Claudio Cicchi domenica scorsa al Polisportivo nelle vesti di neo dg della Civitanovese
di Andrea Cesca
Sale la febbre da derby. I tifosi della Civitanovese che una settimana fa hanno disertato la gara di ritorno di Coppa Italia in segno di protesta per l’orario di inizio della partita si muoveranno in treno e con le auto private. La super sfida con la Maceratese, la terza in meno di un mese, richiamerà allo stadio il pubblico delle grandi occasioni. Diversi gli striscioni apparsi a Civitanova e a Macerata in vista del derby.
Domenica all’Helvia Recina di Macerata ci sarà nelle vesti di direttore generale della Civitanovese il ritorno di Claudio Cicchi che undici anni fa contribuì con Guido di Fabio a riportare la Maceratese in Serie D. «Una stagione fantastica che non dimenticherò mai» dice Cicchi «Ho tanti bei ricordi a Macerata».
Ma Claudio Cicchi oltre che a Macerata ha portato in Serie D la Vis Stella, il Centobuchi e il Castelnuovo Vomano, due secondi posti a Martinsicuro e l’Aquila e un terzo posto con l’Elpidiense Cascinare senza trascurare il suo passato nell’Ascoli Calcio e nella Juventus. «Sono orgoglioso del mio passato dove ho avuto modo di conoscere tanta gente importante. Ma ora devo pensare solo alla Civitanovese».
Uno striscione apparso a Civitanova
Claudio Cicchi, come è nata la chiamata della Civitanovese?
«Dopo la salvezza raggiunta nello scorso anno a Castelnuovo (per merito del mister Del Grosso e di un gruppo di ragazzi fantastico) mi ero accordato per rimanere, ma poi il patron Marini grande persona ha lasciato la società ed io l’ho seguito. Casualmente ho avuto modo di conoscere il presidente Mauro Profili e il vice presidente Daniele Angelini che mi hanno chiesto la mia disponibilità a venire a Civitanova. La cosa mi ha fatto molto piacere. Non ho esitato un istante nell’accettare la proposta. La Civitanovese ha un passato glorioso e con questi dirigenti e questi tifosi sono convinto che possa tornare in alto».
Che ambiente ha trovato?
«A Civitanova c’è fame di calcio, il calcio che conta. L’Eccellenza sta stretta a questa gente ma già ad Osimo, due settimane fa, aveva notato un grande entusiasmo intorno alla squadra che fa ben sperare per il futuro”.
Striscione alla stazione Macerata-Università
Che impressione le ha fatto la squadra contro il Chiesanuova?
«Mi è piaciuta la voglia di crederci sino in fondo. Contro un avversario forte ed equilibrato in tutti i reparti i ragazzi sono stati encomiabili raggiungendo il sospirato successo nei minuti finali. E mancavano elementi come Testa, Spagna e Garcia».
Quale è l’obiettivo della Civitanovese?
«Innanzitutto quello di riavvicinare la gente allo stadio. La squadra viene dalla Promozione ed ha bisogno di un pò di tempo per conoscere la categoria. Ne approfitto per lodare il buon lavoro svolto dal direttore sportivo Giorgio Crocetti. Sono state gettate le basi per costruire un futuro ricco di soddisfazioni. Per ora vogliamo raggiungere quanto prima la salvezza. Ma questa squadra può competere con chiunque perché ha un organico di assoluto valore. Giovani destinati ad un brillante avvenire e uomini di esperienza che hanno fatto anche categorie superiori».
Un altro striscione a Borgo San Giuliano
Domenica c’é il derby con la Maceratese.
«La squadra di Lattanzi, che ho avuto con me nella Folgore Veregra, è tra le più accreditate per la vittoria del campionato. L’amico Sfredda, a cui faccio i complimenti, ha messo su un collettivo di prim’ordine. Rivedrò con piacere D’Ercole e Di Ruocco, due giocatori fortissimi, ma tutta la squadra merita il massimo rispetto. Le ultime due sconfitte non fanno testo. La squadra, che può contare su una società solida, alla lunga verrà fuori. Ma, ripeto, la Civitanovese sono convinto che farà la sua figura perché ha il morale alle stelle. Importante poi sarà il sostegno dei tifosi rossoblu. Ecco, mi piacerebbe che a vincere sia proprio lo spettacolo degno di due tifoserie che meritano palcoscenici importanti».
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