l’incollamento di certi soggetti nelle assessorili poltrone e che anche dinanzi alla sollevazione d’una cittadinanza intera, la nascita d’un comitato, proteste e negazioni financo da consiglieri di maggioranza, proseguono imperterriti utilizzando la faccia buona di Fabrizio Ciarapica in funzione di parafulmini. L’inventore resta dietro le quinte ed il buon Fabrizio a regger botta. Spero che in Consiglio comunale, proprio tra le file della maggioranza, molti consiglieri mantengano la schiena dritta opponendosi veementemente a questo progetto».
Immaginiamo un parcheggio multipiano, interrato o sopraelevato che sia. Immaginiamo la perizia e la competenza della posa delle pietre con dislivelli per inciampi multipli di Via Duca degli Abruzzi. Immaginiamo le perizie le competenze di questi nuovi Brunelleschi all'opera su qualcosa di impegnativo. Viste le basi almeno a rifarsi alle opere di Eugenio Miozzi.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Prima comandava Silenzi, adesso Troiani. Ah povera ingenuità.