di Enrico Maria Scattolini
BIANCOROSSI GLADIATORI (+) Combattenti attrezzati per duellare in un’arena. Appunto ….l’”Arena Garibaldi “ di Pisa (leggi la cronaca del pareggio di sabato).
DAVANTI AI SETTEMILA POLLICI VERSI DEL PUBBLICO TOSCANO (+), unanime verdetto di condanna alla sconfitta dei marchigiani. A beneficio del sospirato sorpasso in classifica da parte dei propri contendenti.
CON GATTUSO CAPOPOPOLO ai margini dell’agone (+ di stima per il suo mitico passato da calciatore; molto meno come allenatore). Al termine visibilmente infuriato nei confronti dell’arbitro, colpevole di aver tolto alla sua squadra residui trenta secondi di speranze con il taglio di mezzo minuto dei tre di recupero.
MA ANCHE LA BENAMATA avrebbe avuto da eccepire sull’argomento, nei sospiri finali del primo tempo (+). Quando il referee ha spaccato il centesimo di secondo per fermare Fioretti libero sulla diagonale destra dell’area pisana ed in condizione di uccellare il portiere avversario.
EPISODIO CHE MI HA RIPORTATO IN MENTE quello indimenticabile di tanti anni fa (francamente non ricordo quanti; solo il mio amico Giglioni mi può aiutare) al centro di un affollatissimo derby al Campo dei Pini fra la Maceratese e la Civitanovese, che poi sarebbe stata promossa fra i professionisti. Accaduto dopo 45 minuti di gioco, allorchè il biancorosso Bevilacqua collocò nella rete avversaria un tiro diretto dal limite. Il fischio del direttore di gara scatenò l’esultanza degli spettatori di fede locale, destinata però a trasformarsi subito in amarezza quando si comprese che il trillo era stato emesso un attimo prima che la palla varcasse la linea bianca della porta rivierasca.
L’INTERA URBE PISANA IN FERMENTO sin dal mattino, con titoli da urlo sulle “locandine”dei quotidiani locali, inneggianti alla concreta possibilità del superamento della Maceratese (-). Acquisti omaggiati dalla distribuzione di poster del glorioso Pisa.
COMPRENSIBILE GRAN VOGLIA DI CALCIO ALL’OMBRA DEL LA TORRE PENDENTE (+) dopo tanto purgatorio, ma anche esagerazioni (-) per un partita che, in ogni caso, avrebbe avuto significato più psicologico che pratico. Considerati gli anni luce di distanza dall’ultima riga della contabilità del campionato.
SOLO GENTE DI RAZZA (+) avrebbe potuto affrontare simile habitat. Dalla prima all’ultima emozione del cimento.
PER QUESTO BUCCHI ha confermato totale fiducia ai suoi prescelti, dal via sino alla conclusione del match (+). Non modificando d’una virgola lo schieramento, anche quando la tensione degli ultimi spasmi avrebbe consigliato sostituzioni perditempo.
PREVEDO CHE QUESTI GLADIATORI siano ormai prossimi a sostituire gli “Invincibili” dello scorso campionato, nella memoria e nella stima della tifoseria biancorossa con mister Magi al timone (+).
NEL SEGNO DELLA STRAORDINARIA CONTINUITA’ DI SUCCESSO nelle scelte della dottoressa Tardella. La quale ogni anno cambia registro, ma puntualmente c’azzecca (+).
ABILITA’ CHE MARIELLA NOSTRA potrebbe perfino mettere al servizio della causa comune (+) laddove entrasse nel Consiglio Direttivo della Lega Pro che sarà finalmente eletto dall’assemblea del prossimo 22 dicembre.
LE SUE CHANCES dovrebbero essere collegate all’affermazione della “lista Gravina”, d’opposizione, insieme a quella di Paolo Marcheschi, alla candidatura di Lello Pagnozzi, ex commissario Figc che ci riprova dopo la fallita sfida a Malagò per la presidenza del Coni. Compito pertanto non facile(-).
NEL FRATTEMPO LEI CONTINUA A OCCUPARSI DELLA MACERATESE. Mantenendola perfettamente in regola (+) con gli adempimenti economici/amministrativi e quindi pronta ad affrontare l’esame della Covisoc della prossima settimana. Temuto invece da diverse consorelle, fra cui, sembrerebbe, la Spal stessa.
ED ANCHE A TREPIDARE (+). Con la voce rotta dall’emozione, l’ho sentita ringraziare Bucchi ed i suoi ragazzi subito dopo il pareggio di Pisa.” Mi hanno dato una soddisfazione enorme, – ha commentato fra le lacrime – Non solo per il grande risultato, ma anche per il modo con cui l’hanno saputo conquistare contro un grande avversario e in condizioni ambientali molto difficili”.
MAI LA MACERATESE ERA INFATTI USCITA IMBATTUTA dall’”Arena Garibaldi” nella sua storia calcistica. Per altro scarsa di scontri diretti. E mai aveva segnato un gol sul terreno toscano (-).
CONSERVO UN PERSONALE RICORDO dell’ultimo match di Pisa. Di circa mezzo secolo fa. Anche nella circostanza, appunto, la consueta sconfitta causata da una rete di Savoldi figlio (-).
SABATO POMERIGGIO IL BERSAGLIO E’ STATO ALFINE CENTRATO (+). In rimonta, contro un Pisa lanciatissimo nella rincorsa al vertice; in grande fiducia per le precedenti tre vittorie consecutive. L’ultima delle quali in trasferta a Pontedera.
UN’AUTENTICA IMPRESA, QUINDI (+). Dopo le sofferenze del primo tempo. Conseguenza del sollecito vantaggio dei padroni di casa con il gol di Golubovic, e del loro capillare presidio del centrocampo. Condotto ad alto ritmo.
BIANCOROSSI PERO’ MAI AL LIMITE DEL DEFAULT, anche per merito della bravura di Forte (+) in un paio di circostanze.
ANZI CON SEGNALI DI RIVALSA (+) Come la clamorosa opportunità fallita da Buonaiuto prima del riposo.
POI CONFERMATI E dalla rete di Kouko (+), ancora il più pimpante fra i marchigiani, dopo il tè caldo di metà gara..
ED, UNA VOLTA REALIZZATI, DIFESI NEL FINALE (+). In particolare ancora da Forte: strepitosa uscita bassa ai limiti della sua area ed acrobatica deviazione in angolo di un velenoso calcio piazzato di Mannini, a pochi secondi dal liberatorio triplice fischio di chiusura.
IN MEZZO UN GROSSO SBAGLIO di Verna su battuta a rete che sembrava ineluttabilmente finalizzata al raddoppio pisano. Da catalogare fra le pochissime disattenzioni della retroguardia della Rata. Ancora orfana di Fissore e Lasicki, di spalla a Faisca. Comunque, nell’occasione, con Altobelli adeguato partner dello splendido capitano biancorosso.
LA MACERATESE E’ DUNQUE RITORNATA ALL’ANTICO (+), avendo riscoperto il dna all’origine di questa meravigliosa avventura. Il cinismo. Due occasioni, un gol. Qualità preziosa per superare il limite dell’immaginabile.
ED HA FINALMENTE OTTENUTO LA LAUREA DI PROTAGONISTA (+), celebre città universitaria. Al posto del diplomino di squadra rivelazione di cui è stata sinora gratificata dai consensus degli esperti analisti del girone.
PROMOZIONE CHE SAREBBE STATA RIBADITA dalle spaventose angosce sofferte dalla Spal nel pomeriggio successivo ad Arezzo (-). Il cui significato è di nuovo esplicito. Non esiste la formazione pigliatutto. Ergo: nulla è impossibile!
SALVO CHE LA PROSSIMA RIAPERTURA DEL MERCATO non rimescoli le carte in tavola (-). Dando ragione a chi può spendere quattrini più degli altri. A patto che li sappia utilizzare bene.
GANCI – Il primo a lasciare la Maceratese potrebbe essere l’attaccante, fortemente voluto in serie D. La decisione spetterà a lui e nei prossimi giorni la comunicherà alla società.
MA NON SEMPRE la quantità economica equivale alla qualità.
QUESTO DOVREBBE ESSERE il viatico per Giulio Spadoni subito dopo capodanno (+).
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Gli INVINCIBILI non si sostituiscono,sia CHIARO!!!
HELVIA DI RICINO
Ricordo benissimo l’episodio Bevilacqua, ero vicinissimo all’azione. Ricordo anche che per battere la punizione si persero almeno due minuto.
Mi sembra molto strano che sia passato invece quasi inosservato di Pisa, un furto clamoroso di un gol ormai fatto. E pensare che a Pisa si lamentano dell’arbitro.
La solita fortunaccia della rata!!!
Vorrei ricordare un dato statistico: nelle ultime 55 partite di campionato la Rata ha perso 2 volte!!!
E’ ora che chi continua a irridere e denigrare questa squadra si vergogni e si sciacqui la bocca con un bel bicchiere di olio ricino prima di parlare di Rata!!!
Siamo orgogliosi di questa squadra e di questa presidente!!!!!!
Abbiamo brillantemente superato la prova del nove. Con il ritorno degli infortunati e con un paio di oculati innesti possiamo lottare fino alla fine per un sogno a dispetto dei rosiconi e dei merluzzi marini!!!!!
Non scrivo da tempo su questo sito. Lo faccio in questa occasione per rappresentare tre cose velocemente.
Inizio dalla meno importante: nonostante abbia uno stile da consumato giornalista sportivo e i suoi interventi siano corretti dal punto di vista di quella lingua quasi morta che è l’italiano, ho smesso di leggere Caporaletti per mancanza di tempo. Invito i tifosi biancorossi a fare altrettanto, a guardare e passare senza curarsi di un Narciso che, come tutti i Narcisi, è semplicemente insopportabile. L’indifferenza è la miglior arma possibile per combattere certa gente che adora se stessa e che, per elevare la propria statura, non ha altri mezzi oltre a quelli di abbassare il livello altrui. Chiamiamolo “sua Eccellenza” ed ignoriamolo, Noi Siamo Maceratesi.
Condivido l’appellativo proposto dal mio amico Enrico per definire la squadra di Bucchi: gladiatori. Da non contrapporre agli Invincibili dello scorso anno, ci mancherebbe. Non potrò mai dimenticare l’umanità di D’Antoni, lo stoicismo di capitan Romano, la grinta infinita di Garaffoni, la classe di Croce e Ferri Marini. I gladiatori sono gladiatori, non invincibili. Infatti hanno già perso due partite (Rimini e Tuttocuoio) in 15 gare disputate finora. La Macerata calcistica li ricorderà per sempre ed esprimerà nei loro confronti una gratitudine immensa.
Mi chiedo, tuttavia, se in una sorta un podio ideale della storia della Maceratese, alloggeranno nel gradino più alto gli “invincibili” o i “gladiatori”. Mi chiedo se l’impresa più alta sia quella di vincere un campionato dilettantistico o quella di essere dopo 15 giornate al secondo posto di un campionato professionistico. Io sono convinto che gli “invincibili” oggi sarebbero in zona play out. Ma, allo stesso tempo, sono altrettanto convinto che il paragone sia improponibile per una profonda disomogeneità delle categorie nelle quali sono state impegnate le due squadre: quella di ieri e quella di oggi.
La realtà vera, incontrovertibile è una soltanto: la Rata è seconda in classifica a due punti dalla vetta. Gli obiettivi di inizio stagione stanno cambiando: siamo quasi salvi e possiamo puntare a toglierci qualche bella soddisfazione. Lo avreste mai creduto? Io no di certo. Allora diamo atto, una volta per tutte, di un dato di fatto: questa società è vincente, punto e basta. E smettiamola di fare paragoni tra “gladiatori” e “invincibili”. La SS Maceratese per l’ennesima volta da un lustro a questa parte ha avuto ragione.
Savi ha perfettamente ragione.
Stiamo vivendo un periodo storico straordinario della Rata.
Bene Gli invincibili e Bene gli attuali gladiatori.
Viviamo questo periodo godendo delle prestazioni dei nostri fregandocene di chi rosica d’invidia. Isoliamoli ignorando i loro bla bla.
Grazie ai ragazzi, a tutto lo staff e alla presidentessa.
Sognare non costa nulla, a volte l’impensabile diventa realta’.
vedendo che ci sono pollicini rossi…quanto fa’ male il fegato dei merluzzi da un paio di anni a questa parte…
Io ho scritto che i GLADIATORI potrebbero sostituire gli INVINCIBILI,giammai cancellarne il ricordo.
Impressionante il dato statistico riferito dall’ingegner Valentini sul percorso vincente della Maceratese degli ultimi tempi.
Invincibili e Gladiatori, al di là delle differenze tecniche e di categoria, hanno una cosa in comune: resteranno nel cuore dei tifosi Maceratesi per sempre.
Caro Enrico, il mio umile appunto non era riferito a te ma ai tanti detrattori esperti “de lu pallò” ma che, con il calcio, c’entrano poco o nulla. Ho letto critiche di orrendi pallonari che contestavano persino la cessione di Saitta e l’acquisto di Forte. Inorridisco di fronte a certi deliri, tutto qui. Viva gli invincibili e viva i gladiatori!
Buongiorno Scattolini,
se l’anno scorso abbiamo avuto gli invincibili quest’anno abbiamo dei gladiatori corretti.
Nemmeno per il prossimo turno ci saranno squalificati o per espulsioni o per cumulo di ammonizioni e diffide e questo è molto significativo del fatto che Bucchi e la Società riescono a preparare le partite togliendo nervosismo e stress ai giocatori.
E ciò non è da tutti…
PS: secondo me Ganci potrebbe essere utile nelle prossime giornate; capisco che abbia bisogno di giocare però sarebbe un peccato perderlo.
Caro Enrico Maria, noto che lei è anche seguito fuori regione e le sue “valutazioni” non passano affatto inosservate……
http://www.tuttolegapro.com/altre-news/spal-categorica-trasparenza-e-scrupolosita-in-ambito-contabileamministrativo-un-vanto-della-nostra-gestione-sportiva-116990
ma quanto hanno paura a Ferrara??? pensavano di vincere a mani bassi il torneo ed invece devono sudarselo pensa un po’….li ho sempre considerati spocchiosi e continuano ad esserlo in tutte le sedi opportune e non.
NOTIZIE IN SALSA BIANCOROSSA
Insomma Principi ci fa sapere che da Ferrara è in partenza un piccione biancoceleste con legata alla zampetta una querela per Scattolini. Quest’ultimo avrebbe nel caso trasgredito ad una regola del giornalismo, la “verifica della notizia” (controlli in casa Spal già avvenuti) o abboccato alla classica “polpetta avvelenata”. Se arriva il piccione viaggiatore, egli dovrà chiarire davanti al giudice. Sul fronte mercato, apertura gennaio 2016, novità dopo le mosse della Rata per l’attacco. Avevo dato notizia dell’interesse per le punte Sansovini e Monni (Pescara) e Scotto (Torres). Ora si parla della difesa dove il ds Spadoni avrebbe messo gli occhi sul centrale del Pescara Pesoli, classe 1980, in Serie B da alcune stagioni, ma in questa non ha mai giocato. Un altro aspirante alla “coppa del nonno”, avendo già in rosa i 35enni Faisca e Fissore. La direttrice è comunque inequivocabile: Sassari-Pescara, città dove Bucchi ha allenato, non si scappa! A breve avremo l’elezione del presidente di Lega Pro, la Tardella sostiene da tempo Gravina e aspira ad entrare in consiglio. Le quotazioni del candidato sono in calo dopo la discesa in campo di Pagnozzi, sostenuto dal presidente del Coni Malagò e da quello della Figc Tavecchio (la Lega Pro conta il 17% per l’elezione del presidente federale). Pagnozzi avrebbe ad oggi l’appoggio della maggioranza delle società (quasi tutto il girone Nord più il Pisa e una decina di sodalizi del Sud). Gravina, invece, avrebbe il sostegno delle restanti società del girone Sud e di parte del Centro (Rata, Ancona, L’Aquila e Teramo). Con Marcheschi, il terzo candidato, sarebbero schierate alcune società del girone Centro (Tuttocuoio, Prato, Pontedera e Lucchese) e alcune del Nord (Albinoleffe e Bassano). In pratica c’è il rischio per la Tardella di restare a casa, come le è accaduto per la corsa a sindaco. In questo caso aveva come principale sostenitore quel Savi che si permette di stilare “cartelle psicanalitiche”, valutando i post di una persona che non conosce. Un giudizio sul suo conto l’hanno dato gli elettori cancellandolo dal consiglio comunale. Come si ricorderà egli aveva partecipato alle primarie del centrosinistra e poi aveva sostenuto un candidato sindaco (Tardella) alternativo a quello schieramento. La coerenza evidentemente non è il suo forte e lo dimostra nel primo post dove invita a non fare paragoni tra vecchia e nuova Rata, mentre poco prima aveva giudicato gli ex “invincibili” da “zona play out”. Ma concludo con le esilaranti statistiche di “Imposimato”, il quale afferma che la Rata in 55 partite ne ha perse 2, dimenticando che l’ultima sconfitta risale appena a 2 turni fa (Tuttocuoio) e che i biancorossi sono stati eliminati dalla Coppa Italia dal Rimini e dalla poule scudetto di Serie D dall’Akragas. Non c’è da meravigliarsi sono statistiche in salsa biancorossa, altri peccano d’obiettività
55 partite di CAMPIONATO, sono costretto a precisare pur avendo deciso di non rispondere più alle provocazioni marittime.
Colgo l’occasione per invitare tutti i pistacoppi a evitare qualsiasi contraddittorio col sopra marittimo.
rodere
[ró-de-re] (ródo, -di, ródono; rósi, rodésti, róse, rodémmo, rodéste, rósero; roderò; rodéssi; roderèi; rodènte; róso)
A v.tr.
1 Consumare sgretolando, triturando a poco a poco con i denti: il topo ha roso il formaggio; i cani hanno denti forti per r. gli ossi; larve che rodono le radici delle piante
|| fig. Un osso duro da rodere, persona difficile da trattare, compito difficile da eseguire, situazione difficile da affrontare
2 estens. Consumare asportando, logorare: lima che rode il ferro e l’acciaio
|| Erodere: acqua corrente che rode le rive
|| Corrodere, intaccare: la ruggine rode i metalli; acido che rode il rame
3 scherz. Mangiare: purché si roda / per tutto è buona stanza (Lippi)
|| fig. Guadagnare, per lo più illecitamente; rubare
4 fig. Turbare profondamente, tormentare: lo rodeva la rabbia; un rimorso che rode l’anima
B v.rifl. ródersi
fig. Tormentarsi, consumarsi: rodersi di, dalla rabbia
C v.rifl. recipr. ródersi
Tormentarsi a vicenda: l’un l’altro si rode / di quei ch’un muro ed una fossa serra (Dante).
caporaletti ma ancora insisti? non hai inghiottito abbastanza in questi ultimi 2 anni? a macerata tutti parlano di te,sei diventato il passatempo dei maceratesi con le tue pirlate,a cui nemmeno tu credi.Ma almeno qualcuno ti paga per attaccare la maceratese e i maceratesi? no perché se lo fai pure a gratise è meglio se ti fai vedere da qualcuno bravo….
Caporaletti fai tenerezza!! Ah ah ah