La sede ideale per Realizzare il nuovo Ospedale Provinciale e per valorizzare entrambE le vallate di questa Provincia e' e resta il Centro Fiere di Villa Potenza (tra l'altro area pubblica) rafforzato dal collegamento intervallivo Villa Potenza - superstrada Statale 77 come previsto nel programma QUADRILATERO. Ricordo inoltre che dopo il sito de La Pieve al secondo posto secondo l'Algoritmo Cerescioli votato da tutti i SINDACI c'era proprio Villa Potenza!!
Questa si che e' una grande notizia e l'inaugurazione di una vera opera pubblica!!!........quando noi promuovevamo questo progetto era il 2000, 2001, 2002,203 ...... Qualche politico maceratese scommetteva che si trattava solo di propaganda per vincere le provinciali (quasi tutta la sinistra ..) e che eravamo venditori di tappeti (i venditori di tappeti eravamo Mario Baldassarri, Sauro Pigliapoco, Ermanno Pupo, Giuliano Bianchi, io e pochi altri!!
Questa è la risposta piu' bella !!.
Orgoglioso di aver partecipato alla sua realizzazione, ad aver accelerato le procedure quando eravamo alla guida della Provincia, di averci creduto e ringrazio i pochi coraggiosi che erano con me anche contro i comitati NO PAV !!
Vedremo ora chi dirà.............. che anche Lui ci credeva'??
Franco Capponi
Franco Capponi
Questa si che e' una grande notizia e l'inaugurazione di una vera opera pubblica!!!........quando noi promuovevamo questo progetto era il 2000, 2001, 2002,203 ...... Qualche politico maceratese scommetteva che si trattava solo di propaganda per vincere le provinciali (quasi tutta la sinistra ..) e che eravamo venditori di tappeti (i venditori di tappeti eravamo Mario Baldassarri, Sauro Pigliapoco, Ermanno Pupo, Giuliano Bianchi, io e pochi altri!!
Questa è la risposta piu' bella !!.
Orgoglioso di aver partecipato alla sua realizzazione, ad aver accelerato le procedure quando eravamo alla guida della Provincia, di averci creduto e ringrazio i pochi coraggiosi che erano con me anche contro i comitati NO PAV !!
Vedremo ora che dirà che anche Lui ci credeva'??
Franco Capponi
Franco Capponi
Ma la Cammertoni e' anche dura di testa ??? dopo lo schiaffo preso da Capponi non vede quello che scive oggi Macerata che abbandona la raccolta di prossimità (massimo raggiunto 50% di Raccolta Differenziata) per il porta a porta !!!!
Le allego un pezzetto:
Al via la seconda fase della raccolta porta a porta in città. Dopo la percentuale record di 87,23% di conferimento raggiunta nel centro storico grazie al sistema dei sacchetti con microchip, la differenziata si sposterà anche nelle zone Velini, Due Fonti, Cavour, piazza Pizzarello, via Roma, via Spalato, Cairoli, Convitto, Corneto, S. Lucia, Vergini e Pace a partire da lunedì 30 giugno. Dopo una prima fase di sperimentazione riservata alle attività economiche di Corso Cairoli, Corso Cavour e vie limitrofe, che prenderà avvio il prossimo 9 giugno, le famiglie maceratesi escluse per il momento quelle di Colleverde e Collevario e delle frazioni di Piediripa, Sforzacosta, Villa Potenza, dovranno adottare il sistema porta a porta . Ad annunciarlo, oggi, in una conferenza stampa, il sindaco Romano Carancini, l’assessore all’ambiente Enzo Valentini, il presidente del Cosmari Daniele Sparvoli e il direttore del consorzio Giuseppe Giampaoli. «Qui si parla di un numero magico- ha dichiarato Carancini- oltre l’87%, una cifra ineguagliata in provincia, che testimonia come determinati risultati vadano attribuiti in primis alla percezione positiva del tema da parte della cittandinanza, dimostrazione del fatto che si è acquisita una cultura della differenziazione e di maggiore responsabilità nel contribuire alla qualità della vita della collettività. Un ringraziamento doveroso va inoltre all’efficienza dell’ufficio Ambiente del Comune e alla polizia municipale, che senza vessazioni opera un’attenta azione di controllo sui conferimenti»
@ Mozzoni,
Ma con tutte le cene che pagate, l'ultima ieri sera... non siete sicuri ancora di vincere ??
Dopo chiederemo veramente chi l'ha pagate!! Come prescrive la legge ... Mozzoni il nuovo che avanza ... con le cene per avere voti... pagate da qualche facoltoso . Non parlatemi più' di Juventus mi sembrate più' casertani....
Purtroppo sono si giovani ....... ma con mentalità già vechia.
I loro dante causa sono il vecchio....l'arrogante ...... il cameratismo......
Solo attacchi personali falsi, finti dossiers in stile ventennio e nessun progetto ma solo slogan....purtroppo
@ Marinsalta.
Vorrei giustificare la mia ssenza al signor ATLASLARAM...anche se non merita risposta chi e' disinformato per scelta denigratoria..
Ero semplicemente qui..https://www.cronachemaceratesi.it/2013/07/06/matteo-renzi-rilancia-litalia-da-treia-questo-paese-ha-un-futuro-meraviglioso/348372/
Posso anche aggiungere che il Consiglio e' stato scentificamente convocato quel giorno perche il Presidente del Consiglio e della Provincia sapevano che ero impegnato con la manifestazione realizzata proprio Venerdi e Sabato di SYMBOLA e dove i rappresentanti della Provincia hanno evitato die sporre tutti i loro finti sproloqui ai Ministri LUPI, dei Lavori Pubblici, Carrozza della Pubblica Istruzione ed Università, Martina, Sottosegretario con delega all'EXPO 2015, Giovannini Ministro della Porgrammazione Economica e Matteo Renzi che Ministro non e' ma che ha detto cose molto intelligenti anche sulla fine delle Province!!
La conclusione della vicenda ACOM: una storia di opacità e di ritardi
Come avemmo a dire mesi fa, la storiella politica sulla “Provincia e Regione insieme” a Macerata si è vista proprio sulla “scriteriata” vicenda ACOM. Trasformare poi la sconfitta dell’azione della Provincia, come hanno fatto in conferenza stampa Pettinari e Palombini, in un’operazione positiva è altrettanto scioccante per il buon senso. L’azione della Provincia di Macerata sulla mancata ricapitalizzazione prima e soprattutto sulle procedure di dismissione poi, delle quote dell’azienda ACOM di Montecosaro, è una storia abbastanza rocambolesca e non superata dalla dismissione “trionfale” delle quote della Provincia. L’ACOM era nata dalla intuizione dell’allora Presidente Sauro Pigliapoco che nel 1999, per supplire all’assenza di un servizio di radioterapia, creò ACOM come società mista (privati più Provincia, Università di Camerino, Comuni di Montecosaro e Tolentino) e riuscì, con l’ausilio della Fondazione Carima, a creare questo polo di eccellenza nella produzione di radio farmaci e a installare la Pet, la radioterapia e la terapia metabolica presso l’ospedale di Macerata.
La storia gloriosa dell’ACOM nel recente si è trasformata in una storia di ritardi sia dell’amministrazione Pettinari che della Regione Marche (naturale acquirente delle quote pubbliche) considerato che la Provincia e i Comuni soci, erano obbligati per legge, ad uscire dalle società. Già nel 2009 la giunta Capponi avviò i contatti con la Regione Marche che manifestò allora la volontà di acquisire la quota del 50,1 % appartenente alla compagine “Pubblica”, al fine di inserire l’Acom nel sistema sanitario regionale, salvo poi ritrattare e schernire con valutazioni assurde (la valutazione della Regione è stata in una Due DILIGENCE recente di 133.526 euro per il 100% delle quote) l’azienda stessa. Su questo percorso tutte le componenti pubbliche (Comuni di Montecosaro, Tolentino, UniCAM ed ovviamente la Provincia), ma anche la compagine privata, erano concordi sull’operazione. La totale privatizzazione potrebbe oggi generare effetti catastrofici anche alla sopravvivenza del polo oncologico di Macerata (dato anche l’atteggiamento manifestato dalla Regione Marche di voler misconoscere ora questa realtà) punto di riferimento regionale e nazionale. In questa operazione inoltre sono andati in fumo circa 300.000 € in meno di introito per la Provincia rispetto alle iniziali offerte della Regione. In fumo anche i tanti proclami di difesa della struttura sanciti in altrettanti documenti regionali (interrogazioni e mozioni) come quelle del Consigliere Sciapichetti, che hanno indotto a scrivere alla stampa fiumi di inchiostro per dire che il servizio sarebbe stato salvaguardato e poi vedere questa amara conclusione. Noi, ribadiamo anche oggi, che la bontà dell’iniziativa c’era tutta, un servizio che nell’arco di un anno parla a 2.500 pazienti, un servizio che in questi anni ha visto più di 20 mila pazienti usufruire della PET e dei servizi del polo di eccellenza del Centro oncologico di Macerata. Per noi resta incomprensibile come la Regione Marche abbia avuto “attrazioni fatali diverse da quelle dell’azienda di Montecosaro” con cui doveva stringere un matrimonio che andava anche verso il contenimento dei costi di acquisizione del farmaco. Ne’ Pettinari, né Palombini possono gioire neanche per il realizzo ottenuto dalla vendita delle quote della Provincia, se prendiamo ad esempio gli investimenti sinora fatti, ma soprattutto quanto ricavato dal comune di Montecosaro che aveva già ceduto il suo 9,48% ricavandone circa 315.000 euro (tra l’altro la cessione fu impugnata dalla Provincia), una semplice equazione matematica avrebbe stabilito che il giusto valore del 38,9% delle quote della Provincia di Macerata, potesse valere 1.292.500,00 contro i 980.000,00 realizzati. Visto il cambio di rotta della Provincia inoltre sarebbe necessario ora che la Giunta Provinciale spiegasse perché si è opposta alla nostra proposta di svincolare da subito il Patto che obbligava l’esistenza di una maggioranza pubblica, quando l’affaire Regione Marche era svanito e si è opposta alla cessione fatta dal socio Comune di Montecosaro, creando problemi a quella amministrazione e facendo sostenere alla Provincia anche incongrue spesse legali per i ricorsi al TAR, tra l’altro persi. Nessuna vittoria quindi per l’amministrazione Pettinari, ma una pesante sconfitta per i cittadini di questa Provincia e un mancato consolidamento del polo oncologico e della PET maceratese. La conclusione della vicenda non rafforza neanche le attività dell’azienda Acom per la mancata messa in rete con il modello oncologico della nostra Regione. Concludiamo questo intervento augurando alla proprietà e ai dipendenti un buon lavoro e assicurando che potranno sempre contare sul nostro sostegno. Ringraziamo personalmente il Presidente dell’ACOM Dott. Sauro Pigliapoco (ideatore e anche nostro rappresentante in seno al Cda ACOM per la Provincia di Macerata) per l’impegno profuso in questi anni e per aver individuato un settore, come quello della farmacologia oncologica, che ha consentito, oltre lo sviluppo di nuovi trattamenti oncologici d’avanguardia sul nostro territorio, anche l’insediamento di un’attività ad alto contenuto di innovazione e di ricerca in un contesto arido di iniziative similari.
Ci auguriamo inoltre che la Regione Marche tenga in debita considerazione l’esistenza di questo polo di eccellenza e che oltre a scongiurare il rischio concreto di interrompere a breve la fornitura di radiofarmaci, necessari al funzionamento della Pet (la tomografia a emissione di positroni, tecnica di medicina nucleare e di diagnostica) all’ospedale di Macerata, si sviluppi una proficua collaborazione a vantaggio di tutto il sistema socio-sanitario di tutta la Regione.
Franco capponi (Capogruppo PPE Modello Macerata) - Nazareno Agostini (Capogruppo PDL)
Non voglio fare polemica con Alessandro Savi ma vorrei solo allegare un articolo di pochi mesi fà e che racconta delle iniziative che la mia amministrazione, durata appena 11 mesi, aveva fatto. Noi abbiamo razionalizzato un'iniziativa insensata fatta dalla provincia "Anziani non piu' soli" che in due anni di operatività centarlizzata a Macerata era costata 500 mila euro e con risultati assolutamente inesistenti. Abbiamo riorganizzato il taxi sociale sulle are interne delegando il servizio alle Comunità montane ed agli ambiti sociali ed il servizio funzionava e funziona ora con le poche risorse disponibili, proprio perche la provincia ha tagliato i fonfi. SAVI si informi, la sua demagogia di basso profilo e' quanto peggio serva in questo momento!!!
La competenza degli interventi sociali e' in Capo al comune e a Civitanova governano i suoi amici...Puo' criticare loro semmai!!
Articolo apparso nell'Aprile 2012 e a cui nessuno ha ribattuto con argomenti concreti.
Agostini: “Addio al taxi sociale per colpa della Giunta Pettinari”
Agostini: “Addio al taxi sociale
per colpa della Giunta Pettinari”
"Il servizio attivato dalla Giunta Capponi è stato un successo, ma è destinato a scadere per i ritardi dell'attuale amministrazione"
Il capogruppo del Pdl Nazareno Agostini
Da Nazareno Agostini (capogruppo Pdl in provincia a Macerata) riceviamo:Certo che il Servizio Taxi Sociale non è solo un servizio utile ma oramai indispensabile alle popolazioni anziane soprattutto del nostro entroterra. Nell’articolo di propaganda della Giunta Pettinari tutto questo non si dice. Le motivazioni che nel 2009, le regole contenute nell’accordo di programma del febbraio 2010 che la Provincia aveva fortemente voluto, venendo incontro alle esigenze dei Presidenti delle Comunità Montane e dei relativi Ambiti Sociali, non vengono neanche menzionati.
Nelle aree interne infatti la popolazione è più anziana, esistono carenze nel servizio di Trasporto Pubblico Locale nella copertura di tutti i territori; le attività agricole ancora fiorenti, fanno sì che molta popolazione risieda in zona rurale o in piccoli borghi distanti dai servizi essenziali come i Presidi Sanitari o degli Ambiti Sociali, ma anche da altri servizi come le Poste, l’Ambulatorio del medico di Base, la Banca, lo stesso Comune, il cimetero (per la visita ai propri cari) ed altro.
Non viene sottolineato che il progetto è stato frutto di una concertazione a tre: Provincia, Comunità Montane (Ambiti Sociali) e Fondazione Carima; è questo modello che ci ha consentito di generare risparmi e trovare sinergie e risparmi; ora questa spinta sembra morire e per i soliti motivi: la decisione della Provincia, cosi come avviene sempre e per le poche cose fatte, è fortemente in ritardo in quanto l’indecisione sul da farsi ha causato ritardi e rallentato l’attività delle Comunità Montane nell’erogazione del Servizio.
Le risorse messe a disposizione precedentemente (50.000 euro per ognuna delle tre Comunità Montane) riuscivano a dare certezza a tutti dell’attivazione del servizio mentre ora con soli 15.000 Euro si può programmare solo la precarietà e si sostiene la sostanziale riduzione dell’operatività con l’effetto di non poterne garantire a tutti l’accesso, proprio in un momento di ulteriore difficoltà socio-economica di queste aree, a servizi indispensabili; le risorse destinate al Servizio tra l’altro non sono nuove risorse, messe a disposizione dalla Provincia nel 2012, ma vengono solo riutilizzate le economie degli anni precedenti e che quindi derivano dai bilanci 2010 e 2011 e finanziate dalla precedente Amministrazione;
Il progetto non era biennale, come sostiene Pettinari, ma pluriennale, dato che in accordo con la Fondazione Carima erano stati messi a disposizione delle Comunità Montane anche sei autovetture attrezzate all’uso. Biennale era la prima fase, per verificarne la potenzialità e procedere poi alla sua implementazione e messa a punto.
Per questi motivi, consideriamo molto superficiale l’agire di questa amministrazione che non valuta, non riscontra, non innova e che dopo numerose affermazioni di voler fare cose nuove, diverse dalle precedenti e importanti, a quasi un anno dall’inizio del mandato non ha fatto altro che prorogare e validare la grande operatività portata avanti nella precedente e brevissima legislatura.
Ci sembra poi inverosimile la marcia indietro del PD, che allora aveva fortemente criticato l’attivazione di questa razionale interpretazione del Servizio Taxi Sociale, che nelle intenzioni e nelle mire del Presidente Silenzi doveva essere ben altro ed avere tutt’altra cassa di risonanza. Infatti il ben piu’ comunicativo progetto “ Anziani non piu’ soli” utilizzato come piattaforma di comunicazione elettorale, in realtà si era dimostrato un vero e proprio Bluff in quanto, a fronte di una spesa pazzesca (oltre 250.000 Euro) non si era attivato quasi un bel niente a Servizio degli anziani e non si era neanche scelto di concentrare gli interventi nelle aree meno servite e critiche, sia per l’indice di invecchiamento della sua popolazione che per il basso livello dei servizi infrastrutturali e socio-sanitari.
Ogni Comunità Montana ha razionalizzato il Servizio, utilizzato da allora quattro autisti, (individuati dalle liste di mobilità e selezionati in collaborazione con i Centri per l’impiego o reperiti attraverso Cooperative sociali) con un’ottima integrazione e sussidiarietà con le Associazioni di Volontariato e di pensionati impegnati in occupazioni di Pubblica Utilità. Ogni Comunità Montana ha attivato altri protocolli d’intesa con altre realtà sociali e territoriali che attraverso gli operatori telefonici gia’ esistenti ricevono le richieste e pianificano l’agenda dei trasporti delle persone disabili e degli anziani.
Questo per manifestare tutta la nostra felicità per il riconoscimento della grande qualità del lavoro svolto e dell’attivazione di nuovi servizi razionali e non carrozzoni alle popolazioni svantaggiate, nato dall’esigenza di far fronte al bisogno di mobilità e di servizi proprio dei territori montani che noi riteniamo strategici per il futuro ( sviluppo di sistemi agricoli di Qualità, di corretta difesa Ambientale, di nuovo Turismo rurale ed ambientale, di difesa Idrogeologica e di offerta di beni pubblici primari) .
Vogliamo infine sottolineare il grande lavoro svolto dall’Amministrazione Capponi, come in questo caso, con l’ausilio dell’assessorato ai servizi Sociali (allora ricoperto dall’Assessore Mirko Luciani della Lega Nord) e che intendiamo sostenere con forza queste nostre posizioni in Consiglio Provinciale.
La grande delusione invece ci viene vedendo che tutte le decisioni di questa Giunta sono fatte al ribasso, con penalizzazione delle Autonomie locali e mancato rispetto dei principi di Sussidiarietà , collegialità, efficienza e innovatività.
@alla signora FERRARA (Non so' se questa e' la sua città o in Cognome)
Certamente Signora Lei non puo' dire a qualcuno (Capponi) che Lui sarebbe per la privatizzazione del servizio, quando e' a tutti noto il contrario. Capponi ha sostenuto che prima di pensare alla esternalizzazione bisogna raggiungere tutti gli obiettivi che il piano provinciale prefissava.: 80% di Raccolta Differenziata, la realizzazione di una discarica a bassissimo impatto e di modernissima concezione, la valorizzazione dei materiali raccolti in modo differenziato a partire dalla filiera FORSU/ENERGIA, la definizioni di precisi parametri di qualità del servizio di raccolta porta a porta.
L'In House oggi e' stato confermato dopo la bocciatura dei limiti di affidamento in House precedentemente introdotti dal Parlamento.
L'abrogazione dell'articolo 4 del decreto legge 138/2011 – decisa dalla Corte costituzionale con la sentenza 199 del 20 luglio – comporta una generale riflessione su quello che resta oggi della disciplina sui servizi pubblici locali e anche un ripensamento sulle modalità con cui si è proceduto finora. In primo luogo, resta in vita l'articolo 3-bis dello stesso decreto 138/2011, che attribuisce alle Regioni il compito di organizzare lo svolgimento dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica. La norma non chiarisce quali siano questi servizi a rete. Però, il fatto che l'articolo 19, comma 1, del decreto legge 95/2012 sulla spending review riconosca come funzioni fondamentali dei Comuni «l'organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale» e «l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi».
Restano poi in vigore tutti i vincoli per le società in house: sulle assunzioni del personale, sugli acquisti di beni e servizi, in termini di futura estensione del patto di stabilità interno alle aziende con affidamento diretto. Si tratta di limitazioni già imposte dall'articolo 18 del decreto legge 112 del 2008 e in parte riproposte dall'articolo 3-bis del decreto 138/2011.
Si deve prendere atto che è irragionevole una normativa "universale" e occorre invece pensare a corrette regole di settore: il trasporto pubblico locale ha esigenze completamente diverse dal servizio idrico e da quello dei rifiuti. A partire da questa considerazione, occorre pensare a leggi che contengano idee e strategie industriali di comparto.
Restino pure delle regole comuni, ma limitate all'essenziale: a modalità di composizione dei consigli di amministrazione, a incompatibilità e regolazione, al reclutamento del personale e all'acquisto di beni e servizi.
Occorreva chiarire le competenze di Stato, Regioni ed Enti locali e la regione Marche lo ha fatto. L'In House e' possibile e gli ATA possono affidare con tale modalità anche il Servizio integrato di gestione del ciclo dei rifiuti. L'ATA decide, come ogni Ente a maggioranza, non essendoci una specifica base minima oltre tale soglia e quindi e' possibile affidare il servizio In House senza l'accorpamento di società preesistenti ma solo a quelle che hanno i requisiti (partecipata da Enti pubblici o con socio privato scelto con gara pubblica, possibilità di controllo analogo da parte dei comuni soci, rispetto delle norme in materia di trasparenza nell'assunzione del personale, riduzione dei CDA a te membri e riduzione dei costi di gestione nell'ottica della Spending Reviews e rispetto del Patto di stabilità)
Questo, fermo restando che l'obiettivo della liberalizzazione deve comunque essere perseguito. Ma senza forzature, non imponendo termini che non possono essere rispettati e avendo sempre a mente che, alla fine, a prevalere su tutto è sempre il principio di realtà.
Signora Ferrara (o altro) prima di avventurasi in affermazioni false .....si informi!!!!
@cronache maceratesi o SKY: vorrei far notare di un errore e cioe' che risulta erronea l'indicazione PDL. sarebbe corretto dire centrodestra in quanto in essa e' contenuto anche lo schieramento " Fratelli d'Italia" che potrebbe veder scattare il proprio seggio proprio nelle Marche!! Sarebbe veramente...ma che dico... di piu'!!
Premettendo a tutti quelli che hanno detto "cose non vere" che dal 2011 il sottoscritto e' Capogruppo in Provincia del Partito Popolare Europeo e con questo replicare a tutti coloro che parlano senza informarsi che il sottoscritto ha chiesto ripetutamente il rispetto dello Statuto del PDL e a seguito del mancato rispetto delle regole contenute nello stesso e delle piu’ elementari norme democratiche come ad esempio:
1)La modifica della Legge elettorale con l’introduzione della preferenza per consentire ai cittadini ed ai territori i propri rappresentanti;
2) l’annullamento delle primarie per la scelta dei candidati;
3) la inopportuna ricandidatura del presidente Berlusconi;
4) la mancata esplicitazione dei termini dell’accordo con la Lega che porterà la politica del PDL verso l’antieuropeismo e alla difesa di interessi del Nord e di pochi fortunati conservatori; e a valutazioni collaterali come la caduta del governo Monti dopo averne elogiato la leadership e condiviso tutte le scelte e la mancata attivazione di una iniziativa di ricostruzione del campo dei popolari e dei moderati, dei liberali e dei riformatori con espresso riferimento ai valori del PPE e in particolare della scelta di una convinta e attiva partecipazione Europeista del PDL al Partito Popolare europeo, alle sue politiche di sviluppo economico, monetarie, di attenzione verso le giovani generazioni,
ha deciso, con invio di atti scritti e con il dolore per i tanti amici che ancora militano nel PDL, con i quali abbiamo condiviso anni di impegno e di lavoro, conseguendo anche importanti risultati in termini politici ma anche di progetti e di risultati raggiunti ha deciso di non rinnovare la sua adesione al PDL e di sentirsi libero di aderire all'Unico Partito che oggi in Italia fà riferimento ai miei valori di sempre: il PARTITO POPOLARE EUROPEO e cioe' la SCELTA CIVICA di MARIO MONTI.Di fronte anche alle scomposte reazioni di chi non doveva dire nulla, per le tante negatività portate nel PDL Maceratese e Civitanovese, ho risposto anche al ????? Brini e motivando dettagliatamente la mia scelta ai piu’ come potrete leggere in seguito.A BRINI dico: Una delle ragioni di massima soddisfazione nel lasciar il PDL e' proprio quella di non aver più nulla a che fare con Te. Ma la mia è scelta di responsabilità e non dipende da questo ma……….
…….seppur come diceva Napoleone Bonaparte, “Bisogna sempre lasciar trascorrere la notte sulle ingiurie del giorno innanzi” debbo una risposta di chiarezza, non solo a Brini certamente, colui che ha fatto brillare meno il Popolo della Libertà in Provincia di Macerata, ma ai tanti amici che hanno riposto in me alcune delle loro aspettattive e la loro fiducia e che garantisco, almeno per le possibilità personali, di continuare a mantenere mantenere.
I tanti che mi conoscono sanno bene della mia appartenenza critica al PDL, sia per la storia recente di profonda contraddizione rispetto ai Valori del Popolarismo Europeo (io sono iscritto al PPE) ma anche per non aver mantenuto a livello nazionale quanto promesso con il Progetto riformatore presentato nel 2008, fondato sulla meritocrazia, sullo sviluppo, sulla creazione di nuovo lavoro e nuova formazione per i giovani, la restituzione della sovranità democratica agli elettori nella scelta dei propri rappresentanti, nella riduzione della spesa pubblica e in una maggiore integrazione Europea.
Proprio sul tema dell'Europa, l'Italia, , attraverso diversi rappresentanti ha sviluppato negli ultimi anni un rapporto complesso nei confronti del resto del mondo: da una parte siamo un Paese che si è sviluppato in gran misura grazie alla propria capacità di imporsi, con creatività ed efficienza, come con il Made in Italy sui mercati internazionali, specie quelli europei.
Dall’altra, nel momento in cui l’emergenza di nuovi attori internazionali ha modificato equilibri che ci avevano permesso di prosperare, nella società italiana sono apparse molte voci dubbiose nei confronti della ineludibile globalizzazione, che hanno spostato l’attenzione da cosa l’Italia avrebbe dovuto fare per prepararsi al meglio ai nuovi scenari, a uno sterile dibattito sui mali della globalizzazione. Ha fatto riemergere atteggiamenti conservatori che, nel nome di uno pseudo-nazionalismo di ritorno, vogliono invece proteggere rendite di posizione, a scapito in primo luogo dei cittadini italiani, delle nostre imprese e dei tanti giovani che sono stati educati e formati all'integrazione Europea.
Pensiamo all’Europa: lo spazio europeo è stato quello della rinascita dell'Italia dalle macerie della seconda Guerra Mondiale e grazie a statisti come De Gasperi e altri teorici di una Europa della pace, della democrazia sopranazionale e dello sviluppo coerente , come Robert Schuman e Konrad Adenauer, Don Sturzo, Altiero Spinelli, le nostre imprese hanno iniziato ad esportare, hanno creato crescita e occupazione infondendo anche lo stimolo incessante al cambiamento e alla modernizzazione della nostra società.
Che riforme avrebbe mai fatto un parlamento italiano, come quello di questi ultimissimi anni, più attento a preservare che non a rinnovare - se non fosse stato per ottemperare alle esigenze dell’integrazione europea e delle nuove frontiere che essa propone con i suoi Programmi?
E quanto sarebbe durato il metodo di non decidere, allargando i cordoni della borsa in un processo d’indebitamento infinito, se non fosse venuto l’euro ad abbassare (sino all’agosto 2011) i nostri costi finanziari e ad obbligarci a un maggiore rigore, cui la nostra classe politica non è abituata?
Sembra che oggi, l'unico a sostenere che “l'Europa sia un’occasione per modernizzare la nostra società” sia proprio il Presidente Monti. E' Monti e con Lui i Popolari Europei, che oggi pensano che cogliendo a fondo le possibilità che la globalizzazione, prima europea e poi mondiale ci offre, sia l'unica opportunità, come in parte dimostrato in questo anno di governo, per riprendere la crescita su basi nuove, attraverso la ricerca, il richiamo di capitali esteri, la vicinanza della BCE e la sua garanzia di intrevento sulle tensioni del debito nazionale, la valorizazione del capitale umano che l'Italia dispone, con tanti giovani formati ma che non hanno oggi nessuna opportunità a causa di un mercatio del lavoro bloccato e l'assenza di valide iniziative di sviluppo e di innovazione.
L'Europa non e' un male da cui rifuggire o un treno da cui poter scendere a piacimento; e' un’occasione da sfruttare per modernizzarci, divenire più competitivi, più forti nel mondo.
A forza di non capire l’Europa, di mandarvi rappresentanti inadeguati o “trombati” in casa, il peso dell’Italia in Europa si è indebolito sempre più e le voci italiane nella politica europea sono divenute sempre più flebili: in parallelo al processo d’allargamento, l’Italia ha perso peso politico in Europa, lasciando anche la leadership nell'area mediterranea.
Poi, quando i grandi temi discussi al Parlamento Europeo arrivano a quello nazionale per la ratifica, li scopriamo, senza però poter più incidere. Normalmente il dibattito in Europa è avvenuto qualche anno prima, mentre noi ci occupavamo del nostro particolare, come l’ennesima (non)riforma della giustizia, delle (dis)avventure dei nostri leader o dei privilegi dei nostri parlamentari o dei costi della politica e l'arretratezza della Burocrazia.
L’immagine dell’Italia nel mondo è stata penalizzata per anni da una classe politica impreparata. Ma l’Italia non è solo quello: è molto di più, e può ancora recuperare il terreno perduto. L’esperienza dell’ultimo anno, anche se faticosa, ha cominciato a trasmettere un’altra idea di Italia, in linea con il mondo, con l'Europa e le sue startegie.
Io non ho tradito !! È questa la linea a mio avviso da perseguire, senza parlare di “salti della Quaglia” o di “tradimenti” (anche se sarebbe facile per me indicare chi ha tradito) per non cadere nella tentazione di tuffarsi di nuovo nel populismo, nell’autoreferenzialismo, nei cammini apparentemente facili che in realtà peggiorano la vita degli italiani. I problemi non si possono ignorare, perchè nel mondo globale non si può sopravvivere con rendite di posizione, ma solo se si è aperti, propositivi, competitivi, attenti alle trasformazioni e conseguentemente sforzarsi di adeguare i propri modelli sociali e di sviluppo. Personalmente io non cambio Partito, come ho già detto rimango convintamente aggrappato ai valori del Partito Popolare Europeo, sono altri semmai a dover dire e dimostrare che non abbandonano questa prospettiva di futuro per i nostri giovani, di solidarietà e sussidiarietà, di pace per i popoli, di sviluppo per le imprese e per l'uomo, come invece traspare dai programmi del “PDL nuovo corso” e nelle alleanze con forze antieuropeiste in corso di ratifica.
Con poche righe ho risposto anche a BrINI e chi, inengenuo servitore, parla di tardimento.......senza sapere che la persona e' un'altra cosa dal servire.......
Con la linearità che mi e' solita, posso rassicurarare tutti che il giorno stesso delle dimissioni dal PDL, il 31 Dicembre, ho trasmesso la richiesta di dimissioni dall'incarico, che mi era stato affidato dal PDL in Regione proprio al Capogruppo Massi, anche se tutti come Brini sànno , io ero solo comandato in quel lavoro, in quanto già Funzionario Direttivo della Giunta della Regione Marche dal 1990. Quindi lavorare al gruppo o ai servizi della Giunta nulla cambia per il sottoscritto;
· L'attacco a salve di Brini contrasta pero' pesantemente con la sua personale posizione: e' solo Lui infatti ad essere abbarbicato alle rendite di posizione dato che, come riportato anche dalla stampa, insiste a voler restare a fare il Presidente delle Farmacie di Civitanova, proprio quando ha perso la guida del Comune di Civitanova Marche e competerebbe alla nuova maggioranza (salvo inciuci) l'indicazione delle Linee di sviluppo e di responsabilità dell'azienda;
· quanto alla mancanza di democrazia nella scelta dei candidati ai vari livelli ritengo di non essermi mai autocandidato (non ho mai svolto funzioni di Coordinamento all'interno del Partito) ma questa scelta e' stat funzionale a vincere importanti competizioni elettorali, con un particolare però, mentre il sottoscritto normalmente conseguiva personalmente risultati elettorali di 10 – 15 punti % in piu' del Partito, apportando quindi un valore aggiunto anche personale, molti altri prendevano meno delle medie del Partito, anche nei loro territori, come nel suo caso alle ultime Regionali e Provinciali (non risultando eletto in nessuna delle competizioni) recando un nocumento al raggiungimento degli obiettivi della coalizione e quindi abbassando le performance che da solo il partito garantiva;
· Non devo cambiare nome ed adesione al mio gruppo, in quanto come Brini sà, dal momento della formazione dei Gruppi nel Consiglio Provinciale 2011, il sottoscritto ha costituito già in tempi non sospetti (Giugno 2011), nel rispetto ai suoi principi e valori fondanti, il gruppo “PARTITO POPOLARE EUROPEO – Modello Macerata). In ogni competizione elettorale a cui ho partecipato da protagonista ho fatto sempre sottoscrivere a tutti la “CARTA dei VALORI del PPE” prima di dar vita alle varie coalizioni, per sottolineare la mia linearità.Franco Capponi (Capogruppo PPE Consiglio provinciale Macerata)
Veramente Complimenti a Claudio Scarponi per la foto e la sensibilità!!
La cosa mi ha colpito molto...perche' in quella frazione ...Gaglianvecchio appunto ...... e' nato mio nonno ed abitava il mio Bis nonno !!
Svincolo San Claudio: Utile e corretto per mantenere credibilità alla programmazione e agli impegni della pubblica amministrazione. Ma la Provincia lo ha cancellato per sempre dalla sua programmazione con l’ultimo Bilancio Pluriennale.E’ vero che lo svincolo di San Claudio e’ utile per snellire il groviglio di traffico che si genera soprattutto nell’attuale uscita ad 8 di Corridonia/Macerata della Superstrada Val di Chienti. Oggi infatti se si registra un piccolo miglioramento nel deflusso verso Corridonia registriamo lunghe e pericolose file in alcune ore del giorno all’uscita per Macerata-Corridonia direzione Civitanova –Foligno. E’ vero che esisteva un protocollo d’intesa sottoscritto dalla Provincia unitamente ai Comuni di Corridonia e Macerata. Tale accordo ha pero’ un valore relativo e il disconoscimento di Corridonia non puo’ essere impugnato che per via politica. La novità, e quindi per questo mi sembrano parole al vento quanto si puo' ardire oggi. L’unico Ente che poteva avere la capacità di realizzare tale opera (in collaborazione CON i Comuni di Maceratae Corridonia) era la Provincia che l’ha cancellata pero' di recente dalla sua programmazione e cioe’ la Provincia a guida centrosinistra – Modello BO !! con il voto di PD, UDC, e IDV.Il PD, con la guida Pettinari in Provincia, ha fatto un po’ come Penelope, prima ha fatto promesse ed ora ha disfatto le opere e le giuste aspettative di automobilisti ed imprenditori. A nulla sono valsi i nostri emendamenti al Piano Generale di Sviluppo della Provincia approvato lo scorso Giovedi ed al Bilancio Pluriennale, approvato senza consultare nessuno e senza confrontarsi con le amministrazioni dove le criticità generatesi nel tempo sono davvero pesanti. In campagna elettorale ebbi modo di rassicurare il Consorzio Valleverde (potrei essere stato anch’io poco incline alla sua ideazione, ma la pragmaticità, il rispetto per gli impegni di chi ha programmato e realizzato degli importanti investimenti e la realtà di crisi attuale, ora mi suggeriscono massima responsabilità verso le 62 aziende o imprese che vi hanno investito) giusto perché la realizzazione dello svincolo, che durante il mio mandato ha visto l’avvio anche della progettazione preliminare, risolve sia il problema della concentrazione di traffico a Piediripa e a Corridonia e riesce a dare risposte alle garanzie allora offerte da quell’intesa (sempre stipulata dal centrosinistra) alle attività e alle 62 aziende che dovrebbero insediarsi in quell’area e che hanno pagato le relative opere di urbanizzazione per circa 13 milioni di Euro. Posso dire inoltre che erano state sviluppate anche le coperture finanziarie possibili e sui bilanci 2010 (a guida centrodestra) e 2011 con alla guida il Commissario Calvosa erano previste risorse per quest’opera (euro 13.300.000,00 circa) distinte in due trance dove la prima, per circa 3 milioni di euro prevedeva il collegamento tra la lottizzazione Valleverde e la SP 485 Maceratese (nel tratto Piediripa –Trodica) e la seconda con il collegamento della nuova rotatoria generata sulla Maceratese sino allo svincolo della superstrada a San Claudio. Detto svincolo avrebbe avuto anche una funzionalità futura per Corridonia, in particolare verso la nuova lottizzazione Eureka ed anche le altre incompiute ivi esistenti. Ritengo ancora piu’ fuorviante e palesemente scandalosa la competizione che la sinistra Maceratese, Corridoniana e non so’ quale altra corrente, (tutte costole lasciateci dall’eredità Ciaffiana ora senza leaderchip e in pericolosa manovra di autoannulamento) tra questa uscita e quella di Campogiano. La dimostrazione del tentativo di depistaggio risulta abbastanza facile, stà nel fatto che anche il progetto di collegamento Mattei- Pieve e’ stato abbandonato dal Comune di Macerata (qui avevamo invece un vero accordo di programma con relative risorse) ed ecco che và a farsi friggere la necessità del collegamento Pieve-Campogiano.Qui corriamo anche il rischio di perdere i fondi a disposizione ed allora chi ne risponderà??Quest’opera infatti viene concepita a seguito degli eventi sismici del 1997 che colpirono la Regione Marche, fu siglata, ai sensi della legge 662 del 1996 e s.m.i., l’Intesa Istituzionale di Programma (IIP) tra il Governo e la Regione. Tale intesa – approvata dal CIPE il 21.04.1999 e sottoscritta il 07.05.1999 – risulta all’interno dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) per il Trasporto ferroviario sottoscritto il 19.11.1999 tra la Regione Marche, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Ferrovie dello Stato S.p.A.. Con deliberazione n. 394 del 08.08.2003 la Provincia di Macerata ha approvato lo schema di Accordo di Programma tra la Regione Marche, il Comune di Macerata e la Provincia stessa per la soppressione del passaggio a livello posto al km 30+294 e la realizzazione di una variante alla ex S.S. 77.
Le fonti relative alla copertura finanziaria, per un importo totale di € 11.000.000,00 a valere sulle seguenti risorse: 708.615,60 a carico della Regione (delibera CIPE 70/1998), €. 1.549.000,00 a carico della Provincia di Macerata (DGP 490 del 14.10.2003), Euro 8.742.384,40 a carico del Comune di Macerata.
@ Tacconi: tutti ci credono caro Ivano..molti non hanno e non contano NULLA!!
L'Articolo del Consigliere ZURA PUNTARONI LUIGI della LEGA NORD sul RIORDINO delle PROVINCE dice quasi tutto quello che stà accadendo in senato sulla discussione del decreto-Legge di riordino. ti invito e invito quanti vogliono sapere, a leggerlo!!.
“Per fortuna anche il Popolo delle Libertà si è reso conto di quale confusione potrà generare la pseudo riforma e l’accorpamento di circa 35 Province in Italia e dopo Maroni anche Alfano (su di Lui anche il collega Capponi ha fotto enormi pressioni) ha avuto il coraggio di dire che questa riforma è una “bestialata colossale” e che serve soltanto a disgregare l’Italia e dare visibilità a qualche Ministro, Patroni Griffi in particolare, che in questo caso ha il cognome azzeccato, adatto a chi vuol mandare in fumo un Paese.
Per risollevare il Paese non servono riforme confuse che genereranno guerre di campanile, tempi lunghi ed ulteriore inefficienza burocratica.
Eventualmente serve mettere in campo più competizione tra territori e semplificare una giungla amministrativa, che i borbonici apparati statali hanno creato con 150 anni di repubblica delle banane.
Le nostre fortissime critiche al Governo muovono da aspetti del Decreto-Legge assolutamente incongruenti:
1) L’assoluta disorganicità dell’intervento sulle Province avulso da una riforma organica;
2) La pervicacia del Governo nel volere intervenire su accorpamenti e tagli del numero di Province senza partire dal riassetto delle funzioni e dei servizi sul territorio;
3) La totale indifferenza del Governo rispetto alle richieste dei territori, dei CAL e delle REGIONI;
4) La palese violazione dei principi costituzionali.
Paradossalmente il governo fa il contrario di ciò che serve, cancella Enti di raccordo di “AREA VASTA (necessari a rafforzare anche i tanti piccoli Comuni) e rafforza le burocrazie regionali e statali (Patto di STABILITA’ fallimentare per gli Enti locali e le imprese) per allontanare la corretta gestione e la responsabilità di cittadino e Comunità locali.
Questo atto contribuirà invece a rendere ingestibili le questioni locali di area vasta e dividerà ancor più il Paese e renderà impossibili le previste fusioni o gli accorpamenti tra due o tre Enti.
Tra i più integralisti a volere questo scempio c’èproprio il “Vate” del nostro Presidente della Provincia Pet-tinari, l’inossidabile CASINI che, per cercare di salire sul prossimo carro continua ad incensare e di non contrariare Monti; CASINI si sbraccia a difendere questo atto illegittimo e anticostituzionale (…….ma ………….la Consulta oggi è più politicizzata del Governo).Tutti zitti quindi quelli dell’UDC e del PD, perché se lo contrariano (Monti), per vendetta, potrebbe far capire agli Italiani che tanto Casini, quanto Bersani siano il peggio ed il contrario rispetto ai bisogni di responsabilità, competitività, meritocrazia ed efficienza necessari al nostro Paese.
Ma Pettinari, secondo voi è credibile nel dire di voler difendere la nostra Provincia di Macerata, dal momento che non è riuscito a convincere nessuno del suo partito a sposare le sue tesi, Tutti i suoi sono impegnati invece a far passare nell’assoluto silenzio e senza nessuna defaillance sul voto questa riforma “FARSA”.
Queste 5 deroghe, a nostro avviso, è stata la marchetta che il Governo ha contrattato con il Partito Democratico e l’UDC per non avere rogne.
Poi la farsa dei CAL e delle decisione delle REGIONI, che sono state totalmente disattese e offese.
Nessuna delle proposte derogatorie che erano state formulate dai Cal sono state prese in considerazione cosi come la proposta di riassetto complessivo che il Cal delle Marche aveva proposto per mantenere in vita la Provincia storica e più grande delle Marche: la nostra Macerata appunto e, come sapeva, Spacca era tutto già scritto e la nostra Regione che prima aveva promesso “una partita giocata a livello politico”, in verità poi ha concretizzato la svendita di Macerata per compiacere Monti. Per quanto attiene alla individuazione del capoluogo delle nuove province – questione che aveva suscitato già molte polemiche tra i rappresentati degli enti locali coinvolti – il provvedimento specifica, all’art. 3, comma 1, che nel caso in cui sia stato coinvolto nell’accorpamento il comune capoluogo di Regione, questo assume le funzioni di capoluogo della nuova provincia; in tutti gli altri casi rimane invece invariato il criterio demografico della città con il maggior numero di residenti. Non comprendiamo proprio ed è assurdo pensare di far reggere il criterio quando parliamo di Province. Per maggior numero di abitanti a nostro avviso si dovrebbe parlare delle Province con più abitanti. E’ impensabile pensare ad esempio di portare ad Ascoli con 190.000 abitanti, i servizi rivolti a 330.000 abitanti che invece ha Macerata, piuttosto che viceversa o riorganizzare 500 dipendenti di Macerata ad Ascoli e non i 200 di Ascoli nell’area vasta interprovinciale e altro ancora.
Assurdo peraltro il provvedimento quando specifica che tale scelta può essere modificata in caso di diverso accordo, “anche a maggioranza” tra i comuni capoluogo delle province accorpate. Sembra che qualcuno voglia proprio accendere nuove guerre di campanile e poi il principio diventa puro esercizio di “masturbazione cerebrale” soprattutto nel caso di accorpamento tra due Province.
A nostro avviso ha fiutato come Casini IL TORNACONTO. Mettendosi alla testa dell’anti riordino acquisisce visibilità (che è fallimentare dopo 18 mesi di guida della Provincia), la difesa che si fa è senza mordente e ha narcotizzato la protesta popolare (che in altre realtà è forte e difende sulle piazze l’identità del proprio territorio) che qui non c’è, pensa cosi alle compensazioni che potrà ottenere per il sacrificio sofferto e lo potremo vedere presto, nella logica del tichet nell’UDC, come Consigliere Regionale, per perpetuare il rinnovamento, insieme a Marconi, Viventi e se stesso.
Venendo al merito del provvedimento adottato, le osservazioni possono essere numerose, dal momento che il governo non solo ha dettato nuove regole, ma è intervenuto integrando e correggendo il decreto legge n. 95/2012 (che a sua volta -è bene ricordarlo integrava e correggeva il d.l. 201/2012, di tal che ci troviamo di fronte ad un decreto legge che modifica un altro decreto legge che a sua volta modificava un decreto legge…) .
Il governo infatti sulle Province ha sposato la “linea dura”, ha concesso modifiche solo agli amici fidati e cioè al centrosinistra che sottobanco e’ riuscito a salvare SONDRIO e BELLUNO (nuove deroghe). Un’altra eccezione è quella stabilita per le Città Metropolitane di Milano e di Firenze che inglobano cosi, Monza e Brianza (accorpata a Milano) e Prato e Pistoia (unite con Firenze), sempre su richiesta del PD e dell’UDC, per mantenere un atteggiamento convinto e nessuna imboscata sul voto finale.
Sabato, durante la riunione del CAL provinciale, abbiamo chiesto ancora al Presidente Pettinari su quanti voti può contare la sua UDC e il suo “Vate Casini” per sostenere le tesi della Provincia di Macerata.
Non abbiamo avuto risposta ma pensiamo che Pettinari possa contare veramente su “nessuno” e questa è davvero la grande presa in giro della inconsistenza delle persone che abbiamo alla guida della nostra Provincia e che ammantano il loro fallimento con la retorica, i piagnistei e gli incontri vuoti.
Già abbiamo visto al Senato, sul voto alle pregiudiziali di urgenza (che non ci sono); mentre i parlamentari di LEGA e PDL hanno votato contro, quelli dell’UDC e del PD erano indaffarati a convincere gli indecisi a far andare speditamente avanti la Legge di riordino che mortifica soprattutto la Provincia di Macerata.
Non era Berlusconi stavolta a cercar voti, ma guarda caso erano gli amici di Pettinari, emissari di Casini e di Bersani. Che importa loro di Macerata ….interessa loro salvare la poltrona attuale e quella futura. Per salvare Monti in pratica distruggiamo gran parte della storia dell’ITALIA. Questo il vero danno al Paese, non il Federalismo responsabile dei territori che noi della LEGA NORD sosteniamo da anni”.
Luigi Zura-Puntaroni ,
(Consigliere Lega Nord Marche in provincia di Macerata)
Per fortuna il solo Alfano ha avuto il coraggio di dire che questa riforma e’ una bestialata colossale e che serve soltanto a disgregare l’Italia e dare visibilità al governo Monti e porlo sul piedistallo dell’antipolitica.
Ma per risolvere il Problema del Paese non bisogna fare riforme spot come questa, il governo faccia prima quanto aveva promesso e cioe’ la riforma delle funzioni dell’Ente Provincia da delegare alle Regioni o per quelle piu’ vicine al cittadino, ai Comuni.
Questo atto contribuirà invece a rendere ingestibili le questioni locali di area vasta e divideranno ancor piu’ il Paese e renderanno ingestibili le fusioni o gli accorpamenti tra due o tre Enti.
Tutto il resto della politica, tra questi Casini che e’ il piu’ integralista, ad eccezione della Lega, e’ per leccare il culo e non contrariare il governo Monti, che per vendetta potrebbe far capire agli Italiani che tanto Casini, quanto Bersani non sono adatti a governare il Paese.
Venendo al merito del provvedimento adottato, le osservazioni possono essere numerose, dal momento che il governo non solo ha dettato nuove regole, ma è intervenuto integrando e correggendo il decreto legge n. 95/2012 (che a sua volta- è bene ricordarlo – integrava e correggeva il d.l. 201/2012, di tal ché ci troviamo di fronte ad un decreto legge che modifica un altro decreto legge che a sua volta modificava un decreto legge…) .
Su di un profilo generale e preliminare, va rilevato, in primo luogo, come il decreto si è attestato su di una “linea dura”, nel senso che le uniche deroghe che sono state accolte rispetto ai criteri fissati nella deliberazione del 20 luglio 2012 riguardano il mantenimento in vita di Sondrio e di Belluno, motivato, come si legge nel preambolo del decreto stesso, con la opportunità di “preservare la specificità delle province il cui territorio è integralmente montano, in virtù della peculiarità dei relativi territori”. A nostro avviso questa e’ stata la marchetta del Governo che contrattato con il Partito Democratico e l’UDC, su cosa avessero preteso per non parlare sul resto. Per il resto, nessuna delle proposte derogatorie che erano state formulate dai Cal sono state prese in considerazione (non il mantenimento in vita di Benevento, non la proposta di riassetto complessivo del Cal Marche per mantenere in vita la nostra Macerata, ma tanto come dice Spacca era tutto già scritto e la nostra Regione non ha attivato neanchè quello promesso e cioe’ che la partita si giocava a livello politico (abbiamo visto infatti il suo gioco: far finta di difendere Macerata e generare la massima confusione politica nel Sud delle Marche – tanto per vincere le elezioni al PD basta Ancona e Pesaro!! Ma neanche le richieste del Cal Veneto di mantenere le 6 province esistenti e’ stato preso in considerazione dando ulteriore benzina Super alla Lega Nord).I noti parametri demografici e territoriali, incomprensibili, illogici ed illegittimi sono stati invece applicati in modo sostanzialmente meccanico, dando in taluni casi degli esiti quanto meno discutibili. Basti guardare sulla cartina la neonata provincia di Rieti-Viterbo, dalla forma davvero improbabile, o anche il risultato geografico dell’accorpamento di Rovigo e Verona, o ancora l’accorpamento di tre provincie nelle Marche.
Rispetto, poi, alle critiche che erano state mosse ai criteri per l’accorpamento, l’unica eccezione che è stata parzialmente accolta dal Governo è stata quella per cui nel caso di Milano e di Firenze, istituende città metropolitane, si è consentito che “accogliessero” province al di sotto dei requisiti minimi. Così, Monza e Brianza è stata accorpata a Milano e Prato e Pistoia sono state unite con Firenze, sempre su richiesta del PD e dell’UDC, per mantenere un assoluto silenzio e nessuna defaillance sul vooto.
Per nessuna delle altre criticità che erano state individuate, invece, si è ritenuto di dare risposte.
In primo luogo, il provvedimento avvia ufficialmente il problema della configurazione delle Regioni monoprovinciali (Umbria, Molise e Basilicata). In tre casi, infatti, ci sarà sovrapposizione totale tra i due livelli di governo provinciale e regionale.
Per quanto attiene alla individuazione del capoluogo delle nuove province – questione che aveva suscitato già molte polemiche tra i rappresentati degli enti locali coinvolti – il provvedimento specifica, all’art. 3, comma 1, che nel caso in cui sia stato coinvolto nell’accorpamento il comune capoluogo di Regione, questo assume le funzioni di capoluogo della nuova provincia; in tutti gli altri casi rimane invece invariato il criterio demografico della città con il maggior numero di residenti. Non comprendiamo proprio e e’ incomprensibile come si regge il criterio quando parliamo di Province. Per maggior numero di abitanti a nostro avviso si dovrebbe parlare delle Provincie con piu’ abitanti. E’ impensabile pensare ad esempio di portare ad Ascoli con 190.000 abitanti, i servizi rivolti a 330.000 abitanti di Macerata, piuttosto che viceversa o riorganizzare 500 dipendenti da Macerata ad Ascoli o 200 da Ascoli a Macerata e via dicendo con senno.
Assurdo peraltro il provvedimento quando specifica che tale scelta può essere modificata in caso di “diverso accordo, anche a maggioranza” tra i comuni capoluogo delle province accorpate. Sembra che qualcuno voglia proprio accendere le guerre di campanile e poi il principio diventa puro esercizio di “sega mentale” soprattutto nel caso di accorpamento di due Province.Domani chiederemo al Presidente Pettinari anche su quanti voti puo’ contare la sua UDC e il suo “Vate Casini” per sostenere le tesi della Provincia di Macerata. Noi pensiamo nessuno e mentre i nostri parlamentari votano contro le pregiudiziali, quelli dell’UDC sono indaffarati a comprar voti dei soliti uomini tutti d’un pezzo che per una ricandidatura venderebbero l’anima l diavolo. Pensate che questa volta l’acquirente non e’ il solito Berlusconi, ma proprio i traditori e gli amici di Casini
Se il Castello e' cosi imporatnte come descritto, e non ho dubbi, esso e' già un Bene Culturale Tutelato e come tale, gli Enti pubblici hanno il diritto di prelazione in caso di dismissione da parte dell'Ente morale proprietario........ Gli Enti prelatari possono essere il Ministero e quindi lo Stato, soprattutto quando i Beni sono classificati “ Monumenti Nazionali”, ma anche la Regione Marche, La Provincia e da ultimo il Comune anche attraverso le sue forme partecipative. (Fondazioni, Società pubbliche, ecc.) Come specifichero' sotto e' molto interessante la possibilità che un Ente pubblico possa intervenire nell'acquisizione del Bene anche attraverso la permuta con Beni appartenenti agli Enti Pubblici. Molto speeso gli Enti locali hanno una miriade di beni inutilizzati o sottoutilizzati e la possibilità di permuta riabilità la loro autonomia “fortemente costretta” negli ultimi anni da "patti di stabilità ed altri vincoli di bilancio".
Infatti L’art. 55 del codice dei Beni Culturali prevede espressamente che “i beni culturali immobili appartenenti al demanio culturale e non rientranti tra quelli elencati nell'articolo 54, commi 1 e 2, non possono essere alienati senza l'autorizzazione del Ministero”.
Il successivo art. 56, inoltre, stabilisce che “è altresì soggetta ad autorizzazione da parte del Ministero:
a) l'alienazione dei beni culturali appartenenti allo Stato, alle regioni e agli altri enti pubblici territoriali, e diversi da quelli indicati negli articoli 54, commi 1 e 2, e 55, comma 1;
b) l'alienazione dei beni culturali appartenenti a soggetti pubblici diversi da quelli indicati alla lettera a) o a persone giuridiche private senza fine di lucro, ad eccezione delle cose e dei beni indicati all'articolo 54, comma 2, lettere a) e c)”.
L’art. 58, infine, sancisce che “il Ministero può autorizzare la permuta dei beni indicati agli articoli 55 e 56 nonché di singoli beni appartenenti alle pubbliche raccolte con altri appartenenti ad enti, istituti e privati, anche stranieri, qualora dalla permuta stessa derivi un incremento del patrimonio culturale nazionale ovvero l'arricchimento delle pubbliche raccolte”.
In questo caso, al di là del problema dell’inclusione nel patrimonio definito come “ Monumento Nazionale” valgono ancor piu' la tracciabilità nella storia e nelle tradizioni popolari (locali) incentrato nella concezione di patrimonio culturale come insieme sia di opere d’arte, monumenti, strumenti scientifici, reperti storici ivi compresi i significati simbolici che la comunità attribuisce al Castello. Certamente il nuovo Codice dei Beni Culturali definisce questi “tesori” anche “economicamente valorizzabile” ma tale valorizzazione non puo' essere disgiunta – dal permanere del signicato storico e simbolico per la Comunità Locale.
Il significato profondo di patrimonio culturale è infattin quello dell’azione (individuale e collettiva) di conservazione delle memorie di una comunità o dell’umanità intera, mediata negli oggetti (“patrimonio culturale materiale”) o estrinsecato in opere letterarie e in espressioni della tradizione (“patrimonio culturale immateriale”).
Il suo sfruttamento dal punto di vista economico quindi deve, per quanto possibile, tendere al mantenimento della forma "pubblicisticaa dell'utilizzo, e non puo' essere totalmente privatizzato" sia nell'uso che nel sentimento di accessibilità in qualsiasi tempo e in qualsiasi modo "regolamentato" per la comunità locale.
Franco Capponi (già Presidente della Provincia di Macerata)
Si ci hanno convocato il CAl per la sanità come abbiamo chiesto.....la prima volta dopo 17 mesi !!
Veramente avevano programmato e pensavano in Regione, che tutto fosse passato alla chetichella...un po di protesta sindacale poi sempre rabbonita dagli amici del PD con qualche promessina, uno spruzzo di protesta Montana del solito Cavallaro sempre fioca adatta ad essere inascoltata (altri sono i vantaggi a lui riservati da dieci anni). Ora la Giunta dice di esser tornata indietro....ma ancora non si conosce ancora quale artificio si siano inventati perche non si legge il testo.!! Ha funzionato per adesso la nostra presa di posizione dura ma pensiamo sia una presa in giro, una toppa ad un abito venuto male. Sottolineamo che la SANITA' e' in mano solamente al PD a livello regionale e tutto e' criptato dietro un'organizzazione ferrea dove solo pochissimi esperti possono conoscerne la vera natura. Ricordo a Comi che i Tagli e lo spezzatino sono solo per Macerata, i Tagli sono principalmente per Macerata che era stata sempre virtuosa e nell'ottica di organizzazione di area vasta non doveva scendere di nessuna percentulae. Per tagliare Posti letto in provincia di Macerata dovevano inventarsi lo spezzatino. A macerata hanno pensato si puo' fare, il PD e' debole, l'Opposizione e' piu' forte ma l'abbiamo mortificata. Stavolta sarà il caso di dimostrare Insieme COMI la nostra forza..la debolezza l'abbiamo già vista (ora e' chiaro quanto dicevamo in campagna elettorale alle provinciali e che lo SLOGAN "Regione e Provincia insieme" sarebbe stata la piu' rande rapina della Regione nei confronti della nostra Provincia, soprattutto nei Servizi Sanitari.....ma anche allo sviluppo delle imprese innovative, alla destinazione dei finanziamenti UE, al sistema socio-assistenziale...ecc. Ora tutti sanno che "Regione e Provincia insieme" significa spartizione di potere tra PD e udc : purtroppo molti sono stati turlupinati. Alla parola insieme molti elettori avevano dato un senso positivo.....ora sanno cosa significava davvero!!
Anche un video per Valorizzare ancor piu' le nostre colline e soprattutto la carne di bovino di razza marchigiana certificata.
http://youtu.be/o77_tb6rHzc
............ci ha lasciato un Grande Amico....Guido e' andato in cielo.
Noi, lo vogliamo ricordare ancora tra i nostri amici, come artefice,insieme a sua moglie l'inseparabile Gabriella, della grande missione che il Maratoneta Lambertucci compi nel 2006 percorrendo a piedi Macerata-Pechino in onore del gesuita maceratese Padre Matteo Ricci... Ciao Guido ci mancherai tantissimo !!!!
Capponi: Noi non pensiamo di andare ne con Fermo, ne’ con Ancona. Le Province storiche e quindi la Provincia di Macerata possono attrarre nuovi territori solo se trasformate in Enti più efficienti, svolgono funzioni e servizi di area vasta in stretta collaborazione e sussidiarietà verso i comuni e si azzerano i costi della politica.
L'attuale governo stà facendo un grave errore se nella riorganizzazione delle funzioni degli Enti Locali (tra l'altro sono soprattutto i Comuni e poco meno le Provincie ad essere riconosciuti cone Enti Utili dai cittadini) pensa a tagli senza riorganizzare completamente le funzioni degli Enti locali con una sostanziale riorganizzazione di funzioni e ridistribuzione di competenze abbinata alla riorganizzazione del personale e della indispensabile semplificazione delle attuali prassi amministrative.
Le nostre valutazioni partono dalla considerazione che la norma contenuta nel "Salva Italia" lungi dal conseguire cosi com'e' enormi risparmi - come indicato espressamente dalle relazioni tecniche della Camera e del Senato, che non hanno ritenuto di potere quantificare alcuna cifra dai risultati delle misure stesse - produce notevoli costi aggiuntivi per lo Stato e per la Pubblica amministrazione, ingenera caos nel sistema delle autonomie e conseguenze pesanti per lo sviluppo dei territori. Inoltre la norma non tiene minimamente conto dell’aumento della spesa pubblica, pari ad almeno il 25% in più, che si avrebbe dal passaggio del personale delle Province (56.000 unità) alle Regioni o dal trasferimento di competenze di area vasta ai Comuni e che il decreto non considera la difficoltà a computare e trasferire il patrimonio e il demanio delle Province: 125.000 chilometri di strade, oltre 5.000 edifici scolastici, 550 centri per l’impiego, sedi, edifici storici, partecipazioni azionarie dotazioni strumentali, ecc.
Tale norma impone una modifica della normativa tributaria, poiché le entrate tributarie, patrimoniali e proprie delle Province dovranno passare in quota parte a Regioni e Comuni per garantire il finanziamento delle funzioni, proprio nel momento in cui si stanno verificando le condizioni per il passaggio dalla spesa storica ai fabbisogni standard nelle Province attraverso l’attuazione delle norme sul federalismo fiscale e che la norma avrà effetti devastanti sulle economie locali, poiché produrrà il blocco totale degli investimenti programmati e in corso delle Province, perché i mutui contratti dalle Province, nei casi in cui questo fosse possibile, dovrebbero essere spostati alle Regioni o alle altre amministrazioni locali, e che ostacolerà i diversi progetti, anche pluriennali, finanziati dai fondi strutturali Ue o da sponsor o fondazioni bancarie in cui sono impegnate le Province, con il serio rischio di interrompere la gestione delle attività e dei connessi importantissimi flussi di spesa.
E' giusto anche valutare il fatto che la norma cosi com'e' produrrebbe un nuovo pericolo accentramento di funzioni verso le Regioni e noi sappiamo benissimo i danni prodotti in termini di offerta quantitativa e qualitativa alla comunità Maceratese di una visione "anconocentrica della sanità", dello sviluppo economico e dei servizi a rete.
Noi riteniamo invece non piu' funzionale ai ruoli della nuova provincia il mantenimento in vita degli attuali apparati politico-elettivi al vertice delle Provincie, dal momento che la domanda di servizi resi dalle Provincie alle comunità provinciali e al territorio e' obiettivamente formulabile, in sede di scelte politiche, principalmente provenienti dai Comuni da un lato e in stretta relazione con le Regioni dall'altro. Questo aspetto inoltre incide profondamente sui cosiddetti “costi della politica” in quanto la tanto declamata “funzione di interprete della domanda di servizi di area vasta” si rivela poco più di un espediente retorico evocato da chi si ostina a riprodurre modelli e schieramenti politici nazionali o sperimentali orientando la Provincia verso ruoli che non deve avere e che mette in crisi spesso il vero ruolo e cioe' quello di operare con la dovuta legittimazione a livello sovra-comunale, senza interferire nella inter-comunalità – cioè a dire nella collaborazione orizzontale tra Comuni – ed in modo autonomo rispetto alle Regioni.
E' indubbio pero' che le Province possono svolgere un ruolo insostituibile nello sviluppo di azioni e politiche di area vasta supportando, in regime di sussidiarietà, i servizi che i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, non sono in grado di assicurare ai loro territori (Programmazione urbanistico-ambientale di area vasta, centrale unica appalti, centrale unica acquisti, sviluppo di sistemi integrati di e-governement e integrazione dei sistemi informativi, assistenza tecnico-amministrativa agli Enti di minor dimensione, produzione e condivisione delle risorse informative e la valorizzazione delle Banche Dati e dei patrimoni informativi pubblici, pianificazione delle reti commerciali della grande distribuzione, sviluppo dei distretti industriali caratteristici, piani di gestione dei reticoli idrografici minori) ed invece ipotizzare unioni di due o più ambiti provinciali per lo sviluppo di sistemi territoriali ottimali dove l'ambito territoriale, economico e sociale delle attuali provincie diviene sottodimensionato (Ambito gestione Rifiuti, Ambito gestione Trasporto Pubblico Locale, programmazione offerta formativa e dei nuovi ITS, creazione di validi Sistemi relativamente ai Distretti Turistici e ai Distretti Produttivi del Made in Italy e di altri settori, sviluppo di Poli di eccellenza Sanitaria e Socio-Assistenziali e anche il riordino delle amministrazioni periferiche dello Stato).
In questa ottica lo slogan "La Provincia Nuova" con il quale avevamo inteso dirigere l'azione della Provincia di Macerata a partire dal 2009 aveva questo obiettivo. Basta per questo valutare il ruolo della Provincia nell'accordo di programma tra il Ministero dell'Università e le due Università di Macerata e Camerino e l’ipotesi di costituzione di un accordo per l’Università delle Marche SUD, la rivalutazione del ruolo della conferenza delle autonomie, la promozione con i Comuni le associazioni di categorie e gli istituti scolastici dei tre ITS approvati, il progetto "Provincia 2020" e l'adesione a diversi programmi Europei a partire dal Patto dei Sindaci dell'intera Provincia (Covenant of Mejors) nell'obiettivo di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti di delle energia rinnovabile entro cui prevedere uno sviluppo del progetto di "Metropolitana di superficie", la valorizzazione ambientale e turistica dell'area montana (Sibillini Outdoor Festival), un ulteriore qualificazione dei servizi di differenziazione e valorizzazione dei rifiuti.Siamo anche noi convinti che la scomparsa totale dell'Istituzione Provincia porterebbe ad avere meno garanzie per i nostri territori e vi sarebbero meno garanzie di sviluppo omogeneo del nostro Paese, che verrebbero garantite meno opportunità a chi è più debole. Che diminuirebbe l’identità locale fatta di storia e cultura e le Istituzioni si allontanerebbero dai cittadini.
Siamo altresì convinti che si possono eliminare totalmente i costi della politica (almeno quattro milioni per lo svolgimento delle elezioni, le indennità degli organi e il supporto politico per ogni legislatura) e si potrebbero ottenere enormi economie da un'operazione di ridefinizione e razionalizzazione delle funzioni delle Province anche attraverso un preciso percorso di cambiamento organizzativo verso la semplificazione, la riduzione delle dirigenze e del divieto di esercitare funzioni non previste dalla Carta delle Autonomie, in modo da lasciare in capo alle Province esclusivamente le funzioni di area vasta ed eliminando tutti gli enti intermedi strumentali (agenzie, società, consorzi) che svolgono impropriamente funzioni che possono essere esercitate dalle istituzioni previste dalla Costituzione con il sostanziale impegno e rappresentanza di tutti i Comuni.
Tutte queste analisi sono anche riportate in un interessante studio che l' Università Bocconi ha svolto di recente (Prof. Senn e Zucchetti) sul possibile riassetto delle Province Italiane.
Complimenti per la tua carriera Colonnello Innocenzi ma soprattutto per la dedizione e lealtà all'arma e ai modi esemplari di esecuzione dei servizi che via via ti sono stati affidati. Per qualcuno e' sembrata una gaffe scambiare Ascoli Piceno per Macerata, ma forse chissa' sarai il primo ad indovinare quale sarà il nome della Provincia futura, dopo l'accorpamento previsto da Monti. Speriamo sia Macerata o al massimo potremmo augurarci " Macerata Picena" ??.
E’ giusto quanto affermano alcuni new entry dei commenti all’articolo che le mie parole sono state pesanti e quindi se questa e’ la loro impressione chiedo loro scusa. Nessuna scusa invece ai due commentatori che da molto tempo stanno attuando un serio comportamento di stalking nei miei confronti come vi posso dimostrare nelle decine di interventi che hanno fatto addossandomi una serie di responsabilità assolutamente assurde a causa del loro odio e rancore accentuati dai loro fallimenti.
(Se vogliono possono leggere Mullen P. E. & al., 2000 che ha distinto due categorie di comportamenti attraverso i quali si può attuare lo stalking:
· La prima tipologia comprende le comunicazioni intrusive , che includono tutti i comportamenti con scopo di trasmettere messaggi sulle proprie emozioni, sui bisogni, sugli impulsi, sui desideri o sulle intenzioni, tanto relativi a stati affettivi amorosi (anche se in forme coatte o dipendenti) che a vissuti di odio, rancore o vendetta. I metodi di persecuzione adottati, di conseguenza, sono forme di comunicazione con l’ausilio di strumenti come telefono, lettere, sms, e-mail, commenti su giornali on-line, su Social Network o perfino graffiti o murales.
Il secondo tipo di comportamenti di stalking è costituito dai contatti , che possono essere attuati sia attraverso comportamenti di controllo diretto, quali ad esempio pedinare o sorvegliare, che mediante comportamenti di confronto diretto , quali visite sotto casa o sul posto di lavoro, minacce o aggressioni. Generalmente non si ritrovano due tipologie separate “pure” di stalkers, ma molestie in forme miste in cui alla prima tipologia, in genere segue la seconda specie di azioni.)
“ Il gatto e la Volpe Pierini e Fratini “ intervengono contro il sottoscritto in modo sistematico quando articoli contengono miei pensieri o mie attività, faccio commenti su giornali on-line, si parla della città dove ho svolto oramai da sette anni la funzione di Sindaco di Treia. Due persone depresse e sconfitte dal logorio del loro lavoro, ma che hanno tempo di commentare ogni mio articolo tirando in ballo una mia presunta guida ombra dell’amministrazione. Treia ha sicuramente dei problemi, ma certamente non saranno in grado di risolverLi quel “gatto e la volpe” di Pierini e Fratini. Siccome conosco con indice di errore oramai quasi “ Zero” le loro figure, ho cercato di attaccarli per farli venir fuori. Questo avrebbe un sollievo per me perche’ potrei dimostrare loro che su molte cose si sbagliano ma soprattutto i Treiesi capirebbero l’altezza e il pulpito dal quale vengono cosi tanta sapienza e le continue insinuazioni sulla mia onestà intellettuale, politica e soprattutto personale. Ho fatto questo anche perché mia moglie ed i miei figli dubitano che io non abbia alcuna responsabilità su tutto cio’ che loro mi attriribuiscono con grande livore nell’anonimato, senza doverne dare spiegazione a nessuno.
Purtroppo, e non mi sbagliavo, non ci sono riuscito. Chiunque avesse un minimo di amor proprio si sarebbe fatto vivo e avrebbe detto io sono questo o quest’altro. Ma niente, come niente effettivamente cosi dimostrano di essere. Io ritengo di aver dato molto alla mia città e certamente cio’ non viene sminuito da due persone insignificanti che blaterano in piazza o nelle segrete stanze (purtroppo pubbliche). Quello che mi da fastidio che la loro denigrazione e le continue esternazioni da sapientoni disoccupati danneggino la Città e il lavoro di tante persone che ancora credono nel volontariato, nel servizio alla città e al suo sviluppo. Certo non e’ una amministrazione brillante quella che abbiamo, colpa del momento e forse anche di una scarsa comunicazione ed una eccessiva riservatezza. Ma le amministrazioni le eleggono sempre i cittadini e sempre meno dobbiamo prendercela con i partiti perche praticamente non esistono. Sono quindi i Treiesi che hanno eletto il Sindaco ed i consiglieri. Sempre piu’ la vita amministrativa dei Comuni sarà questa (per fortuna): una democrazia diretta con la scelta riservata ai cittadini. Anche il sistema democratico di un Comune indica che sia il Consiglio Comunale che decide se una maggioranza e’ utile o dannosa per la città. Pierini e Fratini possono formare anche una loro lista e presentarsi alle prossime elezioni, avranno la possibilità di esprimere in pubblico le loro opinioni e potranno essere contraddetti o accolti.
Questa e’ la regola della democrazia: idee, impegno, faccia. Loro si scordano sempre di mettere la faccia e non accettano le regole democratiche. Indubbio dire che non chiedo scusa a Cerasi in quanto, nel caso fosse esterrefatto e bas(t)ito per l’intervento scomposto e volgare di cui sopra, potrà solo scomputarlo dai centinaia di suoi.
@pierini e fratini
Penso che vi possiate firmare meglio come consigliere comunale di maggioranza sfigato e un mantenuto. Vorrei farvi notare che siete strumenti in mani sbagliate e che siete rimasti solo Voi a farvi le cosiddette seghe mentali. Se siete uomini veri mostrateci cosa avete realizzato nella vostra vita e prometto che se vedro' positività saro' il primo a sostenervi. La politica o amministrazione se volete, si fà a volto scoperto........altrimenti siete molto simili a delle associazioni mafiose che in pubblico dite di combattere. Potrei darvi anche degl' imbecilli perchè so' che non avrete mai il coraggio di mostrarVi! Alla faccia della novità, della lotta alla mafia e del rinnovamento!! fate ridere!! ridicoli!! Mettersi in gioco, a volto scoperto, specialmente se si e' giovani e si vuole cambiare!! Questa la vera di(sfida) proprio come il motto della XXXIV ° Disfida del Bracciale di Treia,
fatta da tante persone intelligenti e pronte a mettersi in gioco davvero!!
Il nostro “ NO” come detto era condizionato a che venissero prima studiati tutti gli effetti sull'economia commerciale insediata e l’impatto sui flussi viari – proprio come stabilisce la Legge Regionale - ma che, sotto la spinta non sappiamo di chi, dopo tre anni – il regolamento che avrebbe consentito lo studio di questi aspetti ancora non c’è. Noi non diciamo no a priori strutture commerciali. Il nostro tessuto insediativo non risponde però ai grandissimi nuovi centri commerciali, ma semmai alle medie strutture di vendita che possono invece essere realizzate all'interno della citta', utilizzando edifici ed aree dismesse. Esempi come l’Ex UPIM o l’Ex Standa a Macerata potevano avere una riqualificazione anche nel settore del Commercio se la programmazione avesse funzionato, per evitare la 'desertificazione' del centro storico. Questo oggi crea problemi anche sociali, crea problemi di sicurezza, una vetrina chiusa crea problemi anche su questo fronte''
La liberalizzazione degli orari inoltre, con l'apertura dei Grandi Centri Commerciali quasi tutte le domeniche e' la ciliegina sulla torta: l'offerta e' sproporzionata rispetto alla domanda, non solo di oggi, diminuita con la crisi economica, e si traduce in una guerra non solo dei grandi contro i piccoli, ma anche dei grandi contro i grandi'' a colpi di sconti e bassi prezzi che aprono la strada a prodotti di incerta provenienza e molto spesso dannosi per la stessa salute.
I centri commerciali di grandissime dimensioni da noi snaturano completamente il sistema insediativo diffuso in tanti piccoli centri, penalizzano soprattutto gli anziani che hanno meno possibilità di mobilità e creano ingenti rischi “sicurezza” sulla nostra rete stradale non pensata per questo stravolgimento.
E' ora di finirla di far uscire i piccoli dal mercato, magari bisogna pensare ad una loro valorizzazione e alla creazione di RETI, trasformare i piccoli commercianti in Centri Commerciali Naturali e in Consorzi coordinati delle piccole e medie attività differenziate e certificate di produzioni Made in ItalY o QM, o altro in modo da poter sostenere lo sviluppo, la vivibilità e la promozione commerciale e turistica dei Centri Storici. Abbiamo un patrimonio culturale molto appetibile, con musei, pinacoteche, Teatri storici, emergenze archeologiche ed architettoniche soprattutto nei bellissimi centri storici. Il Turismo non riesce a decollare e non si sviluppa perche' in questi spesso c'e' il deserto in termini di servizi, a volte neanche un bar aperto per dissetarsi d'estate.
I servizi commerciali non devono piu' essere realizzati fuori dalle citta', ma devono recuperare edifici dismessi, perche' non si puo' rendere ancor piu' fragile un territorio gia' fragile, costruendo ancora ex novo e abbandonando di lì a poco (vedi Centro Commerciale di Casette Verdini), ma riutilizzando edifici dismessi ed inutilizzati'' Queste erano le considerazioni da cui partivano le nostre considerazioni. Certo, siamo anche a conoscenza – senza avere notizie specifiche in merito ai proponenti del park di Corridonia - delle criticità sulla provenienza delle risorse utilizzate e sulle funzioni che questi centri rappresentavano (chi segue REPORT avrà avuto modo di conoscere le molte situazioni critiche in Italia) utili a volte anche al riciclaggio di denaro di dubbia provenienza. Certo dubbi ci sono come afferma " LIBEROSEMPRE" sulla legittimità anche delle autorizzazioni commerciali in questo caso. Le autorizzazioni commerciali sia con la vecchia che con la nuova normativa presentano dei dubbi di legittimità in quanto potrebbero essere in contrasto con la legge regionale sul commercio anche in assenza del regolamento. Anzi la Legge interviene proprio sull'elusione attualmente in atto da parte di alcuni Comuni con il ricorso ad autorizzazioni di strutture di medie dimensioni Coordinate in strutture plurime. Non e' pero' in questo caso la Provincia che doveva vigilare, sulla corretta applicazione della Legge, bensì il Comune e se interessata anche la Regione Marche. Il centro commerciale realizzato anche con fabbricati autonomi al di sotto di 2500 mq ma con opere di urbanizzazione comuni (viabilità parcheggi servizi infrastrutture) con funzione di un collegamento orizzontaile di tutto il complesso potrebbero prefigurare una “grande distribuzione” che non poteva essere autorizzata dal Comune di Corridonia (vedasi questione Castagno di Casette d'Ete - alias TOD'S)
Qualcuno puo' avere responsabiltà nel rilascio di questa autorizzazione a rischio??? Molti si domandano proprio questo nei post che ho letto. Rispondo di sì rispetto a chi oggi cerca di confondere le acque come fà il qualche amministratore come se questa realizzazione non abbia ne padre ne madre, sinteticamente cerco di spiegare chi:
Il Comune di Corridonia in primis ha voluto questa variante di destinazione di una porzione di territorio, prima a destinazione produttiva e poi a quell'area, notevolmente ampliata (verso il Fiume e a ridosso delle aree di rispetto del PAI individuate per il Fiume Chienti) viene cambiata la destinazione a commerciale;
Non e' vero che l'area e' esente da rischi idrogeologici. Almeno due valutazione andavano approfondite dal Comune: la prima riguarda la definizione puntuale dei vincoli del PAI che sono stati posti in modo molto orientativo dalla regione Marche e che il Comune aveva l'obbligo di rivalutare (in aumento o magari dopo lo studio puntuale in attenuazione del vincolo) alla luce anche della portata dell'investimento e quindi del rischio; la seconda, evidenziata dalla Provincia nelle proprie relazioni, e' che sull'asta del Fiume Chienti manca da anni lo studio del rischio e della possibile vulnerabilità delle aree a ridosso del'asta fluviale per quanto attiene il rischio e il conseguente piano di emergenza DIGHE. Cioe' esiste un rischio latente che puo' causare gravissimi danni qualora si rompesse una delle dighe a monte di Corridonia (Fiastra, Le Grazie, Caccamo ed anche di laghi artificiali posizionati su affluenti del Chienti). La Prefettura ed il Ministero della Protezione Civile da anni invita la Provincia ed i Comuni a dotarsi di questo studio per individuare ulteriori aree a rischio lungo l'asta fluviale del Chienti: Il Comune ha omesso di fare queste valutazione assecondando in modo troppo prono le richieste del privato.
Sulle caratteristiche dell'investitore invece non posso esprimermi in quanto non ho svolto nessuna indagine personale in tal senso anche perchè sono stato fiducioso nelle Istituzioni (probabilmente sbagliando visto quello che hanno combinato al nostro mandato in Provincia) preposte anche se gli approfondimenti dell'Avvocato Bommarito sono moto puntuali e meritano, come tutti scrivono, un approfondimento. Di Caccamo non condivido l'atteggiamento intimidatorio contro chi da sempre ha manifestato una diversa politica e una diversa strategia, soprattutto in merito allo sviluppo di centri Commerciali della Grande Distribuzione organizzata di cui ho parlato ampliamente sopra.
E' il silenzio delle forze del centrosinistra, di fronte anche alle velate minacce alla politica da parte di un soggetto privato, e quindi alla libertà di espressione e di poter esprimere una posizione netta e motivata che mi crea enorme fastidio. Il silenzio proprio di quelle forze che si richiamano spesso alla legalità, all'etica e al primato della politica distinta dagli interessi economici, alla difesa dei diritti dei lavoratori, alla difesa attenta, oltre la normativa, della natura e dei vincoli naturali che mi offendono e offendono tutti gli elettori, sia della mia visone politica ma soprattutto della stessa parte politica. Il silenzio assordante di tanti esponenti del centrosinistra che hanno governato il territorio in Provincia di Macerata, a Corridonia e in altre realtà (mi vengono in mente per battaglie recenti sui temi urbanistici ed ambientali, Morrovalle e Pievetorina) sono veramente preoccupanti e penso veramente che i cittadini non possano essere piu' presi in giro da chi occupa il potere per interesse diretto o transitivo e i partiti (tutti e ci metto anche i nostri quando hanno sbagliato) non possono solo essere il paravento per interessi diversi da quelli collettivi e naturali.
La mia contrarietà ai centri della GDO (Grande Distribuzione Organizzta) o GDO mascherata come nel caso Corridonia e quindi lo ''Stop a nuovi centri commerciali in tutta la Provincia di Macerata” e’ una precisa scelta politica e programmatica che le forze moderate della Provincia di Macerata condividevano, perchè, ormai ce ne erano troppi, abbiamo un affollamento di metri quadri della grande distribuzione ben superiore a quella delle regioni europee piu' avanzate (circa 400 mq. ogni mille abitanti) e grandi e nuovi problemi di viabilità e di consumo di territorio''.
Avevamo scritto questo nel nostro programma elettorale sia nel 2009, quando abbiamo vinto e ancora con piu’ forza nel 2010 quando, dopo il voltafaccia dell’UDC e di Pettinari, abbiamo perso di pochissimo al primo turno e poi, l’aiuto della sinistra radicale a Pettinari - al secondo turno - ha fatto vincere il non progetto per il futuro di questa Provincia. La Provincia non aveva realizzato la programmazione relativa al PTC – gia’ possibile dal 2004 - nei confronti dei grandi centri commerciali che si poteva e doveva fare, di fatto consentendo al piu’ forte e a chi realizzava maggiore speculazione di fagocitare il resto. Abbiamo dato subito avvio a questa programmazione ma abbiamo dovuto attendere il regolamento promesso dalla L.R. 27/2009. Non sappiamo sotto quale spinta, ma la Regione Marche ad oggi non ha ancora approvato i regolamenti promessi nel 2009 per bloccare questo scempio e il CorridOmnia Park e’ anche frutto di questo ritardo.
Il Regolamento avrebbe bloccato, se approvato secondo le indicazioni dellaL.R. 27/2009, e affidato la programmazione dello sviluppo di nuove strutture di vendita della Gdo ed anche delle aggregazioni di Medie strutture di vendita, come in questo caso alla Provincia attraverso la realizzazione di uno specifico allegato al PTC (studio impatto sul commercio insediato e sulla viabilità) e che avrebbe regolato anche questa tipologia di centri, che oggi sfuggono al controllo della Provincia e della Regione perche sono considerate “Medie strutture di vendita coordinate” autorizzabili dai Comuni.Noi diciamo no alla distruzione di nuovo territorio, e difendiamo a spada tratta il commercio e le produzioni del Made in Italy tradizionale in fase di riorganizzazione e valorizzazione come stà già avvenendo nel Nord Europa, perche e' un valore per le nostre piccole citta' , per la qualità della vita nei nostri bellissimi centri storici ed ha funzioni non solo economiche, ma anche sociali, perche' i grandi centri commerciali fanno chiudere i negozi storici, e non e' vero che creano nuovi posti di lavoro, al contrario: di fronte a nuova disoccupazione creano solo posti di lavoro a tempo determinato e precario''.
Secondo dati della Cgia di Mestre, a cui molti oggi fanno riferimento e degli stessi sindacati, un grande centro commerciale provoca la chiusura di 100 negozi nell'area di 30 chilometri e la disoccupazione di 250 lavoratori, oltre alle cento famiglie dei titolari che si trovano sulla strada. E quindi, non e' assolutamente vero che i grandi centri commerciali creano nuova occupazione, peraltro sempre a part time, a chiamata e, da un giorno all'altro senza problemi possono chiudere e mandare tutti a casa''. L’indaggine fatta da C.M. sul nuovo centro Commerciale di Tolentino ne e’ la palese dimostrazione.
Questa richiesta e' veramente assurda!!!
Prima si crea un'attrazione di nuovo traffico e si cerca per ammantare le responsabilità di risolvere il problema specifico come l'inchino palmare della Provinciale ma visto che il traffico poi si blocca prima, in entrata e in uscita sul Ponte si chiede di raddoppiare il Ponte. Ma quanto pensate siano imbecilli i cittadini. Tutti capiscono che se concentriamo il traffico su un polo di attrazione, a cascata bisognerà raddoppiare la rotonda di Piediripa, la strada Provinciale Maceratese e tutte le arterie interessate da questa ulteriore pressione per decine e decine di chilometri dal nuovo punto di attrazione...circa 30 chilometri calcolano gli esperti. Ma quale difesa, ma quale strategia...e' veramente tutto assurdo quello che dice il Sindaco di Corridonia!!!!
Questa richiesta e' veramente assurda!!!
Prima si crea un'attrazione di nuovo traffico e si cerca per ammantare le responsabilità di risolvere il problema specifico come l'inchino palmare della Provinciale ma visto che il traffico poi si blocca prima, in entrata e in uscita sul Ponte si chiede di raddoppiare il Ponte. Ma quanto pensate siano imbecilli i cittadini. Tutti capiscono che se concentriamo il traffico su un polo di attrazione, a cascata bisognerà raddoppiare la rotonda di Piediripa, la strada Provinciale Maceratese e tutte le arterie interessate da questa ulteriore pressione per decine e decine di chilometri dal nuovo punto di attrazione...circa 30 chilometri calcolano gli esperti. Ma quale difesa, ma quale strategia...e' veramente tutto assurdo quello che dice il Sindaco di Corridonia!!!! Non scomodiamo esperti e neanche la carta millimetrata....e' solo assurdo quanto asserito.
Prendo atto che il Consiglio Comunale di San Severino abbia definito all'unanimità “offensivi nei confronti dei cittadini, delle istituzioni e delle risorse umane del presidio ospedaliero Bartolomeo Eustachio, gli stessi principi cui il documento fa riferimento” e si è impegnata a “sostenere con forza, anche attraverso iniziative di spessore, la necessità del mantenimento delle strutture distrettuali, di prevenzione e di assistenza ospedaliera, date le caratteristiche del territorio e la penalizzazione della viabilità”.
Volevo significare comunque che in Provincia e' stato costituito in pompa magna un tavolo istituzionale sull'organizzazione sanitaria (dove e' stato vietato all'opposizione di esserci) e che quindi debbo dedurre che quello che e' stato proposto per San Severino sia condiviso dal Tavolo provinciale. Oltre fare i complimenti quindi ai consiglieri di opposizione, con il Consigliere Chiodi in primis, debbo far presente ai membri della maggioranza che i vostri rappresentanti in Region ed in Provincia, che avete sostenuto convintamente ora facciano il contrario di quelle che affermate. Per ristabilire il primato della politica.....bisogna ripartire da qui. Bisogna essere coerenti e non sostenere chi in campagna elettorale ha promesso una cosa e poi fatto il contrario (Comi, Giorgi, Sciapichetti, Pettinari, ecc.).
Suggerirei quindi di inviare la delibera anche al Tavolo politico Istituito in Provincia per l'organizzazione sanitaria, oltre al presidente della Giunta regionale delle Marche, all’assessore regionale alla Sanità, al direttore generale dell’Asur ed al direttore del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali, altrimenti qualcuno mi spieghi a cosa serve. infatti dopo l'istituzione in pompa magna non sappiamo cosa abbia fatto, studiato, deciso....e pensare che da lì sarebbe stato discusso su tutto quello che in tema di sanityà sarebbe accaduto nella nostra provincia o Martini non e' degno di sedersi a quel Taviolo come non lo siamo stati considerati NOI !!!
Se tutti i Consiglieri del Comune di san Severino ricordano che l’ospedale di San Severino Marche costituisce “un importantissimo punto di riferimento per l’intera valle del Potenza, per l’alta valle del Musone e per l’alta valle dell’Esino, in quanto unico ospedale presente nel territorio” e si sottolinea “l’elevata mobilità attiva provinciale, regionale ed extra regionale, nonché l’elevata percentuale di utilizzo dei posti letto per acuti” penso proprio sia di interesse anche dell'organizzazione sanitaria di questa Provincia!!! la riconversione quindi deve essere vista come riorganizzazione generale del sistema Sanitario dell'area vasta Maceratese...e' vero che San Severino e' punto di riferimento per molti e per servizi essenziali come il punto di Emergenza Urgenza (compresi noi treiesi) dato che il Pronto Soccorso di Macerata e' inaccessibile a chi ha urgenze e chiudere il Pronto Soccorso di San Severino significa togliere garanzie a decine di migliaia di cittadini (a cui rimarrebbe sempre il GAP della distanza) senza il superamento delle enormi carenze dell'Ospedale "Provinciale" di Macerata e specialmente del Pronto Soccorso. Quindi spero che anche il Comune di Treia, come Matelica, Cingoli, Apiro, Poggio San Vicino, Tolentino, Castelraimondo ed altri si uniscano a voi!!!!
Con l'ex Sindaco di Mondolfo, oggi Presidente dell'assemblea Legislativa delle Marche, potremmo giocarcela a Bracciale. Una disfida tra le due Città, Treia e Mondolfo (sua città di origine e della quale e' stato piu' volte Sindaco), che hanno tramandato alla modernità ed ai giovani lo spirito e la forza di uno Sport come il Pallone a Bracciale, Sport che ha notevolmente contribuito al Rinascimento ed alla realizzazione del sogno di un' ITALIA Unita, come auspicato e cantato dal grande Giacomo Leopardi nella ode " A un vincitore nel Pallone..". Noto comunque una grande difficoltà nel PD tra chi vuol velleitariamente candidarsi a Segretario Nazionale e chi vuol rompere le righe e puntare ad una specie di assemblea Costituente....Non avete proprio piu' nulla che vi unisce?? Capisco...e' anche vero che le fondamenta cominciano a tremare, non avevate preventivato che l'UDC, chiotta ..chiotta.. ora vi avrebbe chiesto anche un piccolo spazio nella gestione del grande business della Sanità delle Marche...ma che ingrati !! Erano entrati solo per il bene del popolo e per cosi dire fare qualcosa come l'irragiungibile "Modello Marche". Certo , uno slogan non si nega a nessuno e per di piu' già fallito (Jesi, Civitanova M., Tolentino, Provincia di Macerata, ecc.) ...ma insistono e ora si allargano e vogliono mettere le mani anche sulla sanità... e' veramente troppo.....e allora bisogna sbaragliare!! Complimenti al mio amico Solazzi...proposta intelligente, rifondativa del rapporto istituzioni/cittadino e democratica. La sosterremo ..davvero!!
Sul tema e sulla necessità di un ulteriore Centro Commerciale (anche se questo non ha l'autorizzazione per essere Grande Struttura di vendita ma solo di medie strutture di vendita coordinate) concordo con quanto tardivamente hanno detto sul tema, in articoli correlati Esildo Candria di SEL ed il dott. Paoloni del PD (unica voce fuori dal coro di un PD assente da tempo sui grandi temi dello sviluppo, dell'ambiente, del lavoro e della difesa del territorio). Sono daccordo con loro dicevo, ma devo ricordare che la maggioranza che hanno sostenuto sia in Provincia che in Comune di Corridonia hanno ragionato al contrario e che non tutto e' inevitabile, se si vuole. Lo potevano evitare ma hanno preferito metter la testa sotto la sabbia..o peggio. Non l'hanno fatto volutamente, per non andare contro poteri forti locali e quindi hanno fatto scivolare la tempistica e le decisioni, omettendo di vincolare immediatamente, con le modifiche al PTC, possibili oramai dal 2009 sia per le Grandi Strutture di Vendita ma anche per quelle come questa, che hanno scavalcato la normativa, e definite medie strutture di vendita coordinate.
Infatti coloro che hanno realizzato l’opera sono stati in apprensione fino a quando non ha vinto la sinistra..solo allora hanno accelerato al massimo i lavori, sicuri che nessuno li avrebbe piu’ ostacolati. Anche qui poi, i loro amici in Regione (di Candria e Paoloni), dopo oltre due anni dalla Legge, non hanno ancora approvato il regolamento che avrebbe consentito di non avere altri obbrobri sul nostro territorio. Se poi parliamo della favola dei posti di lavoro basta chiedere all’amministrazione uscente di Tolentino che aveva anch’essa promesso con il nuovo Centro Commerciale 200 posti di lavoro (vincendo le elezioni largamente le elezioni e le consultazioni politiche regionali) ed invece dato che quest’anno di posti di lavoro ne erano rimasti non piu’ di 20 e precari (vedasi situazione lavoratori multisala Giometti) le elezioni le hanno sonoramente perse.
Comunque dato che ho letto alcuni post che richiamo i politici che parlano in base a come tira il vento, posso dimostrare loro che io sono andato precocemetente contro vento.
Ecco casa scrivevo subito (potete leggere sotto) dopo le elezioni Provinciali (Agosto 2011 e altro avevo scritto prima) vinte dal Centrosinistra che si dice difensore dell’ambiente, della cultura, della tradizione (Mac Donald), del Made in Italy ( qui non c’e’ traccia della valorizzazione del Made in Italy e quantomeno Made in Marche) e dell’assoluto interesse non verso i lavoro certo, a tempo pieno e indeterminato ma solo verso il precariato (insomma un mare di contraddizioni!!)
Ecco cosa scrivevo.........
«La realizzazione di grandi strutture di vendita è regolata da leggi specifiche - scrive - infatti la L.R. 27/2009 affida la programmazione dello sviluppo di nuove strutture di vendita della Gdo ed anche delle aggregazioni di Medie strutture di vendita come in questo caso alla Provincia attraverso la realizzazione di uno specifico allegato al PTC tenendo conto delle indicazione del regolamento regionale. Purtroppo questo regolamento deve uscire da piu’ di due anni e la Regione ancora non riesce ad emanarlo, forse perche prima debbono essere soddisfatti tutti gli interessi in corso.
Infatti la bozza di regolamento, concordato con i sindacati, su cui il Pdl concorda, reca addirittura l’impossibilità di realizzare quanto sta per essere autorizzato a Corridonia e cioe’ non un centro commerciale ma una struttura plurima di medie strutture di vendita coordinate. Insomma un impatto simile alle grandi strutture di vendita. Ma come detto il regolamento non c’e’ e tutti possono fare quel che vogliono. Entro due anni dall’approvazione di questo regolamento la Provincia (che poteva averlo fatto anche in precedenza vi era il PTC che lo prevedeva ma l’amministrazione Silenzi se n’e’ guardato bene di non farlo!!) approva la pianificazione di questi ” grandi centri commerciali” non ragionando più in termini comunali ma comprensoriali e tenendo conto soprattutto degli effetti in ambito sovracomunale sia sulle altre attività commerciali insediate (medie e piccole strutture commerciali, soprattutto centri storici, che rischiano di essere pesantemente penalizzate) nonchè, fondamentale, attraverso una attenta valutazione dell’impatto dei volumi di traffico sulla rete viaria esistente, sull’accessibilità alle reti e sulle possibili alternative.
E’ falso quanto affermato dal Sindaco che sia stato approvato un centro commerciale a Macerata (lottizzazione Simonetti) e Valleverde non e’ un centro commerciale, perche ciò non sarebbe legalmente possibile come non lo è per Corridonia.
L’amministrazione Comunale di Macerata ha chiesto solo di poter concedere una diversa volumetria per le destinazioni oggi possibili ( non per grandi strutture di vendita) con l’impegno a destinare risorse ( 2 milioni di euro subito e altre risorse in futuro) per favorire la realizzazione della nuova uscita della Superstrada Valdichienti a San Claudio, il collegamento al Citiper, a Valleverde e alla viabilità maceratese della Carrareccia dopo il disimpegno dall’accordo del 2004 proprio da parte del Comune di Corridonia.
Ribadisco infine che la volontà della Provincia da noi governata dal giugno 2009 al giugno 2010 era quella di arrivare alla realizzazione dell’adeguamento del PTC nel piu’ breve tempo possibile sia per l’aspetto delle grandi strutture di vendita ma anche per moltissimi altri aspetti trascurati in questi anni (Pianificazione d’area vasta, piano territoriale delle aree da destinare allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, piani di recupero territoriali, rurali e molto altro ancora) e per dimostrare tutto cio’ il bilancio 2010 e il PEG contenevano le indicazioni per la costituzione dell’Ufficio di piano (PTC) e metter cosi mano ad una nuova programmazione dello sviluppo territoriale di questa provincia. Spero che la nuova amministrazione di sinistra mantenga questo impegno subito e non quando tutti i buoi saranno scappati dalla stalla.
Resta comunque una sola verità, ribadita nelle linee di mandato della allora maggioranza e ribadito nel programma 20011/2016 dei moderati di impedire l’ulteriore sviluppo delle grandi strutture di vendita o delle finte aggregazioni di medie strutture a tutto vantaggio del nostro sistema insediativo composto da una moltitudine di centri storici e di nuclei che hanno bisogno di servizi di vicinato e di medie strutture commerciali vicini ore per non creare ulteriori problemi al congestionamento della carente viabilità e contraddizione al tipo di sviluppo “di qualità e valorizzazione di tutti gli insediamenti esistenti e soprattutto dei nostri meravigliosi centri storici che in realtà come quella di Corridonia hanno bisogno di politiche specifiche e non di alquanto anacronistiche guerre di campanile. Penso che Corridonia andrà verso linee di sviluppo incompatibili con queste nuove tendenze (qualità, sostenibilità, difesa piccole attività commerciali e artigianali), basta solo pensare all’insediamento di un nuovo McDonald’s e come nel passato si continuerà a devastare il nostro modello di sviluppo dato anche il fatto che l’attuale Vicesindaco (assessore ombra all’Urbanistica di Corridonia che ha fortemente voluto tale opera) è anche Presidente del Consiglio Provinciale della nuova amministrazione Pettinari (che era contrario come me all’insediamento commerciale ma che ora si dovrà adeguare)».
Sul tema e sulla necessità di un ulteriore Centro Commerciale (anche se questo non ha l'autorizzazione per essere Grande Struttura di vendita ma trattasi solo di medie strutture di vendita coordinate) concordo con quanto tardivamente hanno detto sul tema, in articoli correlati Esildo Candria di SEL ed il dott. Paoloni del PD (unica voce fuori dal coro di un PD assente da tempo sui grandi temi dello sviluppo, dell'ambiente, del lavoro e della difesa del territorio). Sono daccordo con loro dicevo, ma devo ricordare che la maggioranza che hanno sostenuto sia in Provincia che in Comune di Corridonia hanno ragionato al contrario e che non tutto e' inevitabile, se si vuole. Lo potevano evitare ma hanno preferito metter la testa sotto la sabbia..o peggio. Non l'hanno fatto volutamente, per non andare contro poteri forti locali e quindi hanno fatto scivolare la tempistica e le decisioni, omettendo di vincolare immediatamente, con le modifiche al PTC, possibili oramai dal 2009 sia per le Grandi Strutture di Vendita ma anche per quelle come questa, che hanno scavalcato la normativa, e definite medie strutture di vendita coordinate.
Infatti coloro che hanno realizzato l’opera sono stati in apprensione fino a quando non ha vinto la sinistra..solo allora hanno accelerato al massimo i lavori, sicuri che nessuno li avrebbe piu’ ostacolati. Anche qui poi, i loro amici in Regione (di Candria e Paoloni), dopo oltre due anni dalla Legge, non hanno ancora approvato il regolamento che avrebbe consentito di non avere altri obbrobri sul nostro territorio. Se poi parliamo della favola dei posti di lavoro basta chiedere all’amministrazione uscente di Tolentino che aveva anch’essa promesso con il nuovo Centro Commerciale 200 posti di lavoro (vincendo le elezioni largamente le elezioni e le consultazioni politiche regionali) ed invece dato che quest’anno di posti di lavoro ne erano rimasti non piu’ di 20 e precari (vedasi situazione lavoratori multisala Giometti) le elezioni le hanno sonoramente perse.
Comunque dato che ho letto alcuni post che richiamo i politici che parlano in base a come tira il vento, posso dimostrare loro che io sono andato precocemetente contro vento.
Ecco casa scrivevo subito (potete leggere sotto) dopo le elezioni Provinciali (Agosto 2011 e altro avevo scritto prima) vinte dal Centrosinistra che si dice difensore dell’ambiente, della cultura, della tradizione (Mac Donald), del Made in Italy ( qui non c’e’ traccia della valorizzazione del Made in Italy e quantomeno Made in Marche) e dell’assoluto interesse non verso i lavoro certo, a tempo pieno e indeterminato ma solo verso il precariato (insomma un mare di contraddizioni!!)
Ecco cosa scrivevo.........
«La realizzazione di grandi strutture di vendita è regolata da leggi specifiche - scrive - infatti la L.R. 27/2009 affida la programmazione dello sviluppo di nuove strutture di vendita della Gdo ed anche delle aggregazioni di Medie strutture di vendita come in questo caso alla Provincia attraverso la realizzazione di uno specifico allegato al PTC tenendo conto delle indicazione del regolamento regionale. Purtroppo questo regolamento deve uscire da piu’ di due anni e la Regione ancora non riesce ad emanarlo, forse perche prima debbono essere soddisfatti tutti gli interessi in corso.
Infatti la bozza di regolamento, concordato con i sindacati, su cui il Pdl concorda, reca addirittura l’impossibilità di realizzare quanto sta per essere autorizzato a Corridonia e cioe’ non un centro commerciale ma una struttura plurima di medie strutture di vendita coordinate. Insomma un impatto simile alle grandi strutture di vendita. Ma come detto il regolamento non c’e’ e tutti possono fare quel che vogliono. Entro due anni dall’approvazione di questo regolamento la Provincia (che poteva averlo fatto anche in precedenza vi era il PTC che lo prevedeva ma l’amministrazione Silenzi se n’e’ guardato bene di non farlo!!) approva la pianificazione di questi ” grandi centri commerciali” non ragionando più in termini comunali ma comprensoriali e tenendo conto soprattutto degli effetti in ambito sovracomunale sia sulle altre attività commerciali insediate (medie e piccole strutture commerciali, soprattutto centri storici, che rischiano di essere pesantemente penalizzate) nonchè, fondamentale, attraverso una attenta valutazione dell’impatto dei volumi di traffico sulla rete viaria esistente, sull’accessibilità alle reti e sulle possibili alternative.
E’ falso quanto affermato dal Sindaco che sia stato approvato un centro commerciale a Macerata (lottizzazione Simonetti) e Valleverde non e’ un centro commerciale, perche ciò non sarebbe legalmente possibile come non lo è per Corridonia.
L’amministrazione Comunale di Macerata ha chiesto solo di poter concedere una diversa volumetria per le destinazioni oggi possibili ( non per grandi strutture di vendita) con l’impegno a destinare risorse ( 2 milioni di euro subito e altre risorse in futuro) per favorire la realizzazione della nuova uscita della Superstrada Valdichienti a San Claudio, il collegamento al Citiper, a Valleverde e alla viabilità maceratese della Carrareccia dopo il disimpegno dall’accordo del 2004 proprio da parte del Comune di Corridonia.
Ribadisco infine che la volontà della Provincia da noi governata dal giugno 2009 al giugno 2010 era quella di arrivare alla realizzazione dell’adeguamento del PTC nel piu’ breve tempo possibile sia per l’aspetto delle grandi strutture di vendita ma anche per moltissimi altri aspetti trascurati in questi anni (Pianificazione d’area vasta, piano territoriale delle aree da destinare allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, piani di recupero territoriali, rurali e molto altro ancora) e per dimostrare tutto cio’ il bilancio 2010 e il PEG contenevano le indicazioni per la costituzione dell’Ufficio di piano (PTC) e metter cosi mano ad una nuova programmazione dello sviluppo territoriale di questa provincia. Spero che la nuova amministrazione di sinistra mantenga questo impegno subito e non quando tutti i buoi saranno scappati dalla stalla.
Resta comunque una sola verità, ribadita nelle linee di mandato della allora maggioranza e ribadito nel programma 20011/2016 dei moderati di impedire l’ulteriore sviluppo delle grandi strutture di vendita o delle finte aggregazioni di medie strutture a tutto vantaggio del nostro sistema insediativo composto da una moltitudine di centri storici e di nuclei che hanno bisogno di servizi di vicinato e di medie strutture commerciali vicini ore per non creare ulteriori problemi al congestionamento della carente viabilità e contraddizione al tipo di sviluppo “di qualità e valorizzazione di tutti gli insediamenti esistenti e soprattutto dei nostri meravigliosi centri storici che in realtà come quella di Corridonia hanno bisogno di politiche specifiche e non di alquanto anacronistiche guerre di campanile. Penso che Corridonia andrà verso linee di sviluppo incompatibili con queste nuove tendenze (qualità, sostenibilità, difesa piccole attività commerciali e artigianali), basta solo pensare all’insediamento di un nuovo McDonald’s e come nel passato si continuerà a devastare il nostro modello di sviluppo dato anche il fatto che l’attuale Vicesindaco (assessore ombra all’Urbanistica di Corridonia che ha fortemente voluto tale opera) è anche Presidente del Consiglio Provinciale della nuova amministrazione Pettinari (che era contrario come me all’insediamento commerciale ma che ora si dovrà adeguare)».
Purtroppo nel nostro Paese non bastano piu' gli esempi. Anni indietro mi sono battuto, insieme a tanti piccoli e medi commercianti di Tolentino e di Corridonia contro i centri commerciali della GDO perche' sconvolgono il nostro sistema insediativo ed il nostro modello socio economico: Famiglia, Quartiere, Centro Storico, frazioni introducendo un modello consumistico che proprio in questo momento non puo' reggere soprattutto se vogliamo rilanciare il Made in Italy, un giusto rapporto solidaristico fra le conomie del territorio e il rilancio del modello Made in Italy e Mde in Marche. Oggi pomeriggio proprio ho risposto ad un amico che ha fatto una buona analisi ma che poi ha sposato il conformismo dell'appartenza politica a scapito della linearità tra il dire ed il fare.
A Esildo Candria che critica giustamente la nascita nella stessa vallata e nello stesso bacino di Tolentino di un altro centro Commerciale mascherato da medie dimensioni organizzate non e' altro che un altro attentato all'ambiente e al modello socio-economico della nostra provincia.
Caro Esildo, sono daccordo con Te collega Consigliere Provinciale, ma devo ricordarti che la maggioranza che tu hai sostenuto, appoggi a sprazzi…ma che potresti far cadere in ogni momento, poteva evitare questo scempio e non l’ha fatto omettendo di vincolare immediatamente con il PTC sino al recepimento delle direttive regionale in materia di Grandi Strutture di vendita. Infatti coloro che hanno realizzato l’opera sono stati in apprensione fino a quando non ha vinto la sinistra..solo allora hanno accelerato al massimo i lavori, sicuri che nessuno li avrebbe piu’ ostacolati. Anche qui poi, i tuoi amici in Regione, dopo due anni dalla Legge, non hanno ancora approvato il regolamento che avrebbe consentito di non avere altri obbrobri sul nostro territorio. Se poi parliamo della favola dei posti di lavoro basta chiedere all’amministrazione uscente di Tolentino che aveva anch’essa promesso con il nuovo Centro Commerciale 200 posti di lavoro (vincendo le elezioni) ed invece dato che quest’anno di posti di lavoro ne erano rimasti non piu’ di 20 e precari (vedasi situazione lavoratori multisala Giometti) l elezioni le hanno sonoramente perse.
Comunque dato che ho letto alcuni post che richiamo i politici che parlano in base a come tira il vento, posso dimostrare loro che io sono andato precocemetente contro vento. Ecco casa scrivevo subito dopo le elezioni Provinciali (Agosto 2011 e altro avevo scritto prima) vinte dal Centrosinistra che si dice difensore dell’ambiente, della cultura, della tradizione (Mac Donald), del Made in Italy ( qui non c’e’ traccia della valorizzazione del Made in Italy e quantomeno Made in Marche) e dell’assoluto interesse verso i lavoratori a tempo pieno e del lavoro certo e non precario qui non conta!!!
E' imbarazzante inoltre non vedere in platea chi ha assecondato nei retrobottega, la realizzazione di questa nuova inutile struttura, la figura del Vicesindaco di Corridonia e Presidente del Consiglio Provinciale ne' nessun rappresentante dell'amministrazione Pettinari che ha fortemente agevolato la nascita di detta iniziativa....almeno era onorevole metterci la faccia!!
Mi dispiace di aver letto solo ora l'articolo e di aver già scritto molto tempo fa' gli errori commessi da ingordi amministratori che per far facile cassa ha pensato di sfidare le leggi dell'economia.
ho risposto poco fà ad un mio collega, che ha cercato di cavalcare ora e di esprimere la sua contarrietà a tali scatoloni vuoti. Mi spaice molto pero' le persone che fanno buone analisi ma si comportano al contrario!!!
Ho scritto oggi pomeriggio @ Esildo Candria: Sono daccordo con Te collega Consigliere Provinciale, ma devo ricordarti che la maggioranza che tu hai sostenuto, appoggi a sprazzi…ma che potresti far cadere in ogni momento, poteva evitare questo scempio e non l’ha fatto omettendo di vincolare immediatamente con il PTC sino al recepimento delle direttive regionale in materia di Grandi Strutture di vendita. Infatti coloro che hanno realizzato l’opera sono stati in apprensione fino a quando non ha vinto la sinistra..solo allora hanno accelerato al massimo i lavori, sicuri che nessuno li avrebbe piu’ ostacolati. Anche qui poi, i tuoi amici in Regione, dopo due anni dalla Legge, non hanno ancora approvato il regolamento che avrebbe consentito di non avere altri obbrobri sul nostro territorio. Se poi parliamo della favola dei posti di lavoro basta chiedere all’amministrazione uscente di Tolentino che aveva anch’essa promesso con il nuovo Centro Commerciale 200 posti di lavoro (vincendo le elezioni) ed invece dato che quest’anno di posti di lavoro ne erano rimasti non piu’ di 20 e precari (vedasi situazione lavoratori multisala Giometti) l elezioni le hanno sonoramente perse.
Comunque dato che ho letto alcuni post che richiamo i politici che parlano in base a come tira il vento, posso dimostrare loro che io sono andato precocemetente contro vento. Ecco casa scrivevo subito dopo le elezioni Provinciali (Agosto 2011 e altro avevo scritto prima) vinte dal Centrosinistra che si dice difensore dell’ambiente, della cultura, della tradizione (Mac Donald), del Made in Italy ( qui non c’e’ traccia della valorizzazione del Made in Italy e quantomeno Made in Marche) e dell’assoluto interesse verso i lavoratori a tempo pieno e del lavoro certo e non precario qui non conta!!!«La realizzazione di grandi strutture di vendita è regolata da leggi specifiche - scrive - infatti la L.R. 27/2009 affida la programmazione dello sviluppo di nuove strutture di vendita della Gdo ed anche delle aggregazioni di Medie strutture di vendita come in questo caso alla Provincia attraverso la realizzazione di uno specifico allegato al PTC tenendo conto delle indicazione del regolamento regionale. Purtroppo questo regolamento deve uscire da piu’ di due anni e la Regione ancora non riesce ad emanarlo, forse perche prima debbono essere soddisfatti tutti gli interessi in corso.
Infatti la bozza di regolamento, concordato con i sindacati, su cui il Pdl concorda, reca addirittura l’impossibilità di realizzare quanto sta per essere autorizzato a Corridonia e cioe’ non un centro commerciale ma una struttura plurima di medie strutture di vendita coordinate. Insomma un impatto simile alle grandi strutture di vendita. Ma come detto il regolamento non c’e’ e tutti possono fare quel che vogliono. Entro due anni dall’approvazione di questo regolamento la Provincia (che poteva averlo fatto anche in precedenza vi era il PTC che lo prevedeva ma l’amministrazione Silenzi se n’e’ guardato bene di non farlo!!) approva la pianificazione di questi ” grandi centri commerciali” non ragionando più in termini comunali ma comprensoriali e tenendo conto soprattutto degli effetti in ambito sovracomunale sia sulle altre attività commerciali insediate (medie e piccole strutture commerciali, soprattutto centri storici, che rischiano di essere pesantemente penalizzate) nonchè, fondamentale, attraverso una attenta valutazione dell’impatto dei volumi di traffico sulla rete viaria esistente, sull’accessibilità alle reti e sulle possibili alternative.
E’ falso quanto affermato dal Sindaco che sia stato approvato un centro commerciale a Macerata (lottizzazione Simonetti) e Valleverde non e’ un centro commerciale, perche ciò non sarebbe legalmente possibile come non lo è per Corridonia.
L’amministrazione Comunale di Macerata ha chiesto solo di poter concedere una diversa volumetria per le destinazioni oggi possibili ( non per grandi strutture di vendita) con l’impegno a destinare risorse ( 2 milioni di euro subito e altre risorse in futuro) per favorire la realizzazione della nuova uscita della Superstrada Valdichienti a San Claudio, il collegamento al Citiper, a Valleverde e alla viabilità maceratese della Carrareccia dopo il disimpegno dall’accordo del 2004 proprio da parte del Comune di Corridonia.
Ribadisco infine che la volontà della Provincia da noi governata dal giugno 2009 al giugno 2010 era quella di arrivare alla realizzazione dell’adeguamento del PTC nel piu’ breve tempo possibile sia per l’aspetto delle grandi strutture di vendita ma anche per moltissimi altri aspetti trascurati in questi anni (Pianificazione d’area vasta, piano territoriale delle aree da destinare allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, piani di recupero territoriali, rurali e molto altro ancora) e per dimostrare tutto cio’ il bilancio 2010 e il PEG contenevano le indicazioni per la costituzione dell’Ufficio di piano (PTC) e metter cosi mano ad una nuova programmazione dello sviluppo territoriale di questa provincia. Spero che la nuova amministrazione di sinistra mantenga questo impegno subito e non quando tutti i buoi saranno scappati dalla stalla.
Resta comunque una sola verità, ribadita nelle linee di mandato della allora maggioranza e ribadito nel programma 20011/2016 dei moderati di impedire l’ulteriore sviluppo delle grandi strutture di vendita o delle finte aggregazioni di medie strutture a tutto vantaggio del nostro sistema insediativo composto da una moltitudine di centri storici e di nuclei che hanno bisogno di servizi di vicinato e di medie strutture commerciali vicini ore per non creare ulteriori problemi al congestionamento della carente viabilità e contraddizione al tipo di sviluppo “di qualità e valorizzazione di tutti gli insediamenti esistenti e soprattutto dei nostri meravigliosi centri storici che in realtà come quella di Corridonia hanno bisogno di politiche specifiche e non di alquanto anacronistiche guerre di campanile. Penso che Corridonia andrà verso linee di sviluppo incompatibili con queste nuove tendenze (qualità, sostenibilità, difesa piccole attività commerciali e artigianali), basta solo pensare all’insediamento di un nuovo McDonald’s e come nel passato si continuerà a devastare il nostro modello di sviluppo dato anche il fatto che l’attuale Vicesindaco (assessore ombra all’Urbanistica di Corridonia che ha fortemente voluto tale opera) è anche Presidente del Consiglio Provinciale della nuova amministrazione Pettinari (che era contrario come me all’insediamento commerciale ma che ora si dovrà adeguare)».
@ Esildo Candria: Sono daccordo con Te collega Consigliere Provinciale, ma devo ricordarti che la maggioranza che tu hai sostenuto, appoggi a sprazzi...ma che potresti far cadere in ogni momento, poteva evitare questo scempio e non l'ha fatto omettendo di vincolare immediatamente con il PTC sino al recepimento delle direttive regionale in materia di Grandi Strutture di vendita. Infatti coloro che hanno realizzato l'opera sono stati in apprensione fino a quando non ha vinto la sinistra..solo allora hanno accelerato al massimo i lavori, sicuri che nessuno li avrebbe piu' ostacolati. Anche qui poi, i tuoi amici in Regione, dopo due anni dalla Legge, non hanno ancora approvato il regolamento che avrebbe consentito di non avere altri obbrobri sul nostro territorio. Se poi parliamo della favola dei posti di lavoro basta chiedere all'amministrazione uscente di Tolentino che aveva anch'essa promesso con il nuovo Centro Commerciale 200 posti di lavoro (vincendo le elezioni) ed invece dato che quest'anno di posti di lavoro ne erano rimasti non piu' di 20 e precari (vedasi situazione lavoratori multisala Giometti) l elezioni le hanno sonoramente perse.
Comunque dato che ho letto alcuni post che richiamo i politici che parlano in base a come tira il vento, posso dimostrare loro che io sono andato precocemetente contro vento. Ecco casa scrivevo subito dopo le elezioni Provinciali (Agosto 2011 e altro avevo scritto prima) vinte dal Centrosinistra che si dice difensore dell'ambiente, della cultura, della tradizione (Mac Donald), del Made in Italy ( qui non c'e' traccia della valorizzazione del Made in Italy e quantomeno Made in Marche) e dell'assoluto interesse verso i lavoratori a tempo pieno e del lavoro certo e non precario qui non conta!!!
«La realizzazione di grandi strutture di vendita è regolata da leggi specifiche - scrive - infatti la L.R. 27/2009 affida la programmazione dello sviluppo di nuove strutture di vendita della Gdo ed anche delle aggregazioni di Medie strutture di vendita come in questo caso alla Provincia attraverso la realizzazione di uno specifico allegato al PTC tenendo conto delle indicazione del regolamento regionale. Purtroppo questo regolamento deve uscire da piu’ di due anni e la Regione ancora non riesce ad emanarlo, forse perche prima debbono essere soddisfatti tutti gli interessi in corso.
Infatti la bozza di regolamento, concordato con i sindacati, su cui il Pdl concorda, reca addirittura l’impossibilità di realizzare quanto sta per essere autorizzato a Corridonia e cioe’ non un centro commerciale ma una struttura plurima di medie strutture di vendita coordinate. Insomma un impatto simile alle grandi strutture di vendita. Ma come detto il regolamento non c’e’ e tutti possono fare quel che vogliono. Entro due anni dall’approvazione di questo regolamento la Provincia (che poteva averlo fatto anche in precedenza vi era il PTC che lo prevedeva ma l’amministrazione Silenzi se n’e’ guardato bene di non farlo!!) approva la pianificazione di questi ” grandi centri commerciali” non ragionando più in termini comunali ma comprensoriali e tenendo conto soprattutto degli effetti in ambito sovracomunale sia sulle altre attività commerciali insediate (medie e piccole strutture commerciali, soprattutto centri storici, che rischiano di essere pesantemente penalizzate) nonchè, fondamentale, attraverso una attenta valutazione dell’impatto dei volumi di traffico sulla rete viaria esistente, sull’accessibilità alle reti e sulle possibili alternative.
E’ falso quanto affermato dal Sindaco che sia stato approvato un centro commerciale a Macerata (lottizzazione Simonetti) e Valleverde non e’ un centro commerciale, perche ciò non sarebbe legalmente possibile come non lo è per Corridonia.
L’amministrazione Comunale di Macerata ha chiesto solo di poter concedere una diversa volumetria per le destinazioni oggi possibili ( non per grandi strutture di vendita) con l’impegno a destinare risorse ( 2 milioni di euro subito e altre risorse in futuro) per favorire la realizzazione della nuova uscita della Superstrada Valdichienti a San Claudio, il collegamento al Citiper, a Valleverde e alla viabilità maceratese della Carrareccia dopo il disimpegno dall’accordo del 2004 proprio da parte del Comune di Corridonia.
Ribadisco infine che la volontà della Provincia da noi governata dal giugno 2009 al giugno 2010 era quella di arrivare alla realizzazione dell’adeguamento del PTC nel piu’ breve tempo possibile sia per l’aspetto delle grandi strutture di vendita ma anche per moltissimi altri aspetti trascurati in questi anni (Pianificazione d’area vasta, piano territoriale delle aree da destinare allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, piani di recupero territoriali, rurali e molto altro ancora) e per dimostrare tutto cio’ il bilancio 2010 e il PEG contenevano le indicazioni per la costituzione dell’Ufficio di piano (PTC) e metter cosi mano ad una nuova programmazione dello sviluppo territoriale di questa provincia. Spero che la nuova amministrazione di sinistra mantenga questo impegno subito e non quando tutti i buoi saranno scappati dalla stalla.
Resta comunque una sola verità, ribadita nelle linee di mandato della allora maggioranza e ribadito nel programma 20011/2016 dei moderati di impedire l’ulteriore sviluppo delle grandi strutture di vendita o delle finte aggregazioni di medie strutture a tutto vantaggio del nostro sistema insediativo composto da una moltitudine di centri storici e di nuclei che hanno bisogno di servizi di vicinato e di medie strutture commerciali vicini ore per non creare ulteriori problemi al congestionamento della carente viabilità e contraddizione al tipo di sviluppo “di qualità e valorizzazione di tutti gli insediamenti esistenti e soprattutto dei nostri meravigliosi centri storici che in realtà come quella di Corridonia hanno bisogno di politiche specifiche e non di alquanto anacronistiche guerre di campanile. Penso che Corridonia andrà verso linee di sviluppo incompatibili con queste nuove tendenze (qualità, sostenibilità, difesa piccole attività commerciali e artigianali), basta solo pensare all’insediamento di un nuovo McDonald’s e come nel passato si continuerà a devastare il nostro modello di sviluppo dato anche il fatto che l’attuale Vicesindaco (assessore ombra all’Urbanistica di Corridonia che ha fortemente voluto tale opera) è anche Presidente del Consiglio Provinciale della nuova amministrazione Pettinari (che era contrario come me all’insediamento commerciale ma che ora si dovrà adeguare)».
Ho scritto un post proprio poco fa' sull'argomento e ho pensato di trasferirlo anche qui perche ancora piu' attinente....il post era rivolto al Consigliere Candria e racconta chiaramente i fatti e chi ha voluto tale infrastruttura............. .........................................................................................;
@ Esildo Candria: Sono daccordo con Te collega Consigliere Provinciale, ma devo ricordarti che la maggioranza che tu hai sostenuto, appoggi a sprazzi…ma che potresti far cadere in ogni momento, poteva evitare questo scempio e non l’ha fatto omettendo di vincolare immediatamente con il PTC sino al recepimento delle direttive regionale in materia di Grandi Strutture di vendita. Infatti coloro che hanno realizzato l’opera sono stati in apprensione fino a quando non ha vinto la sinistra..solo allora hanno accelerato al massimo i lavori, sicuri che nessuno li avrebbe piu’ ostacolati. Anche qui poi, i tuoi amici in Regione, dopo due anni dalla Legge, non hanno ancora approvato il regolamento che avrebbe consentito di non avere altri obbrobri sul nostro territorio. Se poi parliamo della favola dei posti di lavoro basta chiedere all’amministrazione uscente di Tolentino che aveva anch’essa promesso con il nuovo Centro Commerciale 200 posti di lavoro (vincendo le elezioni) ed invece dato che quest’anno di posti di lavoro ne erano rimasti non piu’ di 20 e precari (vedasi situazione lavoratori multisala Giometti) l elezioni le hanno sonoramente perse.
Comunque dato che ho letto alcuni post che richiamo i politici che parlano in base a come tira il vento, posso dimostrare loro che io sono andato precocemetente contro vento. Ecco casa scrivevo subito dopo le elezioni Provinciali (Agosto 2011 e altro avevo scritto prima) vinte dal Centrosinistra che si dice difensore dell’ambiente, della cultura, della tradizione (Mac Donald), del Made in Italy ( qui non c’e’ traccia della valorizzazione del Made in Italy e quantomeno Made in Marche) e dell’assoluto interesse verso i lavoratori a tempo pieno e del lavoro certo e non precario qui non conta!!!«La realizzazione di grandi strutture di vendita è regolata da leggi specifiche - scrive - infatti la L.R. 27/2009 affida la programmazione dello sviluppo di nuove strutture di vendita della Gdo ed anche delle aggregazioni di Medie strutture di vendita come in questo caso alla Provincia attraverso la realizzazione di uno specifico allegato al PTC tenendo conto delle indicazione del regolamento regionale. Purtroppo questo regolamento deve uscire da piu’ di due anni e la Regione ancora non riesce ad emanarlo, forse perche prima debbono essere soddisfatti tutti gli interessi in corso.
Infatti la bozza di regolamento, concordato con i sindacati, su cui il Pdl concorda, reca addirittura l’impossibilità di realizzare quanto sta per essere autorizzato a Corridonia e cioe’ non un centro commerciale ma una struttura plurima di medie strutture di vendita coordinate. Insomma un impatto simile alle grandi strutture di vendita. Ma come detto il regolamento non c’e’ e tutti possono fare quel che vogliono. Entro due anni dall’approvazione di questo regolamento la Provincia (che poteva averlo fatto anche in precedenza vi era il PTC che lo prevedeva ma l’amministrazione Silenzi se n’e’ guardato bene di non farlo!!) approva la pianificazione di questi ” grandi centri commerciali” non ragionando più in termini comunali ma comprensoriali e tenendo conto soprattutto degli effetti in ambito sovracomunale sia sulle altre attività commerciali insediate (medie e piccole strutture commerciali, soprattutto centri storici, che rischiano di essere pesantemente penalizzate) nonchè, fondamentale, attraverso una attenta valutazione dell’impatto dei volumi di traffico sulla rete viaria esistente, sull’accessibilità alle reti e sulle possibili alternative.
E’ falso quanto affermato dal Sindaco che sia stato approvato un centro commerciale a Macerata (lottizzazione Simonetti) e Valleverde non e’ un centro commerciale, perche ciò non sarebbe legalmente possibile come non lo è per Corridonia.
L’amministrazione Comunale di Macerata ha chiesto solo di poter concedere una diversa volumetria per le destinazioni oggi possibili ( non per grandi strutture di vendita) con l’impegno a destinare risorse ( 2 milioni di euro subito e altre risorse in futuro) per favorire la realizzazione della nuova uscita della Superstrada Valdichienti a San Claudio, il collegamento al Citiper, a Valleverde e alla viabilità maceratese della Carrareccia dopo il disimpegno dall’accordo del 2004 proprio da parte del Comune di Corridonia.
Ribadisco infine che la volontà della Provincia da noi governata dal giugno 2009 al giugno 2010 era quella di arrivare alla realizzazione dell’adeguamento del PTC nel piu’ breve tempo possibile sia per l’aspetto delle grandi strutture di vendita ma anche per moltissimi altri aspetti trascurati in questi anni (Pianificazione d’area vasta, piano territoriale delle aree da destinare allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, piani di recupero territoriali, rurali e molto altro ancora) e per dimostrare tutto cio’ il bilancio 2010 e il PEG contenevano le indicazioni per la costituzione dell’Ufficio di piano (PTC) e metter cosi mano ad una nuova programmazione dello sviluppo territoriale di questa provincia. Spero che la nuova amministrazione di sinistra mantenga questo impegno subito e non quando tutti i buoi saranno scappati dalla stalla.
Resta comunque una sola verità, ribadita nelle linee di mandato della allora maggioranza e ribadito nel programma 20011/2016 dei moderati di impedire l’ulteriore sviluppo delle grandi strutture di vendita o delle finte aggregazioni di medie strutture a tutto vantaggio del nostro sistema insediativo composto da una moltitudine di centri storici e di nuclei che hanno bisogno di servizi di vicinato e di medie strutture commerciali vicini ore per non creare ulteriori problemi al congestionamento della carente viabilità e contraddizione al tipo di sviluppo “di qualità e valorizzazione di tutti gli insediamenti esistenti e soprattutto dei nostri meravigliosi centri storici che in realtà come quella di Corridonia hanno bisogno di politiche specifiche e non di alquanto anacronistiche guerre di campanile. Penso che Corridonia andrà verso linee di sviluppo incompatibili con queste nuove tendenze (qualità, sostenibilità, difesa piccole attività commerciali e artigianali), basta solo pensare all’insediamento di un nuovo McDonald’s e come nel passato si continuerà a devastare il nostro modello di sviluppo dato anche il fatto che l’attuale Vicesindaco (assessore ombra all’Urbanistica di Corridonia che ha fortemente voluto tale opera) è anche Presidente del Consiglio Provinciale della nuova amministrazione Pettinari (che era contrario come me all’insediamento commerciale ma che ora si dovrà adeguare)».
Capisco la redazione di cronache Maceratesi il Taglio per la lunghezza dell'articolo ma senza il seguito non si dimostra tutto quello che e' successo. Dopo le ultime parole "suscettibili di dismissione:" il seguito e' questo nella proposta di Bilancio 2012 della Giunta Pettinari..................
"PIANO DELLE ALIENAZIONI IMMOBILIARI TRIENNIO 2012/2014
ANNO 2012
DESCRIZIONE IMMOBILE UBICAZIONE ULTIMO VALORE FABBRICATI
1) Fabbricato (ex Liceo Scientifico) con corte Comune di Civitanova Marche, via Cristoforo Colombo in Loc. Fontespina;....……………………………………….5.370.860,00
2) Porzione di fabbricato (ex Monastero Santo Stefano) oggi sede del Centro Mondiale della Poesia Comune di Recanati …………………..(valore da determinare)
3) ex casa cantoniera Comune di Serrapetrona, Loc. Caccamo………….. 216.146,88
4)ex casa cantoniera Comune di Montecassiano-Vallecascia;211.782,00..omissis.
Nell’allegato alle dismissioni 2012 ci sono poi delle note e queste recitano:
NOTE L'inserimento dei suddetti beni nell'elenco comporta:a) la classificazione del bene come patrimonio disponibile (salvo classificazione demaniale risultante da altra normativa speciale, per es. Codice dei Beni Culturali)…..omissis…Le destinazioni urbanistiche per ogni bene sono quelle dei vigenti PRGGli autorevoli rappresentanti del centrosinistra quindi sono assolutamente fuori strada nel dare sempre le colpe al centrodestra, che aveva lavorato con trasparenza in merito alle dismissioni dell’ex LICEO Scientifico di Civitanova Marche e bloccato la vendita dopo che nel 2006 l’amministrazione Silenzi aveva approvato con il suo bilancio la effettiva dismissione, veramente senza poi procedere, ma senza provvedere al reperimento di risorse sostitutive per coprire le poste di attivo previste in Bilancio proprio con detta dismissione. Infatti non e’ mai stato avvio a nessuna gara.E’ assolutamente falso che la mia amministrazione abbia voluto dismettere tout –court l’ex Liceo e su questo sa’ benissimo l’attuale Presidente Pettinari, allora mio Vicepresidente con la delega proprio al patrimonio e che per questo ed il Cavalcavia avviammo la consultazione con il Comune di Civitanova,(il sottoscritto ha tenuto anche una riunione pubblica a Fontespina) Il dialogo e’ poi proseguito con il Commissario Calvosa che ha continuato quanto da noi avviato e coinvolto amministrativamente il Comune di Civitanova e la sostanza e’ rimasta la stessa “ si sarebbe provveduto alla dismissione delle aree residue concordato con il Comune di Civitanova un effettivo piano di recupero degli spazi per il miglioramento dei servizi alla comunità (viabilità, spazi verdi, parcheggi, locali ricreativi e ludici per giovani e residenti) utilizzando a ristoro del valore immobiliare dovuto alla Provincia di Macerata le compensazioni previste dagli strumenti urbanistici, (viste anche le Leggi Regionali recentemente approvate e che vanno in questa direzione: vedi L. 22/2011 Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico).
Anzi, ora visto che Montesi e compagni piangono anch’essi lacrime di coccodrillo, che vogliono fare lo sconto alla Regione di pagare quanto promesso per l'Hotel Marche e sono stati traditi dalla stessa con il voltafaccia dell'acquisto delle Quote dell'ACOM, pensino a reperire le risorse che mancheranno per la copertura delle entrate 2012 nel bilancio della Provincia, visto che il valore previsto in entrata di 5, 370 milioni di Euro con la dismissione dell’ex Liceo a nostro avviso sono già partite gonfiate (5,370 milioni di Euro come lo aveva indicato proprio Silenzi nel Bilancio 2006) non ci saranno piu’ e predisporsi a votare il nostro emendamento che ripresenteremo pari pari uguale al nostro programma elettorale.
Franco Capponi (Capogruppo PPE – Modello Macerata)
Nazareno Agostini (Capogruppo PDL – PPE)
@zibibbo
Nelle cose vale sempre il confronto...anche se avessimo fatto poco..non e' mai confrontabile con il nulla dei suoi amici al governo oggi. Ora potra' leggere le delibere...sono on-line ...di quanto fatto da noi in un anno con quello fatto dai suoi amici. Personalmente non mi esporrei nei commenti neanche in forma anonima!!
Quanto allo psicologo penso che gia' firmarsi in quel modo dovrebbe farla riflettere!!!
La delibera della Provincia della Provincia di Macerata e' come dice GIGLI: " Noi non ci siamo inventati niente” prosegue Gigli “abbiamo semplicemente integrato questo piano con riferimento alla provincia di Macerata. Abbiamo aggiunto alcune aree non idonee all’installazione di pannelli, come i varchi fluviali, i corsi d’acqua, gli affacci costieri, i versanti, ed altri ancora” insomma un atto dovuto in base al regolamento emanato nel 2011 dalla Regione e Macerata e' una delle ultime Province Marchigiane ad adottare una delibera che trasferisce su mappa le prescrizioni della Regione Marche.
L'unico regolamento innovativo l'avevamo approvato nel 2009, solo dopo tre mesi dal nostro insediamento in Provincia, ma mancava la delega Legislativa e quindi non aveva la forza di impedire l'installazione fotovoltaica a terra...erano linee guida sulle dimensioni degli impianti, sulla mitigaziione, sul rispetto della maglia poderale e che molti proponenti hanno rispettato in questa provincia. Come sempre accade le raccomandazioni non tutti le apprezzano ed aalcuni non hanno tenuto conto dei nostri suggerimenti. Agli eroi del travestimento, Emiliano Fratini e Mario Pierini voglio precisare, soprattutto rispondendo alle loro allusioni meschine, che tutti gli impianti della Provincia di Macerata sono stati autorizzati legittimamente e che i tecnici della Provincia sono seri e preparati e hanno fatto rispettare alla lettera le prescrizioni contenute nei Decreti Nazionali e nelle Leggi regionali. Non c'e' la possibilità per il Presidente o l'assessore di bloccare nulla e nemmeno partecipare alle conferenze di servizio. Ricordo anche che il regolamento ora approvato e fuori tempo massimo in quanto il 5° conto energia già esclude praticamente , attraverso il sostanziale azzeramento dell'incentivo tale possibilità. Nel 2010, nel 2011 e fino ad oggi invece, se si voleva, qualcosa si poteva fare dato che e' passato quasi un anno. Il fotovoltaico a terra e sui tetti e' una delle strategie europee per raggiungere gli obiettivi fissati da Europa 2020 ( 17 % entro il 2020) per quanto riguarda la produzione di energia da fonti rinnovabili e tutta la materia e' regolata da Direttiee UE, Leggi e decreti Nazionali, Leggi Regionali. Tutto il volume di investimenti cosi descritto, come l'eolico, le biomasse, l'idroelettrico, la geotermia vengono incluse nella cosiddetta Economia Verde o Green Economy. Treia ha diversi impianti fotovoltaici, alcuni ben fatti altri meno ma nessuno poteva ostacolarli, devo pero' rammentare che Treia ha anche il record di impianti sui tetti, nonche' fatto impianti su diversi edifici pubblici con la formula dello scambio sul posto. Non ho mai ricevuto pressioni o chiesto a qualcuno di non applicare le leggi e per questo sono molto sereno......anzi devo dire che ricordo una sola volta ho avuto una raccomandazione per far accelerare una pratica e proprio dall'allora assessore Pettinari....era una pratica di 8 ettari, molto vicina a Treia ed il proponente era un suo amico dell'UDC... Se conoscessi i vostri veri nomi potrei farvi vedere anche gli sms che ricevetti dal proponente e dagli altri..... La pratica venne pero' stoppata perche parzialmente era in area di rispetto fluviale, la ditta rifece il progetto e l'impianto e' oggi molto visibile!!!
Un Consiglio: se si e' giovani e capaci non ci si puo' nascondere dietro dei finti nomi, bisogna lottare per le proprie idee ( se si hanno idee), confrontarsi, veder che si sono raggiunti degli obiettivi attuando le proprie teorie e non tirare il sasso e nascondersi la mano o la generazione che verrà sarà peggiore di quella che criticate o altrimenti si e' ???........si e' .................??? (la risposta datevela da solI)
ATTENTI ALLE CONTRADDIZIONI PERO'...............VOI APPOGGIATE IN PROVINCIA LA UBALDI E LA SUA SQUADRA SENZA PROGETTO!!
NON MI DITE ANCHE VOI CHE VI COMINCIA A PESARE IL MODELLO MARCHE!! CIOE' L'INCIUCIO CON CHIUNQUE PER UNA POLTRONA!!
Chi rimane solo molto spesso deve prendersela con se stesso!!
Ricordo il trattamento ricevuto dal Sindaco quando abbiamo realizzato l'accordo di programma tra le Università di Macerata e Camerino e che, senza conoscere contenuti ed effetti, Egli si e' scagliato contro tale atto unico , innovativo e salvifico per due piccole Università allora collocate nelle ultime graduatorie di merito e per qualità dell'intero sistema Universitario Italiano. Ancor peggio riusci a coinvolgere in questa devastazione della positività ottenuta Istituzioni e autorevoli personaggi del territorio in una specie di "caccia all'uomo" che si era permesso di aiutare Camerino. Non mi risulta inoltre che Egli abbia fatto quanto andava blaterando in quel periodo e cioe' che con la caduta del nostro governo della Provincia egli avrebbe modificato l'accordo di programma e non ricordo inoltre che Egli abbia partecipato attivamente (finanziariamente) al rafforzamento dell'Istituzione Universitaria. Senza il suo illusorio contributo comunque, all'Università di Camerinio anche quest'anno sono state garantite maggiori risorse ( parliamo di circa 2 - 2,5 milioni di Euro x anno) ed escluso dai tagli effettuati a tutte le Università....Cio' ha comportato anche una maggiore attrattività dell'ateneo Camerte con maggiori iscrizioni di circa il 10 %.......
Certamente c'era da fare il contrario invece di quello fatto dal Sindaco. Non essondoci piu' il Granducato, ora la sfida e’ quella di dare corpo alle indicazione dell’Accordo sulla integrazione dei servizi dei Due Atenei, qualificare e coordinare l’offerta formativa, sviluppare un'azione forte di orientamento con i territori e i bacini di riferimento dell'intera Regione, ma nche dlle limitrofe ma in particolare delle Provincie di Ascoli e Fermo, promuovere insieme – per quanto di competenza – l’istruzione Tecnica Superiore e cercare di razionalizzare le numerose sedi dei corsi distaccati. Questa modalità e’ sostenuta dalla recente riforma del sistema Universitario Italiano (Riforma Gelmini allegata) - prima avversata da tutti ed ora approvata dalla stragrande maggioranza delle forze responsabili di questo Paese e che nei principi e all’Art. 3 prevede proprio una serie di azioni occorrenti a rafforzare l’offerta formativa delle piccole, ma strategiche per i territori di riferimento, Università Italiane.
Grandissimo Fabrizio... Bravo e preparato!1 Un peccato non essere andato a segno...meritavi sicuramente un grande successo. Per noi sarai sempre un Campione!!!
Oggi avete pero' una grande opportunità...la Legge dice che chi ha procurato il dissesto deve essere interdetto dall'attività amministrativa per 10 anni. La sfiducia deve essere accompagnata da una richiesta alla Corte dei Conti della verifica delle responsabilità........penso che sia la maggioranza che l'opposizione debbono dare questa chiarezza ai cittadini...oppure si e' tutti collusi.
Ma dite la verità!!! Il dissesto vine dall'allegra gestione del grande Sindaco O.le Deputato Mario Cavallaro...........e non dall'incolpevole Sindaco Giorgioni...cosa poteva fare con quel debito??
Bravo Rovazzani....hai ragione su tutto!! Posso assicurarti però che nessuno puo' fare ora - con la normativa in vigore - un centro commerciale dove vuole e delle dimensioni che vuole perchè manca tutta la normativa e la pianificazione provinciale. Noi saremo con voi a difesa della riqualificazione del commercio di vicinato e delle piccole e medie strutture di vendita per difendere l'organizzazione socio-economica dei nostri nuclei urbani e dei Centri Storici (che altrimenti morirebbero) e contro le multinazionali dell'agroalimentare che uccidono il sistema di qualità agroalimentare italiano e dei prodotti del made in Italy. Multinazionali poi quando và tutto bene - altrimenti - nel migliore dei casi - le risorse derivano dal reciclaggio del denaro sporco e dalle rendite della malavita organizzata. La nostra totale contrarietà era scritto grande come una casa nel programma che abbiamo presentato in Provincia ed inoltre molti esponenti della sinistra maceratese, come riportato anche nel programma di mandato di Pettinari, si sono espressi esplicitamente in tale direzione e spero che non si vendano per due strapuntini che la vostra Sindaca gli garantisce in una Provincia già narcotizzata. Con la velocità che porta la Provincia inoltre, questi regolamenti non ci saranno neache tra dieci anni...............ci risentiremo su questo ora e sicuramente piu' avanti.....
Questa sotto Francesco la ricostruzione dell'ingloriosa fine dell' Hotel Marche di Tolentino che abbiamo fatto con il Consigliere candidato SINDACO PEZZANESI. La storia dell'Hotel Marche con date, fatti e riscontri è abbandonato oramai da sette anni..........
Interrogazione:
Grave danno all'Ente Provincia derivante dalla mancata dismissione Hotel Marche di Tolentino da parte della regione Marche (ex CIOF) per la mancata assegnazione delle somme spettanti all'Ente Provincia oltre al danno d'immagine causato dal degrado e dall'incuria in cui versa il bene, contrariamente al principio di corretta gestione del Patrimonio pubblico”
Premesso:
che con D.G.R. n.1497 del 4 -11- 2003 ai sensi della L.R. n. 38/1998 ora sostituita con la L.R. n. 35/2005 la Regione Marche, nel disporre in merito agli edifici adibiti ad Istituti Professionali Alberghieri, quanto all'ex Hotel Marche di Tolentino, decideva di attribuire alla nostra Provincia, in luogo della porzione immobiliare a cio' impegnata da trasferirsi ex lege, la metà dei proventi ritenuti conseguibili dalla messa in vendita dell'intero complesso immobiliare costituito da fabbricati e terreni e allora stimato in €. 8.225.000,00 dall'Agenzia del Territorio di Macerata;che tale complesso immobiliare da oramai 6/7 anni risulta completamente inutilizzato ed abbandonato a se stesso (allora poteva avere sicuramente tale valore dato anche le caratteristiche dei lavori che vi erano stati realizzati negli anni '80 e '90) e che sullo stesso e' stata omessa qualsiasi forma di controllo e interdizione all'accesso di qualsivoglia persona e che e' visibile a tutti lo stato di degrado e le conseguenze degli atti di vandalismo ed occupazione abusiva realizzata nottetempo (ma e' possibile che ciò avvenga anche di giorno) da teppisti e non meglio identificati personaggi, pensiamo anche clandestini;che nonostante tutti i solleciti avanzati dall'amministrazione Provinciale in vari periodi, ad oggi la Provincia non ha ancora ricevuto dalla Regione Marche ne' un corrispettivo specifico (€. 4.112.500,00 pari al 50% del valore allora accordata dalla Regione alla Provincia di Macerata) ne' la stessa ha provveduto alla sua dismissione con l'aggravante dell'omissione della vigilanza e della corretta valorizzazione del bene pubblico, conseguibile anche con idonee scelte urbanistiche da sviluppare con il Comune di Tolentino,che in data 07/10/2010, anche su sollecitazione della precedente Giunta Provinciale, lo stesso Collegio dei Revisori dei Conti della nostra Provincia ravvisava un danno diretto sul Patrimonio de nostro Ente in quanto a seguito della D.C.R. n. 9 del 23/01/2006 la Provincia aveva provveduto a realizzare la nuova sede del Centro per l'impiego e la formazione di Tolentino, con un contratto di locazione con patto di futura vendita, e che per il corretto rispetto del contratto nel 2010 si e' provveduto al perfezionamento dell'acquisto dell'immobile con il ricorso al mercato del credito. Lo stesso Collegio ravvisava in tale sede che la mancata dismissione dell'immobile Hotel Marche da parte della Regione Marche non metteva in forse il diritto della Provincia di Macerata a ricevere il contributo regionale pari ad €. 4.112.500,00 in quanto la menzionata D.G.R. Marche non contiene nessuna condizione sospensiva, ne' risolutiva e dato il fatto dell'avvenuto acquisto della sede di Tolentino destinata al centro per l'impiego la Regione Marche e' tenuta ad erogare la somma garantita pari ad €. 4.112.500,00, nulla rilevando la mancata dismissione dell'immobile ex Hotel Marche che avrebbe costituito per la Regione soltanto una fonte di finanziamento per l'erogazione del contributo;
che la Regione Marche ha svolto alcuni tentativi di asta pubblica per la dimissione dell'immobile in oggetto, ma sistematicamente tutte le gare, anche al ribasso, rispetto all'originario prezzo di stima, sono andate deserte;
che da ultimo la Regione Marche ha fissato con la Legge Regionale n. 16/2010 un ulteriore prezzo ribassato per la dismissione pari al 10% rispetto all'ultima asta eseguita ( valore ultima di €. 5.436.601,00) e quindi all'incirca paria ad €. 4.892.941,00 e che date le condizioni di degrado in cui versa l'immobile non potranno essere sicuramente raggiunte e che il 50% del valore ridurrebbe il correspettivo spettante alla Provincia enormemente al di sotto di quanto previsto inizialmente;
che la nuova struttura del Ciof di Tolentino acquisita nel 2010 e' costata la somma di €. 3.632.160,00 e che per il suo acquisto al netto dei canoni gia' versati e disponibilità correnti di Bilancio e' stato contratto un mutuo di €. 1.930.160,00 sul quale gia' si versano costi per interessi;
che e` compito dell`organo di revisione verificare la regolarità contabile e finanziaria dell’ Ente, oltre che contrattuale, ai sensi dell`art. 239 comma 1 lett. c) tuel;
TUTTO CIO' PREMESSO, I SOTTOSCRITTI INTERROGANO LA GIUNTA PROVINCIALE PER CONOSCERE:1. Quali iniziative intende intraprendere la Giunta Provinciale contro la Regione Marche per la mancata erogazione degli importi spettanti alla Provincia di Macerata derivanti dalla D.G.R. Regione Marche n.1497 del 4-1-2003 ai sensi della L.R. n. 38/1998 (ora sostituita con la L.R. n. 35/2005) che nel disporre in merito agli edifici adibiti ad Istituti Professionali Alberghieri, quanto all'ex Hotel Marche di Tolentino decideva di attribuire alla nostra Provincia, in luogo della porzione immobiliare a cio' impegnata, da trasferirsi ex lege, la metà dei proventi ritenuti conseguibili dalla messa in vendita dell'intero complesso immobiliare costituito da fabbricati e terreni e allora stimato €. 8.225.000,00 dall'Agenzia del Territorio di Macerata;2. A quanto ammontano oggi complessivamente gli oneri derivanti dal mancato trasferimento alla Provincia di Macerata delle somme spettanti, pari allora ad €. 4.112.500,00 (50% del valore allora accordata dalla Regione alla Provincia di Macerata) e come intende la Giunta della Provincia di Macerata procedere anche per tale ulteriore danno patrimoniale;3. se la Giunta Provinciale non ritiene che e' oramai incongrua la previsione legislativa e da ultimo la L.R. 16/2010 che recita ancora della devoluzione del 50% dell'attuale valore alla Provincia di Macerata, considerando che esso oggi non rappresenta piu' la somma di €. 4.112.500,00 spettante alla Provincia, dato il deprezzamento avvenuto nel tempo e sancito con le gare al ribasso effettuate, e dalla fissazione dell’ultimo valore d'asta, stabilito in 4,892 milioni di €. e che prevedibilmente non sarà realizzato;4. Per quale motivo inoltre, a più di un anno dalle previsioni di ulteriore ribasso per la medesima cessione, previsto dall'Art. 6 della L.R. 16/2010, ancora non sono state avviate le procedure d'asta;5.Se non ritiene la Giunta Provinciale che l'atteggiamento della Regione Marche sia dannoso anche per l'immagine dell'Ente Provincia e dello stesso Comune di Tolentino ove e' ubicato il bene, vista anche l'incuria e gli atti di vandalismo che sono stati perpetrati contro un bene pubblico;6. Se risponde al vero inoltre, che solo alcuni Comuni compresi nell'ambito territoriale del CIOF di Tolentino (trentasette Comuni), ai sensi della L. 56/87, hanno provveduto al versamento delle quote spettanti per l'obbligo posto a loro carico di fornire i locali necessari al funzionamento dei suddetti Centri e conseguentemente conoscere quali Comuni e per quali somme, hanno adempiuto e quali non ancora, ed inoltre quali iniziative intende prendere l’Amministrazione Provinciale per questo aspetto;7. Se non ritiene che il danno dalla mancata erogazione della somma spettante, che ha costretto il nostro Ente all'accensione di un mutuo a carico del Bilancio dell'Ente non previsto, non rappresenti un danno ulteriore in quanto incidente negativamente anche sul Patto di stabilità della Provincia e sulla possibilità di realizzare importanti opere (Strade, manutenzione fiumi, messa a norma plessi scolastici, ecc.) a beneficio della collettività Provinciale;8. Se non ritiene di dover interessare direttamente il collegio dei revisori dei conti al fine di avere un parere formale in merito alla corretta procedura adottata dalla Provincia, oltre che verificare se quanto sopra rappresentato é stato rispettoso degli atti amministrativi sopra richamati ai sensi dell`art 239 tuel, oltre che in linea con la regolarita` contabile, finanziaria e non pregiudizievole per gli obiettivi di finanza pubblica previsti dal patto di stabilita` interno ex legge 122/10 e successive modicazioni ed integrazioni.
Per il contenuto della presente e le eventuali iniziative da intraprendere, la presente interrogazione viene inviata anche all'organo di Revisione Contabile della Provincia di Macerata, visto anche l’interesse manifestato in precedenza dallo stesso al tema in oggetto, nel rispetto delle competenze e della normativa vigente in ordine alla funzione ed alla responsabilità della revisione contabile dell'Ente Provinciale.
Qui di seguito Francesco allego la cronistoria dell'ingloriosa fine del Grande Hotel Marche che abbiamo ricostruito in Provincia con l'amico candidato Sinadaco Pezzanesi.....tanto per giustificare con atti alla mano quello che diciamo!!!!
“Grave danno all'Ente Provincia derivante dalla mancata dismissione Hotel Marche di Tolentino da parte della regione Marche (ex CIOF) per la mancata assegnazione delle somme spettanti all'Ente Provincia oltre al danno d'immagine causato dal degrado e dall'incuria in cui versa il bene, contrariamente al principio di corretta gestione del Patrimonio pubblico” Interrogazione a risposta orale urgente
Premesso:
che con D.G.R. n.1497 del 4 -11- 2003 ai sensi della L.R. n. 38/1998 ora sostituita con la L.R. n. 35/2005 la Regione Marche, nel disporre in merito agli edifici adibiti ad Istituti Professionali Alberghieri, quanto all'ex Hotel Marche di Tolentino, decideva di attribuire alla nostra Provincia, in luogo della porzione immobiliare a cio' impegnata da trasferirsi ex lege, la metà dei proventi ritenuti conseguibili dalla messa in vendita dell'intero complesso immobiliare costituito da fabbricati e terreni e allora stimato in €. 8.225.000,00 dall'Agenzia del Territorio di Macerata;che tale complesso immobiliare da oramai 6/7 anni risulta completamente inutilizzato ed abbandonato a se stesso (allora poteva avere sicuramente tale valore dato anche le caratteristiche dei lavori che vi erano stati realizzati negli anni '80 e '90) e che sullo stesso e' stata omessa qualsiasi forma di controllo e interdizione all'accesso di qualsivoglia persona e che e' visibile a tutti lo stato di degrado e le conseguenze degli atti di vandalismo ed occupazione abusiva realizzata nottetempo (ma e' possibile che ciò avvenga anche di giorno) da teppisti e non meglio identificati personaggi, pensiamo anche clandestini;che nonostante tutti i solleciti avanzati dall'amministrazione Provinciale in vari periodi, ad oggi la Provincia non ha ancora ricevuto dalla Regione Marche ne' un corrispettivo specifico (€. 4.112.500,00 pari al 50% del valore allora accordata dalla Regione alla Provincia di Macerata) ne' la stessa ha provveduto alla sua dismissione con l'aggravante dell'omissione della vigilanza e della corretta valorizzazione del bene pubblico, conseguibile anche con idonee scelte urbanistiche da sviluppare con il Comune di Tolentino,che in data 07/10/2010, anche su sollecitazione della precedente Giunta Provinciale, lo stesso Collegio dei Revisori dei Conti della nostra Provincia ravvisava un danno diretto sul Patrimonio de nostro Ente in quanto a seguito della D.C.R. n. 9 del 23/01/2006 la Provincia aveva provveduto a realizzare la nuova sede del Centro per l'impiego e la formazione di Tolentino, con un contratto di locazione con patto di futura vendita, e che per il corretto rispetto del contratto nel 2010 si e' provveduto al perfezionamento dell'acquisto dell'immobile con il ricorso al mercato del credito. Lo stesso Collegio ravvisava in tale sede che la mancata dismissione dell'immobile Hotel Marche da parte della Regione Marche non metteva in forse il diritto della Provincia di Macerata a ricevere il contributo regionale pari ad €. 4.112.500,00 in quanto la menzionata D.G.R. Marche non contiene nessuna condizione sospensiva, ne' risolutiva e dato il fatto dell'avvenuto acquisto della sede di Tolentino destinata al centro per l'impiego la Regione Marche e' tenuta ad erogare la somma garantita pari ad €. 4.112.500,00, nulla rilevando la mancata dismissione dell'immobile ex Hotel Marche che avrebbe costituito per la Regione soltanto una fonte di finanziamento per l'erogazione del contributo;
che la Regione Marche ha svolto alcuni tentativi di asta pubblica per la dimissione dell'immobile in oggetto, ma sistematicamente tutte le gare, anche al ribasso, rispetto all'originario prezzo di stima, sono andate deserte;
che da ultimo la Regione Marche ha fissato con la Legge Regionale n. 16/2010 un ulteriore prezzo ribassato per la dismissione pari al 10% rispetto all'ultima asta eseguita ( valore ultima di €. 5.436.601,00) e quindi all'incirca paria ad €. 4.892.941,00 e che date le condizioni di degrado in cui versa l'immobile non potranno essere sicuramente raggiunte e che il 50% del valore ridurrebbe il correspettivo spettante alla Provincia enormemente al di sotto di quanto previsto inizialmente;
che la nuova struttura del Ciof di Tolentino acquisita nel 2010 e' costata la somma di €. 3.632.160,00 e che per il suo acquisto al netto dei canoni gia' versati e disponibilità correnti di Bilancio e' stato contratto un mutuo di €. 1.930.160,00 sul quale gia' si versano costi per interessi;
che e` compito dell`organo di revisione verificare la regolarità contabile e finanziaria dell’ Ente, oltre che contrattuale, ai sensi dell`art. 239 comma 1 lett. c) tuel;
TUTTO CIO' PREMESSO, I SOTTOSCRITTI INTERROGANO LA GIUNTA PROVINCIALE PER CONOSCERE:
1. Quali iniziative intende intraprendere la Giunta Provinciale contro la Regione Marche per la mancata erogazione degli importi spettanti alla Provincia di Macerata derivanti dalla D.G.R. Regione Marche n.1497 del 4-1-2003 ai sensi della L.R. n. 38/1998 (ora sostituita con la L.R. n. 35/2005) che nel disporre in merito agli edifici adibiti ad Istituti Professionali Alberghieri, quanto all'ex Hotel Marche di Tolentino decideva di attribuire alla nostra Provincia, in luogo della porzione immobiliare a cio' impegnata, da trasferirsi ex lege, la metà dei proventi ritenuti conseguibili dalla messa in vendita dell'intero complesso immobiliare costituito da fabbricati e terreni e allora stimato €. 8.225.000,00 dall'Agenzia del Territorio di Macerata;2. A quanto ammontano oggi complessivamente gli oneri derivanti dal mancato trasferimento alla Provincia di Macerata delle somme spettanti, pari allora ad €. 4.112.500,00 (50% del valore allora accordata dalla Regione alla Provincia di Macerata) e come intende la Giunta della Provincia di Macerata procedere anche per tale ulteriore danno patrimoniale;3. se la Giunta Provinciale non ritiene che e' oramai incongrua la previsione legislativa e da ultimo la L.R. 16/2010 che recita ancora della devoluzione del 50% dell'attuale valore alla Provincia di Macerata, considerando che esso oggi non rappresenta piu' la somma di €. 4.112.500,00 spettante alla Provincia, dato il deprezzamento avvenuto nel tempo e sancito con le gare al ribasso effettuate, e dalla fissazione dell’ultimo valore d'asta, stabilito in 4,892 milioni di €. e che prevedibilmente non sarà realizzato;4. Per quale motivo inoltre, a più di un anno dalle previsioni di ulteriore ribasso per la medesima cessione, previsto dall'Art. 6 della L.R. 16/2010, ancora non sono state avviate le procedure d'asta;5. Se non ritiene la Giunta Provinciale che l'atteggiamento della Regione Marche sia dannoso anche per l'immagine dell'Ente Provincia e dello stesso Comune di Tolentino ove e' ubicato il bene, vista anche l'incuria e gli atti di vandalismo che sono stati perpetrati contro un bene pubblico;6. Se risponde al vero inoltre, che solo alcuni Comuni compresi nell'ambito territoriale del CIOF di Tolentino (trentasette Comuni), ai sensi della L. 56/87, hanno provveduto al versamento delle quote spettanti per l'obbligo posto a loro carico di fornire i locali necessari al funzionamento dei suddetti Centri e conseguentemente conoscere quali Comuni e per quali somme, hanno adempiuto e quali non ancora, ed inoltre quali iniziative intende prendere l’Amministrazione Provinciale per questo aspetto;7. Se non ritiene che il danno dalla mancata erogazione della somma spettante, che ha costretto il nostro Ente all'accensione di un mutuo a carico del Bilancio dell'Ente non previsto, non rappresenti un danno ulteriore in quanto incidente negativamente anche sul Patto di stabilità della Provincia e sulla possibilità di realizzare importanti opere (Strade, manutenzione fiumi, messa a norma plessi scolastici, ecc.) a beneficio della collettività Provinciale;8. Se non ritiene di dover interessare direttamente il collegio dei revisori dei conti al fine di avere un parere formale in merito alla corretta procedura adottata dalla Provincia, oltre che verificare se quanto sopra rappresentato é stato rispettoso degli atti amministrativi sopra richamati ai sensi dell`art 239 tuel, oltre che in linea con la regolarita` contabile, finanziaria e non pregiudizievole per gli obiettivi di finanza pubblica previsti dal patto di stabilita` interno ex legge 122/10 e successive modicazioni ed integrazioni.
Per il contenuto della presente e le eventuali iniziative da intraprendere, la presente interrogazione viene inviata anche all'organo di Revisione Contabile della Provincia di Macerata, visto anche l’interesse manifestato in precedenza dallo stesso al tema in oggetto, nel rispetto delle competenze e della normativa vigente in ordine alla funzione ed alla responsabilità della revisione contabile dell'Ente Provinciale.
@ Mario Pierini, ma anche a Jordan P e Matteo Bosoni.
Premesso che sarebbe ora che mettete tutti i vostri nomi e cognomi (a meno che non vi vergognate di qualcosa) almeno quando affrontiamo questioni serie.........Vorrei dire a tutti di osservare prima in questo LinK. www.cucinelube.it, i numeri della LUBE HOLDING Spa e invitare tutti a fare anche una considerazione: senza lo sviluppo di un'azienda come la LUBE non ci sarebbe potuto essere un volume economico di impegno nello sport e nei massimi livelli nel Volley e non esisterebbe neanche il soggeto a cui destinate questa visibilità e questo fuoco d'immagine e di investimenti promozionali.
Volevo dire a tutti Voi che, al contrario di Voi, io c'ero quando si decideva di far crescere la LUBE azienda, io c'ero quando da Sindaco abbiamo scelto insieme all'azienda, un nuovo sito per il futuro sviluppo e mi sono assunto tutte le responsabilità di amministratore locale (SINDACO ) per velocizzare le varie varianti al PRG, farle approvare dai Politici Maceratesi di Turno Provincial-scettici, ho sostenuto l'azienda stando dentro i problemi tutti i giorni. Non mi sento quinti offeso dalle vostre considerazioni che in quanto anonime ....non esistono. A chi i fatti a chi il fumo anonimo...e spero anche che a chi ha fatto e fa' i fatti e' anche consentito di dire cose serie. Se poi rapporto questo con le affermazioni di chi 6 anni fà, ebbe il coraggio di venire da Macerata anche sulla Piazza di Treia, a dire che di lì ad una settimana sarebbe salito personalmente su di una ruspa per dare avvio ai lavori del PALAS oggi mi sento un modesto eroe di questi tempi di falsità e moralismo interessato e posso baciare con dignità questo scudetto, levandomi tanto di cappello sempre ai grandi Eroi che gia' indicavo ieri con l'affermazione "Vorrei Ringraziare tutti i giocatori per questa strepitosa vittoria, ma soprattutto Luciano, Fabio, Simona, il nuovo mister Giuliani, la Citta’ di Osimo che ci ha adottato nelle qualificazioni e tutti i tifosi che oggi veramente sono stati vicini alla squadra quando serviva, quando eravamo sotto di due set a zero !!!
Grande Lube….sarai nella storia dello sport italiano per sempre!!"
...una sintesi dei numeri LUBE ... " Macchine e tecnologie all’avanguardia distribuite su un’area di oltre 100.000 mq, ci permettono di raggiungere i più elevati standard qualitativi certificati dalle massime attestazioni internazionali. E da oggi alla grande superficie produttiva si aggiunge il nuovo showroom: un’esposizione di oltre 1500 mq completa di tutte le nostre creazioni, con personale preparato per assistervi nella scelta della vostra cucina. Perché possiate toccare con mano la qualità di una cucina Lube.
Da oltre 40 anni il Gruppo Lube opera tenendo a cuore alcuni principi irrinunciabili quali solidità, cura dei dettagli e rispetto del cliente e delle sue esigenze. Per Lube sono valori imprescindibili la qualità dei prodotti, attestata dalla certificazione ISO 9001, la continua ricerca tecnologica e il design.Un altro dei principali valori per Lube è l’interesse per le problematiche sociali, tanto che il Gruppo collabora con diverse associazioni a scopo umanitario.Nel profondo senso etico, rientra anche l’amore per lo sport, inteso come crescita delle persone; per questo la squadra Lube Volley riesce ad ottenere sempre grandi risultati.
Produciamo tutte le nostre cucine con energia pulita. Sul tetto dei nostri stabilimenti è in funzione uno dei più grandi impianti fotovoltaici d’Italia che, con i suoi 27.000 mq di pannelli, alimenta la produzione nel massimo rispetto delle preziose risorsedel nostro territorio. Il nostro patto con l’ambiente è un impegno concreto: ridurre di 47.000.000 tonnellate le emissioni di CO2 nell’arco di 25 anni. Ma soprattutto 550 Dipendenti a tempo indeterminato che non hanno mai fatto un'ora di cassa Integrazione, 300 cucine prodotte ogni giorno e 60 TIR che ogni giorno partono con i prodotti finiti dalle nostre sedi.....
Sempre a disposizione anche per confrontarmi de visu con tutti Voi su questi temi!!
@ Mario Pierini, ma anche a Jordan P e Matteo Bosoni.
Premesso che sarebbe ora che mettete tutti i vostri nomi (a meno che non vi vergognate di qualcosa) quando affrontiamo questioni serie...vorrei dire a tutti di osservare, al sottoindicato Link, i numeri della LUBE azienda e fate anche un'equazione che se senza lo sviluppo di un'azienda come la LUBE non ci sarebbe potuto essere un volume economico di impegno nello sport e nei massimi livelli nel Volleye e neanche un soggetto a cui destinare questa visibilità e fuoco d'immagine. Volevo dire a tutti Voi che, al contrario di Voi, io c'ero quando si decideva di far crescere la LUBE azienda, io c'ero quando da Sindaco abbiamo scelto un nuovo sito per il futuro dell'azienda e mi sono assunto tutte le responsabilità di amministratore locale (SINDACO ) per velocizzare le varie varianti al PRG, farle approvare dai Provincial-scettici, ho sostenuto l'azienda stando dentro i problemi tutti i giorni. Non mi sento quinti offeso dalle vostre considerazioni che in quanto anonime ....non esistono. A chi i fatti a chi il fumo anonimo...e chi ha fatto e fa' i fatti e' anche consentito di dire cose serie. Se poi rapporto questo con le affermazioni di chi 6 anni fà ebbe il coraggio di venire da Macerata anche sulla Piazza di Treia a dire che di lì ad una settimana sarebbe salito personalmente su di una ruspa per dare avvio ai lavori del PALAS oggi mi sento un modesto eroe di questo scudetto e mi levo tanto di cappello sempre ai grandi Eroi che gia' indicavo ieri con l'saffermazione "Vorrei Ringraziare tutti i giocatori, Luciano, Fabio, Simona, il nuovo mister Giuliani, la Citta’ di Osimo che ci ha adottato nelle qualificazioni e tutti i tifosi che oggi veramente sono stati vicini alla squadra quando serviva, quando eravamo sotto di due set a zero !!! Grande Lube….sarai nella storia dello sport italiano per sempre!!"
Macchine e tecnologie all’avanguardia distribuite su un’area di oltre 100.000 mq, ci permettono di raggiungere i più elevati standard qualitativi certificati dalle massime attestazioni internazionali. E da oggi alla grande superficie produttiva si aggiunge il nuovo showroom: un’esposizione di oltre 1500 mq completa di tutte le nostre creazioni, con personale preparato per assistervi nella scelta della vostra cucina. Perché possiate toccare con mano la qualità di una cucina Lube.
Da oltre 40 anni il Gruppo Lube opera tenendo a cuore alcuni principi irrinunciabili quali solidità, cura dei dettagli e rispetto del cliente e delle sue esigenze. Per Lube sono valori imprescindibili la qualità dei prodotti, attestata dalla certificazione ISO 9001, la continua ricerca tecnologica e il design.Un altro dei principali valori per Lube è l’interesse per le problematiche sociali, tanto che il Gruppo collabora con diverse associazioni a scopo umanitario.Nel profondo senso etico, rientra anche l’amore per lo sport, inteso come crescita delle persone; per questo la squadra Lube Volley riesce ad ottenere sempre grandi risultati.
Produciamo tutte le nostre cucine con energia pulita. Sul tetto dei nostri stabilimenti è in funzione uno dei più grandi impianti fotovoltaici d’Italia che, con i suoi 27.000 mq di pannelli, alimenta la produzione nel massimo rispetto delle preziose risorsedel nostro territorio. Il nostro patto con l’ambiente è un impegno concreto: ridurre di 47.000.000 tonnellate le emissioni di CO2 nell’arco di 25 anni.
Sempre a disposizione anche per confrontarmi de visu con tutti Voi su questi temi!!
Una Lube degna della forza morale e della dignita' di una Società seria e della forza dei suoi dirigenti. Una squadra degna di una piccola e vivace cittadina come Treia. I maceratesi sono nostri amici e sara' il caso di sentirsi piu' vicini e risolvere i problemi che abbiamo: un nuovo palas. Lancerei l'idea di costurire una SPA a forte partecipazione popolare, delle migliaia di PMI presenti e dei suoi stupendi tifosi. Fare cioe' una cosa proprio nostra: oggi per la Lube, domani per chi si prendera' l'onere di rappresentare una terra eccezionale e una comunita' unica come la nostra. Sono mesi che non avevo una sensazione positiva e una gioia come quella provata oggi. Vorrei Ringraziare tutti i giocatori, Luciano, Fabio, Simona, il nuovo mister Giuliani, la Citta' di Osimo che ci ha adottato nelle qualificazioni e tutti i tifosi che oggi veramente sono stati vicini alla squadra quando serviva, quando eravamo sotto di due set a zero !!! Grande Lube....sarai nella storia dello sport italiano per sempre!!
Caro Assessore Lippi vorrei fare delle piccole precisazioni al tua articolo.
Quando dici "Non si può trascurare il fatto che l’Amministrazione provinciale di Macerata abbia investito somme rilevanti per l’avvio concreto del progetto taxi sociale, sia attraverso una compartecipazione finanziaria alle spese correnti protrattasi per 3 anni, sia attraverso la compartecipazione con 100 mila euro al progetto della Fondazione Carima per l’acquisto dei veicoli destinati alle Comunità Montane per il trasporto sociale" dovresti aggiungere per onestà intellettuale che quella amministrazione era quella di centrodestra (dove allora eravate anche voi certo!!) e che aveva fatto funzionare il Servizio. Quella precedente " sperimentale " la chiami tu era quella della speculazione e pubblicità fatta dal Presidente Silenzi (ti ricordi la pubblicità " Anziani non piu' soli" dove gli anziani venivano "letteralmente portati in giro" per mesi su tutti i Pulman che giravano in provincia e con laute contribuzioni a tutti il giornali locali??) che ci e' costata quasi 250.000,00 Euro.
Un'altra imprecisione e quella delle risorse fresche che dite di aver messo: non e' assolutamente vero e penso che Lippi dovrebbe rileggere la delibera che ha votato in quanto e' letteralmente scritto:
Atto n° 107
Oggetto: Approvazione proroga del servizio di trasporto gratuito (taxi sociale) afavore degli anziani mediante compartecipazione finanziaria della Provinciadi Macerata a favore delle Comunità Montane. I.E.Preso atto che
- alla luce dei buoni risultati della fase sperimentale di cui sopra e verificata la piena
rispondenza del servizio ai bisogni della popolazione anziana, con DGP n. 42 del
22/2/2011 l’Amministrazione decideva di proseguire e ampliare il progetto
estendendolo anche alla Comunità Montana di San Ginesio;
- con lo stesso atto veniva rideterminata la compartecipazione finanziaria della
Provincia e sottoscritto un nuovo protocollo d’Intesa, sostitutivo del precedente, tra la
Provincia di Macerata e le Comunità Montane interessate;
Delibera…omissis…2) Sostenere ulteriormente il servizio utilizzando a tal fine le risorse cheresidueranno dal rimborso delle spese rendicontate fino alla scadenza delProtocollo d’Intesa, impegnate con Deliberazione del Sub CommissarioPrefettizio n. 233 del 23/10/2010 e con D.D. N.113/V del 15/12/2011,
disponibili al Cap. 2010, Imp. NN. 2637/2011 e 2733/2010, fino ad un massimo
in ogni caso di € 15.000,00 a favore di ciascuna Comunità Montana;
Tutto per informazione pubblica e diritto di rettifica
Carissimo Dott. Liuti....volevamo significarle solamente che sulle pagine di C.M. anche altre forze - oltre Salvi - avevano espresso delle valutazioni serie. Gliele riproponiamo, dato che sembra spesso sfuggirle il Pluralismo a cui spesso fà riferimento!! Per i lettori di C.M. presentiamo qui le nostre valutazioni, che hanno il peso dell'esperienza e la ricerca dell'efficenza e non del populismo che oggi va' tanto di moda e dove ognuno cambia idea a giorni alterni o a seconda della platea che ha davanti
!!
«Province da difendere solo se più efficienti, svolgono funzioni e servizi di area vasta in stretta collaborazione e sussidiarietà verso i comuni e si azzerano i costi della politica. Questa in sintesi è la nostra proposta.
Per questo abbiamo piu' di due mesi fa abbiamo votato contro il documento predisposto dall’UPI nazionale che intendeva istigare tutte le Istituzioni (Regioni in primis) a ricorrere e osteggiare la proposta contenuta nella Legge 214/2011 – cosiddetta ” Salva Italia”, persino attraverso il ricorso alla Corte Costituzionale. La nostra valutazione sulla proposta Monti è positiva con richiesta però del mantenimento delle dfunzioni “core” attualmente svolte dalle Province (istruzione secondaria e organizzazione scolastica, trasporto pubblico locale, gestione infrastrutture viarie e bonifica,tutela ambientale, sviluppo economico) e attribuzione di ulteriori funzioni di area vasta come indicato nel nostro ODG respinto dalla maggioranza seppur con consistenti defezioni. Solo in questo modo le funzioni della Provincia sarebbero più asciutte ed esercitate in stretta collaborazioni con i comuni che le compongono e soprattutto saranno depurate dai costi e dalle inefficienze della cosiddetta “politica” e dei vari Modelli con cui oggi, senza un reale collegamento a maggioranze politiche di Livello Nazionale o di reali collegamenti con le forze presenti nei Consigli Comunali.
Come puo' esserci una visione politica di alta responsabilità e profilo e in stretto rapporrtto con il territorio se in Provincia – guardiamo l'UDC - e' con la sinistra radicale, a Porto Recanati, Treia, Monte San Giusto, Civitanova Marche, Matelica, ecc. (sino ad oggi) con il Centrodestra, a Civitanova ora percorre da sola la via del Terzo Polo (senza FLI o Civici) e addirittura a Tolentino e' in appoggio ad una lista Civica!!
La cosa strabiliante è avvenuta invece al termine del recente Consiglio provinciale apero sul ruolo delle Province affrontato dai pochi Sindaci presenti, dai sindacati e con il pregevole contributo apportato dai rettori delle Università di Macerata e di Camerino. I partiti di centrosinistra e che a livello nazionale hanno fatto campagne di captatio-benevolentiae per l’abolizione tout-court delle Province qui hanno detto il contrario. L’UDC ha votato per il documento UPI e cioè per il mantenimento di tutto com’è oggi, l’IDV non ha partecipato al voto (e pensare il tradimento verso il milione e mezzo di firme raccolte), il PD ha difeso gli interessi di bottega votando per il mantenimento dello status quo con una defezione importante, il Consigliere Vesprini, che ha difeso la necessità di snellire le province e di azzerare i costi della politica e favorevole sostanzialmente alla nostra proposta.
Le nostre valutazioni partono dalla considerazione che la norma contenuta nel “Salva Italia” lungi dal conseguire cosi com’è enormi risparmi – come indicato espressamente dalle relazioni tecniche della Camera e del Senato, che non hanno ritenuto di potere quantificare alcuna cifra dai risultati delle misure stesse – produce notevoli costi aggiuntivi per lo Stato e per la Pubblica amministrazione, ingenera caos nel sistema delle autonomie e conseguenze pesanti per lo sviluppo dei territori. Inoltre la norma non tiene minimamente conto dell’aumento della spesa pubblica, pari ad almeno il 25% in più, che si avrebbe dal passaggio del personale delle Province (56.000 unità) alle Regioni o dal trasferimento di competenze di area vasta ai Comuni e che il decreto non considera la difficoltà a computare e trasferire il patrimonio e il demanio delle Province: 125.000 chilometri di strade, oltre 5.000 edifici scolastici, 550 centri per l’impiego, sedi, edifici storici, partecipazioni azionarie dotazioni strumentali, ecc.
Tale norma impone una modifica della normativa tributaria, poiché le entrate tributarie, patrimoniali e proprie delle Province dovranno passare in quota parte a Regioni e Comuni per garantire il finanziamento delle funzioni, proprio nel momento in cui si stanno verificando le condizioni per il passaggio dalla spesa storica ai fabbisogni standard nelle Province attraverso l’attuazione delle norme sul federalismo fiscale e che la norma avrà effetti devastanti sulle economie locali, poiché produrrà il blocco totale degli investimenti programmati e in corso delle Province, perché i mutui contratti dalle Province, nei casi in cui questo fosse possibile, dovrebbero essere spostati alle Regioni o alle altre amministrazioni locali, e che ostacolerà i diversi progetti, anche pluriennali, finanziati dai fondi strutturali Ue o da sponsor o fondazioni bancarie in cui sono impegnate le Province, con il serio rischio di interrompere la gestione delle attività e dei connessi importantissimi flussi di spesa.
E’ giusto anche valutare il fatto che la norma cosi com’è produrrebbe un nuovo pericolo di accentramento di funzioni verso le Regioni e noi sappiamo benissimo i danni prodotti- ad esempio - in termini di offerta quantitativa e qualitativa alla comunità Maceratese di una visione “anconocentrica della sanità”, dello sviluppo economico e dei servizi a rete.
Noi riteniamo invece non piu’ funzionale ai ruoli della nuova provincia il mantenimento in vita degli attuali apparati politico-elettivi al vertice delle Provincie, dal momento che la domanda di servizi resi dalle Provincie alle comunità provinciali e al territorio è obiettivamente formulabile, in sede di scelte politiche, principalmente provenienti dai Comuni da un lato e in stretta relazione con le Regioni dall’altro. Questo aspetto inoltre incide profondamente sui cosiddetti “costi della politica” in quanto la tanto declamata “funzione di interprete della domanda di servizi di area vasta” si rivela poco più di un espediente retorico evocato da chi si ostina a riprodurre modelli e schieramenti politici nazionali o sperimentali orientando la Provincia verso ruoli che non deve avere e che mette in crisi spesso il vero ruolo e cioè quello di operare con la dovuta legittimazione a livello sovra-comunale, senza interferire nella inter-comunalità – cioè a dire nella collaborazione orizzontale tra Comuni – ed in modo autonomo rispetto alle Regioni.
E’ indubbio però che le Province possono svolgere un ruolo insostituibile nello sviluppo di azioni e politiche di area vasta supportando, in regime di sussidiarietà, i servizi che i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, non sono in grado di assicurare ai loro territori (Programmazione urbanistico-ambientale di area vasta, centrale unica appalti, centrale unica acquisti, sviluppo di sistemi integrati di e-governement e integrazione dei sistemi informativi, assistenza tecnico-amministrativa agli Enti di minor dimensione, produzione e condivisione delle risorse informative e la valorizzazione delle Banche Dati e dei patrimoni informativi pubblici, pianificazione delle reti commerciali della grande distribuzione, sviluppo dei distretti industriali caratteristici, piani di gestione dei reticoli idrografici minori) ed invece ipotizzare unioni di due o più ambiti provinciali per lo sviluppo di sistemi territoriali ottimali dove l’ambito territoriale, economico e sociale delle attuali provincie diviene sottodimensionato (Ambito gestione Rifiuti, Ambito gestione Trasporto Pubblico Locale, programmazione offerta formativa e dei nuovi ITS, creazione di validi Sistemi relativamente ai Distretti Turistici e ai Distretti Produttivi del Made in Italy e di altri settori, sviluppo di Poli di eccellenza Sanitaria e Socio-Assistenziali e anche il riordino delle amministrazioni periferiche dello Stato).
In questa ottica lo slogan “La Provincia Nuova” con il quale avevamo inteso dirigere l’azione della Provincia di Macerata a partire dal 2009 aveva questo obiettivo. Basta per questo valutare il ruolo della Provincia nell’accordo di programma tra il Ministero dell’Università e le due Università di Macerata e Camerino, la rivalutazione del ruolo della conferenza delle autonomie, la promozione con i Comuni le associazioni di categorie e gli istituti scolastici dei tre ITS approvati, il progetto “Provincia 2020″ e l’adesione a diversi programmi Europei a partire dal Patto dei Sindaci dell’intera Provincia (Covenant of Mejors) nell’obiettivo di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti di delle energia rinnovabile entro cui prevedere uno sviluppo del progetto di “Metropolitana di superficie”, la valorizzazione ambientale e turistica dell’area montana (Sibillini Outdoor Festival), un ulteriore qualificazione dei servizi di differenziazione e valorizzazione dei rifiuti.
Siamo anche noi convinti che la scomparsa totale dell’Istituzione Provincia porterebbe ad avere meno garanzie per i nostri territori e vi sarebbero meno garanzie di sviluppo omogeneo del nostro Paese, che verrebbero garantite meno opportunità a chi è più debole. Che diminuirebbe l’identità locale fatta di storia e cultura e le Istituzioni si allontanerebbero dai cittadini.
Siamo altresì convinti che si possono eliminare totalmente i costi della politica (almeno quattro milioni per lo svolgimento delle elezioni, le indennità degli organi e il supporto politico per ogni legislatura) e si potrebbero ottenere enormi economie da un’operazione di ridefinizione e razionalizzazione delle funzioni delle Province anche attraverso un preciso percorso di cambiamento organizzativo verso la semplificazione, la riduzione delle dirigenze e del divieto di esercitare funzioni non previste dalla Carta delle Autonomie, in modo da lasciare in capo alle Province esclusivamente le funzioni di area vasta ed eliminando tutti gli enti intermedi strumentali (agenzie, società, consorzi) che svolgono impropriamente funzioni che possono essere esercitate dalle istituzioni previste dalla Costituzione con il sostanziale impegno e rappresentanza di tutti i Comuni.
Tutte queste analisi sono anche riportate in un interessante studio che l’ Università Bocconi ha svolto di recente (Prof. Senn e Zucchetti) sul possibile riassetto delle Province Italiane. Questo documento e’ stato posto in attenzione di tutti i Consiglieri Provinciali proprio dalla maggioranza…peccato che non l’hanno letto…… questo studio giunge sostanzialmente a delle conclusioni simili a quanto noi abbiamo proposto»
Franco Capponi PPE-PDL
Nazareno Agostini PDL
Un grande in bocca al lupo per quest'opera originale, che non racconta solo una triste storia personale ma la caduta di stile e di valori di una societa' che ha perso il senso e il valore della vita...Grazie Francesca per aver messo a disposizione il tuo stato d'animo e la tua storia per cercare di mettere in luce e cercare di cambiare i mali moderni di una societa' viziata .."
Vorrei esternare al Presidente Bianchi anche la recente presa di posizione della Provincia, che nella fase di approvazione delle Linee di mandato ha tolto lo sviluppo della tratta ferroviaria Civitanova-Fabriano dal proprio programma che precedentemente era invece presente (2009) e che ha addirittura bocciato il nostro emendamento che intendeva reintrodurre lo sforzo di ricerca dei Fondi necessari alla realizzazione della Metropolitana di Superficie che l'amministrazione precedente aveva avviato, anche con l'accreditamento e la redazione del Progetto preliminare della Provincia di Macerata per l'utilizzo di Fondi relativi al Patto dei Sindaci (COVENANT OF MAJORS e fondi Jessica + Elena) sostenuto dalla UE e dai Fondi della BEI.
Per opportuna conoscenza agli amici della sinistra, sostenitori del governo della Provincia di Macerata e del famoso accordo spartitorio definito "Modello Marche", allego l'emendamento bocciato dalla pseudo maggioranza (12 su 25) nell'ultimo Consiglio Provinciale:
“L’innovativo progetto di Metropolitana, che rappresenta anche un sistema di microinfrastrutturazione di servizio per il territorio nella Bassa Valle del Chienti, ha come punto di forza la mobilità su rotaie attraverso l’uso del treno urbano, ovvero una sorta di “metropolitana di superficie”. La progettazione di massima realizzata dalla Provincia, in collaborazione con la Fondazione CARIMA e la Camera di Commercio di Macerata, mira soprattutto a riqualificare in primis, dal punto di vista trasportistico, l’area metropolitana che va’ da Morrovalle a Civitanova Marche. Il progetto inoltre
ha aperto la possibilità di accesso a specifici finanziamenti mirati soprattutto all’Unione europea, gia’ individuati dalla precedente amministrazione con l’adesione al progetto COVENANT OF MAJORS di supporto ai Programmi di sostegno UE Jessica ed Elena. Tale percorso potrebbe vedere tutti gli Enti di questa provincia interessati al raggiungimento degli Obiettivi Ue Europa 2020 con il supporto della BEI.
Il programma, che prevede anche alla realizzazione di microinfrastrutture di servizio, oltre alle necessarie opere di interconnessione e superamento delle interferenze con la viabilità locale, come piste pedonali e ciclabili verterà sulla rifunzionalizzazione e riqualificazione delle stazioni e sulla realizzazione delle connesse microinfrastrutture d’accesso, posteggi, piste ciclabili e percorsi pedonali, nella zona commerciale Aurora di Civitanova e nelle località Trodica di Morrovalle. Un domani, sarà arricchito da un ulteriore progetto avviato dalla Provincia, che prevede anche la costruzione di un parcheggio scambiatore a Montecosaro Scalo e la variante del tratto urbano della strada Mezzina a Montecosaro per il quale la Regione Marche ha previsto l’utilizzo delle risorse dei fondi FAS (Fondo per le aree sottoutilizzate) e i fondi ex Anas.
L’idea di far rivivere la “nostra” ferrovia, – dopo oltre un secolo dalla sua nascita – ancora priva addirittura di elettrificazione, come “treno di superficie” e’ un’idea possibile, se ci sarà la possibilità di realizzare una ESCO provinciale che persegua tutte le varie azioni e possibilità di riduzione della CO2 e potrà interessare, oltre l’area costiera, anche le realtà interne a partire da Macerata, sino a Tolentino, San Severino e Camerino e rappresenta un grande progetto pubblico infrastrutturale attorno al quale mobilitare tutte le energie della nostra provincia”.
franco Capponi (gia' Presidente della Provincia di Macerata)
Mi sembra di rivevere gli anni '80 quando tutti i politici e gli amministratori andavano a Roma e piangevano non tanto per aiutare i cittadini e le imprese..ma per se stessi....per fare poi i belli e mettere tutto in conto del debito pubblico....Dico questo perche' il lamento della Giunta e di Pettinari e' osceno. Prima tratta tutti come dovesse essere Lui il Gran Visir della Provincia, non ascolta nessuna proposta e poi va' a piangere sul tavolo della Provincia e con la sua corte chiede l'aiuto a tutte le parti politiche.
Il giorno 20 Marzo si e' discusso delle Linee programmatiche e in un momento in cui bisogna essere tutti più pragmatici ed individuare le priorità, la Giunta Pettinari, presenta invece un Catalogo delle Buone Intenzioni Universali, una sorta di esercizio Letterario ed esaltazione del politichese, atto soprattutto a cogliere le buone intenzioni di ognuna delle parti di una maggioranza – il Cosiddetto Modello Marche di Pettinari ed Ucchielli – che non stà insieme neanche con l’ATTAC.
Non esiste scelta, anzi mentre tutti i partiti (la maggioranza che sostiene il Modello Monti ed altri) sposano il Modello semplificato di gestione di Area Vasta dell’Ente Provincia come Ente di secondo livello e che noi sosteniamo – eletto dai sindaci e dagli amministratori dell’intero territorio – si ripresenta la solfa della necessità della Provincia cosi com’e’ mantenendo livelli impropri di governo, sperperi, costi e vischiosità della politica
E’ vero abbiamo presentato 47 emendamenti per far emergere tutte le contraddizioni tra il Programma elettorale di Pettinari e soprattutto del bisogno di programmare e superare il momento di difficoltà di tutto il Paese utilizzando le risorse dove sono e dove non offendono il debito pubblico.
Ma se Pettinari non sa’ che esistono anche le risorse della Ue, non sa’ che esiste il nuovo Fondo Kioto, non sa’ che era possibile richiedere sostegno alla UE con i Programmi “ Covenant fo Majors, Elena, Jessica, il Fondo per l’ambiente e la BEI anche per realizzare la famosa Metropolitana di Superficie tra Civitanova Marche e Morrovalle e per rendere energeticamente efficenti tutti gli edifici pubblici (con il vantaggio che questi investimenti potevano rimanere fuori dal Patto di Stabilità) – allora penso che gli emendamenti ed i suggerimenti della minoranza e del territorio, un’amministrazione illuminata li avrebbe dovuti accogliere invece di stare da un'altra parte.
Pettinari non dice nemmeno che la Regione Marche ci deve quasi 15 Milioni di Euro derivanti da contenziosi relativi alla vecchia gestione delle strade ex Anas ( tra 10 e 12 milioni di Euro) – fondi che la Regione ha già riconosciuto alle altre Province - e che la questione Hotel Marche – oltre lo scandalo dell’abbandono di struttura pubblica agli atti di vandalismo – deve essere conclusa con l’erogazione delle somme promesse alla Provincia del 50% dell’allora valore dell’immobile e in €. 8.225.000,00 dall'Agenzia del Territorio di Macerata.
Sarebbe anche ora di definire rapidamente l’’accordo con il Comune di Civitanova Marche per la valorizzazione del Complesso Immobiliare dell’ex Liceo scientifico di Civitanova Marche, addivenendo alla richiesta avanzata dal Comune di utilizzo di alcuni spazi da destinare a servizi pubblici al fine di migliorare la vivibilità del quartiere Fontespina quali strade, parcheggi, servizi sociali e spazi ricreativi e dismissione delle altre porzioni non richieste dal Comune e valorizzabili con il ricorso al mercato e la dismissione delle quote dell’ ACOM“ attraverso la rapida cessione alla Regione Marche.“Queste risorse potrebbero essere utilmente utilizzate per realizzare le opere indifferibili ed urgenti a causa delle emergenze, in aggiunta alle risorse del Governo, per la nostra Provincia, in aggiunta a quelle indicate nelle linee Programmatiche, quali:
· interventi sugli altri Istituti scolastici che versano in condizioni fatiscenti, o sono sottodimensionati, frazionati o non a più norma e per i quali, il Patto di stabilità non consente il ricorso all’indebitamento, come necessari per mettere a norma o ricostruiire l’IPIA di Corridonia, l’IPSART di Cingoli,la realizzazione del nuovo liceo Scientifico di Macerata, l’ampliamento del Liceo Scientifico e del’I.I.S. di Recanati, il collegamento funzionale del Liceo Scientifico con il Classico di Civitanova Marche, l’IPIA di Camerino e altri Istituti Scolastici della nostra Provincia;
· la realizzazione della rotatoria all’altezza dell’attuale innesto della Val di chienti sulla SS. 16 a Civitanova Marche per interconnettere il traffico alla Statale stessa in direzione Porto Sant’Elpidio e Potenza Picena;
· La realizzazione del nuovo svincolo della SS. 77 all’Uscita di San Claudio – opera programmata sin dal 2004 (e’ stata sottoscritta un’intesa Istituzionale fra Provincia, Comuni di Macerata e di Corridonia) e delle piu’ urgenti da realizzare per risolvere definitivamente i nodi del traffico a Piediripa e su alcuni tratti e rotatorie della strada Maceratese (ex Statale 485 e Prov.le 63) e audio consentirebbe di valorizzare l’area produttiva di Valle Verde che, a parte le pregresse polemiche, ora deve avere la sua funzionalità e la sua valorizzazione a servizio dell’intera Provincia”
realizzare la variante Mattei-Pieve, indispensabile per liberare a SUD-EST la città di Macerata dai rallentamenti al traffico veicolare, causati dalla interferenza con la tratta ferroviaria, si sottolinea la necessità di un definitivo chiarimento con il Comune di Macerata. Il progetto preliminare dell’intervento finalizzato alla realizzazione della strada da via Mattei alla ex S.S. 77, presso il bivio della Pieve, nell’importo complessivo di € 11.000.000,00 finanziato con risorse: 708.615,60 a carico della Regione (delibera CIPE 70/1998); €. 1.549.000,00 a carico della Provincia di Macerata (gia’ impegnate e diponibili); Euro 8.742.384,40 a carico del Comune di Macerata - che inizialmente le aveva dichiarato disponibili - recentemente dichiarate dal Sindaco di Macerata non più utilizzabili per sopraggiunte altre necessità”;
l’ultimazione dei lavori appaltati nel 2008 della Variante EST di Villa Potenza e la realizzazione del nuovo Ponte sul Potenza (i lavori dovrebbero essere gia’ stati ultimati da tempo se si fosse rispettato il cronoprogramma) e il completamento dello snodo viario di Villa Potenza e la realizzazione della variante a nord della frazione di Borgo Pertinace, la realizzazione delle nuove destinazioni del Centro Fiere ( tra cui era previsto un mega centro commerciale). Lo spazio e’ sicuramente unico e strategico, ha una grande capacità di attrazione in quanto situato a metà della vallata e a ridosso di diversi importanti comuni e potrà svolgere un moderno servizio alle persone e al sistema delle PMI del territorio se potrà essere trasformato in un polo ricreativo ed espositivo delle eccellenze della nostra Provincia (Polo dell’Artigianato di qualità e delle PMI, Vetrina delle qualità agroalimentari del territorio e la valorizzazione del sistema Agricolo Maceratese e dell’Enogastronomia, Turismo, Centro ricreativo e aggregativo della Media Valle del Potenza, Polo delle eccellenze, Parco Fluviale, Verde e Parco Pubblico attrezzato, Museo archeologico di Helvia Recina, Palazzetto dello Sport e della Musica);
La provincializzazione della strada Comunale e consortile dell’Asola nel tratto tra la SP. 75 (Montecanepino) e la SP 101 (Potentina);
La realizzazione della rotatoria in loc. Fontenoce per una migliore organizzazione e sicurezza del raccordo tra la ex SS 77 e la SP. 571 (Regina) nel rispetto degli impegni a suo tempo sottoscritti tra Amministrazione Provinciale e Comune di Recanati.
La realizzazione della rotatoria in loc. San Girio (da tempo ritenuto necessario) per porre in condizioni di sicurezza l’incrocio tra la SP 571 Regina e la strada di collegamento al Centro storico di Potenza Picena;
La realizzazione della rotatoria denominata “ La Celeste” a Civitanova Marche.
di seguito riportiamo l' intervento di sostegno alla mozione programmatica del Candidato Coordinatore Mario Lattanzi presentato dal Consigliere Provinciale Franco Capponi e realizzato in collaborazione con alcuni amici e diversi consiglieri provinciali anche per rilanciare una nuova progettualità del PDL e delle forze moderate, per questa nostra Provincia.
<<Ri - Partiamo dalle nostre risorse per creare lavoro, innovazione, nuovi investimenti e soddisfazioni (buon lavoro) per i giovani in un più equo Stato Sociale.
E' quanto mai evidente che il rapporto tra Economia, Occupazione, Welfare e Sviluppo che per noi può’ riassumersi con il “superamento dell’attuale stato di crisi” e' assolutamente interdipendente.....se ne sono accorti anche gli esponenti del partito dei diritti e basta – tanto paga pantalone (la sinistra) - ma anche tanti arrampicatori della nostra politica nazionale che si sono prodigati a difendere Caste, Sistemi Pensionistici che non reggevano, tolleranza all'evasione e dell'elusione e sostegno a vanvera di richieste di vantaggi di ogni tipo. Il Governo Monti possiamo definirlo il Governo della Ragione, della Realtà dei numeri sulla Fantasia. Noi eravamo il partito della ragione con lo slogan meno stato, più mercato, meritocrazia, efficienza dei servizi pubblici, minor costo dell'apparato pubblico ma le tante anime e i tanti errori – nostri e soprattutto dei nostri alleati hanno vanificato lo sforzo, considerando anche il fatto che nessuno immaginava lo zsunami di una crisi finanziaria europea e mondiale acuta.
Cosa dobbiamo fare ora per essere di nuovo competitivi e far ritornare il nostro Paese ad essere economicamente "attrattivo", dare soddisfazione ai tantissimi giovani disoccupati e per continuare ad avere uno stato sociale dignitoso per tutti i cittadini?
Ci sono certo molte strade e una grande varietà di scelte di politica economica ma ci sono almeno cinque condizioni essenziali – secondo noi - che qualunque paese sviluppato deve attuare, se vuole riconquistare competitività e non isolarsi. Queste debbono essere realizzate pero' tutte insieme, bisogna farle riuscire tutte in tempi brevissimi se si vuole avere qualche chance di riuscita e sono:
1. Un nuovo contesto burocratico e normativo che consenta a tutti i processi aziendali velocità, trasparenza, certezza del diritto, e prevedibilità per il medio termine della pressione fiscale e del quadro di sostegno. E questo contesto include anche leggi e norme sul lavoro, sul credito e sulle funzioni dello Stato. Include la rapidità della giustizia civile. Include la semplificazione burocratica ed amministrativa. Include l'eliminazione di aree economiche protette, che creano distorsioni alla libera concorrenza. Non dobbiamo pensare di avere amici o lobby se vogliamo riformare il sistema. Se non disegnamo bene questo quadro le imprese semplicemente non investono in un Paese come il nostro, e quelle locali, con capacità di competizione globale, lentamente se ne vanno (la Best, la Merloni, la Indesit, la stessa Fiat per l’indotto, e tante altre in questa nostra Regione). Il solo patrimonio di piccole imprese non basta se non organizzato in rete o distretti che pensino all’export e noi siamo carenti anche in questo.
2. Una forte attenzione politica verso la formazione del capitale umano, con grande impegno nell'educazione scolastica, dalle elementari all'università e con programmi pubblici e privati di formazione continua ( noi ci eravamo preoccupati della qualità del nostro sistema Universitario ad esempio perche ' troppo piccolo, per rafforzarlo e legarlo ad un territorio piu' ampio ( Accordo delle Università UNICAM ed UNIMC, Università del centro-Sud delle Marche, Programma di ricerca PMI/Università, Programma con la camera di Commercio per internazionalizzazione e rafforzamento del Capitale Umano nelle imprese, Creazione nuove imprese giovani nell'Artigianato Artistico e di qualità, nei servizi innovativi all’impresa). Abbiamo anticipato forse troppo i tempi, troppo perché neanche i nostri rappresentanti sul territorio hanno capito, spesso piu’ interessato a difendere gli interessi di chi non vuole innovare o vuole semplicemente avere uno stipundio (lauto) senza sforzo e rischi. Questo però non durerà.!
3. Una politica industriale che metta al centro della sua agenda la ricerca e l'innovazione.
Proprio la Qualità dei sistemi di istruzione e la ricerca sono elementi indispensabili per pensare alla crescita...qualcuno se lo deve ricordare. Desidero ricordare anche che purtroppo l'Italia spende solo l'1,1% del suo PIL in Ricerca, contro una media europea di circa il 2.5% ed il nostro Governo non ha invertito questo declino. E poichè c'è un rapporto diretto, anche se differito di qualche anno, tra spesa di ricerca e crescita della produttività, ne consegue una stagnazione della nostra produttività, mettendoci sotto questo aspetto tra i peggiori paesi al mondo. E' un fatto che non possiamo sottacere.... Bisogna dirlo che abbiamo sbagliato ed ora si va' avanti tutta...magari con piu' efficienza e meno copiaticcio per avere facili finanziamenti come in passato. La riforma Gelmini invece - dobbiamo ammetterlo e' una grande riforma - se verrà attuata con i necessari decreti dal governo Monti, come essa prevede, dalla valutazione della ricerca alla qualità dell'istruzione questa potra’ essere determinante per invertire il declino e questo poco non e'.
4. Infrastrutture efficienti. E queste includono le reti stradali, le reti ferroviarie, gli aeroporti, le reti dell'energia, le reti di telecomunicazione con particolare accento sulla banda larga. Ma anche infrastrutture di servizi amministrativi, sociali e sanitarie. Qui dobbiamo essere fieri di aver creduto nella Quadrilatero e dobbiamo auspicare oggi la realizzazione di tutti quei collegamenti che nel programma della Provincia avevamo previsto come l’ Uscita a Civitanova Marche (rotatoria e cavalcavia immagine di Civitanova) l’ Uscita di San Claudio, il Ponte sul Potenza di collegamento Uscita Tolentino con la citta' e la Tolentino – San Severino, l’ interconnessione della Superstrada Val di Chienti con la viabilità Provinciale per valorizzare le realtà turistico - ambientale ed agroalimentari soprattutto delle delle aree interne Montane e Pedemontane proprio con l’asse Fabriano – Matelica – Camerino - Muccia.
Quindi se parliamo di Europa, parliamo di nuovo sviluppo, di efficienza infrastrutturale e noi oggi dobbiamo dire con forza si alla TAV , c’e’ bisogno di esprimere con forza questa posizione, bisogna esporsi per le cose giuste, questa e’ politica e quindi bisogna fare movimentismo capace di valutare il giusto e minore impatto dello sviluppo: fare un movimento “Si TAV” come alcuni anni fà facemmo qui il “Si Quadrilatero” , solo noi abbiamo fatto e il merito prima o poi ci verrà riconosciuto (anche se la sinistra, che prima era contarria, ora partecipa alle manifestazioni di rapppresentanza per prendersi i meriti).
5. Fiscalità sulle imprese. È questo un parametro importante di attrattività di un Paese. Io sono convinto che una fiscalità elevata come quella attuale, per i cittadini di un paese che vogliono privilegiare la coesione sociale, sia accettabile per un periodo determinato (purchè ovviamente si eliminino gli sprechi, si rafforzino la funzionalità, la produttività e la semplificazione soprattutto nella P.A.) per pagare appunto i costi dello stato sociale; ma la fiscalità sulle imprese deve essere competitiva nei confronti dei maggiori sistemi concorrenti, altrimenti i capitali si spostano altrove.
Qualcuno ha scritto che sarebbe finito un ciclo del PDL in questa Provincia. Puo' essere.......ognuno e' libero di dire quel che vuole...ma mi permetto di dire che tranne pochi interventi si sia parlato poco stamane di cose serie.
C'e' ancora il tentativo di far passare il vecchio per nuovo, il frazionismo per universalità, ho visto alcuni rappresentanti nelle liste che hanno praticato l'isolazionismo del Pdl , persone che hanno fatto liste contro quelle del PDL in alcuni Comuni, che regolarmente poi da maggioranza siamo divenuti minoranza. Questo nell'opinione pubblica non passa piu’ e vi e' l'impossibilità di coniugare questo tipo di rappresentanza con la qualità delle scelte - oggi' indispensabile. Non passa piu’ l’abbassamento del livello democratico del nostro Paese. con l’impossibilità per l’elettore di poter esprimere la preferenza e quindi dare un giudizio meritocratico ai candidati soprattutto al livello di rappresentanza nazionale. E’ assurdo che abbiamo partecipato come Paese a cercare di portare ed esportare la democrazia nei Balcani, in Iraq, in Afghanistan e lo mettiamo in discussione da noi!!
Purtroppo i Dirigenti o hanno lavorato troppo per finalità personali, non hanno mai affrontato i veri temi programmatici del territorio: ancora il PDL non dice quante aziende sanitarie vuole in questa Regione, un modello sanitario territoriale od uno Ancona-centrico, la coltivazione dei rapporti istituzionali, con gli altri partiti e le forze sociali e' stata scarsa - perche' per controllare il traffico delle aspirazioni politiche personali - si e' preferito non esporsi e la stessa coltivazione delle alleanze politiche, che in questa Regione e' strategica, e' stata lasciata all'interesse di pochi e come vediamo e' tutto saltato ( Centrodestra al 46% - un grande risultato - ma senza UDC o il suo elettorato da conquistare abbiamo perso e perderemo ancora…………..)
In questa Provincia abbiamo tentato di essere quella forza politica che vuole rappresentare la dignità di un territorio, ….ora se riusciremo a mettere a sistema le sue immense possibilità, valorizzare le sue risorse e sfruttare i vantaggi competitivi potremmo avere mille possibilità perche:
1. L'Italia e le Marche hanno un rapporto costo/benefici del lavoro intellettuale e ad alta specializzazione molto competitivo nei riguardi dei maggiori Paesi concorrenti e quindi e’ indispensabile che questo capitale umano sia utilizzato e coinvolto nel processo di sviluppo e di ammodernamento del Paese;
2. Esiste in questa realtà una imprenditoria diffusa, ed una ricca creatività che ci deriva dalla nostra storia, e che spiega il successo di tantissime piccole e medie imprese, nonostante le difficoltà del sistema-Paese. In un contesto corretto nei cinque punti di cui sopra, io sono convinto che questa imprenditoria può far nascere molte imprese innovative (abbiamo un distretto calzaturiero e moda in salute, abbiamo a cuore il progetto Domotica (costruzione edilizia, mobile, elettrodomestici, alta tecnologia) ma anche possibilità di ulteriore sviluppo nelle fonti di Energia Rinnovabile, nell’Artigianato di Qualità, nell'Agroalimentare, nel settore della Pesca, ma soprattutto lo sviluppo del settore Turistico potrà darci soddisfazioni e un forte impulso allo sviluppo economico anche delle altre realtà;
3. Esistono nelle Marche molti centri di eccellenza nella ricerca pubblica, in Provincia esistono Due Università, purtroppo creano poche sinergie con le imprese e poca ricaduta sull'innovazione industriale. Una politica che favorisca la collaborazione pubblico-privato nella Ricerca può creare forti ricadute industriali soprattutto ora che la Ue vi destinerà ingenti risorse. Questo farà la differenza in futuro tra occupazione e disoccupazione, tra buona occupazione di qualità e sottoccupazione, tra territori e territori, tra distretto produttivo innovativo ed in rete e distretto tradizionale;
4. La nostra Provincia è una di quelle con una ricchezza storico-culturale, paesaggistica, ambientale e di risorse turistiche – bastano solo citare il nostro mare, i 57 centri storici, i Monti Sibillini e le aree montane interne - di assoluta rilevanza mondiale. Nella nostra Regione il PIL dal settore turistico vale solo il 6% contro l'obiettivo del 18 % previsto dai nostri governi - e da quello attuale - per il futuro rilancio del Paese;
5. Il clima mite della nostra regione e la buona irradiazione solare, ci permette di avere bassi consumi energetici a parità di PIL, e con una politica determinata di risparmio ed efficienza energetica nonché di sviluppo delle fonti rinnovabili ci consentirebbe di avere in campo energetico un forte vantaggio competitivo(per usare una espressione del premio Nobel prof. Rubbia: “su ogni metro quadrato del nostro Paese "piove" ogni anno, in energia solare, l'equivalente di un barile di petrolio”).Cari amici,il Popolo della Libertà, partito di riferimento del piu’ grande contenitore dei cattolici democratici, liberali e riformisti Europei - il PPE, di cui siamo rappresentanti, e in questa sede, in particolar modo, come candidati alla gestione del Coordinamento provinciale, ci esorta oggi, con l'inizio della stagione congressuale, ad una fase di rinnovamento, o meglio ancora di consolidamento, chiamandoci tutti - dirigenti, attivisti, simpatizzanti ed elettori - a condividere un'identità comune, di cui oggi, ancor più del passato, il paese ha un forte bisogno.
La grande intuizione politica di Silvio Berlusconi ed oggi di tanti altri esponenti a partire da Angelino Alfano non può finire e dipendere dalla volatilità della contingenza di una stagione politica (seppur abbiamo fatto gravi errori). Un grande contenitore di responsabili, che sia la casa comune di tutti i moderati, dei riformatori, degli appassionati di questa magnifica Patria, che si propone come superamento alla conservazione, all'inefficienza della sinistra, è il grande progetto che abbiamo il dovere di portare avanti, oggi più di allora.
Quella stessa identità che, prevalendo sulle spinte centrifughe, già prima della nascita del PDL, soprattutto in questa provincia, aveva condotto due forze politiche diverse - Forza Italia e Alleanza Nazionale - a dotarsi di una volontà condivisa, il cui amalgama era ed è quello spirito liberale, democratico, responsabile e partecipativo che deve permeare il partito, tanto nella struttura, quanto nei programmi, che in parte abbiamo realizzato e che intendiamo migliorare, con rinnovata forza ed efficacia.
Allo stesso modo va portata avanti l’apertura alle alleanze, sia con le forze politiche naturali nostre alleate, Unione di Centro, Liberal Socialisti, Cattolici e forze laicali impegnate e responsabili, forze con le quali abbiamo conseguito grandi successi e con cui stiamo amministrando in modo eccellente in tante realtà territoriali, anche se da ultimo, la furbizia di una sinistra in grave calo di consensi, ha inventato il cosiddetto Modello Marche solo per tentare di mantenere il potere. Qui a Macerata, alle provinciali ma anche in diversi Comuni il modello Marche e' fallito, lo scheletro rimasto oggi non ha idee, e’ asfittico e l’unico amalgama sono le poltrone (andate soprattutto all’UDC) hanno permesso l'apertura di alleanze innaturali con l'estrema sinistra pur di conseguire una vittoria che vale quella di Pirro.
Grande attenzione dobbiamo prestare alle realtà civiche decisive per intercettare il consenso sul territorio. Un grande partito come il nostro non può e non deve illudersi di controllare ed egemonizzare alleanze che siano esse politiche o civiche ma si deve avere l’autorevolezza per essere punto di riferimento e di equilibrio di tali alleanze. Tanto piu’ che la riforma dell’Ente Provincia, con l’elezione di secondo livello riservata ai soli consiglieri comunali e Sindaci, con un sistema senza premio di maggioranza, richiederà questo grande sforzo. Questo modello lo aveva proposto proprio il PDL, dopo le elezioni vittoriose del 2009, iniziando a tutti i livelli, un vero patto con i territori, il Patto con i Sindaci, le organizzazioni Produttive e quelle sociali. Modello ora abbandonato dalla sinistra e dall’UDC che a livello nazionale fanno propaganda demagogica per la chiusura delle stesse e a livello locale addirittura aboliscono la funzione dei CAL e conduce una linea antiquata di radicale municipalismo.
Il Coordinamento provinciale valorizza, oggi, con la stagione congressuale, la sua originaria funzione, tesa a costruire e consolidare i valori e i principi del partito sul territorio, contribuendo a rafforzare una maturazione ed una crescita collettiva, da cui trae origine quel confronto essenziale sui contenuti, sui progetti, sulle esperienze concrete di tutti coloro che, con senso di responsabilità e determinazione, si sono impegnati fattivamente per dar voce e risposta alle esigenze che provengono dal nostro territorio.
Nella nostra Provincia, la forza del PDL trova evidenza a diversi livelli di governance territoriale, la vittoria alle provinciali del 2009 e il risultato del 46% nel confronto del 2011 con l'UDC a sinistra, in 20 Comuni e in altri 7/8 dove governiamo insieme ad altre forze. Comuni strategici come abbiamo detto per la governance futura dell'area vasta provinciale, anche alla luce della riforma del sistema elettorale proposto dal Governo Monti e che noi condividiamo.E' anche questo il senso del congresso di oggi, una grande opportunità democratica che, attraverso le scelte e i contributi di quanti hanno a cuore davvero il bene comune, conduca, passo dopo passo, alla realizzazione di un progetto condiviso.
La politica locale, d'altra parte, rappresenta un tema sempre più centrale nei processi di trasformazione dei sistemi politici.
E il rischio dell'autoreferenzialità, tanto dell'amministrazione quanto della politica, non può che ridursi, se diffondiamo una diversa cultura di partecipazione che, da una parte induca la classe dirigente ad ascoltare direttamente la voce del territorio, con contatto continuo con i nostri amministratori, i nostri Sindaci, le associazione, ma non con i gruppuscoli che sono stati cosi deleteri in diversi comuni e che hanno visto contrapporsi esponenti di questo stesso partito. Non potra' esser piu' tollerato questo metodo.Nelle due liste che sono state presentate e che reputo una fortuna, se non degenerano nella faziosità, nel personalismo e nell'isolazionismo, in ognuna di esse io non vedo il tutto o il niente. Vedo uno sforzo comune di ulteriore amalgama delle componenti del partito. Non dobbiamo pero', come qualcuno in questa Regione ha cercato di fare, isolarci nel nostro ghetto, forti dei numeri nazionali, come avvenuto in passato.
Una nuova e piu' responsabile classe dirigente a tutti i livelli dovrà recuperare gli errori del passato, essere meno accondiscendente con la sinistra al governo e scendere a aptti con essa per piccoli vantaggi e qualche nomina di qualche amico. Una classe dirigente capace, si forma non solo nei luoghi di studio o della militanza politica, ma soprattutto nei processi quotidiani della realtà, nei luoghi del dibattito e della decisione, della riflessione e della partecipazione, luoghi in cui si vive e si sviluppa l'impegno per realizzare quella molteplice progettualità, fondata su valori riconosciuti come quelli della famiglia, condivisi come quelli del Cristianesimo, dell'economia sociale di mercato, della libera iniziativa e della liberalizzazione di tutte le attività umane in ottica di sussidiarietà pubblico-privato e se possibile - con sempre meno pubblico.
Pensiamo alla gestione della sanità nella nostra Regione, ambito in cui si sostanzia un efficace quanto dispendioso meccanismo di potere, di clientela e di consenso, spesso a discapito dell’utenza e del servizio sociale. La sanità, che dovrebbe essere la massima espressione della solidarietà di uno Stato nei confronti del suo Popolo, nelle Marche si è negli anni costituita come macchina del consenso, e come briglia con cui soggiogare i cittadini, il volontariato e le imprese. Di fronte a questa realtà, come a tante altre, possiamo e dobbiamo far sentire la nostra voce alternativa, offrire le esperienze maturate da molti dei nostri dirigenti e militanti e mutuare l’approccio che più ci è piu’ vicino (quello del volontariato, del servizio per la collettività, dell’imprenditorialità solidale e della sussidiarietà).
Occorre promuovere inoltre una nuova cultura d’impresa - stimolo essenziale alla crescita e all’innovazione - ampliando gli orizzonti culturali, ritrovando lungimiranza e capacità di innovazione. Questo deve diventare un’opportunità per riflettere, per restituire valore ai contenuti e alle competenze, per sviluppare anche una diversa capacità di comunicare, di fare rete, di amministrare, in risposta ai bisogni concreti di tanti cittadini, di tante famiglie e soprattutto dei giovani.
In futuro, il ripristino della fiducia «riattiverà la crescita, ma questa non è una cosa che accadrà immediatamente – dice Draghi - ecco perché le riforme strutturali sono così importanti: la contrazione nel breve periodo potrà essere seguita da una crescita sostenibile nel lungo termine solo se queste riforme saranno attuate».
Se però la via dell`austerity non può essere evitata, bisogna distinguere un modo virtuoso di percorrerla, e non uno sbagliato. Alzare le tasse e tagliare gli investimenti è la scorciatoia, in un certo senso la via semplice, ma non quella giusta. Deprime la crescita potenziale e questa puo' essere la nostra differenziazione all'interno dell'appoggio al Governo Monti.
Bisogna concentrare la spesa pubblica - piu' contenuta ma selettivamente parlando - su ricerca, innovazione, internazionalizzazione e piu’ focalizzata su infrastrutture e investimenti. Tutto accompagnato da riforme strutturali del mercato, compresi la concorrenza nei servizi pubblici locali e nel lavoro, combinando l’attuale deviazione dell`eccessiva flessibilità per i giovani, che possono avere contratti dí tre-sei mesi «rinnovati per anni» e che dall’altra convive con una forte rigidità della parte protetta della popolazione, i cui salari seguono l`anzianità anziché la produttività. Sono “sistemi “ingiusti “, perché «scaricano tutto il peso della flessibilità e della difficoltà sui giovani». L'elevato tasso dì disoccupazione giovanile fa' dire giustamente che «il modello sociale europeo è già superato» e quindi dobbiamo riformarlo.Questa stagione di riforme ci deve vedere protagonisti e la sfida sarà – non “chi vincerà il congresso” – ma chi riuscirà a fare iniziative e riforme per aumentare l'occupazione, soprattutto giovanile, e di conseguenza la spesa e i consumi.
Una nuova visione di Europeismo dei popoli, dei giovani, dell'efficenza in tutti i campi e delle imprese deve sostituire il fallimento di un Europa basata sulla grande finanza e sulla speculazione finanziaria.
E' ora di dirlo che anche qui siamo il topolino e non il gatto. I sistemi decisionali forti (Cina, USA, India, Russia, ecc.) la faranno sempre piu' da padroni perche' capaci di prendere decisioni in tempi rapidissimi, mentre noi siamo i piu' lenti d'Europa quindi urge la riforma costituzionale, il superamento del Bicameralismo, ridurre il numero dei parlamentari, non abbandonare il maggioritario ed occorre che i Governi nazionali europei incomincino a cedere sovranità con l`intento comune di stare insieme>>
*Contributo al dibattito congressuale di Franco Capponi (gia’ Presidente della Provincia di Macerata)
Carlo e' stato un elegante Avvocato ed un Gentlemen. Un grande personaggio amante della nostra terra e delle nostre tradizioni: la famiglia in primis ma anche la natura, "la madre terra", il paessaggio e il rispetto delle opinioni di tutti coloro con cui veniva in contatto. Grazie Avvocato Magnalbo' dell'amicizia, grazie Carlo, uomo moderno dai valori antichi, capace di vestirsi e comportarsi in ogni circostanza.
Caro Salvi.........non sempre e' utile fare demagogia sulle emergenze.............ma per questo, Voi del centrosinistra siete maestri.......vi siete incatenati durante le elezioni provinciali per l'emergenza alluvione, contro il governo per non mettere l'accisa sulla benzina e poi passate le elezioni lo avete fatto (l'aumento) alla chetichella!!..
La nostra idea di Provincia come sai e' differente e va' nella direzione del risparmio e dell'efficienza...le cose che la partitocrazia non riesce a fare!! Riporto la nostra posizione rispetto al dibattito in corso sulla riorganizzazione delle funzioni e dell'architettura amministrativa delle Province...piu' pratica della tua e nella direzione indicata dal Presidente Monti ( votata anche dal PD)............................................. .............. .........«Province da difendere solo se più efficienti, svolgono funzioni e servizi di area vasta in stretta collaborazione e sussidiarietà verso i comuni e si azzerano i costi della politica. Questa in sintesi è stata la nostra proposta nel Consiglio Provinciale aperto di ieri durante la discussione dell’Ordine del giorno presentato dall’UPI – avevamo affermato noi consiglieri capigruppo del PPE e del PDL (Capponi ed Agostini). Per questo abbiamo votato contro il documento predisposto dall’UPI nazionale che intendeva istigare tutte le Istituzioni (Regioni in primis) a ricorrere e osteggiare la proposta contenuta nella Legge 214/2011 – cosiddetta ” Salva Italia”, persino attraverso il ricorso alla Corte Costituzionale. La nostra valutazione sulla proposta Monti è positiva con richiesta però del mantenimento delle di funzioni “core” attualmente svolte dalle Province (istruzione secondaria e organizzazione scolastica, trasporto pubblico locale, gestione infrastrutture viarie e bonifica,tutela ambientale, sviluppo economico) e attribuzione di ulteriori funzioni di area vasta come indicato nel nostro ODG respinto dalla maggioranza seppur con consistenti defezioni. Solo in questo modo le funzioni della Provincia sarebbero più asciutte ed esercitate in stretta collaborazioni con i comuni che le compongono e soprattutto saranno depurate dai costi e dalle inefficienze della cosiddetta “politica”.
La cosa strabiliante è stata invece la votazione avvenuta al termine di un dibattito responsabile affrontato dai pochi Sindaci presenti, dai sindacati e con il pregevole contributo apportato dai rettori delle Università di Macerata e di Camerino. I partiti di centrosinistra e che a livello nazionale hanno fatto campagne di captatio-benevolentiae per l’abolizione tout-court delle Province qui hanno detto il contrario. L’UDC ha votato per il documento UPI e cioè per il mantenimento di tutto com’è oggi, l’IDV non ha partecipato al voto (e pensare il tradimento verso il milione e mezzo di firme raccolte), il PD ha difeso gli interessi di bottega votando per il mantenimento dello status quo con una defezione importante, il Consigliere Vesprini, che ha difeso la necessità di snellire le province e di azzerare i costi della politica e favorevole sostanzialmente alla nostra proposta.
Le nostre valutazioni partono dalla considerazione che la norma contenuta nel “Salva Italia” lungi dal conseguire cosi com’è enormi risparmi – come indicato espressamente dalle relazioni tecniche della Camera e del Senato, che non hanno ritenuto di potere quantificare alcuna cifra dai risultati delle misure stesse – produce notevoli costi aggiuntivi per lo Stato e per la Pubblica amministrazione, ingenera caos nel sistema delle autonomie e conseguenze pesanti per lo sviluppo dei territori. Inoltre la norma non tiene minimamente conto dell’aumento della spesa pubblica, pari ad almeno il 25% in più, che si avrebbe dal passaggio del personale delle Province (56.000 unità) alle Regioni o dal trasferimento di competenze di area vasta ai Comuni e che il decreto non considera la difficoltà a computare e trasferire il patrimonio e il demanio delle Province: 125.000 chilometri di strade, oltre 5.000 edifici scolastici, 550 centri per l’impiego, sedi, edifici storici, partecipazioni azionarie dotazioni strumentali, ecc.
Tale norma impone una modifica della normativa tributaria, poiché le entrate tributarie, patrimoniali e proprie delle Province dovranno passare in quota parte a Regioni e Comuni per garantire il finanziamento delle funzioni, proprio nel momento in cui si stanno verificando le condizioni per il passaggio dalla spesa storica ai fabbisogni standard nelle Province attraverso l’attuazione delle norme sul federalismo fiscale e che la norma avrà effetti devastanti sulle economie locali, poiché produrrà il blocco totale degli investimenti programmati e in corso delle Province, perché i mutui contratti dalle Province, nei casi in cui questo fosse possibile, dovrebbero essere spostati alle Regioni o alle altre amministrazioni locali, e che ostacolerà i diversi progetti, anche pluriennali, finanziati dai fondi strutturali Ue o da sponsor o fondazioni bancarie in cui sono impegnate le Province, con il serio rischio di interrompere la gestione delle attività e dei connessi importantissimi flussi di spesa.
E’ giusto anche valutare il fatto che la norma cosi com’è produrrebbe un nuovo pericolo accentramento di funzioni verso le Regioni e noi sappiamo benissimo i danni prodotti in termini di offerta quantitativa e qualitativa alla comunità Maceratese di una visione “anconocentrica della sanità”, dello sviluppo economico e dei servizi a rete.
Noi riteniamo invece non piu’ funzionale ai ruoli della nuova provincia il mantenimento in vita degli attuali apparati politico-elettivi al vertice delle Provincie, dal momento che la domanda di servizi resi dalle Provincie alle comunità provinciali e al territorio è obiettivamente formulabile, in sede di scelte politiche, principalmente provenienti dai Comuni da un lato e in stretta relazione con le Regioni dall’altro. Questo aspetto inoltre incide profondamente sui cosiddetti “costi della politica” in quanto la tanto declamata “funzione di interprete della domanda di servizi di area vasta” si rivela poco più di un espediente retorico evocato da chi si ostina a riprodurre modelli e schieramenti politici nazionali o sperimentali orientando la Provincia verso ruoli che non deve avere e che mette in crisi spesso il vero ruolo e cioè quello di operare con la dovuta legittimazione a livello sovra-comunale, senza interferire nella inter-comunalità – cioè a dire nella collaborazione orizzontale tra Comuni – ed in modo autonomo rispetto alle Regioni.
E’ indubbio però che le Province possono svolgere un ruolo insostituibile nello sviluppo di azioni e politiche di area vasta supportando, in regime di sussidiarietà, i servizi che i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, non sono in grado di assicurare ai loro territori (Programmazione urbanistico-ambientale di area vasta, centrale unica appalti, centrale unica acquisti, sviluppo di sistemi integrati di e-governement e integrazione dei sistemi informativi, assistenza tecnico-amministrativa agli Enti di minor dimensione, produzione e condivisione delle risorse informative e la valorizzazione delle Banche Dati e dei patrimoni informativi pubblici, pianificazione delle reti commerciali della grande distribuzione, sviluppo dei distretti industriali caratteristici, piani di gestione dei reticoli idrografici minori) ed invece ipotizzare unioni di due o più ambiti provinciali per lo sviluppo di sistemi territoriali ottimali dove l’ambito territoriale, economico e sociale delle attuali provincie diviene sottodimensionato (Ambito gestione Rifiuti, Ambito gestione Trasporto Pubblico Locale, programmazione offerta formativa e dei nuovi ITS, creazione di validi Sistemi relativamente ai Distretti Turistici e ai Distretti Produttivi del Made in Italy e di altri settori, sviluppo di Poli di eccellenza Sanitaria e Socio-Assistenziali e anche il riordino delle amministrazioni periferiche dello Stato).
In questa ottica lo slogan “La Provincia Nuova” con il quale avevamo inteso dirigere l’azione della Provincia di Macerata a partire dal 2009 aveva questo obiettivo. Basta per questo valutare il ruolo della Provincia nell’accordo di programma tra il Ministero dell’Università e le due Università di Macerata e Camerino, la rivalutazione del ruolo della conferenza delle autonomie, la promozione con i Comuni le associazioni di categorie e gli istituti scolastici dei tre ITS approvati, il progetto “Provincia 2020″ e l’adesione a diversi programmi Europei a partire dal Patto dei Sindaci dell’intera Provincia (Covenant of Mejors) nell’obiettivo di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti di delle energia rinnovabile entro cui prevedere uno sviluppo del progetto di “Metropolitana di superficie”, la valorizzazione ambientale e turistica dell’area montana (Sibillini Outdoor Festival), un ulteriore qualificazione dei servizi di differenziazione e valorizzazione dei rifiuti.
Siamo anche noi convinti che la scomparsa totale dell’Istituzione Provincia porterebbe ad avere meno garanzie per i nostri territori e vi sarebbero meno garanzie di sviluppo omogeneo del nostro Paese, che verrebbero garantite meno opportunità a chi è più debole. Che diminuirebbe l’identità locale fatta di storia e cultura e le Istituzioni si allontanerebbero dai cittadini.
Siamo altresì convinti che si possono eliminare totalmente i costi della politica (almeno quattro milioni per lo svolgimento delle elezioni, le indennità degli organi e il supporto politico per ogni legislatura) e si potrebbero ottenere enormi economie da un’operazione di ridefinizione e razionalizzazione delle funzioni delle Province anche attraverso un preciso percorso di cambiamento organizzativo verso la semplificazione, la riduzione delle dirigenze e del divieto di esercitare funzioni non previste dalla Carta delle Autonomie, in modo da lasciare in capo alle Province esclusivamente le funzioni di area vasta ed eliminando tutti gli enti intermedi strumentali (agenzie, società, consorzi) che svolgono impropriamente funzioni che possono essere esercitate dalle istituzioni previste dalla Costituzione con il sostanziale impegno e rappresentanza di tutti i Comuni.
Tutte queste analisi caro Salvi sono anche riportate in un interessante studio che l’ Università Bocconi ha svolto di recente (Prof. Senn e Zucchetti) sul possibile riassetto delle Province Italiane. Questo documento e’ stato posto in attenzione di tutti i Consiglieri Provinciali proprio dalla Tua maggioranza…peccato che prima non l’avete letto…… questo studio giunge sostanzialmente a delle conclusioni simili a quanto noi abbiamo proposto».
Non sono un osservatore disattento....ho sentito tante persone e posso concludere dopo quanto letto:
"nella nostra società c'e' sempre chi si impegna e fa' il possibile per alleviare i disagi dei cittadini e c'e' chi sta' a guardare e critica come, chi spala la neve, tiene il manico della pala" .
La nevicata e' stata una vera emergenza e quindi non tutto si risolve come nei cartoni animati...con il cambio d'immagine e se qualcuno ha visto giornate di sole era alle Bahamas, il sole s'e' visto solo qualche minuto ma il freddo e' rimasto lo stesso.
Se una critica va' fatta e' invece alla Provincia che attrezzata fino al collo e con molte ditte terziste a disposizione - solo ieri - dopo 5 giorni - e' quasi riuscita a liberare le strade nell'alto Maceratese e situazioni ancora critiche insistono nel Cingolano, l'Apirese, Montefano, Appignano, Camerinese, Alta Valle del Chienti, ecc. ecc.
Ps. Mi sono informato - come meglio poteva fare chi sta' in Consiglio Comunale e ho appreso che ai cittadini che si sono presentati per prestare l'opera di pulizia dalla neve e dal ghiaccio - non molti a dire il vero - e che hanno i requisiti per accedere ai Vauchers messi a disposizione dalla Regione (coperti da fondi dello Stato) - e' stato autorizzato l'impiego retribuito come negli altri Comuni della Provincia!!
Carissima Tamara,
il tutto e' riconducibile ad una prassi politica....dove tutto si decide per il bene di qualcuno sperando che qualcosa serva anche ai cittadini (questa e' stata la strategia per quasi un ventennio).
Ti allego articolo gia' pubblicato..(facccio un ragionamento che puo' avere il carattere di una proposta seria e di interesse generale...anche perche' nessuno ha fatto nuove proposte con le quali avrei avuto il piacere di confrontarmi !!). Non ritengo oggi ci si debba confrontare per la riqualificazione del centro Fieristico di Villa Potenza con l'organizzazione fieristica regionale (totalmente allo sbando... al massimo si potranno stabilire con esso delle connessioni e degli accordi. Villa Potenza rappresenta un centro di aggregazione naturale per la Valle del Potenza...ma anche per Macerata, per Tolentino e per l'intera Regione quando riusciamo a mettere in vetrina le vere eccellenze dell'Artigianato, dell'agroalimetare, del volontariato e altro ancora da inventare!!
La ricostruzione della vicenda sulla mancata riqualificazione del Centro Fiere di Villa Potenza (Flop voluto o incapacità amministrativa?) che cercherò di spiegare più avanti, fatta dall’avvocato Bommarito (leggi l’articolo), e’ un’altra storia triste e ancora più penalizzante della precedente inchiesta sulla Cittadella dello Sport, perche’ purtroppo non interessa solo la Città di Macerata, ma tutta la Provincia e in particolare l’area vasta della Valle del Potenza.
Non sono mai stato a pensare alle strategie recondite dei manovratori maceratesi perché penso che il confronto pubblico e la piu’ ampia esplicitazione delle strategie amministrative siano alla base del successo di ogni intervento di grande respiro e se qualche esperto del recondito ipotizzasse che il Flop o il ritardo della riqualificazione è stato scientificamente programmato, perché funzionale al decollo del progetto della Cittadella dello Sport, non mi straccerei le vesti.
I fatti di cui stiamo parlando sono abbastanza noti, meno note sono state le azioni espletate dal Comune di Macerata, molte in aperto contrasto con i nuovi e buoni principi di programmazione Urbanistica.
Il ricorso all’accordo di programma tra Comune e Provincia di Macerata “relativo alla viabilità e alla riqualificazione dell’ambito a vocazione fieristica di Villa Potenza” (questo il titolo della deliberazione n. 20 del 10 Marzo 2008, che già con il titolo tende a ingannare i cittadini in quanto l’obiettivo principale era quello di realizzarvi un ulteriore mega centro commerciale della GDO) e’ il primo peccato originale, in quanto questo procedimento preclude la possibilità per chiunque di poter intervenire nel procedimento ed è quindi sottratto alla partecipazione democratica come previsto invece per i provvedimenti urbanistici generali (PRG) o le grandi varianti urbanistiche e quindi progettato con interlocutori criptati, interessati e numericamente ridotti.
Personalmente ho fortemente contestato e contrastato la qualità di questo progetto (uno dei pochi forse, ricordo di aver condiviso questa impostazione anche con Maurizio Mosca che ho notato tra gli intervenuti al dibattito di Cronache Maceraesi, proprio forse perchè nessuno aveva compreso) per due aspetti fondamentali:
1) L’impiego di risorse strategiche della Provincia per realizzare una variante che non risolve il problema del traffico della Val Potenza e di Borgo Pertinace. Si spendono piu’ di 8 milioni di Euro di risorse pubbliche per organizzare una viabilità poco piu’ che a servizio di una lottizzazione commerciale, come quella che di li a poco scopriremo essere l’obiettivo con la pubblicazione del Bando di dismissione, emanato dal Comune di Macerata, che privilegiava temporalmente la realizzazione di una struttura sportiva polifunzionale di 4.000 posti a sedere, ma lasciava ampio margine di destinazione (commerciale) sulle altre enormi superfici disponibili (ha 29,92,00 oltre ad Ha. 7,65,00 da destinare a parco Fluviale) con la possibilità di realizzarvi oltre 200.000 metri quadrati e più di 320.000 metri cubi di nuove strutture commerciali;
2) la proposta era in netto contrasto con il PTC approvato dalla stessa Provincia (ma che Silenzi disattendeva totalmente) e che avrebbe stravolto totalmente gli sforzi di mantenere inalterato il rapporto centri storici/nuclei urbani territoriali/servizi alla comunità (anche commerciali). La valle del Potenza infatti aveva gia’ fatto una scelta differente da quella del Chienti privilegiando lo sviluppo di esercizi commerciali di vicinato e medie strutture di vendita inglobate nei contesti residenziali (tanti piccoli centri storici e Borghi da Porto Recanati ad Esanatoglia) in modo da evitare lo scivolamento a Valle (dai centri storici) e verso la fascia costiera della popolazione e delle attività economiche. Ricordo che i Comuni di Treia, di Montecasiano e di San Severino intervennero nel procedimento per opporsi ma non furono ascoltati.
Le difficoltà e l’incapacità di indicare linee nuove – oltre quelle perdenti tracciate negli ultimi anni -hanno prodotto una sorta di isolamento culturale ed economico della città di Macerata.
L’asfissia della proposta attuale sono figlie anche di questo egoismo nei confronti del resto del territorio e quello anche di pensarsi furba rispetto agli altri. Certamente un motivo scatenante e che molto spesso offusca il riferimento agli interessi generali e’ la sostanziosa contropartita in oneri edilizi che queste iniziative garantiscono nell’immediato e nel tempo (ICI) agli Enti ove sono localizzate(mega-strutture commerciali della G.D.O.).
Per questo e’ allucinante come la Regione stia ritardando il regolamento previsto dall’articolo 2 della L.R. 27/2009 mediante il quale le Province potevano stabilire i criteri per la pianificazione territoriale nel settore commerciale mediante il piano territoriale di coordinamento (PTC) di cui all’articolo 12 della l.r. 5 agosto 1992, n. 34 e in particolare quelli finalizzati ad individuare le aree di localizzazione delle grandi strutture di vendita attraverso la valutazione dell’impatto dei flussi di traffico, nonché in relazione alla rete viaria ed agli accessi. Per le aree di localizzazione delle grandi strutture di vendita, si dovranno in particolare tener conto degli effetti d’ambito sovra-comunale e di fenomeni di concentrazione territoriale di altri esercizi che producono impatti equivalenti a quelli delle grandi strutture di vendita.
Figlie di questo ritardo sono state le nascite dei nuovi cntri commerciali di Tolentino e soprattutto di Corridonia. Forse l’Avv.to Bommarito potrebbe segnalare anche questa congiunzione astrale tra queste iniziative che non sarebbero potute esserci (e per questo crescono alla velocità della luce) legate a doppio filo al ritardo della Regione Marche!
La negazione della possibilità di uno sviluppo spaziale armonico e di una progammazione di area vasta insieme agli altri Comuni e territori hanno fatto il resto (si e’ sviluppato il concetto opposto a quello della città dei centomila con cui erano stati prima ammaliati i maceratesi e non)
Ora l’accordo di programma e’ scaduto in quanto non sono state rispettate le clausole temporali in esso chiaramente riportate. Inoltre, l’emanazione da parte della Regione Marche (ultima in Italia) della Legge 22/2011 “Norme in materia di riqualificazione urbana sostenibile e assetto idrogeologico” rende impossibile proseguire nel solco dell’accordo di programma ma potra’ essere utilizzato solo il nuovo strumento del PORU (Programma operativo per la riqualificazione urbana) e introduce all’art. 5 il concetto di (Riqualificazione intercomunale) che potrebbero permettere di riqualificare e integrare aree urbane e viciniore che si trovano nel territorio di due o più Comuni limitrofi. In questo caso si possono promuovere accordi per la definizione di PORU comunali tra loro coordinati.
L’importanza di un complesso fieristico a valenza locale di cui tutti sentiamo la necessità ma anche le altre valenze che l’unicità del luogo che riesce ad attrarre nelle 20 ed oltre iniziative che oggi ospita, potranno far vivere un polo ricreativo espositivo destinato alle eccellenze della nostra Provincia (Artigianato, PMI, Agricoltura, Enogastronomia, Turismo) oltre ospitare con successo un Centro ricreativo, un Polo delle eccellenze del Made in Marche, la riscoperta e la valorizzazione dell’asta fluviale del Fiume Potenza, un verde attrezzato, la valorizzazione del sito archeologico di Helvia Recina e un nuovo Palazzetto dello Sport polivalente (e’ lapalissiano parlare qui dell’importanza dell’apporto di immagine della Lube Volley) inteso anche come centro di ricavo con l’ospitalità di attività e negozi attinenti la specificità e sostenerne la gestione.
L’area, date le dimensioni potrebbe svolgere anche la funzione di nodo scambiatore mezzi privati/mezzi pubblici in attesa di vedere realizzata la oramai “araba fenice” intervalliva Villa Potenza – Sforzacosta.
Proprio per questa unicità e strategicità dell’area di Villa Potenza, anche la Regione, la Provincia e i Comuni interessati, oltre a promuovere accordi per la definizione di PORU tra loro coordinati, potranno sostenere anche finanziariamente parte degli interventi e potranno per il resto favorire l’intervento del privato con il project financing, oggi strumento notevolmente rafforzato dalle iniziative legislative del precedente governo di centrodestra e dall’attuale Gioverno Monti nel decreto “cresci – Italia” e utilizzando in modo razionale i nuovi istituti della “Compensazione e Perequazione Urbanistica” previsti per la valorizzazione dei PORU dalla L.R. 22/2011.
Emblematico di quanto diciamo e’ oggi anche il ritardo nel Completamento dello snodo viario di Villa Potenza.
Il ritardo con cui viene portato avanti il primo stralcio avrebbe dovuto scatenare dibattito politico maceratese se non fosse visibile il crollo dell’interesse per le prospettive di cui accennavo. Il primo stralcio dell’opera dovrebbe essere gia’ ultimato da tempo ma pensiamo che la variante di Villa Potenza possa, con oltre due anni di ritardo, presto vedere la luce. Il completamento del primo stralcio dovrebbe liberare delle risorse a seguito dei consistenti ribassi d’asta e puo’ essere possibile a mio avviso completare la variante prevista a Nord di Borgo Pertinace che dovrebbe collegare la attuale rotatoria incompiuta sulla 77, con la 361 (proveniente da Jesi-Montecasiano), la 362 da Appignano, la Sp 25 (Cingolana) e di nuovo la 361 verso Treia e San Severino.
La disponibilità di queste risorse, le nuove possibilità introdotte dalla Legge Urbanistica Regionale, il nuovo project financing, potrebbero sicuramente, in un momento in cui l’attività edilizia segna il passo, dare un impulso a concludere una seria programmazione a vantaggio dell’integrazione territoriale e allo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali.
Vorrei un parere dei lettori sul comportamento dell'UDC , del Partito democratico che in altre provincie hanno votato il contrario sull'ODG identico di difesa delle stesse portato a Macerata.
Leggete cos'e' successo a Teramo:
"L’Ordine del giorno “No all’Italia senza Province” elaborato dall’Upi e ieri votato da tutti i Consigli d’italia è stato approvato a maggioranza: hanno votato contro l’Udc, l’IDV (promotore del referendum di abolizione delle Province); il PD, la lista Civica D'Agostino Presidente; si è astenuto il Sel.
Tutti d’accordo, tranne l’IDV, ovviamente, nel sostenere l’incostituzionalità dell’articolo 23 del decreto 201 approvato dal Governo Monti; tutti concordi sull’approccio “demagogico” all’argomento “costi della politica” che si “pretende di risolvere con l’abolizione delle Province” ma alla prova del voto, minoranza e Udc, quest’ultima dalle fila della maggioranza, hanno sottolineato “i ritardi dell’Upi nell’affrontare il problema, l’insufficienza e la poca incisività delle iniziative assunte, il divario che si è creato con i cittadini” motivando così il voto contrario (astensione del Sel).
La presa di posizione di minoranza e Udc ha sollecitato una provocatoria proposta del consigliere Diego Di Bonaventura del Pdl: “O diciamo che le Province servono e quindi da domani ci impegnano a far comprendere ai cittadini cosa facciamo e perché abolirle sarebbe un errore o diciamo che non servono ma, a partire dall’Italia dei Valori, da domani ci dimettiamo tutti. Ancora una volta il cittadino non capisce questi bizantinismi della politica”.
Il Consiglio provinciale, ieri sera, si è “aperto” a due contributi: quello di Romano Orrù, direttore Dipartimento studi giuridici dell’Università di Teramo e quello dell’architetto Raffaele Di Marcello, funzionario dell’ente, in rappresentanza della Rsu.
Il primo, citando studi economici, giuridici e storici, ha sostenuto la tesi che l’abolizione delle Province comporterà “un aggravio di costi per i cittadini, una seria limitazione dei diritti di rappresentanza delle comunità locali, una risibile riduzione dei cosiddetti costi della politica visto che le Province rappresentano l’1,35% della spesa pubblica complessiva del Paese”.
Se le “Province esistono in tutta Europa, sia negli Stati unitari che in quelli federalisti, e resistono da 150 anni è perché il livello intermedio di Governo è funzionale all’organizzazione democratica e al funzionamento dello Stato” ha chiosato Orrù.
Raffale Di Marcello, a nome dei dipendenti, ha chiesto “alla politica delle risposte. Serve chiudere le Province? Si è pensato a come riorganizzare la macchina istituzionale e se i servizi funzioneranno meglio o peggio di prima?”. Dal presidente Valter Catarra è arrivata l’assicurazione che sarà organizzato un consiglio apposito per affrontare le questioni relative al personale e al loro futuro aprendo anche un dialogo con la Regione così “come richiesto dalla Rsu”. Nel merito della questione, il presidente Catarra, intervenuto al termine del dibatto consiliare, ci ha tenuto a far rilevare due aspetti: “Un provvedimento o è anticostituzionale o non lo è e noi che rappresentiamo non noi stessi ma le istituzioni dalla Costituzione non dovremmo decidere secondo le convenienze del momento e quelle di parte. Anche per questo ho chiesto e mi sarei aspettato che la Regione impugnasse il decreto come ha fatto il Piemonte. Mi rendo conto che difendere l’stituzione Provincia oggi è impopolare perché ai cittadini è stato fatto credere che così dimuiscono tasse e i costi della politica ma noi che siamo eletti, e che sappiamo che questo non è vero, abbiamo il dovere di rappresentarlo”.
L’assise è iniziata con le parole del presidente del Consiglio Mauro Martino: “L’istituzione Provincia è quella che, negli ultimi anni, meglio è riuscita a ridurre i suoi costi di funzionamento e di rappresentanza come ampiamente dimostrato dallo studio realizzato dalla Bocconi. Invece, cedendo alla demagogia, già ora, il Governo le ha svuotate di funzioni e risorse aprendo una stagione di caos e difficoltà non per gli apparati ma per i cittadini”.
Numerosi gli interventi dei consiglieri e fra questi: D’Agostino (Pd) “Una norma incongrua e incostituzionale ma se siamo arrivati a questo punto è colpa dell’Upi che ha agito in ritardo e male”. Nori (lista Civida D’Agostino): “L’ordine del giorno è concepito male serve solo a prendere tempo e non apre un serio dibattito sulle riforse”. Micheli (Pd) “se siamo arrivati a questo punto è colpa della mancanza di credibilità e autorevolezza della classe politica, anche locale. Dobbiamo sollecitare i nostri partiti a fare le riforse”. Tracanna (Udc): “Le Province sono il capro espiatorio di una dibattito demagogico: bisogna iniziare un serio percorso di riforme istituzionali”. Di Sabatino (Pd): “da sindaco so che le Province servono perché esistono servizie e quindi problemi che possono essere affrontati solo in una logica di area vasta ma oggi rischiamo si passare per quelli che stanno difendendo se stessi”. Di Febbo (Sel): “le decisioni del Governo Monti non ci convincono perché in realtà tagliano solo la democrazia e la partecipazione: quello che va chiesto è la riduzione del numero delle Province, l’istituzione delle Città metropolitane, la revisione delle funzioni degli enti locali”; Mazzarelli “Siamo l’stituzione territoriale più debole quella più facile da sacrificare e quanto sia vero questo è dimostrayo dalla pessima figura rimediata dalla commissione parlamentare che avrebbe dovuto ridurre le indennità dei parlamentari. Dov’era la politica quando in questi 20 anni si creavano centinaia di organismi che competenze frammentarie e sovrapposte: centinaia di comunità montane anche a livello del mare, bacini imbriferi, a Teramo ne abbiamo addirittura due, consorzi per rifiuti e acqua. Migliaia di consigli di amministrazione, direttori generali, presidenti. Dov’era allora quella politica che oggi invoca riforme?”
Scontata la posizione dell’IDV (interventi di Mercante e Sacco), partito che ha promosso il referendum per tagliare le Province poi dichiarato inammissibile dalla Corte Costituzionale: “Le Province sono già inutili proprio l’esiguità della spesa che comportano ne dimostra l’irrilevanza. Chiuderle significherebbe razionalizzare l’apparato amministrativo eliminando una pletoria di politici e burocrati”. E qui è scattata la provocazione di Di Bonaventura: “Allora dimettiamoci!”."
Il Pdl e il PPE non hanno votato il documento predisposto dall’Upi nazionale e i capigruppo Nazareno Agostini e Franco Capponi spiegano le loro motivazioni:
«Province da difendere solo se più efficienti, svolgono funzioni e servizi di area vasta in stretta collaborazione e sussidiarietà verso i comuni e si azzerano i costi della politica. Questa in sintesi è stata la nostra proposta nel Consiglio Provinciale aperto di ieri durante la discussione dell’Ordine del giorno presentato dall’UPI – affermano i consiglieri capigruppo del PPE e del PDL Capponi ed Agostini. Per questo abbiamo votato contro il documento predisposto dall’UPI nazionale che intendeva istigare tutte le Istituzioni (Regioni in primis) a ricorrere e osteggiare la proposta contenuta nella Legge 214/2011 – cosiddetta ” Salva Italia”, persino attraverso il ricorso alla Corte Costituzionale. La nostra valutazione sulla proposta Monti è positiva con richiesta però del mantenimento delle di funzioni “core” attualmente svolte dalle Province (istruzione secondaria e organizzazione scolastica, trasporto pubblico locale, gestione infrastrutture viarie e bonifica,tutela ambientale, sviluppo economico) e attribuzione di ulteriori funzioni di area vasta come indicato nel nostro ODG respinto dalla maggioranza seppur con consistenti defezioni. Solo in questo modo le funzioni della Provincia sarebbero più asciutte ed esercitate in stretta collaborazioni con i comuni che le compongono e soprattutto saranno depurate dai costi e dalle inefficienze della cosiddetta “politica”.
La cosa strabiliante è stata invece la votazione avvenuta al termine di un dibattito responsabile affrontato dai pochi Sindaci presenti, dai sindacati e con il pregevole contributo apportato dai rettori delle Università di Macerata e di Camerino. I partiti di centrosinistra e che a livello nazionale hanno fatto campagne di captatio-benevolentiae per l’abolizione tout-court delle Province qui hanno detto il contrario. L’UDC ha votato per il documento UPI e cioè per il mantenimento di tutto com’è oggi, l’IDV non ha partecipato al voto (e pensare il tradimento verso il milione e mezzo di firme raccolte), il PD ha difeso gli interessi di bottega votando per il mantenimento dello status quo con una defezione importante, il Consigliere Vesprini, che ha difeso la necessità di snellire le province e di azzerare i costi della politica e favorevole sostanzialmente alla nostra proposta.
Le nostre valutazioni partono dalla considerazione che la norma contenuta nel “Salva Italia” lungi dal conseguire cosi com’è enormi risparmi – come indicato espressamente dalle relazioni tecniche della Camera e del Senato, che non hanno ritenuto di potere quantificare alcuna cifra dai risultati delle misure stesse – produce notevoli costi aggiuntivi per lo Stato e per la Pubblica amministrazione, ingenera caos nel sistema delle autonomie e conseguenze pesanti per lo sviluppo dei territori. Inoltre la norma non tiene minimamente conto dell’aumento della spesa pubblica, pari ad almeno il 25% in più, che si avrebbe dal passaggio del personale delle Province (56.000 unità) alle Regioni o dal trasferimento di competenze di area vasta ai Comuni e che il decreto non considera la difficoltà a computare e trasferire il patrimonio e il demanio delle Province: 125.000 chilometri di strade, oltre 5.000 edifici scolastici, 550 centri per l’impiego, sedi, edifici storici, partecipazioni azionarie dotazioni strumentali, ecc.
Tale norma impone una modifica della normativa tributaria, poiché le entrate tributarie, patrimoniali e proprie delle Province dovranno passare in quota parte a Regioni e Comuni per garantire il finanziamento delle funzioni, proprio nel momento in cui si stanno verificando le condizioni per il passaggio dalla spesa storica ai fabbisogni standard nelle Province attraverso l’attuazione delle norme sul federalismo fiscale e che la norma avrà effetti devastanti sulle economie locali, poiché produrrà il blocco totale degli investimenti programmati e in corso delle Province, perché i mutui contratti dalle Province, nei casi in cui questo fosse possibile, dovrebbero essere spostati alle Regioni o alle altre amministrazioni locali, e che ostacolerà i diversi progetti, anche pluriennali, finanziati dai fondi strutturali Ue o da sponsor o fondazioni bancarie in cui sono impegnate le Province, con il serio rischio di interrompere la gestione delle attività e dei connessi importantissimi flussi di spesa.
E’ giusto anche valutare il fatto che la norma cosi com’è produrrebbe un nuovo pericolo accentramento di funzioni verso le Regioni e noi sappiamo benissimo i danni prodotti in termini di offerta quantitativa e qualitativa alla comunità Maceratese di una visione “anconocentrica della sanità”, dello sviluppo economico e dei servizi a rete.
Noi riteniamo invece non piu’ funzionale ai ruoli della nuova provincia il mantenimento in vita degli attuali apparati politico-elettivi al vertice delle Provincie, dal momento che la domanda di servizi resi dalle Provincie alle comunità provinciali e al territorio è obiettivamente formulabile, in sede di scelte politiche, principalmente provenienti dai Comuni da un lato e in stretta relazione con le Regioni dall’altro. Questo aspetto inoltre incide profondamente sui cosiddetti “costi della politica” in quanto la tanto declamata “funzione di interprete della domanda di servizi di area vasta” si rivela poco più di un espediente retorico evocato da chi si ostina a riprodurre modelli e schieramenti politici nazionali o sperimentali orientando la Provincia verso ruoli che non deve avere e che mette in crisi spesso il vero ruolo e cioè quello di operare con la dovuta legittimazione a livello sovra-comunale, senza interferire nella inter-comunalità – cioè a dire nella collaborazione orizzontale tra Comuni – ed in modo autonomo rispetto alle Regioni.
E’ indubbio però che le Province possono svolgere un ruolo insostituibile nello sviluppo di azioni e politiche di area vasta supportando, in regime di sussidiarietà, i servizi che i Comuni, soprattutto quelli di piccole dimensioni, non sono in grado di assicurare ai loro territori (Programmazione urbanistico-ambientale di area vasta, centrale unica appalti, centrale unica acquisti, sviluppo di sistemi integrati di e-governement e integrazione dei sistemi informativi, assistenza tecnico-amministrativa agli Enti di minor dimensione, produzione e condivisione delle risorse informative e la valorizzazione delle Banche Dati e dei patrimoni informativi pubblici, pianificazione delle reti commerciali della grande distribuzione, sviluppo dei distretti industriali caratteristici, piani di gestione dei reticoli idrografici minori) ed invece ipotizzare unioni di due o più ambiti provinciali per lo sviluppo di sistemi territoriali ottimali dove l’ambito territoriale, economico e sociale delle attuali provincie diviene sottodimensionato (Ambito gestione Rifiuti, Ambito gestione Trasporto Pubblico Locale, programmazione offerta formativa e dei nuovi ITS, creazione di validi Sistemi relativamente ai Distretti Turistici e ai Distretti Produttivi del Made in Italy e di altri settori, sviluppo di Poli di eccellenza Sanitaria e Socio-Assistenziali e anche il riordino delle amministrazioni periferiche dello Stato).
In questa ottica lo slogan “La Provincia Nuova” con il quale avevamo inteso dirigere l’azione della Provincia di Macerata a partire dal 2009 aveva questo obiettivo. Basta per questo valutare il ruolo della Provincia nell’accordo di programma tra il Ministero dell’Università e le due Università di Macerata e Camerino, la rivalutazione del ruolo della conferenza delle autonomie, la promozione con i Comuni le associazioni di categorie e gli istituti scolastici dei tre ITS approvati, il progetto “Provincia 2020″ e l’adesione a diversi programmi Europei a partire dal Patto dei Sindaci dell’intera Provincia (Covenant of Mejors) nell’obiettivo di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti di delle energia rinnovabile entro cui prevedere uno sviluppo del progetto di “Metropolitana di superficie”, la valorizzazione ambientale e turistica dell’area montana (Sibillini Outdoor Festival), un ulteriore qualificazione dei servizi di differenziazione e valorizzazione dei rifiuti.
Siamo anche noi convinti che la scomparsa totale dell’Istituzione Provincia porterebbe ad avere meno garanzie per i nostri territori e vi sarebbero meno garanzie di sviluppo omogeneo del nostro Paese, che verrebbero garantite meno opportunità a chi è più debole. Che diminuirebbe l’identità locale fatta di storia e cultura e le Istituzioni si allontanerebbero dai cittadini.
Siamo altresì convinti che si possono eliminare totalmente i costi della politica (almeno quattro milioni per lo svolgimento delle elezioni, le indennità degli organi e il supporto politico per ogni legislatura) e si potrebbero ottenere enormi economie da un’operazione di ridefinizione e razionalizzazione delle funzioni delle Province anche attraverso un preciso percorso di cambiamento organizzativo verso la semplificazione, la riduzione delle dirigenze e del divieto di esercitare funzioni non previste dalla Carta delle Autonomie, in modo da lasciare in capo alle Province esclusivamente le funzioni di area vasta ed eliminando tutti gli enti intermedi strumentali (agenzie, società, consorzi) che svolgono impropriamente funzioni che possono essere esercitate dalle istituzioni previste dalla Costituzione con il sostanziale impegno e rappresentanza di tutti i Comuni.
Tutte queste analisi sono anche riportate in un interessante studio che l’ Università Bocconi ha svolto di recente (Prof. Senn e Zucchetti) sul possibile riassetto delle Province Italiane. Questo documento e’ stato posto in attenzione di tutti i Consiglieri Provinciali proprio dalla maggioranza…peccato che non l’hanno letto…… questo studio giunge sostanzialmente a delle conclusioni simili a quanto noi abbiamo proposto» concludono Capponi ed Agostini.
Franco Capponi
Ora la testa e le gambe di Ulderico sono già pronte alla nuova, entusiasmante impresa podistica. Correre da San Francisco, sulla West Coast degli Stati Uniti, fino a New York, nell’estremo oriente degli Usa. Quasi cinquemila chilometri per unire insieme due luoghi simbolo, sempre con l’intento di portare un messaggio di pace e di dialogo fra religioni e culture diverse.
A San Francisco, infatti, Ulderico Lambertucci partirà dalla Porziuncola Nuova di San Francesco, ricostruita tale e quale a quella di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Una vera e propria “meraviglia” voluta dall’italo-americana vice-sindaco di San Francisco, Angela Alioto.
La corsa coast-to-coast si concluderà a Ground Zero, a New York, diventato una sorta di “sacrario” delle vittime degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001.
Oltre a quello “sociale e religioso”, altri temi caratterizzano la nuova impresa messa in cantiere da Ulderico. Intanto, quello “alimentare”, visto che il maratoneta marchigiano è convinto che la sua forma fisica sia merito di eccezionali doti naturali, ma anche della dieta mediterranea che lo accompagna nella vita di ogni giorno e pure durante le imprese podistiche. Poi, il lato “medico”, visto che le sue capacità atletiche e la resistenza fisica che ha dimostrato, hanno sollevato spesso l’interesse della comunità scientifica sui limiti dell’atleta e sulle non comuni capacità di ripresa.
Per questo, anche nella maratona statunitense come nelle altre imprese, Lambertucci porterà dall’Italia le scorte di pasta, olio, parmigiano, prosciutto e altri cibi per la sua dieta mediterranea, mentre una equipe medica si sta organizzando per monitorare, con apposita strumentazione, le sue condizioni fisiche giorno per giorno.
Franco Capponi
Ora la testa e le gambe di Ulderico sono già pronte alla nuova, entusiasmante impresa podistica. Correre da San Francisco, sulla West Coast degli Stati Uniti, fino a New York, nell’estremo oriente degli Usa. Quasi cinquemila chilometri per unire insieme due luoghi simbolo, sempre con l’intento di portare un messaggio di pace e di dialogo fra religioni e culture diverse.
A San Francisco, infatti, Ulderico Lambertucci partirà dalla Porziuncola Nuova di San Francesco, ricostruita tale e quale a quella di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Una vera e propria “meraviglia” voluta dall’italo-americana vice-sindaco di San Francisco, Angela Alioto.
La corsa coast-to-coast si concluderà a Ground Zero, a New York, diventato una sorta di “sacrario” delle vittime degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001.
Oltre a quello “sociale e religioso”, altri temi caratterizzano la nuova impresa messa in cantiere da Ulderico. Intanto, quello “alimentare”, visto che il maratoneta marchigiano è convinto che la sua forma fisica sia merito di eccezionali doti naturali, ma anche della dieta mediterranea che lo accompagna nella vita di ogni giorno e pure durante le imprese podistiche. Poi, il lato “medico”, visto che le sue capacità atletiche e la resistenza fisica che ha dimostrato, hanno sollevato spesso l’interesse della comunità scientifica sui limiti dell’atleta e sulle non comuni capacità di ripresa.
Per questo, anche nella maratona statunitense come nelle altre imprese, Lambertucci porterà dall’Italia le scorte di pasta, olio, parmigiano, prosciutto e altri cibi per la sua dieta mediterranea, mentre una equipe medica si sta organizzando per monitorare, con apposita strumentazione, le sue condizioni fisiche giorno per giorno.
Un fine anno triste per la perdita del carissimo Pio Tacconi che precocemente ci ha lasciato. Il vuoto che lascia e' quello di una persona speciale, impegnata come pochi e disinteressatamente per la propria città, vicino ai giovani con lealtà, l'esempio e la dedizione alla cura delle tradizioni autentiche.. Sarai per noi un faro da seguire.............. per far si che anche chi ti sostituirà dovrà farlo con la tua passione ed il tuo amore...... Grazie PIO, generoso amico...
Inverosimile..si erano incatenati in Piazza Cesare Battisti, prima delle elezioni Provinciali sbraitando contro il Governo Berlusconi, perche' non volevano mettere la Tassa ed ora dopo sei mesi, cadata la foglia di fico del governo di centrodestra, senza aver destinato un Euro agli alluvionati, scatta l'aumento dell'accise sui carburanti di 5 centesimi litro ed e' anche l'aumento piu' elevato deciso in Italia. Sette Regioni hanno avuto la stessa calamità o danni anche piu' gravi e non hanno speculato sugli alluvionati e non hanno inculato tutti i loro corregionali. Che faccia hanno Spacca, Ucchielli e Pettinari secondo voi ??!!!!
Il PDL riesce in Regione ad eliminare la cosidetta "la Tassa sui Fossi", ma i 40.000 agricoltori e i titolari di diritti di proprietà difficilmente avranno indietro i soldi, se la Provincia non ritira la delibera .
"Una vittoria senza precedenti" sul balzello della Tassa sui Fossi introdotta dal centrosinistra in Regione e subito applicata, senza che ce ne fossero i veri presupposti e senza una informazione consapevole agli agricoltori. Una vittoria "della trasparenza sull'arroganza" quella che abbiamo conseguito - dicono i Consiglieri Regionali Acquaroli, Marinelli e Massi del PDL- con l'abrogazione dell'art. 18 della L.R. 16/2010 e che aveva ridato la potestà ai Consorzi di Bonifica di introdurre nuove tasse.
Con un emendamento del PDL infatti, sostenuto anche da alcune forze coerenti con le loro enunciazioni (socialisti, Api e IDV) e' stato introdotto l'art. 14 alla Legge finanziaria 2012 che di fatto abolisce proprio l'art. 18 della L.R. 16/2010 tagliando alla radice l'intenzione della Regione Marche di far rivivere i Consorzi di Bonifica attraverso la possibilità di imporre indefiniti ed impropri tributi agli agricoltori e a tutti i proprietari di superficie di terreni.
Secondo i Capigruppo in Consiglio Provinciale Capponi (PPE), Agostini (PDL) e Zura Puntaroni (Lega) il Consorzio di Bonifica del Bacino del Musone, Chienti, Potenza, Asola e Nera non aveva, neanche precedentemente a tale modifica legislativa, alcun diritto di imporre le tasse di bonifica ai circa 40.000 contribuenti. Dalla loro, la giurisprudenza di cassazione, che si e' espressa gia' in tal senso, secondo la quale, tasse del genere possono essere richieste solo in presenza di effettive migliorie e solo a coloro che di tali migliorie hanno usufruito. Ma l'abolizione della previsione di legge regionale - sottolineano i consiglieri provinciali - e' assolutamente da benedire, taglia la testa al toro ed è quindi da salutare con favore.
Ma come fermare oggi il versamento che scade al 31/12/2011?
"E' quello che abbiamo chiesto ripetutamente e chiediamo al Presidente della Provincia Pettinari" - dicono Capponi ed Agostini - "La provincia infatti puo' revocare in autotutela la delibera n. 89/2011 approvata dal Commissario Prefettizio che ha retto la Provincia per un anno e che ha dato avvio alla richiesta del tributo originariamente bloccata dalla Giunta da me guidata (con Pettinari assessore) con la D.G.P. 237/2010". Ma la mozione che abbiamo presentato per arrivare a cio' dopo due mesi non e' stata ancora discussa.
Pettinari in questo modo ci farebbe anche capire meglio la posizione dell'UDC e dare seguito alle sue affermazioni a mezzo comunicati stampa: il "Consorzio di Bonifica e' un' Ente inutile" e ancora il "tributo di Bonifica non va' pagato". "Queste affermazioni infatti sono palesemente in contrasto con quello che l'UDC fa' in Regione" - rincara Massi - "dove l'UDC e' al Governo e i suoi rappresentanti invece hanno votato contro la nostra proposta di abolizione del Balzello del nuovo tributo di Bonifica e gia' avevano introdotto e votato quell'articolo 18 che nel 2010 ha inteso ridare vigore ad un Ente commissariato da 6/7 anni e reintrodotto la ipotetica possibilità di emettere ruoli esattoriali agli inermi agricoltori per servizi non svolti su tutto il territorio di competenza dai Consorzi di Bonifica".
"Il successo speriamo non si trasformi in una beffa" - affermano gli esponenti dei moderati e del centrodestra - dato che molti agricoltori hanno già pagato e non e' chiaro come potranno riavere indietro i soldi versati e per quelli che ancora non hanno pagato, se non interverrà il congelamento del piano di classifica con il blocco della Delibera 89/2011 da parte della Provincia, saranno costretti a fare ricorso contro le cartelle di EQUITALIA, se queste non verranno bloccate prima.
"E' stata un'azione giusta" - dicono ancora gli esponenti del centrodestra - che tra l'altro fanno notare che in agricoltura, chi agisce con responsabilità (la stragrande maggioranza degli agricoltori in questa provincia), proprio per i fossi non classificati (fossi limitrofi o interni ai propri fondi, fossi di capezzagna o fossi di scolo di confine ) e' gia' oggi a loro carico e obbligatoria e' la manutenzione a seguito delle norme nazionali introdotte sulla condizionalità ed indispensabile per accedere al contributo della PAC (Politica Agricola Comunitaria).
Il mantenimento e la riesumazione della "Tassa sui Fossi" sarebbe una batosta tremenda sul mondo agricolo, che oltre alle difficoltà economiche e dei bassi prezzi di mercato dei prodotti, nel 2012 dovranno sopportare l'aumento dell'ICI (IMU) sui terreni e in modo ancor più devastante sarà la tassazione di tutti i fabbricati agricoli (abitazione ed accessori) con la nuova IMU che viene introdotta per la prima volta anche in agricoltura.
Quanto aumenterà l’imposizione fiscale introdotta dal governo Monti per le aziende agricole?
Come noi, anche Confagricolttura, Cia, Coldiretti e Copagri, hanno gia' lanciato l'allarme e prefiguriamo un aumento impositivo che potrà raggiungere in alcuni casi anche il 300%. Uno scenario reso ancora più complesso dalla mancanza di misure tese a ridare vigore e impulso alla crescita e alla competitività del settore. L’aumento inoltre delle accise sui carburanti costerà dai 300 ai 3 mila euro a impresa agricola, un colpo di scure micidiale per il settore.
L’agricoltura italiana e Marchigiana non è mai stata bastonata sotto il profilo fiscale come con il decreto ‘Salva Italia’. Aumenti allucinanti degli estimi catastali e dei coefficienti moltiplicatori sui terreni e sui fabbricati rurali e per questo chiediamo la massima modigeratezza ai Sindaci nella scelta delle aliquote IMU da applicare. Non si considera ancora una volta la differenza che esiste tra agricoltori professionali, in particolare i giovani agricoltori e i proprietari di beni affittati. Siamo convinti che occorra salvare l’Italia, ma senza condannare al "de profundis" la nostra agricoltura ed e' per questo che la tassa sui Fossi non puo' essere un nuovo balzello imposto a tutti gli agricoltori che pagherebbero in base alla fascia di proprieta' dai 18 ai 150 Euro per azienda ma la suddivisione catastale in piu' partite fa' pagare ad alcuni anche piu' di mille Euro.
La ridefinizione del ruolo delle Provincie potrà rendere necessario un percorso condiviso per la creazioni di reti dedicate alla cura e alla manutenzione del reticolo idrografico minore, ma non e' quanto proposto dal Consorzio di Bonifica di Macerata la strada. Bisognerà fare un vero patto ambientale con gli agricoltori soprattutto per attuare in modo coerente la nuova PAC 2014-2020 che dovrà avere la massima attenzione, anche finanziaria, al Green, all'Ambiente ma anche all'agricoltore professionale e manutentore del contesto naturale. Ma sarà una partita da giocare a carte scoperte, senza commissari, senza reticenze, per far ritornare in termini economici agli agricoltori gli sforzi che fanno per la manutenzione del territorio, per la cura dell'ambiente e delle risorse naturali.
Franco Capponi ( Capogruppo PPE in Consiglio Provinciale di Macerata)
Nazareno Agostini (Capogruppo PDL in Consiglio Provinciale di Macerata)
Il PDL riesce in Regione ad eliminare la cosidetta “la Tassa sui Fossi”, ma i 40.000 agricoltori e i titolari di diritti di proprietà difficilmente avranno indietro i soldi, se la Provincia non ritira la delibera .
“Una vittoria senza precedenti” sul balzello della Tassa sui Fossi introdotta dal centrosinistra in Regione e subito applicata, senza che ce ne fossero i veri presupposti e senza una informazione consapevole agli agricoltori. Una vittoria “della trasparenza sull’arroganza” quella che abbiamo conseguito – dicono i Consiglieri Regionali Acquaroli, Marinelli e Massi del PDL- con l’abrogazione dell’art. 18 della L.R. 16/2010 e che aveva ridato la potestà ai Consorzi di Bonifica di introdurre nuove tasse.
Con un emendamento del PDL infatti, sostenuto anche da alcune forze coerenti con le loro enunciazioni (socialisti, Api e IDV) e’ stato introdotto l’art. 14 alla Legge finanziaria 2012 che di fatto abolisce proprio l’art. 18 della L.R. 16/2010 tagliando alla radice l’intenzione della Regione Marche di far rivivere i Consorzi di Bonifica attraverso la possibilità di imporre indefiniti ed impropri tributi agli agricoltori e a tutti i proprietari di superficie di terreni.
Secondo i Capigruppo in Consiglio Provinciale Capponi (PPE), Agostini (PDL) e Zura Puntaroni (Lega) il Consorzio di Bonifica del Bacino del Musone, Chienti, Potenza, Asola e Nera non aveva, neanche precedentemente a tale modifica legislativa, alcun diritto di imporre le tasse di bonifica ai circa 40.000 contribuenti. Dalla loro, la giurisprudenza di cassazione, che si e’ espressa gia’ in tal senso, secondo la quale, tasse del genere possono essere richieste solo in presenza di effettive migliorie e solo a coloro che di tali migliorie hanno usufruito. Ma l’abolizione della previsione di legge regionale – sottolineano i consiglieri provinciali – e’ assolutamente da benedire, taglia la testa al toro ed è quindi da salutare con favore.
Ma come fermare oggi il versamento che scade al 31/12/2011?
“E’ quello che abbiamo chiesto ripetutamente e chiediamo al Presidente della Provincia Pettinari” – dicono Capponi ed Agostini – “La provincia infatti puo’ revocare in autotutela la delibera n. 89/2011 approvata dal Commissario Prefettizio che ha retto la Provincia per un anno e che ha dato avvio alla richiesta del tributo originariamente bloccata dalla Giunta da me guidata (con Pettinari assessore) con la D.G.P. 237/2010″. Ma la mozione che abbiamo presentato per arrivare a cio’ dopo due mesi non e’ stata ancora discussa.
Pettinari in questo modo ci farebbe anche capire meglio la posizione dell’UDC e dare seguito alle sue affermazioni a mezzo comunicati stampa: il “Consorzio di Bonifica e’ un’ Ente inutile” e ancora il “tributo di Bonifica non va’ pagato”. “Queste affermazioni infatti sono palesemente in contrasto con quello che l’UDC fa’ in Regione” – rincara Massi – “dove l’UDC e’ al Governo e i suoi rappresentanti invece hanno votato contro la nostra proposta di abolizione del Balzello del nuovo tributo di Bonifica e gia’ avevano introdotto e votato quell’articolo 18 che nel 2010 ha inteso ridare vigore ad un Ente commissariato da 6/7 anni e reintrodotto la ipotetica possibilità di emettere ruoli esattoriali agli inermi agricoltori per servizi non svolti su tutto il territorio di competenza dai Consorzi di Bonifica”.
“Il successo speriamo non si trasformi in una beffa” – affermano gli esponenti dei moderati e del centrodestra – dato che molti agricoltori hanno già pagato e non e’ chiaro come potranno riavere indietro i soldi versati e per quelli che ancora non hanno pagato, se non interverrà il congelamento del piano di classifica con il blocco della Delibera 89/2011 da parte della Provincia, saranno costretti a fare ricorso contro le cartelle di EQUITALIA, se queste non verranno bloccate prima.
“E’ stata un’azione giusta” – dicono ancora gli esponenti del centrodestra – che tra l’altro fanno notare che in agricoltura, chi agisce con responsabilità (la stragrande maggioranza degli agricoltori in questa provincia), proprio per i fossi non classificati (fossi limitrofi o interni ai propri fondi, fossi di capezzagna o fossi di scolo di confine ) e’ gia’ oggi a loro carico e obbligatoria e’ la manutenzione a seguito delle norme nazionali introdotte sulla condizionalità ed indispensabile per accedere al contributo della PAC (Politica Agricola Comunitaria).
Il mantenimento e la riesumazione della “Tassa sui Fossi” sarebbe una batosta tremenda sul mondo agricolo, che oltre alle difficoltà economiche e dei bassi prezzi di mercato dei prodotti, nel 2012 dovranno sopportare l’aumento dell’ICI (IMU) sui terreni e in modo ancor più devastante sarà la tassazione di tutti i fabbricati agricoli (abitazione ed accessori) con la nuova IMU che viene introdotta per la prima volta anche in agricoltura.
Quanto aumenterà l’imposizione fiscale introdotta dal governo Monti per le aziende agricole?
Come noi, anche Confagricolttura, Cia, Coldiretti e Copagri, hanno gia’ lanciato l’allarme e prefiguriamo un aumento impositivo che potrà raggiungere in alcuni casi anche il 300%. Uno scenario reso ancora più complesso dalla mancanza di misure tese a ridare vigore e impulso alla crescita e alla competitività del settore. L’aumento inoltre delle accise sui carburanti costerà dai 300 ai 3 mila euro a impresa agricola, un colpo di scure micidiale per il settore.
L’agricoltura italiana e Marchigiana non è mai stata bastonata sotto il profilo fiscale come con il decreto ‘Salva Italia’. Aumenti allucinanti degli estimi catastali e dei coefficienti moltiplicatori sui terreni e sui fabbricati rurali e per questo chiediamo la massima modigeratezza ai Sindaci nella scelta delle aliquote IMU da applicare. Non si considera ancora una volta la differenza che esiste tra agricoltori professionali, in particolare i giovani agricoltori e i proprietari di beni affittati. Siamo convinti che occorra salvare l’Italia, ma senza condannare al “de profundis” la nostra agricoltura ed e’ per questo che la tassa sui Fossi non puo’ essere un nuovo balzello imposto a tutti gli agricoltori che pagherebbero in base alla fascia di proprieta’ dai 18 ai 150 Euro per azienda ma la suddivisione catastale in piu’ partite fa’ pagare ad alcuni anche piu’ di mille Euro.
La ridefinizione del ruolo delle Provincie potrà rendere necessario un percorso condiviso per la creazioni di reti dedicate alla cura e alla manutenzione del reticolo idrografico minore, ma non e’ quanto proposto dal Consorzio di Bonifica di Macerata la strada. Bisognerà fare un vero patto ambientale con gli agricoltori soprattutto per attuare in modo coerente la nuova PAC 2014-2020 che dovrà avere la massima attenzione, anche finanziaria, al Green, all’Ambiente ma anche all’agricoltore professionale e manutentore del contesto naturale. Ma sarà una partita da giocare a carte scoperte, senza commissari, senza reticenze, per far ritornare in termini economici agli agricoltori gli sforzi che fanno per la manutenzione del territorio, per la cura dell’ambiente e delle risorse naturali.
Franco Capponi ( Capogruppo PPE in Consiglio Provinciale di Macerata)
Nazareno Agostini (Capogruppo PDL in Consiglio Provinciale di Macerata)
Crisi Best: Consiglio Provinciale Unito un bel segnale per i lavoratori !!
Dopo un dibattito lungo e partecipato e' stata approvata ieri sera nel Consiglio Provinciale una mozione unitaria presentata dai capigruppo di opposizione Capponi e Agostini per ordinare le iniziative che le istituzioni locali, regionali e nazionali possono mettere in campo per dare
"Sostegno ai 126 lavoratori della Best con richiesta specifiche all'impresa e la ricerca di misure straordinarie per la ricollocazione dei lavoratori, l'anticipazione della CIGS e riconversione del sito produttivo di Montefano".
Alla chiusura del proficuo dibattito alimentato dalla relazione dell'Assessore Mariani che ha riferito sulla trattativa in corso anche in sede Regionale e degli interventi e delle proposte dei caopigruppo Capponi, Agostini e del Consigliere Salvi il Consiglio Provinciale e la Giunta si sono impegnati:
1. a sostenere tutte le iniziative per il massimo utilizzo della CIGS con modalità che ne consentano il maggiore utilizzo temporale e le iniziative che possano anche consentire l'utilizzo dei lavoratori con contratto di solidarietà e/o part-time;
2. a mettere in atto tutte le procedure e tutte le iniziative utili ad assicurare ai dipendenti della Ditta BEST di Montefano un adeguato sostegno materiale attraverso l'immediata disponibilità all'anticipazione della Cassa Integrazione attraverso le procedure gia' in atto in Provincia Anticipazione del trattamento di cassa integrazione guadagni straordinaria ai lavoratori dipendenti da aziende in crisi aziendale e per cessazione attività e procedure concorsuali di cui alla D.G.P. n. 210 del 07.06.2010 e che possono interessare tutti i lavoratori anche se residenti in Provincie diverse
3. a creare le condizioni necessarie al rilancio della produzione e al mantenimento dei livelli occupazionali attraverso l'impegno dell'azienda, con l'ausilio delle istituzioni locali e Regionali ed eventualmente a creare le condizioni di vantaggio per acquisizione del sito industriale di Montefano da parte di soggetti specializzati al fine della reindustrializzazione del sito e il massimo utilizzo delle sue maestranze;
4. a mettere in atto tutte le iniziative, congiuntamente con la Giunta Regionale affinche' la Best garantisca e mantenga gli impegni:
per il pagamento degli stipendi ai lavoratori nelle more delle procedure di avvio alla mobilità;
l'anticipo e l'integrazione della CIGS;
l'incentivo di uscita e la messa a disposizione del sito produttivo in forma agevolata per consentire eventaule riconversione produttiva e la ricollocazione dei dipendenti
Con forza abbiamo chiesto come gruppo di opposizione anche un nuovo impegno della Regione per avviare un tavolo con il Ministero dello Sviluppo Economico che permetta di riconfigurare l'estensione delle aree di crisi di questa Regione (Fabriano per crisi Merloni ed Ascoli) e a richiedere le provvidenze previste da alcune misure varate dal precedente governo in tema di defiscalizzazione ed incentivi ai nuovi investimenti.
Franco Capponi (PPE-Modello Macerata)
Nazareno Agostini (PDL)
Sono concorde con l’avvocato Vando Scheggia (Presidente della camera penale) e l’avvocato Piero Paciaroni (Presidente dell’Ordine degli avvocati) con l'analisi relativa alla drammatica situazione in cui versa il Tribunale di Macerata, in particolare alla luce della decisione adottata lo scorso 24 novembre dal CSM che utilizzando criteri che ancora una volta privilegiano i grandi centri ha previsto che nessuna assegnazione di nuovi Magistrai sarebbe spettata al Tribunale di Macerata.
Anch'io mi ero interessato allora della grave carenza di Magistrati presenti presso il Tribunale di Macerata con l'allora Ministro Angelino Alfano e non ricevendo con certezza notizie confortanti non mi sono mai avventurato in promesse profetiche come invece ha fatto a Luglio in nuovo Presidente della Provincia, Antonio Pettinari ricevuto dal vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Michele Vietti.
"Nel corso della visita istituzionale a Palazzo dei Marescialli, - si affermava in un articolo a tutta pagina sui nostri quotidiani - sono state evidenziate le difficili condizioni in cui versa il Tribunale di Macerata anche in relazione alla “scopertura” degli organici dei magistrati. A tale riguardo, il vice presidente Vietti ha annunciato che il Csm pubblicherà entro la fine di luglio quattro posti di giudice presso il Tribunale di Macerata. Il presidente della Provincia ed il presidente dell’Ordine degli avvocati hanno espresso il proprio apprezzamento, ringraziando il Consiglio Superiore per il sollecito interessamento".
A parte l'amarezza - perche' cio' invece non si e' avverato - concordo invece sul metodo con cui e' stato lanciato oggi l'appello alla politica e agli organi sociali tutti perché presa coscienza della situazione portino il problema all’attenzione nelle sedi competenti. Concordiamo anche con la richiesta di procedere con l’unico provvedimento in grado di porre fine alla perpetua inefficienza del sistema giudiziario nazionale, un reclutamento straordinario di 2000 magistrati da individuarsi anche all’interno della classe forense.
In questo Paese dove la crisi economica sta' minando la tenuta dei sistemi sociali e del lavoro, oltre all'enorme deficit pubblico dobbiamo sottolineare l'ancora il piu' grave deficit di Giustizia, tra l'altro non indifferrente a ripercussioni ancora piu' opprressive sul sistema socio-economico a causa delle lungaggini della giustizia che allonatanano sempre piu' investitori, imprese straniere presenti in italia e le stesse aziende Nazionali dal nostro Paese.
Ora che c'e' un Governo di "tutti" , caduta la foglia di fico che tutte le colpe erano del governo di centrodestra, cercheremo da una posizione piu' "libera" di chiedere, come abbiamo sempre fatto, ancora piu' attenzione per la nostra realtà giuziaria maceratese !!
Un grande personaggio se và e lascia un vuoto grande in tutti noi.
Mancherà alla Lube, mancherà a Macerata, mancherà ai giovani e a tutti noi.
Grazie Giancarlo......ora sostienici da lassu' !!
"La Regione e il centrosinistra hanno autorizzato
il Consorzio di Bonifica a richiedere tributi non dovuti”
Questa e' la storia consigliere Giorgi e nei giorni scorsi (precisamente un mese fa') con il consigliere provinciale Nazareno Agostini abbiamo presentato una mozione dove si impegnava la Provincia a chiedere alla Regione Marche l’immediata revoca della previsione legislativa in tema di Bonifica o a revocare la propria delibera in autotutela relativa all'approvazione del Piano di Classifica presentato dal Consorzio di Bonifica.
Ma abbiamo fatto di piu', in sede di approvazione del conto consuntivo abbiamo presentato un emendamento, prima del vostro ODG (un ODG alla Regione Marche non si nega a nessuno ma non risolve nulla dei problemi dei 40000 utenti interessati ad un tributo iniquo che proprio la vostra maggioranza ha riattivato approvando l'art. 18 della Legge Regionale 16/2010 - Attuale Legislatura)
Proprio il 21 Ottobre scrivemmo su cronache Maceratesi l'articolo di cui sotto:
"Nei giorni scorsi sono pervenuti, presso le abitazioni di numerosi agricoltori e privati cittadini, avvisi di pagamento del Consorzio di Bonifica Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera (di seguito indicato come Consorzio di Bonifica) dell’importo annuale compreso tra 13 e oltre 500 euro per opere di bonifica mai eseguite e fittiziamente attribuite all’esercizio 2010. In proposito i capigruppo consiliari Capponi e Agostini hanno presentato una mozione che impegna la Giunta provinciale a:
1. Verificare la possibilità di annullare in autotutela la deliberazione Commissariale n. 89/2011 della Provincia di Macerata che approva la previsione contenuta nella Sezione del Piano di Classifica relativa al monitoraggio e manutenzione dei fossi di IV categoria e non classificati, motivandola con il fatto che le opere individuate dal primo comma del citato art.1 rappresentano opere di bonifica di competenza privata (al pari di quelle di cui all’art.38 del R.D. 215/1933) che possono essere eseguite dal Consorzio di Bonifica solo nel caso in cui i proprietari omettano di eseguirle e previa autorizzazione della competente amministrazione. A tale riguardo, anchela L.R.13/1985 prevede, all’art.26, che “l’esecuzione delle opere di competenza privata avviene secondo la disciplina, in quanto applicabile, del R.D. 13 dicembre 1933, n. 215, e successive modificazioni e integrazioni, sostituendosi agli organi statali la provincia. Qualora i proprietari non eseguano le opere e i lavori cui sono obbligati a norma della legislazione vigente, le province possono provvedere con le modalità di cui all’art. 4 della presente legge, in nome e per conto dei proprietari interessati”. Conseguentemente, tali opere, nelle sole ipotesi in cui i proprietari non provvedano, possono essere eseguite, in sostituzione, dai soggetti pubblici secondo le modalità previste dall’art.4 della L.R. 13/1985 che testualmente recita che “le province provvedono alla progettazione, all’esecuzione, all’esercizio e alla manutenzione delle opere di bonifica mediante concessione ai consorzi di bonifica”;
2. Chiedere alla Regione Marche l’immediata revoca della previsione legislativa in tema di Bonifica introdotta con la legge regionale n. 16/2010, art. 18, che ha avallato il comportamento del Consorzio di Bonifica con una decisone della maggioranza di centrosinistra incomprensibile, dato il fatto che questa previsione inoltre non supera la valutazione che precedentementela Provinciaaveva espresso e cioè che gli interventi di monitoraggio e di manutenzione dei fossi di IV categoria e di quelli non classificati costituiscano opere di natura idraulica e non siano riconducibili alle opere di bonifica di natura né idraulica né irrigua. Inoltre, come molte sentenze hanno osservato, essendo il Consorzio di Bonifica un concessionario pubblico di funzioni di difesa del suolo, le attività del consorzio vanno a vantaggio non solo dei proprietari di immobili, ma della generalità dei cittadini: di conseguenza, la tassa dovrebbe gravare sulla fiscalità generale dello Stato e degli Enti locali, tanto più che fino ad oggi non è stato procurato alcun beneficio specifico nei confronti dei singoli immobili. Altra ragione di illegittimità riguarda la misura del tributo, che prende in considerazione la rendita catastale dei fabbricati e dei terreni e non gli eventuali benefici diretti di una determinata area e sarebbe auspicabile un ritiro di tutte le cartelle senza gravare le aziende di ulteriori oneri per ricorsi alla Commissione Tributaria. È inoltre contrario all’etica legislativa che un Ente commissariato da 6/7 anni e sostanzialmente senza funzioni venga rifunzionalizzato proprio mentre è allo studio la soppressione o il totale conferimento delle funzioni alle Province cosi come indicato nella PDL di riforma del Codice delle Autonomie;
3. Contestare al Consorzio di Bonifica la illegittimità ad introdurre un ipotetico tributo per la manutenzione dei fossi non classificati la cui responsabilità ricade sui confinanti, con motivazione ulteriormente rafforzata dal fatto che tutti gli agricoltori, proprio in merito alle operazioni di monitoraggio e manutenzione dei fossi non classificati, hanno già una precisa responsabilità (per i fossi non classificati, i fossi di scolo a confine, di capezzagna e fossi di natura agricola) e una obbligatorietà di manutenzione derivante dalle norme introdotte sulla condizionalità e già a carico degli agricoltori in cambio della garanzia di erogazione dei contributi PAC (la Politica AgricolaComunitaria ha introdotto nel 2003 tale principio, oggi regolamentato dal decreto ministeriale n. 10346 del 13/05/2011 e precedentemente dal decreto n. 30125 del 22 dicembre 2009 MIPAF);
4. Contestare inoltre la legittimità della contribuzione richiesta, come la generalità dei contribuenti denunciano, verificato anche che:
- nei territori dove operano i Consorzi di bonifica i cittadini sono tenuti al pagamento di un contributo aggiuntivo alla normale imposizione fiscale, contrariamente a quanto avviene per i cittadini residenti in aree non oggetto degli interventi dei Consorzi, dove gli interventi di difesa idrogeologica sono finanziati solamente dalla fiscalità generale;
- questa situazione ha creato nel tempo una disparità di trattamento per molti cittadini, a cui è necessario porre rimedio con urgenza, nei limiti delle competenze regionali in materia;
- gran parte della cittadinanza tenuta al pagamento dei contributi al Consorzio di Bonifica denuncia l’assenza di qualsiasi tipo di beneficio dovuto all’opera del Consorzio e quantomeno l’inesistenza di interventi nell’anno2010 a cui sembra riferirsi la contribuzione richiesta"
Tutto qui Consigliere ed in provincia i partiti della sua maggioranza hanno rinviato il punto (potevano anche sospendere il Piano di Classifica approvato con delibera del Commissario o avevano potuto ottenere la vostra attenzione e si poteva cassare l'art.18 della L.R. 16/2010) perche' i suoi "avevano le macchine al parcheggio coperto" . Era una validissima giustificazione per lasciare in balia di Equitalia 4000 agricoltori e proprietari di piccoli appezzamenti di terreno che non sanno cosa debbona fare?????
È la Francia la vera minaccia all’euro. Ha poco da ridere Sarkosy. Il nuovo round della crisi finanziaria si concentra in Europa. È iniziato a maggio, con il programma di allentamento quantitativo varato dalla Fed nel settembre 2010, con cui ha acquistato 800 dei complessivi 1.360 miliardi di maggior debito federale del 2011.
Il debito americano arriva così al 100% del Pnl e salirà ancora, per toccare il 115% nel 2016. La politica di bilancio Usa non prevede correzioni: l’economia reale va sostenuta e le famiglie aiutate. L’allentamento quantitativo della Fed non è stato prorogato per via del timore di ulteriori aumenti dei prezzi delle commodity sui mercati internazionali, ma il tasso di sconto è stato tenuto fermo allo 0,25% ed è stato avviato il cosiddetto Twist, lo scambio tra titoli a breve con altri a lungo, al fine di mantenere basso il livello degli interessi anche su queste scadenze. Solo così possono ripartire gli investimenti produttivi.
Si è aperto così un vuoto di liquidità a livello globale, che ha penalizzato gli altri emittenti di debito pubblico: chi aveva risorse finanziarie disponibili grazie agli avanzi commerciali, come la Cina, è stato alla finestra. Il Giappone, che pure ha proseguito negli acquisti di titoli americani, ha dovuto contemporaneamente finanziare la ricostruzione dopo lo tsunami.
In Europa, le banche di Francia e Germania hanno proseguito la rinazionalizzazione dei crediti, iniziata a luglio 2010. A questo si aggiunga la sostanziale, anche se non formalmente dichiarata, chiusura del canale di finanziamento delle banche europee presso il sistema finanziario Usa: fino ad allora avevano preso il denaro negli Usa a un costo più basso rispetto a quello Bce.
Questa decisione, che sarebbe stata motivata dall’esigenza di evitare la trasmissione sistemica delle crisi, ha concentrato le tensioni nell’area dell’euro, causando anche la crisi del nostro governo. La crisi non l'hanno fatta Bersani e Di Pietro...l'hanno fatta le banche e la finanza che sono andate al governo (Monti, Passera, Profumo ecc.) e cercheranno di recuperare con le tasse sulle PMI e sulle famiglie (con l'aiuto della sinistra e dei Sindacati) i soldi che hanno perso nel gioco speculativo a cui hanno partecipato e che hanno perso e che hanno perpretrato, come cinicamente racconta il prof. Paolo Barnard - nel racconto su " Il piu' Grande Crimine " - YouTube - parte 1-2-3-4-5-6
E Di Pietro, Bersani e Casini che ci guadagnano.... pensano che gli italiani " piu' saranno poveri e piu' voteranno a sinistra!!! " Tutto qui!!
www.youtube.com/watch?v=DUu-tFS3CTg
@ Jordan
confermo tutto quanto detto e promesso...se ci sarà questo progetto e tutti faranno la loro parte la Provicnia dovra' sostenere lo sforzo di valorizzaione di una struttura che consenta a tutti gli sport di avere una struttura adeguata alle grandi occasioni e alla visibilità di una realtà territorile ricca come quella maceratese..compresa quindi la LUBE VOLLEY che sinora ha trainato questa immagine a livello nazionale e internazionale....
Piano scolastico provinciale: voto gravemente insufficiente per la Giunta Pettinari
Quello che la maggioranza di sinistra al Consiglio Prov.le di Macerata ha imposto a colpi di maggioranza e senza ascoltare le proposte dei moderati, ne' dei Sindaci di tutti gli schieramenti, è un piano scolastico largamente incompleto, lacunoso e visto che parliamo di scuola, con voto gravemente insufficiente. Con un bliz finale, il PD, con l’avallo dell’UDC, ha corretto con la penna rossa la delibera di Giunta, sconfessando l’assessore Lippi che aveva acquisito anche il parere della Conferenza delle autonomie, introducendo in modo estemporaneo cinque nuovi corsi di studio (Ottica a Matelica, Scienze applicate a San Ginesio, Produzione a Corridonia, Macerata e Civitanova) e se qualcosa puo' anche essere condivisibile questo ignora e mortifica completamente le proposte delle altre scuole che evidentemente non hanno avuto pari dignità ai loro occhi.
Dopo un anno di commissariamento, sarebbe servito al sistema scolastico maceratese, un vero piano di sviluppo ma, malgrado le continue sollecitazioni del PDL, iniziate fin dal mese di luglio scorso, la Giunta Pettinari si è mostrata sorda, cocciuta e insensibile ad ogni ragionevole richiamo, negando l’accogliemento di proposte di estremo valore per le famiglie e le imprese. Il risultato finale è un piano scolastico estremamente carente, che non tiene conto delle vocazioni territoriali e giustifica sovrapposizione di indirizzi di studio. Un piano che non considera l’istruzione superiore come un anello della filiera formativa che si sviluppa con gli ITS, le Università, la formazione professionale, l’apprendistato ed il lavoro. Un piano che non si coordina con il piano provinciale dei trasporti pubblici, non valuta la saturazione dell’utilizzo degli edifici scolastici, la rispondenza alle norme e l’agibilità delle aule, non sostiene l’offerta formativa nelle pluriclassi di montagna, non valuta la tendenza dei flussi della popolazione scolastica negli ambiti territoriali e nelle zone limitrofe ad altre province, non evidenzia le carenze degli spazi per la pratica sportiva. Ancor più grave è che non sono stati tenuti in cosiderazione gli studi e le necessità mostrate dalle associazioni di categoria e dalla Camere di Commercio riguardo alle professioni emergenti e introvabili, ne le indicazioni sul mercato del lavoro, provenienti dai tre centri Prov.li per l’impiego. Come se non bastasse, il piano non integra l’offerta delle scuole statali con quelle paritarie, mette in atto una penalizzazione, attraverso la riduzione delle autonomie scolastiche, ove sarebbe stato possibile intervenire diversamente come a Macerata e a San Severino, nega l’opportunità di aprire una sede del Liceo delle scienze motorie e blocca definitivamente ogni speranza di apertura del Liceo musicale di Recanati, dopo anni di dure battaglie. Le non scelte mettono a rischio di doppia futura razionalizzazione di alcune scuole lasciate con numeri sottosoglia come Appignano (460 studenti, quando il limite minimo stabilito dalla legge 111/2011 è di 1000). Viene ignorato il ruolo del Convitto Nazionale, con le centinaia di ragazzi che in esso studiano, trascurando un servizio sempre più utile a molte famigle. Come pure non vengono valorizzati i servizi offerti dai convitti dell’Agraria di Macerata e dell’Alberghiero di Cingoli; vengono valutate con superficialità e bocciate le richieste di sviluppo avanzate da diverse scuole, come ad esempio l’ITI di San Severino e il Professionale di Corridonia. Non viene sostenuto adeguatamente l’alberghiero di Cingoli con l'assoluta contrarietà a qualsiasi nuova apertura nelle Provincie limitrofe, ne rinnovata la richiesta di istituzione del Centro Provinciale per l’istruzione degli adulti. Tutta l’area montana e pedemontana viene lasciata nel limbo, non avendo il coraggio di sostenere quello che è ragionevole e possibile mantenere. Vengono pertanto fatte permanere in situazioni di criticità e senza risposte il Tecnico di Camerino, il Professionale di Sarnano, il Professionale di Matelica, l’IIS di San Ginesio, il Liceo artistico di Macerata, il Liceo classico di Macerata.
Insomma, un piano che non ha precise linee guida, ne obiettivi prefissati, un piano burocratico, ma che ha tutte le potenzialità per produrre i suoi danni futuri. Per questi motivi il PDL ha fortemente criticato la Giunta Pettinari, anche per la sua incapacità di mettersi in gioco nel voler sostenere la scuola maceratese nella costruzione di un vero piano dell’offerta formativa di livello provinciale, investendo risorse proprie a sostegno dell’autonomia scolastica. Tutte bocciate le proposte costruttive presentate del Pdl, tendenti a migliorare l’atto presentato: costituire una commissione di studio e approfondimento, aprire una sede del Liceo musicale, aprire una sede del Liceo delle scienze motorie, scongiurare la chiusura del Convitto Nazionale di Macerata, tutelare le scuole dall’apertura di indirizzi di studi nelle province limitrofe, chiedere alla Regione l’apertuta dell’Istituto Tecnico Superiore per il Turismo.
Il voto finale contrario del PDL è stato conseguente a quanto sopra esposto, ma la battaglia proseguirà ora in Consiglio Regionale.
Capogruppo Gruppo Consiliare PPE – Modello Macerata Franco Capponi
Capogruppo Gruppo Consiliare PDL – Partito Popolare Europeo Nazareno Agostini
Treia ha avuto e per fortuna ha ancora un profondo legame con i propri concittadini emigrati da decenni e ha fatto cose molto concrete. Tra il 1895 e il 1960 sono emigrati in Argentina piu' di 8000 cittadini Treiesi che hanno il grande merito anche di aver favorito la possibilità di sopravvivenza a queli che sono restati........Il flusso migratorio che dalla fine dell’ottocento in poi ha visto protagonista la nostra provincia, nasce fondamentalmente su basi economiche. Le Marche erano una regione estremamente povera, fatta di mezzadri, braccianti e pescatori, che prima hanno iniziato a spostarsi in piccoli gruppi verso il Lazio, la Toscana e l’Emilia Romagna, e poi hanno tentato il grande salto, alla ricerca di una Terra Promessa, verso l’Europa del Nord, gli Stati Uniti e il Sud America.
Era comunque l’Argentina la metà prediletta dai maceratesi, dove sul totale degli espatriati della provincia, giungevano in media il 50% delle persone, superando il 70% in alcuni comuni dell’alto maceratese, come Loro Piceno, Colmurano, Sant’Angelo in Pontano, Treia, San Severino, Cingoli, Ripe San Ginesio.
Nel corso del secolo appena trascorso i maceratesi sono andati per il mondo in cerca di fortuna, e a volte l’hanno persino trovata, riuscendo a distinguersi e diventando artisti affermati, scrittori, sportivi e industriali. Pensare comunque che questo sia un fenomeno del passato è sbagliato. Infatti, anche se con modalità diverse, sono molti gli italiani (nel nostro caso i maceratesi) che scelgono di fare un’esperienza di vita all’estero, che magari a volte diventa permanente.
Per questo l'amministrazione Provinciale che ho avuto l'onore di guidare ha creato e rafforzato le inziative di scambio culturale e di collegamento anche attraverso il sito www.maceratesinelmondo.it/storia-dellemigrazione-maceratese/
Allego ora un progetto felicemente realizzato dall'amministrazione di Treia e dalla Provincia di Macerata per il consolidamento dell'operatività dell'OSPEDALE ITALIANO di MONTE BUEY con la lettera che il Sindaco di Treia Luigi SantaLucia mi invio'..........Spett.le Presidente della Provincia di Macerata.
OGGETTO: Celebrazioni del Bicentenario dell’Indipendenza dell’America Latina
Celebrazione centenario Città di Monte Buey, gemellata con Treia.
In relazione al documento inviato dell’Assessore Provinciale alle attività produttive e ai rapporti con le città gemellate con l'Argentina Gagliardi Patrizio, datata 04/06/2010, si comunica che una delegazione di n.32 ns. cittadini ( molti parenti di emigrati proprio nella zona di Cordoba, Rosario e Santa Fe') si recherà, senza alcun costo a carico della collettività treiese e dell'Ente locale comunale, nella Città di Monte Buey (Repub. Argentina), gemellata con Treia, per celebrare il prossimo 22 ottobre il primo centenario della nascita di quella comunità.
La comunità di Monte Buey nella Provincia di Cordoba, conta circa 8000 abitanti, la maggioranza di questi sono di origine Italiana e la presenza di famiglie costituite da ex emigranti della nostra Provincia di Macerata e' larghissima.
Tale evento si colloca come consolidamento delle iniziative culturali e sociali iniziate con il gemellaggio e inoltre si pone all'interno delle celebrazioni relative all'anno dei festeggiamenti del bicentenario dell'Indipendenza dell'Argentina.
L'iniziativa di sostenere e rafforzare la rete socio-sanitaria della zona ove opera l'Ospedale Italiano di Monte Buey (eccelleza a presido medico-chirurgico di circa 200.000 cittadini) si inserisce anche all'interno dell'accordo siglato in data 7 febbraio 2006, presso il Ministero della Salute e dell’Ambiente argentino rappresentato dal Ministro Dott.D. Ginés Gonzàlez Garcìa e il Sottosegretario di Stato alla Salute italiano, Dott. Domenico Zinzi, attraverso un protocollo in materia di teleconsulto medico dell’Alleanza degli Ospedali Italiani nel Mondoche, in Argentina, vede la partecipazione degli ospedali italiani di Buenos Aires, di Cordoba, di La Plata, di Rosario, di Monte Buey e di Bahia Blanca in linea con 33 ospedali in Italia attraverso il Segretariato di Assistenza Tecnica dell’Alleanza e che si allega per opportuna conoscenza.
L'iniziativa di potenziamento delle attività di prevenzione e pronto soccorso dell'Ospedale Italiano di Monte Buey e' stata oggetto anche di un sostegno da parte della Regione Lombardia ed inserito in un importante progetto di Cooperazione allo sviuluppo ed ammesso a finanziamento con deliberazione Regione Lombardia n. 010789 del 16/12/2009.
In tale occasione l’amministrazione Comunale di Treia, con il contributo della Provincia di Macerata verserà un contributo di € 12.000 per l’acquisto di attrezzatura medica indispensabile a completare il nuovo pronto soccorso dell’Ospedale Italiano di Montebuey, come da strumentazione sotto elencata.
Si richiede quindi, in relazione alla Vs. del 04/06/10, l’elargizione del un contributo di € 6.000. Per tale importante occasione il Sindaco di Treia ( città gemellata con Monte Buey) porterà il saluto della terra cha ha visto partire, nei primi 60 anni del 20° secolo, circa 9500 dei suoi figli proprio verso la terra Argentina.
Proprio per questo il Comune di Treia chiede di poter avere a disposizione dalla Provincia del materiale fotografico, dei testi e pubblicazioni (Orbicolare, 57 Comuni, ecc.) ai fini di una promozione turistica e conoscitiva della nostra realtà e possibilmente gadget della nostra Provincia da poter consegnare in occasione degli incontri e nell’evento dei festeggiamenti del centenario.
Grati per l’attenzione che vorrete riservare alla presente ed in attesa di Vs. comunicazioni, distintamente salutiamo.
IL SINDACO
(Luigi Santalucia)
Volevo ricordare a tutti che le rotatorie sono state progettate in collaborazione dal Comune di Treia e dalla Provincia di Macerata finanziate dalla Giunta eletta nel Giugno 2009 ed ora in corso di completamento. Le rotatorie in Francia sono delle vere e proprie opere d'arte ad esempio e promuovono citta', eventi ed imprese. Questa era la fase 2 che avevamo iniziato a portare avanti...ma siamo stati fermati dagli amici magistrati per eccesso di lealtà alle Istituzioni. Spero che la città di Treia rivendichi la titolarità a gestire l'allestimento immediato delle stesse (3 perche' Chiesanuova e' ugualmente nuda) con il concorso di idee di validi architetti, paesaggisti ed artisti e la collaborazione delle imprese di questa belal realtà................(vedremo)
Anch'io vorrei intervenire sulle questioni inerenti il servizio Pet presso l’ospedale civile di Macerata e sul fatto che ancora non sia stato definito il futuro assetto azionario della società Acom con il subentro dela Regione Marche o dell'ASUR alle quote di maggioranza detenute dalla Provincia e in parte minore dai Comuni di Tolentino, Montecosaro ed UNICAM..
Pettinari sembra "Alice nel paese delle meraviglie" - forse non sa' che l'acquisizione dell'Acom e' fumo negli occhi per chi manovra la sanità marchigiana anche perche' dopo dovranno rinunciare alle forniture esterne e questo non piace molto agli ambienti anconocentrici. L'atto di indirizzo approvato Lunedi della scorsa settimana dalla Giunta Regionale, seppur sembra spianare la strada al rinnovo della convenzione tra ACOM ed ASUR - Area Vasta di Macerata - per la fornitura del radioisotopo alla PET dell'ospedale di Macerata ha ingannato oltre al consigliere Sciapichetti tutti noi in quanto questo si infrange sulle complesse procedure amministrative che contemplano la proroga del Servizio a fronte dell'emanazione del Bando di Gara e tutto questo presuppone una vera Delibera di Giunta e non solo una nota (vedremo Lunedi?). Sulle questioni inerenti l'acquisizione delle quote invece la Regione sta' facendo melina e il tutto a danno dell'ACOM e della Provincia di Macerata che ne e' il maggior azionista pubblico, in quanto l'azienda e' stata estromessa dalle gare svolte in questa Regione (sia Ancona che Pesaro hanno affidato il servizio ad altro operatore) e quindi anche l'operatività della nostra azienda e' stata minata da questo assurdo atteggaimento della Regione. La Provincia pero' ha una sua colpa ed e' quella di aver continuato a far scorrere ulteriore tempo rimanendo con le mani in mano (ecco perche' era giusto dare prima le deleghe) e vogliamo augurarci che cio' non sia propedeutico ad un deprezzamento dell'azienda allora concordemente valutata circa 3,3 milioni di Euro. Ricordo che le procedure e gli accordi erano gia' definiti al momento del fatidico commissariamento della Provincia e mi sembra che il ritardo sia ora colposo. Vorrei inoltre ricordare lo slogan elettorale del Presidente Pettinari che evocava una assoluta affinnità e affidabilità del connubio "Provincia di Macerata e Regione insieme" . Noi e molti non ci hanno creduto...penso che alla fine avremo ragione!!!
Gent.mo Avvocato Bommarito, ho letto con attenzione tutta la sua ricostruzione e se non tutto, molto di quello che descrive e' rintracciabile in pubblici atti ed e' comunque il riassunto più veritiero che un osservatore attento avrebbe redatto per dare un senso a quanto accaduto in questo inizio del terzo millennio Maceratese…."anche se forse tutto questo un senso non ce l'ha" come intonava una notissima canzone di Vasco.
Sono piu' volte intervenuto sull'argomento in passato e ho più di una volta espresso contrarietà alla realizzazione di grandi strutture di vendita proprio perche' queste non sottendono ad una seria programmazione, della viabilità in primis ma soprattutto delle modificazioni sociali e culturali che apportano e che debbono eventualmente essere compensate (Il centro storico che si svuota di servizi come lo rivitalizziamo e con quali risorse; le produzioni nazionali e locali che non entrano nella GDO come possiamo promuoverle per tenere alto l'appeal turistico ed enogastronomico del territorio; i cambiamenti culturali leagti al consumismo come incidono sulla qualità della via e cosi via molto altro ancora). Mi sono sgolato nel far rilevare che in questa Regione abbiamo una legge, la L.R. 27/2009 che regola la programmazione dello sviluppo di nuove strutture di vendita della Gdo ed anche delle aggregazioni di Medie strutture di vendita (e' il caso di Tolentino e Corridonia) attraverso la realizzazione di uno specifico allegato al PTC tenendo conto delle indicazione del regolamento regionale. Purtroppo questo regolamento deve uscire da piu’ di due anni e la Regione ancora non riesce ad emanarlo, forse perche prima debbono essere soddisfatti tutti gli interessi di coloro che pensano di continuare a realizzare qualcosa come a Corridonia…......... Qualcosa che un senso non ce l'ha per la comunità provinciale....ma forse ce l'ha solo per qualcuno!!
Il regolamento e' stato concordato con i sindacati di categoria e reca addirittura l’impossibilità di autorizzare quanto sta per essere autorizzato a Corridonia e cioe’ non un centro commerciale ma una struttura plurima di medie strutture di vendita coordinate. Insomma un impatto simile alle grandi strutture di vendita. Ma come detto il regolamento non c’e’ e tutti possono fare quel che vogliono e forse se qualcuno anche in questa Regione cominciasse ad indagare potrebbe avere delle belle sorprese. Non si puo' piu' pensare in termini comunali o di interessi di qualcuno ma comprensoriali e tenendo conto soprattutto degli effetti in ambito sovracomunale sia sulle altre attività commerciali insediate (medie e piccole strutture commerciali, soprattutto centri storici, che rischiano di essere pesantemente penalizzate) nonchè, fondamentale, attraverso una attenta valutazione dell’impatto dei volumi di traffico sulla rete viaria esistente, sull’accessibilità alle reti e sulle possibili alternative..
Ribadisco infine che la volontà della Provincia da noi governata dal giugno 2009 al giugno 2010 era quella di arrivare alla realizzazione dell’adeguamento del PTC nel piu’ breve tempo possibile sia per l’aspetto delle grandi strutture di vendita ma anche per moltissimi altri aspetti trascurati in questi anni (Pianificazione d’area vasta, piano territoriale delle aree da destinare allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, piani di recupero territoriali, rurali e molto altro ancora) e per dimostrare tutto cio’ il bilancio 2010 e il PEG contenevano le indicazioni per la costituzione dell’Ufficio di piano (PTC) e metter cosi mano ad una nuova programmazione dello sviluppo territoriale di questa provincia. Spero che la nuova amministrazione di sinistra mantenga questo impegno subito e non quando tutti i buoi saranno scappati dalla stalla.
Il momento che stiamo vivendo non consente più, a mio avviso a nessuno, di dare cattivo esempio ed e' quindi il momento di ragionare con ben chiari gli obiettivi che vogliamo raggiungere come società civile e non piu' come ristretto gruppo di interesse ed sempre piu' saggio oggi parlare di scelte da fare in modo bipartisan soprattutto per le grandi scelte (lo sono sicuramente le opere infrastrutturali) che normalmente debbono contare su tempi lunghi e non rischiare che il cambiare delle stagioni politiche ne blocchi l'esecuzione. Le scelte condivise sono spesso anche quelle che hanno maggior valenza strategica e restano valide nel tempo.
Ho detto in altro occasione che siamo d’accordo sul fatto che bisogna scegliere poche priorità e per Macerata – in un’ottica provinciale – noi ne vediamo soprattutto tre: la realizzazione o completamento della Mattei-Pieve-Valdichienti; la nuova uscita della Superstrada a San Claudio e il completamento dello snodo di Villa Potenza.
- Variante Mattei-Pieve e successivo allaccio alla superstarda Valdichienti in loc. Campogiano: Oggi l'amministrazione di Macerata annuncia che non potra’ essere realizzata per motivi economici ma senza dire che tale infrastruttura ha un’architettura istituzionale e finanziaria complessa che coinvolge anche finanziariamente lo Stato, la Regione Marche e la Provincia di Macerata. Infatti tale opera viene concepita a seguito degli eventi sismici del 1997 che colpirono la Regione Marche, fu siglata, ai sensi della legge 662 del 1996 e s.m.i., l’Intesa Istituzionale di Programma (IIP) tra il Governo e la Regione. Tale intesa – approvata dal CIPE il 21.04.1999 e sottoscritta il 07.05.1999 – risulta all’interno dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) per il Trasporto ferroviario sottoscritto il 19.11.1999 tra la Regione Marche, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Ferrovie dello Stato S.p.A.. Con deliberazione n. 394 del 08.08.2003 la Provincia di Macerata ha approvato lo schema di Accordo di Programma tra la Regione Marche, il Comune di Macerata e la Provincia stessa per la soppressione del passaggio a livello posto al km 30+294 e la realizzazione di una variante alla ex S.S. 77.
Successivamente con atti conseguenziali nel 1999 e’ stato approvato il 1° Accordo Integrativo comprende al codice ST03 l’intervento denominato Variante S.S. 77 tratto Pieve – Via Mattei, per un costo complessivo di € 4.788.615,60, così ripartito: € 708.615,60 a carico della delibera CIPE 70/1998; € 1.549.000,00 a carico della Provincia di Macerata; € 2.531.000,00 a carico del Comune di Macerata. Dopo 10 anni il Comune di Macerata, con deliberazione n. 44 del 02.03.2009 ha approvato (proprio prima delle elezioni), per un importo pari a € 11.000.000,00, il progetto preliminare dell’intervento sopra citato, ai fini dell’inclusione dello stesso nell’elenco annuale delle OO.PP. 2009 di cui al programma triennale OO.PP. 2009-2011, il quale a sua volta è stato approvato, unitamente al bilancio di competenza e a quello triennale 2009/2011, con l’atto consiliare n. 20/2009 e si è assunto l’impegno della copertura finanziaria del maggior costo del progetto di € 6.211.384,40. L’intervento oggetto del progetto preliminare approvato prevede la realizzazione di un tronco stradale di tipo extraurbano – ad unica carreggiata con due corsie – della lunghezza di circa 1.900 metri, che dalla strada di scorrimento Sud – Via Mattei, precisamente dalla attuale intersezione con Via Tucci, si collega alla ex Statale 77 “Val di Chienti”, precisamente al bivio della Pieve, il quale migliorerà, in quanto collegamento viario in variante alla S.S. 77, la capacità di smaltimento dei flussi veicolari sulla direttrice sud-ovest in direzione Sforzacosta, pur confermando Via Mattei quale principale asse di scorrimento del traffico di attraversamento trasversale. La realizzazione della variante alla S.S. 77 si delinea come adeguata soluzione al traffico gravitante nella zona anche in relazione al previsto intervento di soppressione del passaggio a livello di Via Roma al km 30+294 della linea ferroviaria Civitanova-Albacina e di realizzazione, in sostituzione, di un sottopasso, di competenza della RFI S.p.A.. Il Comune di Macerata, con atto consiliare n. 60 del 07.07.2009, ha disposto di approvare, ai soli fini dell’adozione della variante urbanistica al PRG per la reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio, il progetto preliminaredell’intervento finalizzato alla realizzazione della strada da via Mattei alla ex S.S. 77, presso il bivio della Pieve, nell’importo complessivo di € 11.000.000,00 e che le fonti relative alla copertura finanziaria, per un importo totale di € 11.000.000,00 a valere sulle seguenti risorse: 708.615,60 a carico della Regione (delibera CIPE 70/1998); €. 1.549.000,00 a carico della Provincia di Macerata (DGP 490 del 14.10.2003); Euro 8.742.384,40 a carico del Comune di Macerata.
Ho riportato tutti i dati perche’ tutti debbono sapere che il Comune di Macerata rinuncerebbe ad un’opera cofinanziata dallo Stato e dalla Provincia dopo aver addirittura redatto un progetto preliminare.
- Nuova uscita della Superstrada a San Claudio: Nel nostro programma di governo e’ l’opera piu’ urgente da realizzare nella Provincia di Macerata unitamente all’Uscita della Superstrada Val di Chienti a Civitanova. Oltre a risolvere definitivamente i nodi del traffico a Piediripa e su alcuni tratti e rotatorie della strada Maceratese (ex Statale 485 e Prov.le 63). Consentirebbe inoltre di valorizzare l’area produttiva di Valle Verde che, a parte le pregresse polemiche, ora deve avere la sua funzionalità e la sua valorizzazione sancita tra l’altro con un accordo di programma.
Il Comune di Macerata deve solo rispettare questo Accordo e la Provincia da me guidata aveva avviato l’iter progettuale (spero ormai sia completato il preliminare) e accantonato le risorse che hai ricordato ( 5,8 milioni di Euro).
- Completamento dello snodo viario di Villa Potenza: Il primo stralcio dell’opera dovrebbe essere gia’ ultimato da tempo ma pensiamo che la variante di Villa Potenza possa prima di Natale vedere la luce. Il completamento del primo stralcio dovrebbe liberare delle risorse a seguito dei consistenti ribassi d’asta e puo’ essere possibile a mio avviso completare la variate a segure che a Nord collegherà la rotatoria sulla 77 con la 361 (proveniente da Jesi-Montecasiano), la 362 da Appignano, la Sp 25 (Cingolana) e di nuovo la 361 verso Treia e San Severino. Macerata potrebbe fare da pungolo e stimolo per eventuali carenze finanziarie proprio ponendole a carico del soggetto privato che potra’ valorizzare – non nel modo eccessivamente speculativo che precedentemente aveva deciso di fare il Comune di Macerata (il basta ai Nuovi Centri Commerciali vale per tutti).
- Destinazione Centro Fiere di Villa Potenza: Lo spazio e’ unico e non puo’ essere sprecato. Sono d’accordo per la creazione di un polo ricreativo espositivo delle eccellenze della nostra Provincia (Artigianato, PMI, Agricoltura, Enogastronomia, Turismo, Centro ricreativo, Polo delle eccellenze, valorizzazione del Fiume Potenza, verde attrezzato, Museo archeologico Helvia Recina e Palazzetto dello Sport con centro di ricavo solo per garantirne la gestione nonchè spazi scambiatori per decongestionare la città di Macerata).
-E poi ricordiamoci del grandissimo valore del Centro Storico, dell'Università, delle Qualità della Città e le vocazioni al Turismo e alla Cultura.
Inoltre Macerata in ogni strategia dimentica sempre l’Università, questa resta pero’ la vera chiave di volta. Bisogna investire per valorizzarla, per sostenere la residenzialità dei giovani studenti, valorizzare l’accordo di programma con Il MIUR e l’Università di Camerino e le collaborazioni con il Centro Sud delle Marche (svilupperemo un’altra volta il concetto di macro-provincia Macerata Picena).
La ringrazio "Giuseppe" per la ricostruzione "Tristemente Genetitcamente modificata" che hai fatto sulla storia legata agli svincoli di Macerata e speriamo che ora nessuno svicoli ancora!!
Ps. chiedo scusa per gli errori e le omissioni..
* Franco Capponi, già presidente della Provincia, attualmente capogruppo in Consiglio provinciale del Ppe- Modello Macerata
Ringrazio l'Avvocato Giuseppe Bommarito per aver colto tutte le contraddizioni legate all’emissione di un tributo orami sconosciuto ai piu’ da oltre 10 anni. L’azione intrapresa nei giorni scorsi dal presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, per chiedere la sospensione dei ruoli esattoriali emessi dal Consorzio di Bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera rischia solo di fare grande confusione in quanto molti agricoltori hanno gia’ pagato e gli altri non sapendo cosa fare annaspano.
L’attenzione sull’argomento in Consiglio Regionale e’ stata portata dall’emendamento presentato dal PDL alla Legge di assestamento 2011 per eliminare l’art. 18 della Legge Regionale 16/2010 che ha consentito l’emissione del ruolo del Consorzio di Bonifica. Una proposta seria, netta e non solito politichese. Ma il centrosinistra – compreso l’UDC (lo stesso partito di Pettinari) e Dipietristi (che a Tolentino annunciano la chiusura dei Consorzi di Bonifica) hanno votato contro e quindi i ruoli ai 40.000 titolari di partita catastale resta. Bisognerà ricorrerre alle commissioni tributarie.
L’ODG approvato dal Consiglio Regionale non ha nessun valore ne' Legale ne' amministrativo ed e’ invece solo fumo negli occhi perche’ posticipare il pagamento di due mesi non cambia la sostanza e tra l’altro il pagamento entro il 31 Dicembre 2011 è già consentito oggi con il pagamento in unica soluzione del tributo.
Conclusione: tanta demagogia, idee confuse a sinistra e tanta disinformazione per non far trasparire chi effettivamente ha voluto il ripristino di questo Balzello: il Centrosinistra con buona pace dei Consiglieri dell’UDC in Consiglio regionale e il contrario di quanto affermato dall’On.le Di Pietro a Tolentino ieri sera. Questa sarebbe la buona politica che serve al Paese!!!! ma fatemi ridere!!!!!
Ringrazio Federconsumatori per aver colto tutte le contraddizioni legate all'emissione di un tribto orami sconosciuto ai piu' da oltre 10 anni. L’azione intrapresa nei giorni scorsi dal presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, per chiedere la sospensione dei ruoli esattoriali emessi dal Consorzio di Bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera rischia solo di fare grande confusione in quanto molti agricoltori hanno gia’ pagato e gli altri non sapendo cosa fare annaspano.
L’attenzione sull'argomento in Consiglio Regionale e’ stata portata dall’emendamento presentato dal PDL per eliminare l’art. 18 della Legge Regionale 16/2010 che ha consentito l’emissione del ruolo del Consorzio di Bonifica. Una proposta seria, netta e non solito politichese. Ma il centrosinistra – compreso l'UDC (lo stesso partito di Pettinari) e Dipietristi (che a Tolentino annunciano la chiusura dei Consorzi di Bonifica) hanno votato contro e quindi i ruoli ai 40.000 titolari di partita catastale resta. Bisognerà ricorrerre alle commissioni tributarie.
L’ODG approvato dal Consiglio Regionale e’ invece solo fumo negli occhi perche’ posticipare il pagamento di due mesi non cambia la sostanza e tra l’altro il pagamento entro il 31 Dicembre 2011 è già consentito oggi con il pagamento in unica soluzione del tributo.
Conclusione: tanta demagogia, idee confuse a sinistra e tanta disinformazione per non far trasparire chi effettivamente ha voluto il ripristino di questo Balzello: il Centrosinistra con buona pace dei Consiglieri dell’UDC in Consiglio regionale e il contrario di quanto affermato dall’On.le Di Pietro a Tolentino ieri sera. Questa sarebbe la buona politica che serve al Paese!!!! ma fatemi ridere!!!!!
Buona fortuna alla Federconcumatori allora!!!
L’azione intrapresa nei giorni scorsi dal presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, per chiedere la sospensione dei ruoli esattoriali emessi dal Consiglio di Bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera rischia solo di fare grande confusione in quanto molti agricoltori hanno gia' pagato e gli altri non sanno cosa fare.
L'attenzione in Consiglio Regionale e' stata portata dall'emendamento presentato dal PDL per eliminare l'art. 18 della Legge Regionale 16/2010 che ha consentito l'emissione del ruolo del Consorzio di Bonifica. Una proposta seria, netta e non solito politichese. Ma il centrosinistra - compreso UDC e Dipietristi hanno votato contro e quindi i ruoli restano per ora. Bisognerà ricorrerre alle commissioni tributarie.
L'ODG e' invece solo fumo negli occhi perche' posticipare il pagamento di due mesi non cambia la sostanza e tra l'altro il pagamento entro il 31 Dicembre 2011 è già consentito oggi con il pagamento in unica soluzione del tributo.
Conclusione: tanta demagogia, idee confuse e tanta disinformazione per non far trasparire chi effettivamente ha voluto il ripristino di questo Balzello: il Centrosinistra con buona pace dei Consiglieri dell'UDC in Consiglio regionale e il contrario di quanto affermato dall'On.le Di Pietro a Tolentino ieri sera. Questa sarebbe la buona politica che serve al Paese!!!! ma fatemi ridere!!!!!
@ gzibibbo in particolare e a Giuseppe per smentire le solite generalizzazioni puo' leggere quanto scritto sopra.
Come Lei avra' potuto leggere (se e' imprenditore sig. gzibibbo l'avra' letto di sicuro) oggi il Presidente della Provicnia dice che sisono sbloccati 7 milioni di Euro di pagamenti di opere pubbliche in corso grazie al Patto di stabuilità regionalizzato. Ebbene se Lei e' cosi cortese di andare a leggere quello che suggerivamo al Presidente Pettinari era in primo luogo questo e cioe' senza aumentare l'indebiatmento pubblico in generale ma regionalizzando il Patto e cioe' passando dal Patto di ogni singolo Ente ad un Patto complessivo di tutti gli Enti tenuti al Patto ci poteva stare chi aveva disponibilità di spesa e non riusciva a coprirla o riusciva facilmente a rinviarla (il Patto e' temparalmente delimitato oggi al 2014) poteva prestare tale capacità di spesa ad altri. Questo avevano fatto tante Regioni di Centrodestra e centrosinistra in Italia (una diecina per la precisione nel 2010) e cosi poteva fare anche la regione Marche. Il limite temporale fissato per esercitare tale opzione era il 31 ottobre 2011 e noi lo abbiamo fatto in extremis. Il Patto e' il contrario del continuare a fare debito pubblico, una norma ferragginosa si ma con uno scopo ben preciso ed introdotta inizialmente dal centrosinistra - pi rafforzato e modificato nel tempo - dato l'obiettivo di raggiungere il pareggio di Bilancio del settotre pubblico nel 2013 - come ci impone la UE. Ci sono altre possibilità pero' per gli Enti locali e vanno soprattutto oggi nella direzione di creare dei veri e propri fondi di garanzia che possono movimentare - con minore impegno di spesa pubblica - l'economia privata. Ci sono molti Istituti possibili, dal fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa per giovani coppie, al fondo per gli investimenti delle PMI attraverso sistemi di Controgaranzia alle attività dei Confidi (nel 2010 con circa 1,2 milioni di Euro di fondo la Provincia e riuscita a controgarantire circa 2700 imprese artigiane nelle loro esposizioni finanziarie verso le Banche per un valore di circa 120 milioni di Euro). Potrei continuare ad illustrarLe decine di interventi possibili senza ricorso all'indebitamento. Vorrei solo ricordarle che ci sono tante persone che all'amministrazione pubblica hanno dato tutto quello che potevano con serietà ed onestà e che non possono accettare illazioni da parte di chi usa un nomignolo per mascherare i propri fallimenti. Qualora vorrà manifestarsi in forma reale e non virtuale le garantisco che saro' onorato di poter controbattere alle sue osservazioni e discutere di tutto cio' che vorrà in modo correto che non sconfini comunque nel qualunquismo e nel superficialesimo.
Cordialissimo Commisario del Consorzio di Bonifica Avv.to Netti,
rispondo volentieri alla sua osservazione dato che ha cercato di insinuare contraddizione nel mio di agire e per questo - dato che della coerenza ne ho fatto stile di vita - le ricordo innanzi tutto che il Consorzio di Bonifica era un Ente democratcamente eletto e che per questo conosceva nella sua operatività il tatto che serve nei rapporti con 40.000 o giu' di lì ditte catastali - per lo piu' agricoltori - soprattutto di coinvolgimento morale e nella responsabilità della gestione di un bene primario come appunto il territorio. Come Lei ben sa' la politca cerca di monopolizzare tutto sotto il proprio dominio ed il centrosinistra - maestra di cio' in queesta Regione - non ha risparmiato neanche il Consorzio di Bonifica commissariandolo e disattivandolo per circa 10 anni.
Ora non mi dica che tutto cio' non e' quantomai paradossale riattivare l'operatività del Consorzio su un Piao di Classifica che prevede la manutenzione dei Fossi non classificati senza nessun coinvolgimento degli interessati e senza nessuna loro delega - se non quella improrpia introdotta nottetempo dalla maggoranza di centrosinistra - con l'art.18 della legge 16/2010.
Converrà con me quindi che il procedimento amministrativo del Consorzio di Bonifica si basa sulla approvazione del cosiddetto “PIANO di CLASSIFICA” da parte della Provincia di Macerata ( che nella mia breve gestione avevo invece bocciato) e basa la sua esecutività su un impalcato normativo molto complesso e confuso, gia' oggetto di mutevoli decisioni degli organi di giurisdizione e da ultimo modificato da una ulteriore variante normativa, inopinatamente introdotta proprio dalla Regione Marche nella Legge Regionale n. 16/2010 di assestamento di bilancio.
Prendo atto che la Provincia di Macerata ha ritenuto con la DGP n. 89/2011 Commissariale di poter approvare la Sezione del Piano di Classifica relativa al monitoraggio e manutenzione dei fossi di IV categoria e non classificati, ma la stessa individua delle prescrizioni che a nostro avviso non accendono la consecuzione giuridica e sempre a nostro avviso, non ridanno potesta' al Consorzio di Bonifica della reintrodurre fittizia del balzello tributario, soparttutto relativo quello ai fossi non classificati.
L'Ufficio prescrive infatti che:
a) tutti gli interventi inerenti gli aspetti di natura idraulica dovranno essere preventivamente autorizzati dal Settore IX – Patrimonio ed opere idrauliche della Provincia di Macerata;
b) ai fini del riparto della spesa, resti ferma la distinzione tra opere di competenza pubblica ed opere di competenza privata di cui all’art.2 del R.D. 215/1933, in quanto, come anche affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 326/1998 “la distinzione fra opere di bonifica di competenza pubblica (già statale), caratterizzate da una preminente finalizzazione agli interessi pubblici legati alla bonifica, e opere di competenza privata, in quanto di interesse particolare dei fondi inclusi nel comprensorio di bonifica” fa “parte senza dubbio dei principi fondamentali tuttora vigenti nella materia, non derogabili ad opera del legislatore regionale nell'esercizio della potestà legislativa concorrente” a nostro avviso fanno sussistere tutte le motivazioni per cui autorevoli Commissioni Tributarie e la Cassazione hanno gia' sentenziato.
A nostro avviso infatti la previsione contenuta nel Piano di Classifica relativa al monitoraggio e manutenzione dei fossi di IV categoria e non classificati, motivandola con il fatto che le opere individuate dal primo comma del citato art.1 rappresentano opere di bonifica di competenza privata (al pari di quelle di cui all’art.38 del R.D. 215/1933) che possono essere eseguite dal Consorzio di Bonifica solo nel caso in cui i proprietari omettano di eseguirle e previa autorizzazione della competente amministrazione. A tale riguardo, anche la L.R. 13/1985 prevede, all’art.26, che “L'esecuzione delle opere di competenza privata avviene secondo la disciplina, in quanto applicabile, del R.D. 13 dicembre 1933, n. 215, e successive modificazioni e integrazioni, sostituendosi agli organi statali la provincia. Qualora i proprietari non eseguano le opere e i lavori cui sono obbligati a norma della legislazione vigente, le province possono provvedere con le modalità di cui all'art. 4 della presente legge, in nome e per conto dei proprietari interessati.” Conseguentemente, tali opere, nelle sole ipotesi in cui i proprietari non provvedano, possono essere eseguite, in sostituzione, dai soggetti pubblici secondo le modalità previste dall’art.4 della L.R. 13/1985 che testualmente recita che “Le province provvedono alla progettazione, all'esecuzione, all'esercizio e alla manutenzione delle opere di bonifica mediante concessione ai consorzi di bonifica”;
Non riteniamo inoltre che il solo dispositivo contenuto nell'art. 18 della L.R. 16/2010 superi la valutazione che precedentemente la Provincia aveva espresso e cioe' che gli interventi di monitoraggio e di manutenzione dei fossi di IV categoria e di quelli non classificati, costituiscano opere di natura idraulica e non siano riconducibili alle opere di bonifica di natura né idraulica né irrigua. In merito a tale aspetto, dall’analisi dei contenuti del Piano si evince che le opere afferiscono principalmente alla manutenzione degli alvei dei corsi d’acqua per cui sembra potersi propendere per la natura idraulica pubblica delle stesse (specie per i Fossi di IV° Ordine). Inoltre come molte sentenze hanno osservato, essendo il Consorzio di Bonifica un concessionario pubblico di funzioni di difesa del suolo, le attività del consorzio vanno a vantaggio non solo dei proprietari di immobili, ma della generalità dei cittadini: di conseguenza, la tassa dovrebbe gravare sulla fiscalità generale dello Stato e degli Enti locali, tanto più che fino ad oggi non è stato procurato alcun beneficio specifico nei confronti dei singoli immobili. Altra ragione di illegittimità riguarda la misura del tributo, che prende in considerazione la rendita catastale dei fabbricati e dei terreni e non gli eventuali benefici diretti di una determinata area e sarebbe auspicabile un ritiro di tutte le cartelle senza gravare le aziende di ulteriori oneri per ricorsi alla Commissione Tributaria. E' inoltre contrario all'etica legislativa che un Ente commissariato da 6/7 anni e sostanzialmente senza funzioni, venga rifunzionalizzato proprio mentre e' allo studio la soppressione o il totale conferimento delle funzioni alle Provincie cosi come indicato nella PDL di riforma del Codice delle Autonomie Locali.
Contestiamo al Consorzio di Bonifica la legittimità ad introdurre un ipotetico tributo per la manutenzione dei fossi non classificati la cui responsabilità ricade sui confinanti, con motivazione ulteriormente rafforzata dal fatto che tutti gli agricoltori, proprio in merito alle operazioni di monitoraggio e manutenzione dei fossi non classificati, hanno gia' una precisa responsabilità (per i fossi non classificati, i fossi di scolo a confine, di capezzagna e fossi di natura agricola) e una obbligatorietà di manutenzione derivante dalle norme introdotte sulla condizionalità e gia' a carico degli agricoltori in cambio della garanzia di erogazione dei contributi PAC (La Politica Agricola Comunitaria ha introdotto tale principio nel 2003 ed e' oggi regolamentato dal decreto ministeriale n. 10346 del 13/05/2011 e precedentemente dal decreto n. 30125 del 22 dicembre 2009 MIPAF.
Contestiamo inoltre la legittimità della contribuzione richiesta , come lamentano e denunciano la generalità dei contribuenti , verificato anche il fatto:
1) che nei territori dove operano i Consorzi di bonifica i cittadini sono tenuti al pagamento di un contributo aggiuntivo alla normale imposizione fiscale, contrariamente a quanto avviene per i cittadini residenti in aree non oggetto degli interventi dei Consorzi, dove gli interventi di difesa idrogeologica sono finanziati solamente dalla fiscalità generale.
2)che questa situazione ha creato nel tempo e creerà una disparità di trattamento per molti cittadini, a cui è necessario porre rimedio con urgenza, nei limiti delle competenze regionali in materia;
3) che, gran parte della cittadinanza tenuta al pagamento del contributi al Consorzio di bonifica, denuncia l'assenza di qualsiasi tipo di beneficio dovuto all'opera del Consorzio;
4) che le ditte ctastali a cui sono stati richiesti i tributi in molti casi risulatano cessate, trasformate o addirittura con indirizzari vetusti in quanto contemplano titolari deceduti da anni.
A parte la risposta tecnica avvocato Netti, per cultura e per responsabilità, posso dirLe che tutto il percorso delle attività del Consorzio poteva essere anche riavviato ma dopo e solo dopo aver coinvolto tutti i soci (magari con incontri tecnici per specifici Bacini e per singoli Comuni o per Ambiti Fluviali in modo che il Consorzio potesse avere una delega, magari della semplice maggioranza) e dei soggetti tenuti al tributo e in quel caso poteva essere conferito volonatriamente al Consorzio le funzioni di manutenzione dei fossi minori e interpoderali con una delega specifica dato che invece oggi rimane - anche se il Consorzio eseguisse alcuni lavori - assoluatmente a loro carico - date le norme vincolanti contenuti nei decreti relativi alla " Condizionalità" che obbliga alla manutenzione di queste opere tutti i beneficiri della PAc ( circa il 95% della superficie coltivata oggi ne beneficia e si assunto tale obbligo). Le ricordo inoltre che il Consorzio poteva presentare in nome e per conto di un numero considerevole di agricoltori anche il fantomatico (in questa Provicnia ma non in quelle di Pesaro ed Ancona che ne hanno avuti finanziati 10 per oltre 40 milioni di euro) "accordo agroambientale d'area per la cura e la gestione delle aste fluviali" (Potenza, Chienti, Musone, ma anche per aste minori) della nostra Provincia.
Ecco spiegatoLe quindi la mia affermazione " La Regione, poi, ha un ulteriore responsabilità dato che sono stati disattivati i Consorzi di Bonifica che avevano la funzione di manutenzione e gestione della rete idrografica secondaria e da anni la gestione dei Consorzi è stata Commissariata espropriandola ai legittimi titolari quali erano gli agricoltori marchigiani”.
In un momento di grande stravolgimento delle certezze che lo Stato e il Pubblico in generale possa adempiere ancora a tante funzioni dato lo stato della finnza pubblica, non sono i commissariamenti e le Leggi non condivise i metodi che ci responsabizzazo. Credo che anche Lei condivida questa impostazione, data anche la sua nota estrazione culturale socialista e riformista, e cioe' che oggi e' il tempo della rsponsabilità e della certezza delel regole. Non possiamo continuare a non sapere quali regole valgono, modificare regole comportamentali con Leggi fatte al Buio e non condivise da tutti specialmente quando questo implica un esborso di tributi non secondario rispetto ai tanti balzelli esistenti. Avrei piacere comunque poter contribuire a scrivere regole condivise responsabili, partecipate dagli interessati, perche' solo cosi potremmo contribuire a ripristinare un corretto rapporto con il cittadino oramai stanco di essere continuamente vessato.
Nessuna novità ...era una iniziativa partita nel 2010 su iniziativa del Presidente e del consigliere Blarasin
Atto n° 276
Oggetto:
Progetti sperimentali di intervento per l'utilizzo di lavoratori in cassa integrazione e/o mobilità ex L. 468/97. Ampliamento orario di lavoro fino ad un massimo di n.5 ore settimanali per ciascun lavoratore in servizio presso la Provincia e i Tribunali di Macerata e Camerino.
Deliberazione della Giunta Provinciale
Riunitasi nella sala delle adunanze il giorno 17-06-10 - alle ore 12:20
Con l’intervento dei Signori:
CAPPONI FRANCO
Presidente
P
PETTINARI ANTONIO
Vice Presidente
P
AGOSTINI NAZARENO
Assessore
P
BLARASIN ANDREA
Assessore
A
BOTTACCHIARI GIORGIO
Assessore
P
GAGLIARDI PATRIZIO
Assessore
P
GIORGI GIORGIO
Assessore
A
LIVI SIMONE
Assessore
P
PEZZANESI GIUSEPPE
Assessore
P
VIGNATI MARIA GRAZIA
Assessore
P
MARIANI MILCO
Assessore
P
Pettinari ritiri o congeli la delibera "E' illegittima la tassa sui fossi" emessa dal Consorzio di Bonifica ma la Provincia ha dato il via libera e approvato il piano di Classifica.
Il Consorzio di Bonifica del Bacino del Musone, Chienti, Potenza, Asola e Nera non ha alcun diritto di imporre tasse di bonifica ai circa 40.000 Agricoltori e proprietari di fondi a vario titolo che hanno aziende o immobili nella Provincia di Macerata e parte in quella di Ancona. Questo sostengono Franco Capponi e Francesco Massi. Dalla loro, la giurisprudenza di cassazione, che si e' espressa gia' in tal senso, secondo la quale tasse del genere possono essere richieste solo in presenza di effettive migliorie e solo a coloro che di tali migliorie hanno usufruito. Due concetti per capire: la tassa è il tributo versato da un privato a un ente pubblico per un servizio erogato dietro una precisa domanda (ad esempio la tassa per la raccolta dei rifiuti, quella per l’occupazione del suolo pubblico). Si distingue dall’imposta per il fatto che quest’ultima è obbligatoria e non ha alcuna relazione con l’espletamento di un’attività o un servizio da parte dell’ente pubblico.
Il Consorzio di Bonifica ha inviato invece a 40.000 ditte catastali un tributo (senza alcun preavviso o comunicazione, nessuna consultazione e supponendo che la somma richiesta corrisponda a un servizio). Il tributo viene richiesto ai proprietari degli immobili di qualsiasi natura (terreno o fabbricato) che ricadano nel comprensorio di bonifica, ipotizzando che l’attività di bonifica svolte dal consorzio produca un beneficio alle aziende agricole. Il sottoscritto - afferma Capponi - in qualità di Presidente della Provincia di Macerata aveva gia' bocciato questa pretesa con la D.G.P. n. 237/2010 approvando la spesa consortile del Consorzio di Bonifica limitatamente alla parte afferente la gestione delle opere di natura irrigua (terreni irrigui serviti dal Lago di Castreccioni realizzato dal Consorzio) con esclusione della sezione relativa al “Monitoraggio e la manutenzione dei fossi di IV categoria e di quelli non classificati” (pag. 37 e ss. Piano di Classifica). L'art. 18 della Legge Regionale 16/2010 inopinatamente introdotto dal centrosinistra non supera la valutazione che precedentemente le Provincie avevano espresso e cioe' che gli interventi di monitoraggio e di manutenzione dei fossi di IV categoria e di quelli non classificati, costituiscano opere di natura idraulica e non siano riconducibili alle opere di bonifica di natura né idraulica né irrigua. In merito a tale aspetto, dall’analisi dei contenuti del Piano si evince che le opere afferiscono principalmente alla manutenzione degli alvei dei corsi d’acqua per cui sembra potersi propendere per la natura idraulica pubblica delle stesse.
Fatte queste premesse, la riflessione è d’obbligo. Trattandosi di un concessionario pubblico delle funzioni di difesa del suolo, le attività del consorzio vanno a vantaggio non solo dei proprietari di immobili, ma della generalità dei cittadini: di conseguenza, la tassa dovrebbe gravare su comuni e provincia, tanto più che fino ad oggi non è stato procurato alcun beneficio specifico nei confronti dei singoli immobili. Altra ragione di illegittimità riguarda la misura del tributo, che prende in considerazione la rendita catastale dei fabbricati e non gli eventuali benefici diretti di una determinata area e sarebbe auspicabile un ritiro di tutte le cartelle senza gravare le aziende di ulteriori oneri per ricorsi alla Commissione Tributaria.
Largo ai ricorsi allora a cui si stanno apprestando tutti gli agricoltori?? Speriamo di no dice Capponi: Pettinari potrebbe congelare in autotutela la delibera approvata dal Commissario Prefettizio che ha retto la Provincia per un anno e che ha dato avvio alla richiesta del tributo originariamente bloccata dalla Giunta da me guidata (con Pettinari assessore) con la D.G.P. 237/2010 e dare anche seguito alle sue affermazioni che il "Consorzio di Bonifica e' un' Ente inutile" affermazione palesemente in contrasto con quello che in Regione - rincara Massi - (dove l'UDC e' al Governo) con il codicillo dell'articolo 18 della Legge 16 del 2010 (norma introdotta impropriamente dentro una legge di Bilancio Regionale) ha inteso ridare vigore ad un Ente commissariato da 6/7 anni e reintrodotto la ipotetica possibilità di emettere ruoli esattoriali agli inermi agricoltori per servizi non svolti dai Consorzi di Bonifica oramai abolite con diverse sentenze da piu' di dieci anni. Molti agricoltori inoltre aggiungono invettive ricordando al Consorzio di non essersi mai visto in occasione delle recenti calamità e che la responsabilità per i fossi non classificati (capezzagne e fossi di scolo di confine e di natura agricola) sono gia' loro in quanto e' oggi obbligatoria la manutenzione con le norme introdotte sulla condizionalità e gia' a carico degli agricoltori per avere garantito il contributo PAC (Politica Agricola Comunitaria)
Proprio oggi i capigruppo Capponi e Agostini hanno presentato un ODG. per il prossimo consiglio provinciale e chiedono il ritiro della Delibera n. 89/2011 della Provincia e l'eliminazione dell'art. 18 della legge 16 della regione marche che ha riattivato la potesta' impositiva dei Consorzi di Bonifica.
@ Pettinari..................il suo intervento mi somiglia tanto a chi e' stato preso con il dito nel barattolo della marmellata...sono giorni che sapeva e solo ora che gli agricoltori si sono inca....... e' corso ai ripari.
Non prendiamo in giro pero' 40.000 aziende e sospendiamo subito la delibera Provinciale n.89/2011 di approvazione del Piano di Classifica proposta dal Commissario del Consorzio di Bonifica Avv.to Netti. Non e' stata adottata dalla giunta Pettinari va' bene ....ma sono li' da 5 mesi e non possono far finta di non aver saputo.........
Non necessita interrompere l'invio delle cartelle, come sostiene il Presidente, perche' le cartelle di pagamento del tributo sono gia' arrivate....occorre sospendere la Delibera in autotutela, comunicarlo al Consorzio di Bonifica e dire a tutti gli interessati di non pagare il tributo in quanto non dovuto.
Noi chiediamo inoltre che la Provincia avvii la raccolta delle cartelle e avvii una Class Action contro la Regione Marche che scelleratamente ha reintrodotto con l'articolo 18 della legge di Bilancio ( L.R. 16/2010) il balzello, ridando fiato ad un raffazzonato riavvio delle attività di tassazione di un settore gia' penalizzato da tante situazioni. Ci farebbe inoltre piacere conoscere le posizioni delle maggiori associazioni di categoria del settore agricolo contro tale iniziativa (apprezziamoo l'intervento di Confagricoltura e della CIA gia' attivatesi contro) e vedere una netta presa di distanza dalla possibilità che il “Consorzio di Bonifica venga riabilitato" e che finalmente la Regione intervenga con una legge chiara e netta di trasferimento alle Provincie delle relative funzioni. E' giusta la posizione del PDL che condanna l'atteggiamento "Bizantinistico" del Centrosinistra che guida la Regione Marche!! L'affermazione di dire oggi che l' Ente e' inutile o intervenire sulla stampa ( Pieroni della maggioranza che ha votato la Legge) contrasta palesemente con quello che invece ha fatto la Regione – come giustamente attacca Massi – (dove la stessa UDC e’ al Governo). Con il codicillo dell’articolo 18, approvato dal centrosinistra con la Legge di bilancio (Legge 16 del 2010) che lo ha introdotto impropriamente in una Legge che trattava tuttaltro, la legge di Bilancio Regionale, ha inteso ridare vigore ad un Ente commissariato da 6/7 anni, reintroducendo scientemente la ipotetica possibilità di emettere ruoli esattoriali agli inermi agricoltori per servizi non svolti dai Consorzi di Bonifica oramai aboliti con diverse sentenze da più di dieci anni. E' vero inoltre che la responsabilità per i fossi non classificati (capezzagne e fossi di scolo di confine e di natura agricola) sono gia’ degli agricoltori in quanto e’ oggi obbligatoria la loro manutenzione per le giuste norme introdotte con la condizionalità, gia’ a carico degli agricoltori in quanto implicito negli impegni assunti dalle aziende stesse con la richiesta del contributo relativo alla PAC (Politica Agricola Comunitaria).
@ a chi e' preoccupato..................... non ho nessuna intenzione di fare il Presidente del Cosmari…solamente in un momento in cui tutti giocano all’autodistruzione ho pensato di dare il mio gratuito contributo politico-amministrativo. I soloni e tutti coloro che oggi hanno questa responsabilità si sono guardati bene dall’intervenire (la storia della SMEA ha fatto venir meno il coraggio a molti !!!), altri hanno dato la solita pacca sulle spalle senza risolvere un bel nulla. I comuni e in modo particolare alcuni Sindaci dicono che la politica non deve intromettersi ma poi non sanno come venir fuori dalle stupidaggini che dicono ( se qualcuno me lo chiederà diro’ di chi parlo); la gestione ed il Piano dei rifiuti e’ Provinciale e come responsabile delle politiche di quella che oggi e’ opposizione in Provincia ha dato le proprie indicazione per cercare una soluzione ai problemi legati all’acquisizuione della Smea. Provincia isituzione invece e’ assente e il sindacato difende posizioni indifendibili. Ho partecipato al tavolo tecnico politico (con Broccolo segretario del PD e altri rappresentanti di partito per RAPPRESENTARE I MODERATI E IL CENTRODESTRA) …ho fatto solo questo, HO DATO IL MIO CONTRIBUTO ALLA SOLUZIONE e quello che ho proposto nel tavolo tecnico-politico e’ stato approvato all’unanimità (solo due astenuti)….E ALLORA forse le affermazioni che fate gratuitamente potete indirizzarle altrove…
Hanno lavorato in molti e per piu’ di trentanni per arrivare alla gestione unica provinciale DEL SISTEMA DEI RIFIUTI con la sola realtà maceratese in disaccordo su tutto e rimasta a speculare nell’ombra. Il risultato: noi siamo al 75% di raccolta differenziata, Macerata al 40…..tutti i Comuni serviti dal Cosmari spendono mediamente 1,25-1,40 Euro/mq per il servizio, Macerata sopra 1,90 …chi avra’ avuto ragione????
@ tutti................Vorrei rispondere un po' a tutti quelli che senza concoscere nulla della vicenda hanno scritto sul Blog un mare di stupidaggini e insulti nei miei confronti:
1) io un lavoro ce l'ho da sempre e sono orgoglioso di lavorare come ho sempre fatto anche quando ho avuto incarichi politico-amministrativi. Non preoccupatevi che rimarro' a fare il capo dell'opposizione in Provincia...tranquilli (o forse qualcuno desiderava il contrario??)
2) io sono intervenuto su questo blog sempre con il mio nome e la mia faccia...chi non deve nascondere il suo passato, come molti di quelli che intervengono, faccia lo stesso;
3) sono orgoglioso dei risultati avuti negli anni in cui mi sono occupato di amministrazione pubblica: Il Comune di Treia, l'avvio del Consorzio Obbligatorio Cosmari, la guida della Provincia di Macerata. Chi non conosce il mio lavoro o chi non ha combinato gran che' si astenga;
4) non ho nessuna intenzione di fare il Presidente del Cosmari...solamente in un momento in cui tutti giocano all'autodistruzione ho pensato di dare il mio gratuito contributo politico-amministrativo. I soloni e tutti coloro che oggi hanno questa responsabilità si sono guardati bene dall'intervenire (la storia della SMEA ha fatto venir meno il coraggio a molti !!!), altri hanno dato la solita pacca sulle spalle senza risolvere un bel nulla. I comuni e in modo particolare alcuni Sindaci dicono che la politica non deve intromettersi ma poi non sanno come venir fuori dalle stupidaggini che dicono ( se qualcuno me lo chiederà diro' di chi parlo); la gestione ed il Piano dei rifiuti e' Provinciale e come responsabile delle politiche di quella che oggi e' opposizione in Provincia ha dato le proprie indicazione per cercare una soluzione ai problemi legati all'acquisizuione della Smea. Provincia isituzione invece e' assente e il sindacato difende posizioni indifendibili. Ho partecipato al tavolo tecnico politico (con Broccolo segretario del PD e altri rappresentanti di partito PER RAPPRESENTARE I MODERATI E IL CENTRODESTRA) ...ho fatto solo questo, HO DATO IL MIO CONTRIBUTO ALLA SOLUZIONE e quello che ho proposto nel tavolo tecnico-politico e' stato approvato all'unanimità (solo due astenuti)....E ALLORA forse le affermazioni che fate gratuitamente potete indirizzarle altrove...
5) non ho scheletri nell'armadio ..come sembra invece per i molti che usano nomignoli....e vado fiero della mia autonomia, dei risultati ottenuti e della stima che mi riconoscono in molti... per questo proprio il Vs. lezzo non mi tange...
6) Hanno lavorato in molti e per piu' di trentanni per arrivare alla gestione unica provinciale DEL SISTEMA DEI RIFIUTI con la sola realtà maceratese in disaccordo su tutto e rimasta a speculare nell'ombra. Il risultato: noi siamo al 75% di raccolta differenziata, Macerata al 40.....tutti i Comuni serviti dal Cosmari spendono mediamente 1,25-1,40 Euro/mq per il servizio, Macerata sopra 1,90 ...chi avra' avuto ragione????
7) Per quanto riguarda la discarica ribadisco solo i fatti!! Questi sono i fatti……tutto tracciabile con atti e delibere. Appena insediata, la mia amministrazione, ha subito attivato un deciso confronto con tutti i comuni, il contrario della politica di minacce e proclami di silenziana memoria, mettendo attorno ad un tavolo i comuni sede di discariche (Cingoli, Treia, Camerino, Mogliano e San Severino) e il COSMARI proponendo un accordo per scongiurare future crisi ad ogni chiusura di sito. Non essendo stato raggiunto tale intesa il Cosmari ha proseguito senza intralci l’iter autorizzativo approvato dai Sindaci e cioe’ della realizzazione di una delle discariche previste dal piano, Cingoli per l’appunto, che ormai dovrebbe aver concluso il suo iter autorizzativo.
8) I tempi si sono allungati a causa dei ricorsi legittimi presentati dai cittadini e da Enti Locali e le responsabilità non sono addebitabili ad alcuno ( non lo devo spigare a chi sostiene tra l'altro il governo dei giudici) e, fortuna che, con grande lavoro diplomatico, per sopperire alla situazione lasciata da Silenzi, l’amministrazione Capponi nel settembre 2009 ha trovato un’intesa con la Provincia e il Comune di Fermo per un utilizzo temporaneo della discarica (di 6 mesi in 6 mesi) di quel comune. Capponi non presiede piu’ la Provincia dal 21 Giugno 2010 e se il Cosmari avesse avuto qualche altra soluzione poteva cambiare quando voleva. Certo questo ha comportato dei piccoli costi aggiuntivi ma si e' pasati dai 65 ai 75 Euro Tonnellata. Che mi dite allora oggi, dopo 2 anni che Capponi non c'e' piu' , che ne pagheremo 120 di Euro a tonnellata per andare ad ASCOLI.
Le riflessioni dell' Avvocato Pambianchi su C.M. sono una grande opportunità di confronto per chi vuole il bene di Macerata e mette allo scoperto chi invece cerca ancora di succhiarne la poca linfa che ne resta. Non sono ne' giovane ne vecchio e non penso che ci siano solo giovani intelligenti e capaci di fare miracoli ne vecchi rincoglioniti capaci solo di fare danni. Oggi l'esperienza potrebbe essere capace, in un momento di grandi cambiamenti e grande crisi per i nostri Stati UE a pensare di aumentare o addirittura mantenere il livello di Welfare e di spesa pubblica, di metterci al riparo (almeno spero) dal rischio dell'esplosione di differenze sociali riparametrando la ricchezza e la responsabilità. Sono d'accordo con chi dice che l'intervento (incompleto forse nell'affrontare tutti i problemi di una città anche capoluogo) dell' Avv.to Pambianchi sia una'efficacissima provocazione, atta a “stanare” – se così si può dire – il leprotto che finge di sonnecchiare nel bosco, in attesa del suo momento opportuno (che purtroppo credo non avrà presto prati verdi e rigogliosi su cui scorazzare).
Non voglio essere troppo prolisso e quindi vado per flash e approfondimenti:
a) e' saggio oggi parlare di scelte da fare in modo bipartizan soprattutto per le grande scelte e per le opere infrastrutturali che normalmente debbono contare su tempi lunghi....questo anche per le altre scelte strategiche;
b) sono d'accordo sul fatto che bisogna scegliere poche priorità e per Macerata in un'ottica Provinciale noi ne vediamo soprattutto tre: la realizzazione o completamento della Mattei-Pieve; la nuova uscita della Superstrada a San Claudio e il completamento dello snodo di Villa Potenza ed indico anche alcune soluzioni che chi avrebbe oggi il
dovere di prospettarle non le pensa neppure:
• Variante Mattei-Pieve: Il Sindaco di Macerata, senza aver consultato nessuno, annuncia proprio su C.M. che non potra' essere realizzata senza dire che tale infrastruttura ha un'architettura istituzionale e finanziaria complessa che coinvolge anche finanziariamente lo Stato, la Regione Marche e la Provincia di Macerata.
Infatti tale opera viene concepita a seguito degli eventi sismici del 1997 che colpirono la Regione Marche, fu siglata, ai sensi della legge 662 del 1996 e s.m.i., l’Intesa Istituzionale di Programma (IIP) tra il Governo e la Regione Marche. Tale intesa è stata approvata dal CIPE il 21.04.1999 e sottoscritta il 07.05.1999. Tale intesa risulta
all'interno dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) per il Trasporto ferroviario sottoscritto il 19.11.1999 tra la Regione Marche, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Ferrovie dello Stato S.p.A.
Con deliberazione n. 394 del 08.08.2003 la Provincia di Macerata ha approvato lo schema di Accordo di Programma tra la Regione Marche, il Comune di Macerata e la Provincia stessa per la soppressione del passaggio a livello posto al km 30+294 e la realizzazione di una variante alla ex S.S. 77.
Successivamente con atti conseguenziali nel 1999 e' stato approvato il 1° Accordo Integrativo comprende al codice ST03 l’intervento denominato Variante S.S. 77 tratto Pieve – Via Mattei, per un costo complessivo di € 4.788.615,60, così ripartito: € 708.615,60 a carico della delibera CIPE 70/1998; € 1.549.000,00 a carico della
Provincia di Macerata; € 2.531.000,00 a carico del Comune di Macerata. Dopo 10 anni il Comune di Macerata, con deliberazione n. 44 del 02.03.2009 ha approvato (proprio prima delle elezioni), per un importo pari a € 11.000.000,00, il progetto preliminare dell’intervento sopra citato, ai fini dell’inclusione dello stesso nell’elenco annuale delle OO.PP. 2009 di cui al programma triennale OO.PP. 2009-2011, il quale a sua volta è stato approvato, unitamente al bilancio di competenza e a quello triennale 2009/2011, con l’atto consiliare n. 20/2009 e si è assunto l’impegno della copertura finanziaria del maggior costo del progetto di € 6.211.384,40. L’intervento oggetto del progetto preliminare approvato prevede la realizzazione di un tronco stradale di tipo extraurbano - ad unica carreggiata con due corsie - della lunghezza di circa 1.900 metri, che dalla strada di scorrimento Sud - Via Mattei, precisamente dalla attuale intersezione con Via Tucci, si
collega alla ex Statale 77 “Val di Chienti”, precisamente al bivio della Pieve, il quale migliorerà, in quanto collegamento viario in variante alla S.S. 77, la capacità di smaltimento dei flussi veicolari sulla direttrice sud-ovest in direzione Sforzacosta, pur confermando Via Mattei quale principale asse di scorrimento del traffico di attraversamento trasversale. La realizzazione della variante alla S.S. 77 si delinea come adeguata soluzione al traffico gravitante nella zona anche in relazione al previsto intervento di soppressione del passaggio a livello di Via Roma al km 30+294 della linea ferroviaria Civitanova-Albacina e di realizzazione, in sostituzione, di un sottopasso, di
competenza della RFI S.p.A.. Il Comune di Macerata, con atto consiliare n. 60 del 07.07.2009, ha disposto di approvare, ai soli fini dell’adozione della variante urbanistica al PRG per la reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio, il progetto preliminare
dell’intervento finalizzato alla realizzazione della strada da via Mattei alla ex S.S. 77, presso il bivio della Pieve, nell’importo complessivo di € 11.000.000,00 e che le fonti relative alla copertura finanziaria, per un importo totale di € 11.000.000,00 a valere sulle seguenti risorse: 708.615,60 a carico della Regione (delibera CIPE 70/1998); €
1.549.000,00 a carico della Provincia di Macerata (DGP 490 del 14.10.2003); Euro 8.742.384,40 a carico del Comune di Macerata.
Ho riportato tutti i dati perche' tutti debbono sapere che il Comune di Macerata rinuncierebbe ad un'opera cofinanziata dallo Stato e dalla Provincia dopo aver addirittura redatto un progetto preliminare ma politicamente si puo' dire di piu'.
Non avendo la possibilità la Provincia di spendere su altre opere ed avendo sia la possibilità di rientrare tra gli Enti virtuosi dal 2013/2014 (esonerati dal Patto o quasi) sia quella di concorrere finanziariamente in modo piu' significativo si potrebbe tentare di rimodulare la spesa e coinvolgere anche la Regione Marche che a dire il vero e' stata sempre avara verso questa Provincia.
1. Nuova uscita della Superstrada a San Claudio: Nel nostro programma di governo e' l'opera piu' urgente da realizzare nella Provincia di Macerata unitamente all'Uscita della Superstrada Val di Chienti a Civitanova. Oltre a risolvere definitivamente i nodi del traffico a Piediripa e su alcuni tratti e rotatorie della strada
Maceratese (ex Statale 485 e Prov.le 63). Consentirebbe inoltre di valorizzare l'area produttiva di Valle Verde che, a parte le pregresse polemiche, ora deve avere la sua funzionalità e la sua valorizzazione sancita tra l'altro con un accordo di programma.
Il Comune di Macerata deve solo rispettare questo Accordo e la Provincia aveva iniziato con l'amministrazione da me guidata aveva avviato l'iter progettuale (spero ormai completato il preliminare).
2. Completamento dello snodo viario di Villa Potenza: Il primo stralcio
dell'opera dovrebbe essere gia' ultimato da tempo ma pensiamo che la variante di Villa Potenza possa prima di Natale vedere la luce. Il completamento del primo stralcio dovrebbe liberare delle risorse a seguito dei consistenti ribassi d'asta e puo' essere possibile a mio avviso completare la variate a segure che a Nord collegherà la
rotatoria sulla 77 con la 361 (proveniente da Jesi-Montecasiano), la 362 da Appignano, la Sp 25 (Cingolana) e di nuovo la 361 verso Treia e San Severino.
Macerata potrebbe fare da pungolo e stimolo per eventuali carenze finanziarie proprio ponendole a carico del soggetto privato che potra' valorizzare – non nel modo eccessivamente speculativo che precedentemente aveva deciso di fare il Comune di Macerata (il basta ai Nuovi Centri Commerciali vale per tutti).
3. Destinazione Centro Fiere di Villa Potenza: Lo spazio e poco e poi chiedo scusa a chi avra' il coraggio di leggere tutto. Lo spazio e' unico e non puo' essere sprecato. Sono d'accordo per la creazione di un polo ricreativo espositivo delle eccellenze della nostra Provincia (Artigianato, PMI, Agricoltura, Enogastronomia, Turismo, Centro ricreativo, Polo delle eccellenze, valorizzazione del Fiume Potenza.
Verde attrezzato, Museo archeologico Helvia Recina e Palazzetto dello Sport con centro di ricavo solo per garantirne la gestione nonche spazi scambiatori per decongestionare la città di Macerata).
4. Centro Storico, Università, Qualità della Città, Turismo, Cultura:
Qualcuno ha detto di Puntare sul turismo a 360°, con le vere, reali risorse esistenti del patrimonio culturale , tutto ancora da SAPER sfruttare a Macerata. E' vero e le cinque parole debbono essere riempite. Va' bene quindi la provocazione sul chiudere la lirica se serve a cambiare tutta la scena (o produzione o ospitalità / no alla forma di gestione consociativo-politica si alla Fondazione aperta ai privati / si alla gestione global dello spazio sferisterio per ricavarne nuove occasioni di entrata / si, riuscire ad ottenere visibilità certa dei suoi bilanci dettagliati, sui quali vige invece incontrastato il più fumoso silenzio / si ad un rigido taglio delle spese aspetti non strettamente legati all’opera lirica ma fare opere “di cassetta” con compagnie di altissimo livello che assicurino a Macerata il pubblico dei veri amanti dell’opera e creino le condizioni di abbinamento con specifici pacchetti Turistici). La proposta di Andrea di una connessa stagione lirica all’insegna dei giovani emergenti (sullo stile di musicultura) potrebbe farci diventare una vera palestra per giovani interpreti in un prestigioso teatro e un investimento per la specializzazione e il successo di giovani che possono poi qui restare.
Inoltre Macerata in ogni strategia dimentica sempre l'Università, questa resta pero' la vera chiave di volta. Bisogna investire per valorizzarla, per sostenere la residenzialità dei giovani studenti, valorizzare l'accordo di programma con Il MIUR e l'Università di Camerino e le collaborazioni nel Centro Sud delle Marche (svilupperemo un'altra volta il concetto di macro-provincia Macerata Picena)
5. Palas: Il deliberato ampliamento del Palas di Fontescodella e' una soluzione momentanea ma buona. Ai problemi di bilancio si puo' rispondere come ha fatto nei giorni scorsi il Consigliere Marco Guzzini (un giovane Consigliere che vedo impegnato e illuminato da uno spirito di buon senso) con l'impegno dell’amministrazione a prendere in considerazione la proposta di concedere una gestione a lungo termine dell’ impianto innalzando senza sforzi disumani per il Bilancio e in leggerezza per il rispetto del Patto di stabilità il contributo annuale e coprendo così i costi dell’intervento da realizzare. La Lube potrebbe ,in questo modo ,ammortizzare negli anni la cifra necessaria per i lavori.
Grande squadra..fatta di campioni per vincere tutto!!!
Crediamoci anche noi..tifosi..amici...aziende sponsor e amministratori locali perché questa e' una grande occasione di visibilita' per il territorio!!
Carissimo Germano condivido l'analisi ed apprezzo la generosità e la visione di un imprenditore vero, un condottiero dello sviluppo del nostro territorio, pragmatico e attento agli scenari globali.
" E' vero che sta' crescendo nell'opinione pubblica responsabile ed ora grazie a Dio anche nella maggioranza di governo il fronte a favore di una nuova manovra con l'obiettivo preciso di far scendere di un 25% il livello del debito pubblico attraverso, appunto, previdenza (ma con forte attenzione a non bloccare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro), patrimoniale, condono e io aggiungerei dismissione del Patrimonio Pubblico inutilizzato, sottoutilizzato e le possibili privatizzazioni. E' assolutamente un atteggiamento responsabile, ora che e' stata approvata una manovra di salvataggio che sostanzialmente gia' colpisce chi piu' ha, presentare un nuovo pacchetto per abbattere il debito anche in risposta ai nuovi record dello spread sui Bund e ai tassi di interesse record dei Btp a cinque anni volati al 5,6% nell'asta di ieri.
Un coordinamento e una riflessione attenta di tute le forze sociali e prodottivedi fronte a tutto questo potrebbero generare una riduzione del debito di 400-450 miliardi sino a ridurre il debito al 90% sul Pil attraverso una patrimoniale, un condono, la riforma delle pensioni e la vendita del patrimonio immobiliare da fare «in un patto con le opposizioni». La riduzione dei costi sul debito potrebbero generare risorse libere per la crescita, la ricerca, l'innovazione e lo sviluppo di politiche per la riduzione degli oneri fiscali e sociali sui lavoratori (aumentare lo stipendio dei dipendenti del 20% cosi diventa possibile) e favorire l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Noi abbiamo anche suggerito come e dove andare a razionalizzare e a dismettere e riassumo alcune idee aggiuntive rispetto alle Tue proposte":
o la dismissione del patrimonio ERAP (Edilizia Residenziale Pubblica) che ha perso la propria funzione sociale con cessione agevolata agli attuali inquilini nelle forme le Regioni potranno prevedere;
o la cessione dei beni immobili disponibili di proprietà degli Enti (Comuni e Provincie) alla Cassa Depositi e Prestiti in cambio della riduzione della loro esposizione finanziaria, funzionale alla riduzione dell’indebitamento pubblico;
o riduzione dei costi della politica in ogni dove ( Revisione ruolo delle Camere Commercio, Abolizione AATTOO Idrico, Rifiuti, Gas, dismissione delle Società pubbliche e ridimensionamento degli emolumenti e numero componenti CDA per le poche che residueranno) ;
o Riduzione del 50 % del n° dei Parlamentari (eletti pero’ direttamente dal popolo);
o Riduzione del n° dei Consiglieri e dei componenti delle Giunte Comunali, Provinciali (sino a che esisteranno) e Regionali e contestuale riduzione (almeno – 40%) delle indennità compresi parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e comunali.
La proposta dovrebbe contenere pero' anche delle riserve specifiche e precisamente
• No riduzione spese sanita’ ma riorganizzazione ed esclusione della gestione politica della stessa ( i dirigenti amministrativi e medici – primari – non potranno essere nominati dai partiti attraverso i Presidenti e gli Assessori delle Regioni come oggi);
• No riduzione spesa sociale ma riforma ISEE e controlli sulle dichiarazioni mendaci,
• si al Ticket con esenzione per i redditi minori di tre pensioni minime con una franchigia per un congruo numero di esami, a scopo prevenzione, esente per tutti o per malattie croniche;
• No ai tagli ai costi dell’istruzione ma accentuazione del merito e qualità di tutti i sistemi di istruzione ma prioritariamente dei sistemi Universitari (riorganizzazione Università, organizzazione manageriale della gestione economica, riqualificazione della formazione e della ricerca, ecc.).
Gentilissimi lettori di Cronache Maceratesi………….In tema di riordino degli Enti Locali la nostra posizione e' la linea del Centrodestra Maceratese e per i piccoli comuni diciamo che sono migliori le unioni che la loro soppressione. Questo sì, riduce drasticamente i costi della Politica e rafforza l'efficenza e l'economicità dei servizi.
Ci sono altre riforme da fare..e la nostra Regione e' assurdamente in ritardo (nella soppressione delle Comunità Montane o loro riorganizzazione in nuove forme di associazione tra Enti Locali) e in questo articolo ne indichiamo altre. Alcune gia' inviate al partito Nazionale ed altre proposte con le iniziative Legislative in Regione (in quanto ne ha la competenza)...ma qui la maggioranza di Centrosinistra e' latitante. Ci sembra inoltre una vera e propria baraonda la posizione delle opposizioni Nazionale..........PD, UDC, Di Pietristi, SEL, ecc ...dove sono le vostre proposte coordinate??
Certamente questi sono giorni caldi in Italia, in tutti i sensi: per le gravi problematiche da affrontare nel Paese legate ai nodi dell'Economia, alla necessità di ridurre la spesa pubblica e alle necessarie riforme e manovre correttive da mettere subito in campo e per le fose condizioni meteorologiche di questi giorni che non aiutano probabilmente a rendere chiari tutti i percorsi.
In un Paese dove tutti parlano e succede sempre poco, dove la logica del rinvio prevale e il concetto di “partecipazione democratica” alle scelte sembrano essere parole vuote, due novita' ci autorizzano ad osare proposte, anche a chi come noi operano sul territorio, ed sono normalmente inascoltati.
Per questo noi presidenti dei gruppi consiliari di opposizione in Consiglio Provinciale del PPE – Modello Macerata e del gruppo PDL- PPE approfittiamo del dibattito in corso, anche perche' stimolati dall'apertura del governo al confronto sulle misure economico-strutturali piu' giuste da mettere in campo, e coincidente, per la prima volta, con la disponibilità dell'opposizione a voler collaborare in un momento in cui si gioca il destino del nostro Paese.
Sottolineamo che il fatto piu' importante accaduto in questi giorni e' stato senza dubbio l'accensione della miccia della responsabilità fatta dal Presidente della Repubblica Napolitano che intervenendo simbolicamente ma significativamente al Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini ha richiamato in sostanza tutti ad abbandonare interessi di parte per fare le riforme che servono e poter garantire un futuro di crescita, di buona occupazione per i nostri giovani e di rilancio di una politica economica in senso europeista che responsabilizzi sempre piu' le parti (giusta l'introduzione in Costituzione dell'obbligo del pareggio di bilancio) e non consenta piu' a nessuna forza politica di fare speculazione politica puntando sull'aumento del debito.
I temi in campo sono molti ma noi ci vorremmo soffermare soprattutto sull'aspetto della prevista riorganizzazione ( la proposta di legge parla di soppressione) dei piccoli Comuni, ed inoltre delle Provincie e in modo poco comprensibile di riorganizzazione degli Enti intermedi tra Regione ed Enti locali.
La nostra esperienza ci porta a dire che, come individuava anche la L. 142/90, e' troppo semplicistico e deleterio parlare di cancellazione dei 17 Comuni in Provincia di Macerata e similarmente per in resto d'Italia. Questi sono i nostri Comuni in procinto di sparire: (Muccia 930 abitanti; Gualdo 906; Pievebovigliana 877; Ripe San Ginesio 872; Monte San Martino 783; Gagliole 647; Camporotondo di Fiastrone 598; Fiastra 577; Cessapalombo 533; Sefro 446; Ussita436; Castelsantangelo sul Nera318; Poggio San Vicino314; Fiordimonte214; Bolognola164; Monte Cavallo155; Acquacanina).
Non si puo' contrabbandare tutto questo come taglio virtuoso ai costi della politica ed alla casta. Gli amministratori di questi Comuni, con distinti ruoli di consiglieri comunali che percepiscono 17 euro lorde a seduta per 2-4 consigli all'anno e di assessori (normalmente 2) che nei comuni sotto i mille abitanti percepiscono un'indennità di 130 euro lorde al mese non incidono minimamente sui costi della cosiddetta politica.
Come apparso su tante note stampa in questo mese ci si e' resi conto che in altri Stati Europei il numero dei Comuni sia ancora piu' consistente che in Italia (circa 8.092); In Austria sono circa 2.300; in Germania 12.100; in Francia 36.680; in Svizzera 2.596; e in Spagna piu' di 8.100.
I Comuni italiani inoltre sono l’unica parte della pubblica amministrazione che in questi anni ha contribuito a ridurre il debito pubblico. E' assolutamente vero inoltre che i consiglieri, gli assessori e i sindaci dei piccoli comuni, con quelle indennità, senza rimborsi spese, sono in realtà dei volontari della partecipazione democratica e dell'impegno civile e sociale di questo Paese. Il loro ufficio spesso è la piazza, se si ammala l'autista degli scuolabus si mettono loro alla guida degli automezzi, fanno le guide turistiche e sono loro che risolvono molti dei problemi che non hanno soluzioni codificate con le migliaia di Leggi dello Stato.
Quelle della manovra sono misure che non producono risparmi e tra l'altro ledono il completamento dei positivi processi di gestione associata dei servizi gia' avviata.
Inoltre il solo accorpamento dei piccolissimi Comuni non risolve la necessità che abbiamo di coinvolgere per discreti livelli di organizzazione dei servizi anche dei comuni medi e medio piccoli (va infatti sottolineato che sono piccoli anche i comuni sotto ai 10.000 abitanti e i numeri ci dicono che in questa provincia sono ben 40 i comuni con meno di 5000 abitanti) che hanno bisogno di associare i servizi per renderli economicamente sostenibili).
E' interesse di noi tutti farle vivere dignitosamente queste, non solo per gli amministratori di questi piccoli comuni ma perche' dalla loro sopravvivenza dipende la vita delle piccole comunità e dell'intero nostro Paese.
‘E’ evidente –che il tema non sta nel numero in sé, ma in come e’ organizzato e funziona l’intero sistema istituzionale, centrale e locale di un Paese. Ed e’ esattamente di questo che dovremmo discutere a livello regionale. Le Marche sono fortemente in ritardo nel superamento o consolidamento dei modelli gestionali alternativi alle Comunità Montane. Anzi , il continuo rinvio della riorganizzazione e della definizione di modelli ottimale di gestione dei servizi oggi danno ragione ad un'opinione pubblica deviata da tanti oratori e politicanti disinformati. Tutti siamo pronti a ragionare di norme che portino ad un serio processo di riordino istituzionale-territoriale del nostro Paese, evitando duplicazioni e sovrapposizioni nell’esercizio delle funzioni, semplificando la rete delle istituzioni locali, garantendo alle comunita’ locali l’adeguatezza dei teritori Comunali associati nel gestire le funzioni fondamentali, attraverso l'obbligatorietà delle
Unioni di Comuni ed anche processi volontari ed incentivati di fusione, laddove cio’ sia piu’ utile e valido per quei territori.
Questo Paese ha bisogno di fare risparmi ed efficienza ma ha anche la necessita’ di presidiare e governare territori spesso vasti e complessi, quanto scarsamente abitati e serviti, come avviene nei i territori di montagna, nei quali il processo di riforma e di semplificazione deve ulteriormente procedere al fine di giungere ad un modello piu’ moderno e forte di governance nel quale al Comune associato spettano tutte le attribuzioni connesse alla migliore amministrazione del territorio.
Molte altre considerazioni invece debbono esser fatte in ottica di riforma e possiamo solo accennarne alcune:
• il superamento e la trasformazione della figura dei segretari comunali;
• la dismissione del patrimonio ERAP (Edilizia Residenziale Pubblica) che ha perso la propria funzione sociale con cessione agevolata agli attuali inquilini nelle forme le Regioni potranno prevedere;
• la cessione dei beni immobili disponibili di proprietà degli Enti (Comuni e Provincie) alla Cassa Depositi e Prestiti in cambio della riduzione della loro esposizione finanziaria, funzionale alla riduzione dell'indebitamento pubblico;
• riduzione dei costi della politica in ogni dove ( Revisione ruolo delle Camere Commercio, Abolizione AATTOO Idrico, Rifiuti, Gas, dismissione delle Società pubbliche e ridimensionamento degli emolumenti e numero componenti CDA) ;
• Riduzione del 50 % del n° dei Parlamentari (eletti pero' direttamente dal popolo);
• Riduzione del n° dei Consiglieri e dei componenti delle Giunte Comunali, Provinciali (sino a che esisteranno) e Regionali e contestuale riduzione (almeno - 40%) delle indennità compresi parlamentari, consiglieri regionali, provinciali e comunali.
• No riduzione spese sanita' ma riorganizzazione ed esclusione della gestione politica della stessa ( i dirigenti amministrativi e medici - primari - non potranno essere nominati dai partiti attraverso i Presidenti e gli Assessori delle Regioni come oggi);
• No riduzione spesa sociale ma riforma ISEE e controlli sulle dichiarazioni mendaci,
• si al Ticket con esenzione per i redditi minori di tre pensioni minime con una franchigia per un congruo numero di esami, a scopo prevenzione, esente per tutti o per malattie croniche;
• No ai tagli ai costi dell'istruzione ma accentuazione del merito e qualità di tutti i sistemi di istruzione ma prioritariamente dei sistemi Universitari (riorganizzazione Università, organizzazione manageriale della gestione economica, riqualificazione della formazione e della ricerca, ecc.);
I nostri suggerimenti sono stati inoltrati, attraverso gli organi di Partito (Coordinatori Lattanzi e Pistarelli del PDL Provinciale), ai responsabili nazionali e crediamo che possano contribuire a migliorare e rendere piu' reale questa parte della manovra.
Franco Capponi (ex Sindaco di Treia ed ex Presidente della Provincia)
Capogruppo PPE - Modello Macerata e portavoce del Centrodestra in Provincia
Nazareno Agostini (ex Sindaco di Montelupone ed ex Assessore Provinciale)
Capogruppo gruppo PDL - PPE
La realizzazione di grandi strutture di vendita è regolata da leggi specifiche. Infatti la L.R. 27/2009 affida la programmazione dello sviluppo di nuove strutture di vendita della GDO ed anche delle aggregazioni di Medie strutture di vendita come in questo caso alla Provincia attraverso la realizzazione di uno specifico allegato al PTC tenendo conto delle indicazione del regolamento regionale.
Purtroppo questo regolamento deve uscire da piu' di due anni e la Regione ancora non riesce ad emanarlo, forse perche prima debbono essere soddisfatti tutti gli interessi in corso.
Infatti la bozza di regolamento, concordato con i sindacati, su cui il PDL concorda, reca addirittura l'impossibilità di realizzare quanto sta' per essere autorizzato a Corridonia e cioe' non un centro commerciale ma una struttura plurima di medie strutture di vendita coordinate. Insomma un impatto simile alle grandi strutture di vendita.
Ma come detto il regolamento non c'e' e tutti possono fare quel che vogliono.
Entro due anni dall’approvazione di questo regolamento la Provincia (che poteva averlo fatto anche in precedenza vi era il PTC che lo prevedeva ma l'amministrazione Silenzi se n'e' guardato bene di non farlo!!) approva la pianificazione di questi ” grandi centri commerciali” non ragionando più in termini comunali ma comprensoriali e tenendo conto soprattutto degli effetti in ambito sovracomunale sia sulle altre attività commerciali insediate (medie e piccole strutture commerciali, soprattutto centri storici, che rischiano di essere pesantemente penalizzate) nonchè, fondamentale, attraverso una attenta valutazione dell’impatto dei volumi di traffico sulla rete viaria esistente, sull’accessibilità alle reti e sulle possibili alternative.
E’ falso quanto affermato dal Sindaco che sia stato approvato un centro commerciale a Macerata (lottizzazione Simonetti) e Valleverde non e' un Centro Commerciale, perche ciò non sarebbe legalmente possibile come non lo è per Corridonia.
L’amministrazione Comunale di Macerata ha chiesto solo di poter concedere una diversa volumetria per le destinazioni OGGI possibili ( non per grandi strutture di vendita) con l’impegno a destinare risorse ( 2 Milioni di Euro subito e altre risorse in futuro) per favorire la realizzazione della nuova uscita della Superstrada Valdichienti a San Claudio, il collegamento al Citiper, a Valleverde e alla viabilità maceratese della Carrareccia dopo il disimpegno dall'accordo del 2004 proprio da parte del Comune di Corridonia.
Ribadisco infine che la volontà della Provincia da noi governata dal giugno 2009 al giugno 2010 era quella di arrivare alla realizzazione dell’adeguamento del PTC nel piu' breve tempo possibile sia per l’aspetto delle grandi strutture di vendita ma anche per moltissimi altri aspetti trascurati in questi anni (Pianificazione d’area vasta, piano territoriale delle aree da destinare allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, piani di recupero territoriali, rurali e molto altro ancora) e per dimostrare tutto cio’ il bilancio 2010 e il PEG contenevano le indicazioni per la costituzione dell’Ufficio di piano (PTC) e metter cosi mano ad una nuova programmazione dello sviluppo territoriale di questa provincia. Spero che la nuova amministrazione di sinistra mantenga questo impegno subito e non quando tutti i buoi saranno scappati dalla stalla.
Resta comunque una sola verità, ribadita nelle linee di mandato della allora maggioranza e ribadito nel programma 20011/2016 dei moderati di impedire l'ulteriore sviluppo delle grandi strutture di vendita o delle finte aggregazioni di medie strutture a tutto vantaggio del nostro sistema insediativo composto da una moltitudine di centri storici e di nuclei che hanno bisogno di servizi di vicinato e di medie strutture commerciali viciniore per non creare ulteriori problemi al congestionamento della carente viabilità e contraddizione al tipo di sviluppo “di Qualità e valorizzazione di tutti gli insediamenti esistenti e soprattutto dei nostri meravigliosi Centri storici che in realtà come quella di Corridonia hanno bisogno di politiche specifiche e non di alquanto anacronistiche guerre di campanile.
Ma penso che Corridonia andra' verso linee di sviluppo incompatibili con queste nuove tendenze (qualità, sostenibilità, difesa piccole attività commerciali e artigianali), basta solo pensare all'insediamento di un nuovo McDonald's e come nel passato si continuerà a devastare il nostro modello di sviluppo dato anche il fatto che l'attuale Vicesindaco (assessore ombra all'Urbanistica di Corridonia che ha fortemente voluto tale opera) e' anche Presidente del Consiglio Provinciale della nuova amministrazione Pettinari (che era contrario come me all'insediamento commerciale ma che ora si dovrà adeguare).
Come sempre vengono smentite le affermazioni di Silenzi il quale cercava di scaricare le responsabilità proprio sugli Enti Locali che partecipano al capitale sociale di ACOM. E' la Regione che da mesi fa' attendere la sua volonta' mettendo in pericolo la possibilità degli obbligati alla dismissione (Provincia e Comuni) di valorizzare adeguatamente le loro quote. Annuncio una prossima conferenz astampa sull'argomento da parte del PDL provinciale e dei Consiglieri regionali del PDL.
Vedo che il Sindaco di Corridonia insiste e certamente non mi faccio intimidire da una signora che in ogni occasione vuole avere sempre ragione e non intende rispettare le idee degli altri.
Dico per primo che per fortuna i ragionamenti prevalenti sia a destra e a sinistra, nei moderati e nei liberaldemocratici nonchè di tutti gli altri amministratori, che con altrettanta dignità della signora lavorano con responsabilità e con passione, e hanno a cuore i problemi di Corridonia e di tutta la Provincia. Anche questi, senza presunzione, lavorano per risolvere i problemi attuali (normalmente si dice non creati da loro) ma soprattutto prevenire i problemi che potranno creare impatti negativi in futuro.
Personalmente non ho offeso nessuno perchè non ho scritto io che “il Sindaco di Corridonia ha le idee confuse”, nel caso lo hanno fatto altri. Per quanto mi riguarda le idee le ho ben chiare anzi oserei dire che ho una memoria “da elefante” e l’unica cosa di cui sono convinto è che non le cambierò anche se qualcuno alza impropriamente la voce.
Più il Sindaco interviene però e più è chiaro che difende le sue idee con valutazioni poco convincenti e per quanto mi riguarda assolvendomi da ogni responsabilità.
Voglio di nuovo precisare tutti gli aspetti su cui il Sindaco glissa avventurandosi in inopportuni attacchi personali.
Voglio ricordare la specificità che la realizzazione di grandi strutture di vendita è regolata da leggi specifiche. Infatti la L.R. 27/2009 affida la programmazione proprio alla Provincia (e non intenderò farmi tirare la giacca da nessuno) attraverso la realizzazione di uno specifico allegato al PTC tenendo conto delle indicazione del regolamento regionale in corso di approvazione. Entro due anni dall’approvazione di questo regolamento la Provincia (che poteva averlo fatto anche in precedenza durante l’ amministrazione Silenzi senza lasciar scatenare a caso guerre di campanile) approva la pianificazione di questi ”grandi centri commerciali” non ragionando più in termini comunali ma comprensoriali.
Bisogna a tutti i costi valutare l’impatto che un solo investitore (in questo caso spropositatamente protetto) avrà su tutte le altre attività commerciali insediate: le medie ma soprattutto quelle piccole strutture commerciali, specialmente se insediate nei centri storici, che rischiano di essere pesantemente penalizzate.
Occorre prioritariamente valutare l’impatto dei volumi di traffico GENERATI DA QUESTE STRUTTURE sulla rete viaria esistente, sull’accessibilità alle reti e sulle possibili alternative.
Ribadisco che il Sindaco dice cose non vere quando afferma che sarebbe stato approvato un centro commerciale a Macerata (lottizzazione Simonetti) perchè ciò non sarebbe legalmente possibile come non lo è per Corridonia.
L’Amministrazione Comunale di Macerata ha chiesto di poter concedere una diversa volumetria per le destinazioni OGGI possibili ( non per grandi strutture di vendita) con l’impegno a destinare risorse ( 2 Milioni di Euro subito e altre risorse in futuro) per favorire la realizzazione della nuova uscita della Superstrada Valdichienti a San Claudio, il collegamento al Cityper, a Valleverde e alla viabilità maceratese della Carrareccia. Questo aspetto aveva caratterizzato in passato negativamente il parere degli uffici della Provincia che nelle valutazioni tecniche attuali ribadiscono che questa è la unica soluzione per decongestionare il traffico che si concentra tutto, oggi, all’uscita di Corridonia, sul ponte di Piediripa e alle reti viarie insufficienti del capoluogo.
Non so quale bilancio la Calvigioni abbia letto perchè io non ho trovato alcuna risorsa per l’uscita di San Claudio ma è vero che abbiamo previsto di destinarvi la somma di 5,8 milioni di euro, regolarmente prevista in bilancio, inclusi i due milioni di euro impegnati da Macerata che servono a realizzare lo svincolo ed è polemica di lana caprina individuare in quale punto verranno investiti.
Buon senso avrebbe fatto dire al Sindaco invece che la mia amministrazione ha potuto lavorare solo per 8 mesi e che in questi abbiamo fatto miracoli, ivi compreso il fatto di aver contrattato con la Società Quadrilatero una loro partecipazione alla realizzazione della nuova uscita di San Claudio (impegno preliminare di tre milioni di Euro) e il nostro impegno a collaborare con Macerata e la Quadrilatero per completare l’intervalliva di Macerata con la realizzazione dell’ultimo tratto di collegamento Pieve-Statale 77 ( Loc. Campogiano di Corridonia). Se torneremo a svolgere il legittimo ruolo che ci spetta cosi come sancito dal 52% degli elettori manterranno fede, cosi come concordato con l’assessore Pettinari, a concentrare tutte le risorse per San Claudio con le risorse del bilancio 2011. Ciò significa programmare e significa scegliere per risolvere un gravissimo problema causato da scelte non oculate fatte da molti amministratori e molti Enti nel tempo.
Non aderisco all’idea malsana che trapela dagli articoli di continuare a fare errori perchè in precedenza ne sono stati fatti (Valleverde e Citiper realizzati senza adeguata viabilità) e realizzare nuovi insediamenti senza una attenta programmazione e valutazione dell’impatto delle attività commerciali e delle GDV sul traffico e sull’ambiente.
La nostra scelta politica è invece chiara, ribadita nelle linee di mandato da tutta la maggioranza e non solo dal consigliere provinciale Morresi, di valutare molto marginalmente la possibilità di sviluppare ulteriormente grandi strutture di vendita a vantaggio del nostro sistema insediativo composto da una moltitudine di centri storici e di nuclei che hanno bisogno di servizi di vicinato e di medie strutture commerciali viciniore per non creare ulteriori problemi al congestionamento della carente viabilità (soprattutto intervalliva) e contraddizione nel tipo di sviluppo “di Qualità” che noi vogliamo insieme alla valorizzazione di tutti gli insediamenti esistenti e soprattutto dei nostri meravigliosi centri storici che in una realtà come quella di Corridonia (ugualmente a molte altre) hanno bisogno di politiche specifiche e non di alquanto anacronistiche guerre di campanile.
Sono veramente dispiaciuto e amareggiato!!
Avevamo fatto un intervento straordinario nei primi anni '90, dopo che la grande quercia colpita da un fulmine, manifestava una fenditura propri sulla corona di intersezione dei ,rami principali che rischiava di spaccarla a meta'.
E' stato un grande albero di Quercus, uno dei piu' grandi del Paese, e nei sui presunti 400 anni ha visto tutta la nostra storia!! Ne' riparleremo come sifa' per i grandi personaggi della storia locale e non solo. Di fronte alle tante piccolezze dei giorni nostri una cosa grande, vera, autentica non contestabile (forse qualcuno dei soliti ci proverà ugualmente??) come la quercia di San Marco Vecchio!! ci rende veramente tristi e come dice "Rugens" un po' piu' poveri.
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Breve storia. La piu' grande quercia delle marche cresceva sull’aia
della famiglia Palmucci, era dotata di un fusto di metri 6,60 di circonferenza
e una chioma di 32 metri di diametro. Per circa quattro secoli,
sotto questa chioma si sono svolte tutte le attività connesse con la vita
di generazioni di contadini, ma durante la guerra la pianta ricoprì un’insolita
funzione:sotto di essa rimase per diverso tempo spiegata un’officina
dell’esercito polacco.
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Rifiuti e Inquinamento: Patetica reazione della SEL a trazione Morrovallese
Di fronte ai problemi e alle paure di una intera comunità la risposta di una saggia amministrazione e' stare vicina ad essi, ascoltarli ed assecondarli nella richiesta di trasparenza e di responsabilità. Invece e' stupefacente quanta ciarlataneria e dissimulazione e' stata messa in campo per generare fumo facendo apparire la situazione della discarica di Morrovalle come un problema politico e non un rischio per i cittadini e la loro salute.
Di fronte alle tante falsità che sono state dette nella conferenza stampa riteniamo come PDL di dover esprimere totale dissenso rispetto alla politica dei rifiuti, sulla gestione della discarica e in generale nell'amministrazione quotidiana del comune di Morrovalle portata avanti dall'amministrazione Acquaroli/Giannini soprattutto in tema di trasparenza e di corretta gestione del territorio. Quanto alle fantasiose accuse rivolte al PDL e al gia' Presidente della Provincia Franco Capponi ribadiamo:
1. La sinistra che governava insieme alla SEL e Silenzi ha portato in emergenza rifiuti la Provincia di Macerata. La provincia, infatti, non aveva più una discarica per Rifiuti urbani alla fine dell’amministrazione Silenzi e solo dopo 5 giorni dal nostro insediamento e’ scattato l’S.O.S. rifiuti. La ricerca di una soluzione ci ha impegnato tutta l’estate. La soluzione Fermo e’ temporanea e ci ha consentito di smaltire i rifiuti e non lasciarli per strada ed inoltre di non portare la Provincia in emergenza ed in infrazione Comunitaria (UE) che ci avrebbe penalizzato anche per altri aspetti come quello del sostegno al territorio ed alle imprese attraverso i vari programmi comunitari attivi.
2. E’ falso inoltre dire che l’aumento della spesa nello smaltimento dei rifiuti a Fermo abbia comportato 1,6 milioni di Euro di maggiori costi. Essa e’ determinata dall’aumento del costo di raccolta (Il porta a porta e’ nell’immediato piu’ oneroso ma i vantaggi sono innumerevoli nel tempo), dall’inflazione e per una piccola parte e’ relativa ai maggiori costi che dobbiamo sopportare per smaltire a Fermo. Questi possono sintetizzarsi incirca 120/150.000 Euro e relativi ad una ecotassa destinata alla Provincia di Fermo e circa 700.000 euro per i trasporti che è una variabile influenzata dalla localizzazione del sito e non puo’ essere quindi presa in considerazione rispetto alla precedente destinazione e cioe’ Tolentino; mentre per lo smaltimento noi paghiamo in misura identica ai Comuni del Fermano.
3. Non si puo’, come ho detto piu’ volte, pensare che l’abbancamento in discarica costi meno nel futuro, anche perchè la discarica pubblica che il Cosmari dovrà attivare, per soli rifiuti urbani trattati, sarà di moderna generazione e cioè ad impatto “O” e quindi probabilmente più onerosa del passato in cui abbiamo abbancato in sicurezza si ma in discariche di tipo tradizionale. Questo modello risparmia solo se rispetta le quantità di RD prestabilita per legge di circa il 65% nell’intero ambito.
4. In merito alle iniziative della Provincia per risolvere definitivamente il problema e’ abbastanza inverosimile l'affermazione del Sindaco Acquaroli di non conoscere l'iniziativa dell'accordo di programma tra i Comuni in quanto in quell'assise da sempre il Comune di Morrovalle ha sempre avuto un delegato, Luca Cabascia, che rappresentava esclusivamente gli interessi del Comune e della Morrovalle -Ambiente e quindi e' falso dire di non esser informato in merito al tentativo di stipulazione di un accordo di programma Cosmari/Comuni come da piano provinciale che individuava i siti nei comuni di Cingoli, San Severino, Treia, Mogliano e Camerino. Questo consentiva ai Comuni di cambiare l’ubicazione prevista dal Piano con l’indicazione di altri siti idonei. Solo quattro Comuni hanno deliberato di aderire a questo modello virtuoso e definitivo e quindi l’ubicazione della discarica e’ rimasta a Fossomabiglia di Cingoli cosi come deliberato dalla quasi totalità dei comuni del Cosmari.
5. Non occorre quindi che Morrovalle vada a perorare qualsivoglia iniziativa in quanto essa e' già attiva, riguarda Fossomabiglia, ma e' sub iudice a causa dei ricorsi al Consiglio di Stato di privati e dello stesso Comune a meno che, come qualcuno aveva fatto già nei primi giorni di commissariamento, si lavori per richiedere un azzeramento del parere espresso dalla Giunta Provinciale Capponi di negazione all'apertura della nuova discarica di Morrovalle e accelerare l'iter di abbancamento a Morrovalle in contrasto con il Piano Provinciale dei Rifiuti.
Principi della SEl accetti di non essere nel giusto, di esser dentro una tempesta perfetta, legga tutti gli atti a disposizione anche nel sito del COSMARI e vedrà che tutto e’ stato fatto in trasparenza e comunque lo sviamento dell’attenzione dalla situazione di Morrovalle tirando in ballo situazioni ben chiare e definite e dove il Presidente della Provincia ha un ruolo solo politico mi sembra infantile e da rigettare in toto.
Se vuole dare un contributo Principi invece lo puo’ fare cosi da non far sospettare di lavorare all’insabbiamento delle responsabilità. Non e' stata questa la linea adottata dalla maggioranza al comune di Morrovalle che ha eluso tutte le richieste dei Cittadini di Morrovalle, dei legittimi rappresentanti delle opposizioni per :
• l’abbandono dei progetti presentati per costruire una nuova discarica;
• la nomina di una commissione straordinaria di inchiesta per definire la portata dell’inquinamento, lo schema dei controlli e i progetti di bonifica e messa in sicurezza del sito di Discarica;
• La decisione di costituzione del Comune come parte civile, nell momento giuridico possibile, a garanzia dei danni ambientali, dei danni alla salute e all’economia e all’immagine della città;
• Le dimissioni del C.da della Morrovalle/ambiente per consentire ad un c.da di garanzia il controllo societario in questa fase delicata con rappresentanti indicati anche della minoranza e dei comitati cittadini,
• Alla costituzione di un ufficio preposto alla informazione dello stato dell’arte della bonifica, sui rischi e sulla situazione in generale del monitoraggio aperto a tutti i cittadini.
Mario Lattanzi (Coordinatore provinciale PDL)
Franco Capponi(Gia' Presidente della Provincia di Macerata)
@ iuseppe Pieroni (il sordo)
Sono molto contento dell’opportunità che il Partito di Rifondazione Comunista di Macerata mi offre di nuovo per elencare le cose fatte in un tempo limitato di operatività (9 mesi) soprattutto verso la direzione di sostenere l’economia maceratese e i lavoratori in difficoltà soprattutto attenzione rivolta ai giovani che sono la realtà piu’ colpita data l’alta percentuale di inoccupati (29% circa) che non trovano valutazioni quindi nelle statistiche del lavoro.
Non so’ dove i rappresentanti del PRC vivano ma per primo voglio affermare che questa e’ la provincia con minore disoccupazione, lavoratori in mobilità econ il minore indice di disoccupazione. Basterebbe una risposta banale a tacitare le affermazioni gratuite apparse sulla stampa soprattutto se paragonate a realtà dove loro sono al governo a pieno titolo: Fermo, Pesaro/Urbino e Ancona in particolare.
Ma voglio rispondere piu’ approfonditamente e sinteticamente.
La provincia di Macerata e’ la sola che ha sostenuto, finanziando il sistema CONFIDI per oltre 1,5 milioni di euro, tutte le imprese e ne sono state 2770, per evitare che la contrazione del credito e le difficoltà di mercato avessero messo a rischio le imprese e con essa piu’ di 15.000 lavoratori occupati.
Inoltre con le risorse previste nel bilancio 2010, è stata di recente approvata la delibera di Giunta (poco prima del commissariamento) che attiva l’anticipazione della Cassa integrazione ai lavoratori che in futuro saranno coinvolti nei processi di razionalizzazione, riconversione ed anche crisi (speriamo il meno posiibile) delle aziende maceratesi. Tale intervento e’ stato salutato con grande positività da tutti i sindacati e dai rappresentanti delle categorie economiche e non mi risulta che amministrazioni con al governo il PRC abbiano fatto altrettatnto.
• Sono circa 17 milioni di Euro inoltre le risorse utilizzate con la programmazione del FSE destinate all’avviamento di giovani lavoratori con contratti stage e circa 200 quelli attivabili per contratti di ricerca tra giovani laureati ed impresa di durata di 12 mesi (600+ 200 circa i giovani coinvolti con bando in corso di emanazione).
Sono state attivate con il bilancio 2010 altre iniziative innovative e significative:
• Un fondo di circa un milione di euro per prestare garanzie bancarie al 50% per l’acquisto della prima casa da parte di giovani coppie con priorità per quelle con lavoro atipico e/o precario che potranno attivare con il moltiplicatore bancario la copertura di circa 300 alloggi. Questo pacchetto per l’ Housing sociale sostiene anche il rilancio del settore dell’edilizia biosostenibile e a basso consumo energetico.Tutto e’ stato realizzato grazie ad interventi di contenimento delle spese superflue, convegni, feste, pubblicazioni patinate, sponsorizzazione di iniziative di scarsa valenza ed anche grazie al taglio del 30% delle indennità che questa amministrazione ha applicato dal primo giorno del proprio insediamento.
• Forte sostegno al sistema della raccolta differenziata dei rifiuti con un fondo di circa 400.000 Euro che ci consente di oggi il possibile risultato del 60% di R.d. a fine anno 2010. Sul tema, preciso che l’emergenza rifiuti e’ stata lasciata dalla precedente amministrazione provinciale, dove era presente anche il PRC e che nessuna soluzione era stata allora trovata. Oggi la mia amministrazione ha evitato l’emergenza e le penalizzazioni dell’infrazione UE ed è falso affermare che la soluzione discarica di Fermo generi maggiori costi. Cio’ viene erroneamente sostenuto confrontando i vecchi costi che il Cosmari sosteneva e che non potranno essere replicati in futuro sia per il maggiore costo iniziale che ha la “ raccolta porta a porta” sia per i modelli di gestione delle discariche che obbligano oggi a diverse soluzioni con possibilità di avere siti ad impatto “0” con sistemi di gestione oggi gia’ possibili in questa Regione solo al Cosmari e in provincia di Macerata. Voglio ricordare al PRC che nelle altre provincie delle Marche ed in alcuni Comuni – vedi proprio Macerata - la Raccolta differenziata non raggiunge il 35% generando una grave distorsione tra il messaggio politico che esprimete (addirittura parlate di obiettivo rifiuto “0”) e la vostra capacità di realizzazione ed anche di contenimento dei costi per i cittadini dato che il modello Maceratese (guidato per molti anni, senza scandali, dal centrodestra) e’ anche il piu’ virtuoso, in termini di costo per i cittadini delle Marche.
• Infine vorrei citare dei dati che non attribuiamo a merito nostro, ma che in precedenza gli amministratori della sinistra ( vedi regione e Provincia) attribuivano sempre al loro operato,
a) come il fatto che a fronte di una diminuzione dell’export nella regione Marche del – 6,45% nei primi tre mesi dell’anno2010 la provincia di Macerata registra un + 4,15% (sole 24 ore CENTRONORD 30 giugno 2010);
b) che la provincia di Macerata occupa oggi il 4° posto per Qualità della vita in Italia;
c) la provincia di Macerata e’ la prima delle Marche ad aver approvato il piano generale di sviluppo con il consenso di tutte le categorie economiche e sociali;
d) La Provincia di Macerata e’ la prima delle Marche per quantità di energia da fonti rinnovabili prodotta anche per il sostegno accordato agli imprenditori e la velocizzazione degli iter procedurali adottatando, tra i primi in Italia, Linee Giuda Specifiche per garantire i cittadini investitori e gli Enti pubblici nell’iter burocratico amministrativo.
Ricordo inoltre che sono state progettate e finanziate opere relative alla viabilità, al potenziamento e alla messa in sicurezza degli edifici scolastici per complessivi 34 milioni di Euro e che detti lavori per il 90% sono satati aggiudicati ad imprese che esercitano la loro attività ed occupano lavoratori nella Provincia di Macerata.
La realizzazione inoltre delle infrastrutture della Quadrilatero e per noi la Civitanova-Foligno e la Pedemontana Fabriao/Casteraimondo/Muccia, allora fortemente osteggiata dalla sinistra e sostenuta invece dal governo di centrodestra del Paese con piu’ di 1,2 Miliardi di Euro sta’ proseguendo nel rispetto della tempistica prevista e occupando oggi pi’ di 500 lavoratori.
Concludo sul 118 Sociale che qualcuno sordamente continua a dire soppresso. Non è cosi, anzi funziona molto meglio, perche integrato con i servizi svolti dal volontariato e dagli ambiti sociali montani. Tutto è stato condiviso con gli stessi ambiti, le comunità Montane e le associazioni e non come in precedenza imosto e svolto in contrasto e contrapposizione ai servizi svolti dalle suddette Istituzioni. Disponibili su tutto ad un confronto pubblico...proprio come voi sempre sostenete....Paura???
Concludo invitando il responsabile del PRC di Macerata a guardare soprattutto se tutto funziona in casa propria, ad esempio nell’amministrazione del comune di Macerata dove lo spettacolo e’ invece si’ desolante e dove non potete dare la responsabilità ad altri dato che da 15 anni “avete fatto come vi pareva”. Io sono contento di aver creato la giunta in pochi giorni, non ho avuto nessun voto contrario sul programma, sul Piano generale di sviluppo, sulle poche nomine e su tutte le decisione che ho preso. Possiamo continuare ancora su molto altro ma per le altre risposte puo’ leggere tutto sul sito della Provincia perche noi abbiamo vinto anche il premio Trasparenza della P.a. sempre al contrario del passato era tutto criptato per non far sapere cosa si faceva!! Buon Lavoro!!
Franco Capponi
Sono molto contento dell’opportunità che il Partito di Rifondazione Comunista di Macerata mi offre di elencare le cose fatte in un tempo limitato di operatività (9 mesi). Un inizio mandato indirizzato a sostenere l’economia maceratese e il sostegno ai lavoratori in difficoltà e soprattuuto particolare attenzione ai giovani, che sono la realtà piu’ colpita data l’alta percentuale di inoccupati (29% circa) e che non trovano particolari attenzioni nelle statistiche del lavoro.
Non so’ dove i rappresentanti del PRC vivano ma per primo voglio affermare che questa e’ la provincia con minore disoccupazione, meno lavoratori in mobilità e con il minore indice di disoccupazione della nostra Regione. Basterebbe una risposta cosi banale per tacitare le affermazioni gratuite e superficiali apparse sulla stampa soprattutto se paragonate a realtà dove loro sono al governo a pieno titolo: Fermo, Pesaro/Urbino e Ancona in particolare.
Ma voglio rispondere piu’ approfonditamente e sinteticamente.
La provincia di Macerata e’ la sola che ha sostenuto, finanziando il sistema CONFIDI per oltre 1,5 milioni di euro, tutte le imprese e ne sono state 2770, per evitare che la contrazione del credito e le difficoltà di mercato avessero messo a rischio le imprese e con essa piu’ di 15.000 lavoratori occupati.
Inoltre con le risorse previste nel bilancio 2010, è stata di recente approvata la delibera di Giunta (poco prima del commissariamento) che attiva l’anticipazione della Cassa integrazione ai lavoratori che in futuro saranno coinvolti nei processi di razionalizzazione, riconversione ed anche crisi (speriamo il meno posiibile) delle aziende maceratesi. Tale intervento e’ stato salutato con grande positività da tutti i sindacati e dai rappresentanti delle categorie economiche e non mi risulta che amministrazioni con al governo il PRC abbiano fatto altrettatnto.
• Sono circa 17 milioni di Euro inoltre le risorse utilizzate con la programmazione del FSE destinate all’avviamento di giovani lavoratori con contratti stage e circa 200 quelli attivabili per contratti di ricerca tra giovani laureati ed impresa di durata di 12 mesi (600+ 200 circa i giovani coinvolti con bando in corso di emanazione).
Sono state attivate con il bilancio 2010 altre iniziative innovative e significative:
• Un fondo di circa un milione di euro per prestare garanzie bancarie al 50% per l’acquisto della prima casa da parte di giovani coppie con priorità per quelle con lavoro atipico e/o precario che potranno attivare con il moltiplicatore bancario la copertura di circa 300 alloggi. Questo pacchetto per l’ Housing sociale sostiene anche il rilancio del settore dell’edilizia biosostenibile e a basso consumo energetico.Tutto e’ stato realizzato grazie ad interventi di contenimento delle spese superflue, convegni, feste, pubblicazioni patinate, sponsorizzazione di iniziative di scarsa valenza ed anche grazie al taglio del 30% delle indennità che questa amministrazione ha applicato dal primo giorno del proprio insediamento.
• Forte sostegno al sistema della raccolta differenziata dei rifiuti con un fondo di circa 400.000 Euro che ci consente di oggi il possibile risultato del 60% di R.d. a fine anno 2010. Sul tema, preciso che l’emergenza rifiuti e’ stata lasciata dalla precedente amministrazione provinciale, dove era presente anche il PRC e che nessuna soluzione era stata allora trovata. Oggi la mia amministrazione ha evitato l’emergenza e le penalizzazioni dell’infrazione UE ed è falso affermare che la soluzione discarica di Fermo generi maggiori costi. Cio’ viene erroneamente sostenuto confrontando i vecchi costi che il Cosmari sosteneva e che non potranno essere replicati in futuro sia per il maggiore costo iniziale che ha la “ raccolta porta a porta” sia per i modelli di gestione delle discariche che obbligano oggi a diverse soluzioni con possibilità di avere siti ad impatto “0” con sistemi di gestione oggi gia’ possibili in questa Regione solo al Cosmari e in provincia di Macerata. Voglio ricordare al PRC che nelle altre provincie delle Marche ed in alcuni Comuni – vedi proprio Macerata - la Raccolta differenziata non raggiunge il 35% generando una grave distorsione tra il messaggio politico che esprimete (addirittura parlate di obiettivo rifiuto “0”) e la vostra capacità di realizzazione ed anche di contenimento dei costi per i cittadini dato che il modello Maceratese (guidato per molti anni, senza scandali, dal centrodestra) e’ anche il piu’ virtuoso, in termini di costo per i cittadini delle Marche.
• Infine vorrei citare dei dati che non attribuiamo a merito nostro, ma che in precedenza gli amministratori della sinistra ( vedi regione e Provincia) attribuivano sempre al loro operato,
a) come il fatto che a fronte di una diminuzione dell’export nella regione Marche del – 6,45% nei primi tre mesi dell’anno2010 la provincia di Macerata registra un + 4,15% (sole 24 ore CENTRONORD 30 giugno 2010);
b) che la provincia di Macerata occupa oggi il 4° posto per Qualità della vita in Italia;
c) la provincia di Macerata e’ la prima delle Marche ad aver approvato il piano generale di sviluppo con il consenso di tutte le categorie economiche e sociali;
d) La Provincia di Macerata e’ la prima delle Marche per quantità di energia da fonti rinnovabili prodotta anche per il sostegno accordato agli imprenditori e la velocizzazione degli iter procedurali adottatando, tra i primi in Italia, Linee Giuda Specifiche per garantire i cittadini investitori e gli Enti pubblici nell’iter burocratico amministrativo.
Ricordo inoltre che sono state progettate e finanziate opere relative alla viabilità, al potenziamento e alla messa in sicurezza degli edifici scolastici per complessivi 34 milioni di Euro e che detti lavori per il 90% sono satati aggiudicati ad imprese che esercitano la loro attività ed occupano lavoratori nella Provincia di Macerata.
La realizzazione inoltre delle infrastrutture della Quadrilatero e per noi la Civitanova-Foligno e la Pedemontana Fabriao/Casteraimondo/Muccia, allora fortemente osteggiata dalla sinistra e sostenuta invece dal governo di centrodestra del Paese con piu’ di 1,2 Miliardi di Euro sta’ proseguendo nel rispetto della tempistica prevista e occupando oggi pi’ di 500 lavoratori.
Concludo invitando il responsabile del PRC di Macerata a guardare soprattutto se tutto funziona in casa propria, ad esempio nell’amministrazione del comune di Macerata dove lo spettacolo e’ invece si’ desolante e dove non potete dare la responsabilità ad altri dato che da 15 anni “avete fatto come vi pareva”. Io sono contento di aver creato la giunta in pochi giorni, non ho avuto nessun voto contrario sul programma, sul Piano generale di sviluppo, sulle poche nomine e su tutte le decisione che ho preso. Possiamo continuare ancora su molto altro ma per le altre risposte puo’ leggere tutto sul sito della Provincia perche noi abbiamo vinto anche il premio Trasparenza della P.a. sempre al contrario del passato era tutto criptato per non far sapere cosa si faceva!! Buon Lavoro!!
Franco Capponi
Franco Capponi
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30/6/2010
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