di Enrico Maria Scattolini
PRIVO DI RISCHI il calvario sofferto (-) dalla Maceratese domenica pomeriggio a Santarcangelo.
CONFERMATA LOCATION DISGRAZIATA. Sempre amarezze hanno dovuto infatti ingoiare i biancorossi contro i romagnoli. (-)
PERFINO L’ALTRO IERI. Nonostante l’eccellente primo tempo della Rata(+), i cui sogni di gloria sono però naufragati contro i legni della porta avversaria. Per poi, nella ripresa, trasformarsi in incubi. Complice l’espulsione di Bondioli.
TUTTAVIA PER UN ATTIMO HO IMMAGINATO LO SPAVENTO che avrebbe provato, in simile habitat, la tifoseria “pistacoppa”, insieme ovviamente alla squadra di Giunti, se in classifica avesse fatto la differenza (-) quel punto in più di penalizzazione l’altro ieri comminato dal verdetto del Tribunale Nazionale Federale.
SFUGGITO (—) AI CALCOLI DI SIMONE SIVIERI, l’ex amministratore delegato di Spalletta.Il quale, all’indomani del 16 febbraio – data ultima per saldare i conti dell’ultimo bimestre 2016 con i propri dipendenti – ,dichiarò pubblicamente di aver onorato l’aspetto fiscale approfittando dello ….sconto concesso dalla moratoria all’epoca vigente per la legge sui locali eventi sismici.
DI CONSEGUENZA CI SI ATTENDEVA una sanzione dimezzata rispetto a quella in realtà subita.
MOTIVATA DAL FATTO CHE IL SIGNOR SIVIERI aveva omesso di pagare l’Irpef (-).Come risulta dal dispositivo della sentenza.
DIMENTICANZA PER ALTRO TRASCURABILE, se contestualizzata con la mancata liquidazione di cinque stipendi su cinque (-)e con l’infinita serie di altre figuracce con albergatori e fornitori in genere. Significativo, in tal senso, lo spietato dettaglio riportato nel recente comunicato dei biancorossi. Che costituisce una bella pagina di storia (-).
ORA PERO’ SONO SOLTANTO UN RICORDO(+) Spalletta e Sivieri. Insieme all’enormità di tanti altri collaboratori di un organigramma ridondante di suggestioni ma “fantasma”.
L’imprenditore La Cava (secondo sulla destra), insieme agli avvocati Fabrizio Giustozzi e Gabriele Cofanelli (in primo piano) e a Stefano Caira venerdì sera a cena a Macerata
PER LA VERITA’ UNO DEI SUOI COMPONENTI sul campo è rimasto: l’ex DG Caira.
E PURE IN UN RUOLO IMPORTANTE, per i suoi rapporti con La Cava (+). L’imprenditore perugino del (giustificato) gran rifiuto di qualche settimana fa, ma anche di un possibile (auspicabile) ripensamento.
CHE VIENE COLTIVATO da molti (+).
INTANTO DAGLI AVVOCATI COFANELLI E GIUSTOZZI con il loro supporto legale ed amicale. Poi dai tifosi biancorossi (+), che più volte hanno espresso stima nei suoi confronti e che, ritengo, sarebbero ben disposti a dargli il benvenuto. Esattamente l’opposto di quanto sta accadendo con il matrimonio per procura di Liotti. Ed infine…
… DALLA STESSA DOTTORESSA TARDELLA (+). Nella serata di venerdì scorso, proprio La Cava ed il suo staff (immortalati da Cronache Maceratesi) si sono incontrati con l’ex presidentessa della Rata, assistita dagli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni.
INTERLOCUTORI CHE GIA’ SI CONOSCEVANO (+) per un precedente summit alla vigilia dell’altro tentativo dell’industriale umbro di acquistare la Maceratese. Poi accantonato.
SUL TAVOLO LA STRATEGIA per dare alla Rata una struttura societaria diversa da quella attuale.
SOSTANZIALMENTE IN LINEA con i numeri e l’articolazione indicati da “Somma Algebrica” nell’edizione dell’altra settimana.
INCARDINATA SUL DIRITTO DI EVIZIONE che potrebbe esercitare la dottoressa Tardella. La quale, sia pure indirettamente (come noto), potrebbe ritornare in possesso della Maceratese (95% del suo capitale) per la conclamata inadempienza contrattuale di Filippo Spalletta.
SENZA QUINDI VERSARE ALCUNCHE’ all’ultimo proprietario. Disposto a cedere il controllo della Rata, ma a pagamento. Avendolo acquisito a titolo oneroso dall’imprenditore italo-svizzero.
L’IDEA SAREBBE QUELLA di aggregare un gruppo di finanziatori locali (cordata Berre’?) attorno a La Cava.
DALLO STESSO SOLLECITATA per fronteggiare l’impegnativo futuro del club biancorosso con il sostegno di coerenti ed adeguate sinergie.
SUL PIANO OPERATIVO, la Tardella sembrerebbe disposta al sacrificio di rinunciare a gran parte delle sue azioni legali nei confronti di Spalletta, con conseguente danno economico. La Cava a metterci del suo.
ESISTE FEELING FRA LORO. Come dimostrato dalle dichiarazioni, a suo tempo rese attraverso la stampa, da La Cava (insieme a Caira). Secondo le quali, alla fine del mese di ottobre 2016 (vigilia del subentro di Spalletta), la gestione della società biancorossa non presentava anomalie ed era sotto controllo.
QUESTA (DIFFICILE) IPOTESI DI SOLUZIONE è però subordinata alla “conditio sine qua non” del buon fine della escussione, in atto, della fidejussione depositata in Lega Pro dalla Maceratese di Spalletta. Ad inizio 2017.
AL FINE DI EVITARE il ricorso dei giocatori al “Fondo di Solidarietà”. In assenza d’interventi diretti da Firenze.
IL CHE COMPORTEREBBE l’automatica esclusione della Maceratese dai campionati federali.
E POI C’E’ IL PROBLEMA di una tempistica stringente.
Il marchio Gobid sulla maglia della Maceratese durante le splendide stagioni con Giuseppe Magi e Cristian Bucchi
MA SE TUTTO ANDASSE BENE, potrebbe essere disponibile anche il main- sponsor (+). Sarebbe un gradito ritorno. Sulle maglie della Maceratese potrebbe infatti ricomparire il logo “Gobid.it”. Che … accompagnò i sudori degli “Invincibili” di Peppino Magi e, l’anno scorso, le altrettanto gloriose fatiche dei professionisti di Bucchi. Poi ci furono rottura con la società di Filippo Spalletta e relativo divorzio, non privo di asprezze legali. Causa determinante fu l’uscita dalla Rata della presidentessa Tardella, legata da un solido rapporto fiduciario con Francesco Porcarelli. Amministratore appunto della “Gobid International Auction Group srl”, la piattaforma più innovativa esistente nel panorama nazionale della gestione degli assets industriali, appartenente al gruppo “IM holding srl” riconducibile alla famiglia Porcarelli di Matelica.
Il paradosso fu che, nonostante l’irrevocabile decisione dell’industriale matelicese, per l’intero girone di andata e parte di quello di ritorno il marchio rimase indelebile sulle casacche biancorosse per le difficoltà (economiche) della dirigenza Spalletta a sostituirle.
COSICCHE’ FRANCESCO PORCARELLI , pur irremovibile nelle sue richieste, ha continuato a seguire la Maceratese(+).Con un sentimento tuttavia diverso rispetto a quello provato nei due altri campionati: l’ammirazione per l’impegno di giocatori decisi ad evitare la retrocessione(impresa poi riuscita)al posto dell’entusiasmo per le precedenti prodezze.
AL PUNTO DI ESPRIMERE L’INTENZIONE(+) di ringraziarli con un intervento economico che l’…incertezza della destinazione ha però reso impossibile..
INVECE PRATICABILE IL RITORNO ALLA SPONSORIZZAZIONE(+). “Purchè la proprietà rientri nel nostro territorio”, ha auspicato Porcarelli. Concludendo con il ricordo di una sua intervista rilasciata nella scorsa stagione al magazine “Biancorosso”, in cui “…sollecitavo una partecipazione popolare al capitale della Maceratese, alla quale avrei dato un adeguato aiuto. Il tempo dei mecenati è finito!”
ULTIM’ORA – A margine dell’assemblea è arrivata la bella notizia, per i giocatori, che la Lega Pro ha finalmente incassato i 181 mila euro dalla fidejussione escussa all’oramai ex patron Filippo Spalletta per pagare gli stipendi arretrati di novembre-dicembre (LEGGI L’ARTICOLO).
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era meglio il borgorosso…….
RATA, CROLLA ANCHE LA SQUADRA: “MANITA” IN ROMAGNA
A Santarcangelo si è presentata una Rata ormai in vacanza e i romagnoli hanno calato il “pokerissimo” (5-1). Il gesto simbolico del team biancorosso è stato, a salvezza raggiunta, il comunicato stampa in cui hanno dettagliatamente ripercorso il travagliato cammino di una stagione. Accumunando nel “fallimento” – lo avrà notato l’attento Scattolini – le gestioni Tardella (ha pagato gli stipendi con prestito Lega non restituito) e Spalletta. Una serie di rivelazioni, presenti nella suddetta nota, che nulla hanno a che vedere con il “professionismo”. Collette per pagare “magazziniere, fisioterapista e addetta alla lavanderia”, medico sociale assente. Per toccare il top quando la compagine biancorossa riferisce che debbono provvedere i tifosi alle spese per “acqua, detersivo e carta igenica”. Il nuovo patron, come presentazione, mantenendo la tradizione societaria non ha pagato la trasferta, su cui è più preciso Perna (esperienza come quella alla Rata “mai vissuta in carriera”). Santarcangelo, rivela il difensore, raggiunto con una “corriera”, sedili rigidi da “bloccare la schiena” e macchina per obliterare i biglietti. Peggio andò a Forlì raggiunto con “tre pulmini” e soggiorno in albergo “minimale”. La Rata aveva di fronte la “bestia nera” Santarcangelo, con cui in due stagioni ha raccolto appena 1 punto, subendo 10 reti. La scorso anno di questi tempi, i romagnoli espugnarono l’Helvia Recina (3-1) ottenedo la salvezza diretta, stavolta ai “pistacoppi” è andata peggio. Mister Giunti alla vigilia aveva dichiarato che avrebbe “puntato alla vittoria” per mantenere vive le residue “speranze di play-off”. Non è andata proprio così: i “pistacoppi” hanno giocato un tempo (terminato 1-1) in cui oltre ai loro pali c’è stata la traversa di Cori. Nella ripresa con l’espulsione di Bondioli (assente Gattari per squalifica) e gli errori di mister Giunti il Santarcangelo ha dilagato. Invece di inserire subito un difensore, il tecnico umbro ha arretrato De Grazia terzino con Sabato al centro. Sguarnendo così la mediana, mentre mister Marcolini la irrobustiva (Ungaro al posto del terzino Florio), cambiando modulo. Giunti ha aspettato che i romagnoli segnassero altre 3 reti (incluso l’autogol di Marchetti) e inserissero la punta Cesaretti per schierare il terzino Broli (per la punta Palmieri), a partita ormai compromessa. Le altre sostituzioni (inclusa quella dell’esterno Franchini) mister Giunti le ha riservate (81′) a quando il Santarcangelo aveva levato la “manita”. Sul fronte societario le quote sono finite a Napoli, si è tenuta l’assemblea a cui il nuovo proprietario non ha partecipato (conosce Macerata?). Egli smentisce che nella trattativa sia entrato il conterraneo Battiloro (di cui conosce a menadito il curriculum sportivo). Nominato il nuovo DG (Matrecano) e avanti con il “concordato preventivo” (con ripercussioni negative nei rapporti con la Lega) per stoppare eventuali istanze di fallimento. Scattolini punta tutto sul ritorno “pro tempore” della “venerata” ex presidente (“Mariella nostra”) e sul rientro di La Cava. Tale soluzione potrebbe essere favorita dall’avvenuta escussione in Lega della fidejussione di Spalletta, ma è resa problematica dal fatto che La Cava per entrare ha bisogno di partner. Il nuovo patron, inoltre, lo ha dichiarato è disposto a cedere come ha acquistato, cioè a titolo “oneroso”. I tempi per agire sono stretti, le probabilità che la Rata lasci il professonismo (cui approda la vicina Fermana) assai elevate. Domenica conclusione del campionato con il già promosso Venezia, a patto che il servizio di vigilanza regolarmente retribuito (c’è la nuova società, non sono previsti interventi esterni) apra i cancelli dell’Helvia Recina.
Qualcuno, distratto dalle vicissitudini della Rata, forse non si è accorto che la sua squadra è retrocessa in Eccellenza con una Dirigenza che non ha nulla da invidiare a quella della Maceratese !!!! Per quanto riguarda la partita di S.Arcangelo se il primo tempo fosse terminato 3 a 1 a favore della Rata non ci sarebbe stato nulla da ridire (7/8 palle goal di cui 2 pali a portiere battuto e 4/5 parate importanti del portiere del S.Ancargelo, migliore in campo)- Una volta che la Maceratese è rimasta in dieci per l’espulsione di Bondioli a causa di doppia ammonizione per un ingenuo fallo, le diverse motivazioni ed alcuni errori della difesa biancorossi hanno fatto la differenza a favore degli avversari.
Quindi, la Maceratese ha perso bene e il Sant’Arcangelo ha vinto male.Comunque a Civitanova siamo più fortunati, si ricomincia daccapo e via. Niente più patemi e problemi economici ( già previste per le trasferte colazioni al sacco ). Ogni partita sarà una festa, si divertiranno i giocatori e il pubblico. E se la Maceratese, vorrà far parte del tripudio, sarà la benvenuta. Sempre meglio che essere venduta come ferraccio.
Ma chi avrebbe dovuto rimborsare il prestito della Lega:la Tardella,che aveva ceduto la società,o Spalletta subentrato con accollo dei debiti?
La prossima volta cercherò di spiegare meglio a Caporaletti il diritto di evizione.Saluti