
Enrico Maria Scattolini
di Enrico Maria Scattolini
ARRIVO ALLO “SPADONI” DI MONTECCHIO durante il riscaldamento dei giocatori ,nell’immediatezza dell’impegno fra la Maceratese e la squadra pesarese.
LEGGO LA DISTINTA DELLE DUE FORMAZIONI ed impreco subito alla mia confusione di cronista ottuagenario dagli occhi annebbiati (-).
NON RIESCO A TROVARVI infatti il nome del terzo centrocampista biancorosso, da affiancare a Tortelli e Massei. Come da copione.
QUATTRO INVECE GLI AVANTI: Perri, D’Ercole, Di Ruocco e Minnozzi.

L’esultanza di Giorgio Pagliari
QUEST’ULTIMO che si sarebbe infortunato un attimo prima dell’avvio del match, sostituito in extremis da Napolano.
CHE PERO’ GIOCHERA’ COME SECONDA PUNTA, a fianco di Perri.
LO SCHIERAMENTO IN CAMPO conferma puntualmente le anticipazioni.
FRA LA SORPRESA GENERALE. Non esclusa la mia.

Dino Pagliari ha esordito a Montecchio sulla panchina della Rata
SOLLEVATO DALLA CONSTATAZIONE di avere la vista ancora a posto, cerco di capire le motivazioni della coraggiosa scelta di Dino Pagliari.
CHE SONO PROBABILMENTE QUELLE di verificare (+) praticabilità ed efficacia di un modulo che consenta a tutti i suoi celebrati punteros – ma sinora deludenti – di esprimere all’unisono tutte le proprie capacità.
DI DARE UN CONTENUTO AGGRESSIVO (+) al gioco della Rata, sin qui piatto.
D’IMPORRE I DIRITTI della classe di una squadra sicuramente superiore alla posizione in classifica sinora occupata (-).
MA FORSE ANCHE, nella contingenza, di tenere il più lontano possibile dal proprio portierino Amico, esordiente in campionato, il traumatizzante attacco pesarese: sette gol rifilati all’Urbania nei quarti di finale della Coppa Italia del mercoledì precedente.

Dino Pagliari
IN OGNI CASO LA RATA HA SAPUTO CONFENZIONARE (+) un bel primo tempo: caratterizzato da ritmi sostenuti, da veloce circolazione del pallone/basso da un settore all’altro, da presenza nella metà campo avversaria, da costante collaborazione fra i biancorossi.
SOLO MANCATA la finalizzazione dell’azione (-).
COSI’ IL MONTECCHIO/GALLO non ha avuto particolari problemi difensivi; ma, nel contempo, la sua tanto temuta pericolosità offensiva si è ridotta al minimo.
NELLA RIPRESA la Maceratese ha pagato l’impegno atletico della prima frazione dell’incontro (-).
E’ ALLORA SALITO IL BARICENTRO della formazione di mister Lilli; il gol su calcio piazzato di Magnanelli, in questo contesto, sembrava sufficiente a chiudere la partita in suo favore.
MA DINO PAGLIARI nel frattempo aveva giocato la carta che si sarebbe rivelata determinante per evitare la sconfitta. In aggiunta alle amarezze di Urbino ed Urbania.
IL RICORSO A GIORGIO PAGLIARI: dal 6’del secondo tempo in campo insieme a Cirulli. Rispettivamente al posto dell’ottimo Massei e di un opaco Napolano.
SUO NIPOTE (figlio del fratello Giovanni) ha fatto valere la legge dei grandi numeri. Poco abituato a segnare in carriera e comunque mai a bersaglio con la Rata, proprio allo scadere del recupero conclusivo ha azzeccato – anche con freddezza e bravura tecnica ! – il gol del pareggio (+).
UN PREMIO AL CORAGGIO DELLA SQUADRA (+) ed un buon auspicio per la panchina dello zio.