di Laura Boccanera
«Parcheggio sotterraneo al Varco deciso senza confronto nelle sedi istituzionali, senza informazioni ai cittadini. Si capisca che qui si mettono 2mila parcheggi a pagamento, si decida con un referendum». Il segretario del Pd, Guido Frinconi, torna sul caso park al Varco a mare di Civitanova dopo l’assemblea dell’altra sera.
Dopo aver incassato la contrarietà dei commercianti, dei balneari e anche quella degli albergatori, anche la politica non vede di buon occhio la realizzazione del progetto. E non sarebbe solo il Pd ad essere contrario, tanto che l’altra sera alcuni consiglieri di maggioranza si sarebbero incontrati proprio per discutere del progetto. Duro anche il Partito democratico: «Duemila parcheggi che oggi sono gratuiti diventeranno a pagamento in centro e sul lungomare, piano che impegnerà la città e i contributi dei cittadini per i prossimi 35 anni. Il sindaco ci informa inoltre che gli introiti andranno a finire nelle tasche del privato che si aggiudicherà la gara e che, in cambio, costruirà il park sotterraneo, fatto di appena 200 posti auto. Infine la fortunata ditta assegnataria si prenderà anche gli incassi dei parcometri fino al 2050. Un sindaco di una importante città come Civitanova vorrebbe impegnare tutti gli abitanti per i prossimi quarant’anni d’imperio e senza instaurare alcun confronto su un tema così rilevante?- chiede Frinconi – prima di dare seguito ad una simile decisione è indispensabile attuare un confronto coi cittadini e non è escluso che, su di un argomento così importante, si indìca un referendum attraverso il quale, utilizzando lo strumento democratico per eccellenza, siano i cittadini ad esprimere il consenso o il dissenso». Frinconi ricorda a Ciarapica che un parcheggio sotterraneo già c’è, quello mai utilizzato nella zona Cecchetti e che «basterebbe riattivare senza deturpare il centro per creare altri parcheggi». Contrario anche Stefano Mei del Movimento 5 stelle: «il parcheggio sotto il varco sul mare è un’opera impattante per il futuro della città. Non sarà una toppa per pochi anni ma qualcosa con cui fare i conti, nel vero senso della parola, per i prossimi 30 anni. Questo in un quadro generale in cui tutte le città studiano come togliere traffico dai centri, come incrementare il trasporto pubblico, come implementare altri mezzi di trasporto urbano. Noi che siamo una città di mare, che dovremmo avere una vocazione turistica, siamo a ragionare come avere parcheggi in più sotto gli ombrelloni oppure davanti ai negozi. Nessun progetto di sviluppo turistico, nessun progetto di promozione turistica, nessun progetto di sviluppo di mezzi pubblici, nessun progetto di mezzi di trasporto alternativi».
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QUANDO NON SI SCHERZA ALLORA ATTENZIONE! UN INTERVENTO AL “VARCO” NON PUO’ ESSERE OPERA DI AMMINISTRAZIONE “PRO-TEMPORE” SE OGGI CI RITROVIAMO QUEST’OPERA E’ PERCHE’ ALL’EPOCA AMMINISTRATORI ILLUMINATI EBBERO CORAGGIO E NON DA POCO. UN DISASTRO ANNUNCIATO, COME APPARE QUESTO PROGETTO, E’ AMBIZIONE DEL SINDACO & co. FERMATELI!!!!
“Le mani sulla città” di Francesco Rosi. Trama su chi trama, oramai senza più una parvenza di amministrazione, seria solo quando racconta barzellette con la pretesa che siano oggettive:
Edoardo Nottola, costruttore edile e consigliere comunale nelle file della destra, illustra ai suoi collaboratori il nuovo progetto di espansione edilizia voluto dalla giunta comunale. In seguito… La parola al critico: Questo film è uno spaccato, qui non inteso come una veduta sulla città ma proprio come un vero spaccato da fare ,sopra, di sotto con tutti i lati liberi da cementare. Un vero corso istruttivo per chi vuole addentrarsi nella vecchia ma sempre attuale ed innovativa e chiaramente costruttiva edilizia. Anche Innovativa in quanto non è che faccia niente di effettivamente all’avanguardia ma nel senso che se si vuole si possono costruire opere meno necessarie di quelle che una volta venivano chiamate “cattedrali nel deserto. Opere incompiute che rimanevano li spesso senza dare fastidio se non al panorama che comunque ci si abituava diventando l’opera parte di esso come se ci fosse sempre stata. E’ un film che lascia l’amaro in bocca ma non perché manca lo zucchero nel caffè, quello non te lo offre più nessuno perché non siamo più ai tempi in cui la bastonata poteva essere indorata sia pur da un semplice caffè che ti veniva offerto per quella educazione, gentilezza e squisitezza nei modi di fare acquisita più stando in mezzo alla gente che non al di sopra. Adesso è già tanto se non ti sfrattano perché devono costruire un nuovo palazzo visto che non c’è più spazio. Non è un film sul mal costume, qui non se lo mette nessuno, sguazzano completamente nudi mostrando le loro idee che non tentano assolutamente di coprire. E la spiegazione di questo ( ah se vedete una certa analogia con qualcosa che il film vi fa venire in mente ci vedete benissimo), forse ma tanto tanto forse dopo l’intervento del critico si fa un po’ di confusione a capire di che cosa si stia parlando. Posso cercare di mette un minimo d’ordine aiutandomi con la didascalia originale del film:«I personaggi e i fatti quì narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce.»
Ps, quel Nottola di destra, se fosse di sinistra che non cambierebbe niente. Non è di politica che tratta il film o meglio sono i politici ad essere gli assoluti protagonisti. Volevo scrivere veri ma poi si poteva fare un po’ di confusione per cercare di centrare la parola e con la tema di non essere capiti. Esempio: se ti dico sei un vero cretino, oppure semplicemente un cretino si potrebbe instillare che si è si cretini però magari così, quasi in modo simpatico. Non è questo il caso qui si racconta una storia di veri sì, ma mostri e la mostruosità non si vede nelle persone, la celano dentro. I pensieri li senti e li vedi. la mostruosità solo quando diventa ingovernabile, dirompente incontenibile in un unico corpo incapace di contenerla tanto è ingrassata e deforme e diventata sofferente e nauseata da chi la nasconde gelosamente. Qualcuno la può intuire ma è che poi ti rendono impotenti visto che sono sempre ben protetti dalla stupidità dilagante che non riesce non solo a capire il peccato mortale compiuto, bensì a cullarsi nella massima ignoranza al super quadrato di aver fatto la scelta giusta e questo potrebbe essere accettabile ma non quella di condividerle queste scelte, soprattutto se non ci guadagni ” moralmente ” niente, e non ti aiuta a crescere ma a rimanere il soliti baggianato, oggi a destra, ieri a sinistra domani chissà: Naturalmente sto sempre parlando della città. Al di fuori di essa quando qualcuno saprà spiegarmi non che cosa succede, questo si vede che non lo sanno nemmeno loro ma che cosa potrebbe o succederà, sarò ben lieto di ascoltarlo o leggerlo che sia.
Praticamente un Privato costruisce un Park sotterraneo di 200 posti auto. In cambio 2000 parcheggi diventano a pagamento e gli introiti li prende lo stesso privato fino al 2050? Innanzitutto secondo me è una operazione senza senso, e comunque NON può essere decisa da 20 persone dentro una stanza. Quest’opera deve avere il consenso dei cittadini.
E perché Silenzi che cosa ha fatto? Ha ridotto i metri ad una Fiera che non viene mai usata per via delle dimensioni se non per mostrare figurine o cose così per costruire un Palas che ha dato per non mi ricordo più quanti anni ad una fabbrica di cucine a Treia dove i civitanovesi, tutti, possono entrare solo previo pagamento del biglietto per vedere giocare squadre ” estere”. Ciarapica cerca di fare la stessa cosa, naturalmente con gli stessi criteri usati da quell’altro. Quali? Boh, hanno scritto tanti cartelli, esposti, processi e ci troviamo sempre da una parte cittadini completamente disinteressati e dall’altra amministratori completamente interessati. Ma non lasciatevi ingannare da eventuali diatribe. L’importante è che resti qualcosa su cui poi fare progetti…. Certo leggendo ” Ciarapica e le sue memorie ” già scritto e uscito, da questo ” flop sellero “, si deduce che ben poco rimarrà di questo orrore urbanistico adagiato sull’ Adriatico.