Manager in Olanda, astrofisici alla Nasa, scienziate del cervello, giramondo. Ci sono anche loro tra i maceratesi che se ne vanno all’estero ogni anno e il cui numero secondo i dati Istat aumenta sempre di più. Tanto che la provincia di Macerata risulta terza in Italia (dopo Bolzano e Imperia) per il maggior tasso di emigrazione all’estero.
Questi i dati 2017 diffusi oggi dal Corriere della Sera, che inquadrano una provincia alle prese oltre che non la crisi demografica (leggi l’articolo) anche con una fuga sempre più massiccia all’estero. La media italiana del dato è del 0,25 percento, quella di Macerata quasi il doppio: 0,45 percento. In numeri, nel 2017, se ne sono andati dalla provincia 1.410 maceratesi (749 uomini e 661 donne). Ben 170 in più rispetto al 2016. Tra di loro, circa il 45 percento sono giovani dai 18 ai 39 anni (635 in totale). Un salasso di popolazione che sarebbe correlato anche al crac Banca Marche: il CdS sottolinea infatti che sei su undici delle province con il più alto tasso di emigrazione all’estero sono anche le stesse che hanno vissuto crisi bancarie negli anni precedenti.
(Fe. Nar.)
(Qui sotto alcune storie dei maceratesi all’estero raccontate nella rubrica “Maceratesi nel mondo”)
Civitanova stacca Macerata, quasi mille abitanti in più Ecco i dati demografici in provincia
I nostri giovani sono spesso costretti a questa scelta....specie se istruiti e motivati
Molti se ne sono andati semplicemente perché è tutto troppo prevedibile..... La società locale si aspetta da te un certo percorso... Non tutti si adeguano...
Hahahaha banca marche è la punta dell’iceberg tra i fattori di emigrazione...lo diceva Giuseppe Simone... qui bisogna emigrare avvocato !
Anche terremoto e eventi di cronaca purtroppo hanno alquanto inciso!!!!
Il nostro Gran Capitano Salvini , che veglia su di noi , che dice su questo mega problema non solo della provincia di Macerata ?
Terremoto e eventi di cronaca purtroppo hanno alquanto inciso!!!!
Ah si. Il primo pensiero quando sono emigrata è stato: devo andarmene, la banca ha avuto una crisi! Se vi fa sentire più tranquilli ok. Diciamoci la verità. Non ci sono quasi mai opportunità professionali degne di tale nome. Quando il tuo interlocutore è sia padrone che ignorante, pensate che valuti positivamente una persona che non porta in dote raccomandazioni, politicizzazione o immediato profitto? Gli indipendenti non fanno mai comodo a chi vive nella immeritocrazia. Si vedrebbe subito la differenza con i raccomandati, finirebbe il clientelismo. Andarsene non è mai facile. Vi sfido ad affrontare 15 traslochi, 4 paesi, tante sfide anche se bellissime. Partire serve sempre per migliorarsi, però è vera scelta se ci sono, anche solo in teoria, le condizioni per tornare senza elemosine. Altrimenti non è scelta, è comunque necessità. Anche nelle province considerate ricche. Perché anche la ricchezza è relativa, se paragonata alle opportunità globali a cui oggi si può avere accesso. My two cents.
Molti se ne sono andati semplicemente perché è tutto troppo prevedibile..... La società locale si aspetta da te un certo percorso... Non tutti si adeguano..
I nostri giovani sono spesso costretti a questa scelta....specie se istruiti e motivati
Più che comprensibile
Ma si può stare in italia col 64.8% di tasse e un paese che ti offre il nulla cosmico sia come carriera che come benefit economici o sociali ? La gente si è rotta il c****, rimangono solo i vecchi
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Concordo sul fatto che la maggior parte dei datori di lavoro non sanno ne leggere ne scrivere, quindi chi ha studiato e tanto, ha difficoltà a interfacciarsi con questo mondo del lavoro.
Il problema è che noi esportiamo gente qualificata e italianità ai massimi livelli e importiamo quello che capita con gente che viene da culture arretrate di 100 anni… il risultato è un paese invecchiato,stanco,depresso e in balia a quella gente che nella burocrazia ci sa mangiare… una meraviglia….
lungimiranza politica
ennesimo fallimento di un sistema socialista cattocomunista. Molto semplice! I migliori vanno dove c’è più libertà e più mercato. Viva la Libertà!
Ho 62 anni e sono cresciuto a Macerata, quando si poteva cambiare lavoro con facilità, quando sul territorio erano presenti una miriade di piccole Industrie soprattutto calzaturiere.
Oggi? Delocatizzare è la normalità.
Mia figlia maggiore ha 25 anni, è fuggita negli USA. Fa la barista ed i suoi datori di lavoro, la stimano perché hanno visto in lei un valore.
In Italia, non la pagavano anzi non mancavano di trattarla male. Pattuito uno stipendio, per pagare meno contributi, fingevano un contratto di formazione da 400 Euro al mese e quello alla fine gli davano, non i 1.200 pattuiti.
Al momento, si evidenzia un ulteriore calo delle nascite compensato dalla prolificità delle donne immigrate.
Ecco a cosa serve l’immigrazione: a renderci simili al terzo mondo, con stipendi da fame e la fuga di molti giovani.
Complimenti vivissimi!
si emigra perche chi offre lavoro punta solo a ricattarti cogliendo al volo tutti gli escamotage che la legge offre per tenersi i soldi in tasca tendendo, per i lavori piu umili, ad assumere il primo extracomunitario che passa a cui tirano quattro spicci senza temere rotture di p..le. Ecco, secondo me, la nuda e cruda verita e aggiungo che le eccezizioni sono molto rare
P.S
poi di solito c è l ipocrita per eccellenza che finisce col dire: ma sai che gli italiani certi lavori non li accettano piu …e grazie al c..zo
Questo governo era nato in parte almeno ( 5stelle )per tagliare dove serviva, cercare di eliminare sprechi e di investire per rilanciare.) A che punto siamo? Conte dice che siamo il terzo paese industriale d’Europa, altri che siamo il terzo come manifatturiero o il secondo sempre in Europa. Se leggo i commenti e a quelli do retta perché più reali almeno per le nostre zone, che devo dedurre? Quello che vedo io sono industrie che chiudono,altre più vigliacche che delocalizzano perché poi come i faraoni si faranno mettere tutto in grosse bisacce nelle loro cripte per raggiungere il regno dei trapassati non poveri e anche lì faranno i ricchi con il rischio che in caso di caduta a volo libero e molto ripido verso un eventuale miseria poi bisognerà essere miserabili per l’eternità senza nessuna possibilità di risalita perché se la povertà è già pesante per un attimo di vita figuriamoci per sempre e soprattutto se ti dà la possibilità di recuperare i bagagli.
Società cattocomunista, esportare italianità ed importare persone arretrate di 100 anni??
Ma siete seri??? La regione è ancora un sistema chiuso, non date la colpa “agli altri”. E’ inutile che fate studiare i figli alla Bocconi, alla Cattolica o alla Luiss, se poi pretendete che “pija lu poshtu” vicino casa.
La metà delle persone che commentano questi articoli al massimo arriva a Sambucheto e poi torna perchè rischierebbe di perdersi, altro che emigrazione.