Medioleasing, Nicastro:
“Azioni risarcitorie per 80 milioni”

BANCHE - Mentre si aprono nuovi filoni di indagine su Banca Marche, il presidente fa il punto: "Abbiamo chiesto complessivamente 480milioni a 76 ex manager. Vadano ai risparmiatori". Ottimismo sul futuro dell'istituto jesino: "Nel 2015 il numero dei clienti è aumentato"

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Roberto Nicastro, presidente del Cda della Nuova Banca delle Marche

Roberto Nicastro, presidente del Cda della Nuova Banca delle Marche

 

Nuova tegola per Medioleasing, società controllata al 100% da Banca Marche. Il presidente delle 4 nuove banche Roberto Nicastro ha annunciato in un’intervista a Repubblica «il deposito in queste ore di azioni risarcitorie su Medioleasing (Banca Marche) per 80 milioni, che portano a 480 milioni la somma richiesta nel complesso. Soldi che chiediamo a 76 soggetti presunti responsabili, tra organi di gestione e di controllo, manager, società di revisione. Stiamo verificando con i magistrati l’opportunità di azioni cautelari a tutela e conservazione dei patrimoni di alcuni di loro. Altri ci stanno inoltrando prime proposte di transazione».
Medioleasing, commissariata nel 2014 per gravi perdite patrimoniali e gravi irregolarità amministrative, si parla invece di un’incorporazione all’interno di Nbm, dopo lo scorporo delle sofferenze destinate a confluire nella bad bank.

Nicastro ha espresso anche l’auspicio che i proventi delle azioni di responsabilità possano andare a beneficio dei risparmiatori. Molti si sono, infatti, visti azzerare da un giorno all’altro il valore delle obbligazioni.   Il presidente preferisce, comunque, aspettare di avere sul tavolo il testo del decreto che fisserà i parametri degli indennizzi. «Per ora aspettiamo – spiega – sono un migliaio i casi più esposti ma sarà fondamentale l’esame caso per caso perché c’è molta etereogenità fra quei bond».
Ottimismo sul futuro delle 4 Nuove Banche e in particolare di Banca Marche: “Dopo un calo fisiologico a dicembre tutto si è normalizzato, con elementi di forza sul territorio impressionanti: pensi che Banca Marche chiuderà il 2015 con più clienti che nel 2014. Nel complesso le quattro banche pesano come il decimo gruppo italiano, circa come una delle popolari valtellinesi o venete non quotate. E potranno avere un ruolo nel risiko delle acquisizioni perché presentano indubbi vantaggi: nessuna incertezza di leadership (a partire dal sottoscritto, che chiusa la vendita se ne andrà), attivi ripuliti dalle sofferenze e una presenza geografica compatta e originale».

Intanto la procura di Ancona sta portando avanti l’inchiesta sul default di Banca Marche. Vanno avanti nuovi filoni di indagine tra i quali la truffa e l’ostacolo alla vigilanza sulla scorta dei tanti esposti consegnati dai risparmiatori in forma singola o associata nei mesi scorsi. Questo potrebbe portare ad un aumento del numero degli indagati.

 



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