di Leonardo Giorgi
(foto di Andrea Petinari)
«Perdere contro la Civitanovese è una delle cose più brutte che ti possono capitare nella vita». Ci pensa Maurizio Mosca a riassumere in poche parole il significato del derby tra Maceratese e Civitanovese per i tifosi biancorossi. L’ex presidente della società attualmente al secondo posto del girone B della Lega Pro è stato uno dei tanti ospiti accolti ieri sera nella biblioteca comunale Mozzi-Borgetti, per la presentazione del libro “Bianco Rosso Blu: La Storia del Derby Maceratese – Civitanovese” scritto da Glauco Giglioni, già autore dei tre volumi della serie “C’era una volta la Maceratese”. Durante la serata, applauditissimi gli interventi delle vecchie glorie che hanno voluto raccontare i loro ricordi legati al derby provinciale più sentito. Emozionanti le parole di Cocchi, Pagliari e del mister Beppe Magi, condottiero degli “Invicibili” della scorsa stagione ed attuale allenatore del Gubbio. Assenti esponenti dell’attuale dirigenza della società biancorossa.
L’incontro, condotto dal giornalista sportivo Andrea Verdolini, è iniziato con una breve introduzione dello stesso Giglioni, l’autore del libro: «Per scaramanzia – spiega lo scrittore maceratese, grande tifoso della squadra cittadina – ho aspettato che le due squadre protagoniste giocassero in campionati diversi prima di pubblicare “Bianco Rosso Blu”. Non volevo che la mia opera potesse rimanere legata a qualche eventuale sconfitta nel derby. Sono felice stasera di poter presentare il mio lavoro quì, in questa biblioteca dove sono iniziate le mie faticose ricerche quattro anni fa, quando mi accorsi che questo derby è stato parte fondamentale della storia della Maceratese».
L’ex presidente Maurizio Mosca, autore della prefazione del libro, ha cercato di spiegare al pubblico presente la rivalità viscerale tra pistacoppi e pesciaroli: «Fin da ragazzo – racconta Mosca, presidente della società dal 1991 al 1996 – le partite contro la Civitanovese in città si sentivano di piu. Non só perchè avevamo tutti questo strano odio verso di loro, ma erano la squadra da battere. Fortunatamente nei miei anni alla guida della società, non abbiamo perso neanche una partita contro i rossoblu. É stato bellissimo vivere da presidente il soprasso nei loro confronti e devo dire che il gol di Alessandro Cocchi nell’indimenticabile “derby della neve” il 21 novembre del 93 all’Helvia Recina è uno dei momenti più belli della mia vita». Quel match rappresentò una delle tante sconfitte subite dalla Civitanovese durante la stagione 1993/94, il campionato che segnò il definitivo addio della società al calcio dei professionisti.
«Di quella partita – racconta lo stesso Cocchi, maceratese doc con più di 150 presenze in biancorosso – ricordo l’incertezza delle ore precedenti il fischio d’inizio. L’Helvia Recina era ricoperto di neve e per giocare il derby molti dello staff e della stessa dirigenza si sono messi a spalare tutta la mattinata. Volevamo giocare a tutti i costi, anche se le condizioni erano quelle che erano. Essendo difensore, di gol ne ho fatti pochi, ma la gloria di quello segnato in quella partita mi ha consegnato alla storia di questo derby. Ancora oggi mi vengono i brividi a ricordare e rivedere quelle immagini». In panchina quel giorno c’era anche Andrea Silenzi, vecchia gloria della Rata e protagonista della scalata dall’Eccellenza alla C2 tra il ’91 e il ’93: «Nell’esplosione di gioia dopo il gol di Cocchi, avrei voluto andare ad abbracciarlo, ma la paura era troppo forte – ricorda Silenzi ridendo – visto che dagli spalti i tifosi avversari lanciavano monetine con attaccate delle lamette».
Il derby Maceratese – Civitanovese per eccellenza però è stato forse quello vinto dai biancorossi il 5 aprile 1981, il derby dei record in cui accorsero all’Helvia Recina 10.486 spettatori paganti. La stagione era quella passata alla storia come l’annata dei “gemelli del gol” Morbiducci – Pagliari, presenti alla presentazione di ieri: «La folla presente ai miei derby da giocatore – commenta Giovanni Pagliari, che è stato anche allenatore della squadra durante la stagione 1995/96, l’anno della promozione in C2 – era incredibile. Nelle partite meno affollate c’era un pubblico di almeno 5000 persone. La cosa bella poi è che pesciaroli e pistacoppi stavano insieme. Prima 5000 persone unite, ora se va bene 2500 e divise come fosse una guerra».
Legato alle memorie più felici dei maceratesi, anche il derby di ritorno della stagione 2004/05 , in cui il gol di Guido Crocetti portò sia alla vittoria della partita sia alla promozione diretta in Serie D: «Due anni dopo, quando andai a giocare per la Civitanovese – racconta Crocetti – i tifosi rossoblu non mi accettarono mai, dicendomi che non volevano un pistacoppo in squadra».
Con sei punti in due partite, anche i derby della scorsa stagione rappresentano dolci (e freschi) ricordi per i tifosi biancorossi, come dimostrato dagli scroscianti applausi che hanno accolto mister Beppe Magi, l’uomo che ha allenato la squadra capace di ottenere zero sconfitte su 34 partite di campionato e che ha portato la Maceratese ad una storica promozione alla terza serie nazionale. «Mi ritengo un allenatore fortunato. Fin dal primo contatto con la società – spiega emozionato l’allenatore – ho pensato che fossero pazzi a chiamare me. Non avevo grande esperienza e allenare una squadra di prestigio a cui sono sempre stato legato, come è la Maceratese, ha rappresentato un sogno per me, ma anche una grande sfida. Sfida che ho accettato subito la sfida e l’amore verso quei colori e questa città hanno portato al risultato straordinario dell’anno scorso. C’è stato tanto cuore e tanta rabbia da parte mia per raggiungere quella vittoria. Ringrazio Macerata perchè nei miei confronti c’è sempre stato tanto affetto da parte di tutti ed è questa la soddisfazione più grande per me».
Non tutte le vecchie glorie biancorosse però condividono la concezione che la partita contro la Civitanovese sia la più sentita. «Io l’ho sempre vista come una partita come tutte le altre – racconta Alberto Prenna, che nell’arco di tre decenni di derby ne ha disputati tanti – anche perchè ero molto emotivo e non volevo aggiungere ulteriore carica alle sfide, gli stimoli venivano da soli». «Non sento assolutamente il derby con la Civitanovese – spiega Pino Ciappelloni, che con la Maceratese ha quasi sempre giocato in serie C – che ho affrontato una sola volta, in serie D. Eravamo talmente forti che la Civitanovese non l’abbiamo vista per niente. In C però sentivo molto i derby contro Ancona, Samb e Ascoli».
Presenti anche lo storico bomber rossoblu Michele Morra (che ha anche indossato la maglia della Maceratese nell’anno della terza categoria, contribuendo alla promozione in seconda), Gianmario Cappelletti, Roberto Sentimenti, Giampaolo Malaspina, Nicola Gazzani e Augusto Sabbatini, l’uomo dei 21 derby giocati.
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fra la maceratese,li libri,l’olio….c’ha piu’ da fa glauco che lu papa !