Il rompete le righe è arrivato dopo la partita col Venezia che ha sancito la chiusura di una stagione che resterà memorabile comunque nel ricordo degli sportivi per quanto fatto da allenatore e giocatori in campo. Ecco allora il classico pagellone di fine campionato. Dopo una stagione così non ci possono essere bocciati!
Francesco Forte, il guardiano della porta biancorossa
FRANCESCO FORTE: 9 . Il portierone lascia Macerata dopo due stagioni memorabili sulla scia dei grandi numero 1 biancorossi del passato come Malizia e Gabban. Ha disputato 36 partite complessive non subendo gol in ben 16 di queste. Ha neutralizzato 4 calci di rigore ed in un almeno un altro paio di penalty è stato decisivo nell’errore degli avversari. Una autentica saracinesca, un elemento molto cresciuto e pronto per un salto di categoria. Se lo merita tutto.
NICOLA PETRILLI: 7,5. Un inizio difficile ma poi per lui contano le 28 presenze ed 1 gol segnato in biancorosso prima dell’infortunio che gli ha impedito la presenza nelle ultime partite. La sua corsa ed anche la buona qualità tecnica hanno contribuito a portare la Rata a disputare un torneo senza patemi.
MATTEO COLOMBI: 6,5. Per la generosità, l’altruismo, la voglia di combattere e battagliare in tutte le partite meriterebbe un voto più alto. Purtroppo per lui che di mestiere fa il centravanti pochi i 5 gol realizzati in una stagione che non è stata certamente la sua migliore. L’assenza di un elemento come Kouko accanto gli ha nuociuto moltissimo. Però ha le potenzialità per tornare ad essere il ‘condor’ visto lo scorso anno.
MATTEO MORONI: 6. Anche il centrocampista è arrivato nel mercato di gennaio. Un lungo periodo per ritrovare la forma migliore dopo l’infortunio patito lo scorso anno e la soddisfazione di essere tornato in campo timbrando 3 gare con la Rata di cui una da titolare.
GIANLUCA TURCHETTA: 8,5. La stagione della consacrazione per il fantasista voluto da Giunti. Che lo ha gestito magnificamente, utilizzandolo a pillole in avvio di stagione e lanciandolo definitivamente quando fisicamente il centrocampista era pronto. Un funambolo, il giocatore di maggior classe della Rata: 31 presenze timbrate con 3 reti di cui la più bella nel 3-3 in trasferta a Venezia. Per lui adesso ci sono in fila molte squadre, tra cui il Lecce.
ISMAEL BANGOURA: 6. Non ha mai giocato da titolare nelle 10 presenze che conta a fine stagione, ma il ‘colored’ ci ha messo sempre tanto impegno anche in allenamento per farsi notare.
FRANCESCO MESTRE: 7. Anche lui esordiente in Lega Pro si porta a casa 7 presenze da titolare nelle 16 complessive partite disputate. Ha dimostrato di poterci stare bene anche lui in questa categoria grazie alla gran corsa ed anche ad una certa duttilità tattica.
FEDERICO FRANCHINI: 7. Pure per lui una stagione nel segno della tigna, della voglia di emergere e della grande condizione atletica. Soprattutto nel girone di ritorno mister Giunti lo ha utilizzato con maggiore frequenza, tanto che alla fine conta 29 presenze. Maturato rispetto al ritiro estivo.
ALBERTO QUADRI: 9. Con il portiere uno dei punti di riferimento sia in mezzo al campo che fuori. Il capitano è partito piano all’inizio ma è stato poi un crescendo rossiniano che lo ha portato anche ad essere il capocannoniere della Rata con 11 gol di cui 9 dal dischetto dove si è confermato infallibile. Regista e perno insostituibile nello schieramento di Giunti, ha disputato una delle sue migliori stagioni. Al punto che potrebbe allungare ancora la sua carriera nonostante l’età avanzata. Un vero capitano sia in campo che fuori.
NICOLA MALACCARI: 8. Centrocampista ‘settepolmoni’ ha corso dal ritiro estivo fino all’epilogo dell’ultima partita disputata. Una stagione che ne ha rilanciato le qualità e lo ha posto all’attenzione di molti addetti ai lavori. Un gol realizzato nelle 35 presenze che ha timbrato, elemento decisivo sia nell’interdizione che nel capovolgimento del gioco.
LORENZO DE GRAZIA: 8. Finalmente completo nel suo campionato dopo essersi sbloccato ed aver segnato un gol contro il Venezia. Per il centrocampista di scuola Ascoli la consacrazione in Lega Pro in un campionato giocato sempre al massimo sia per quanto concerne la quantità che la qualità in mezzo al campo. E’ stato tra coloro che hanno giocato (35 gare) e corso di più. Ora si merita un’estate di vacanza e riposo.
FEDERICO GREMIZZI: 6. Una sola presenza da titolare in campionato ma il suo lavoro è stato molto utile soprattutto negli allenamenti settimanali della squadra.
CRISTIAN VENTOLA: 8,5. Il ventenne pescarese alla prima esperienza in un torneo professionistico ha mostrato di avere grandi numeri a dispetto di una struttura fisica non da granatiere. Autentico trottolino sulla fascia, un calciatore che ha macinato chilometri su chilometri abbinando velocità, rapidità, senso della posizione nonostante la sua giovane età. Sulle qualità tecniche non si discute: basti vedere la bellezza stilistica delle 2 reti realizzate. Torna a casa pronto per il Pescara di Zeman.
ANDREA BONDIOLI: 6. Chiude con 6 presenze (4 da titolare) la sua prima esperienza in un torneo professionistico il difensore lombardo che ha mostrato buone qualità che devono però essere affinate in futuro.
MATTIA BROLI: 6,5. Utilizzato da Giunti soprattutto nel girone di andata ha mostrato il meglio in proiezione offensiva mentre in fase difensiva è da rivedere. Ha comunque contribuito con 15 presenze alla salvezza della Rata.
ROCCO SABATO: 7,5. Rientrato a Macerata nel mercato di gennaio è risultato, come accadde anche lo scorso anno, un punto fermo della difesa. Grande carattere, agonismo allo stato puro, si è conquistato una maglia da titolare che non ha più lasciato. Un esempio per i più giovani ed un calciatore che si fa sentire sia in campo che nello spogliatoio.
DOMENICO MARCHETTI: 7,5. Sotto la guida di Giunti è cresciuto moltissimo diventando un jolly della difesa utile in ogni zona del campo. Dopo un avvio non positivo ha saputo riguadagnarsi stima e fiducia sia dell’allenatore che dei tifosi ed ha concluso l’annata diventando un elemento insostituibile nella difesa biancorossa.
FILIPPO GATTARI: 8,5. Una stagione da incorniciare, forse la migliore della sua oramai lunga carriera calcistica. A 34 anni ha disputato la bellezza di 35 partite segnando anche 3 reti e diventando uno dei principali artefici della salvezza della Rata. Per esperienza, senso della posizione, gioco aereo è stato un pilastro della difesa facendo della forza fisica e del tempismo le sue armi. Molti attaccanti gli hanno dovuto girare alla larga.
ARMANDO PERNA: 9. Ha faticato ad entrare in condizione nella prima parte della stagione ma poi è diventato un giocatore caposaldo per esperienza, stile, qualità, forza fisica al centro della difesa. Tanto da richiamare su di se, nonostante una carta d’identità che recita 36 anni, le attenzioni di molti club di Lega Pro. Chiude con 26 presenze: ne avrebbe conteggiate molte di più senza il grave infortunio patito nel girone di ritorno. Ma è stato nel gruppo comunque fino alla fine.
JACOPO MOSCATELLI: 7. Ha recitato il ruolo che compete al dodicesimo all’ombra di Francesco Forte. Ma nelle due occasioni in cui ha difeso i pali della Rata, guarda caso sempre contro il Venezia di Pippo Inzaghi si è tolto altrettante soddisfazioni uscendo imbattuto dal Penzo e vincente dall’Helvia Recina.
LORENZO MARCATONI: 7. Due presenze per il 18enne biancorosso portato spesso in panchina nella parte finale di stagione da mister Giunti. I numeri li ha per poter dire la sua, a patto che trovi una società ed un allenatore che voglia puntare su di lui.
FEDERICO PALMIERI: 7,5. Per il promettente attaccante di Appignano, dal sangue biancorosso (il papà fu portiere a Macerata negli anni Settanta) un bel campionato frutto di 28 presenze e 3 reti realizzate che hanno contribuito a far raggiungere la salvezza alla squadra. Spesso decisivo soprattutto quando è subentrato dalla panchina.
CRISTIANO INGRETOLLI: 6. Arrivato dal mercato di gennaio ha fatto tanta panchina ed una sola apparizione con la maglia della Rata. Dopo Fano un’altra mezza stagione biancorossa dove non è emerso a dispetto della sua giovane età. Frenato anche da infortuni.
DIEGO ALLEGRETTI: 7,5. Degli attaccanti a disposizione di Giunti è stato forse quello meno utilizzato, pur contando 24 presenze tra titolare e subentro condito da due reti che resteranno nella storia di questo campionato e nella memoria dei tifosi. Il gol decisivo nel derby vinto a San Benedetto e il gol del 2-1 contro la Reggiana che ha spianato la strada verso la salvezza alla Rata.
MISTER FEDERICO GIUNTI: 10. Se la Maceratese con una squadra che aveva il budget tra i più passi dell’intera Lega Pro ha raggiunto la salvezza e, anzi, con una situazione societaria diversa probabilmente avrebbe centrato anche i playoff, il merito principale è dell’uomo venuto da Città di Castello. Con una squadra da rifondare totalmente, con promesse non mantenute dalle varie proprietà succedutesi, con una guerra aperta subita fin dalle prime giornate dalla presidente Tardella che l’avrebbe anche voluto esonerare, Giunti ha prima mostrato eccellenti doti di ‘incassatore’ delle critiche presidenziali, poi ha compattato uno spogliatoio ed una squadra sferzata dalle disavventure societarie dalla quale ha tirato fuori il massimo da ogni giocatore. Costruendo una macchina quasi perfetta, per le potenzialità dell’organico. Per lui, quasi esordiente in Lega Pro, è stata la stagione del rilancio e della consacrazione. Dopo Magi e Bucchi un altro allenatore destinato a fare strada nel calcio che conta. Peccato che non potrà farlo con la Maceratese.
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Tardella 2.5,Spalletta 0,Liotti non pervenuto.