di Giovanni De Franceschi
Dal taglio del Pnrr una mannaia su tutte le Marche. Nella nostra regione stralciati 164 milioni di euro del capitolo rigenerazione urbana, di questi 39 riguardano il Maceratese e ben 19,6 la città di Macerata. Una sorta di colpo di spugna su decine di progetti presentati dalle amministrazioni che rischia di generare un mare di incompiute. Il governo assicura «il completo finanziamento degli interventi stralciati dal Pnrr». Ma non specifica con quali modi e tempi, vedremo. Intanto vediamo cosa di sicuro è stato stralciato dal Pnrr.
Il progetto per lo stadio Helvia Recina
Tutto nasce dal fatto che il governo ha deciso di stralciare ben 16 miliardi dal Pnrr in tutta Italia. E come si vede dal piano di revisione, pubblicato dallo stesso governo, sono stati tagliati: la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni (6 miliardi), la rigenerazione urbana (3,3 miliardi), i piani urbani integrati (2,5 miliardi), la gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico per (1,287 miliardi); l’impiego dell’idrogeno in settori hard-to-abate (1 miliardo), i servizi e le infrastrutture sociali di comunità (725 milioni), la promozione di impianti innovativi, incluso l’offshore (675 milioni), la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (300 milioni), la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano (110 milioni). Praticamente 15,9 miliardi che l’Italia ha deciso di non ricevere e di non spendere.
Entrando nello specifico, il capitolo rigenerazione urbana era quello su cui molte giunte locali avevano fatto affidamento. Nelle Marche erano stati presentati e ammessi 74 progetti per un totale di 164.805.703 euro. Progetti che ora resteranno dunque senza il principale canale di finanziamento. Quasi la metà di questi, 34, erano stati presentati nel Maceratese per un totale di 39.309.449 euro. Zoomando ancora di più, sono cinque i comuni penalizzati nella nostra provincia: Macerata, Civitanova, Tolentino, Recanati e Potenza Picena. Praticamente i cinque più grandi, di cui tre amministrati proprio dal centrodestra che fatto della filiera di governo Palazzo Chigi-Regione-Comuni un proprio cavallo di battaglia, come fanno notare dalle opposizioni.
Ascensori trasparenti nel progetto di piazza Garibaldi
Nella nostra provincia a pagare lo scotto maggiore potrebbe essere il capoluogo. Per Macerata sono venuti meno infatti 19,6 milioni per 14 progetti. Ecco la lista: area archeologica Villa Potenza e campo da rugby (2,5 milioni); riqualificazione Sferisterio e via Diomede Pantaleoni (1,1 milioni); restauro ex chiesa San Rocco (1,5 milioni); ristrutturazione ex chiesa Torreggiana (4 milioni); restauro fonte Agliana (600mila); restauro fonte di Pozzo del mercato (600mila); restauro fonte Maddalena (350mila); restauro largo Beligatti (800mila euro); manutenzione straordinaria palas di Fontescodella (400mila); restauro passaggio dell’oratorio (800mila); riqualificazione ex Foro annonario, largo Donatori de sangue, piazza Li Madou (600mila); rigenerazione grandi aree verdi urbane (1,5 milioni); sottopasso pedonale via Garibaldi (850mila euro); manutenzione stadio Helvia Recina (4 milioni).
A Civitanova il progetto in questione è quello che riguarda il restauro, la ristrutturazione, la manutenzione e l’efficientamento energetico della palazzina di via Trieste per un totale di 5 milioni. A Recanati il taglio è di 4,7 milioni: restyling dell’area verde di via degli Alpini (376mila euro); il campetto da calcio a Castelnuovo (561mila euro); restauro del castello di Montefiore (1,6 milioni di euro); l’intervento all’ex filanda (469mila); riqualificazione del cortile del convento delle ex clarisse (379mila); restauro dell’ex asilo Carancini (560mila); restauro di alcuni locali di villa Colloredo Mells (750mila). A Potenza Picena un totale di 5 milioni: recupero ex arena Florida (966mila euro); recupero immobile piazza Matteotti da adibire a biblioteca (146mila); recupero immobili in via Mugellini (69mila); parcheggio in piazza Douhet (1 milione); riqualificazione piazza Matteotti (525mila); percorsi ciclabili (112mila); recupero porzione di edificio dell’ex scuola elementare in piazza Douhet (356mila); restauro Torre civica (1,4 milioni). Anche a Tolentino il totale è di 5 milioni: recupero ex conceria Mercorelli (2,8 milioni); riqualificazione piazza Cavour (200mila); pista ciclabile (2 milioni).
Il progetto per Torreggiana
Visto che si tratta di finanziamenti già assegnati sulla carta e in parte probabilmente pure stanziati, perché i relativi decreti erano stati emessi nel periodo che va dal 30 dicembre 2021 al 4 aprile 2022, resta capire cosa ne sarà dei progetti già in stato avanzato. Se saranno trovati altri fondi e se potranno continuare in qualche modo ad andare avanti. Insomma, bisognerà attendere le decisioni del governo per capire come e se sarà colmato questo vuoto che vale per il Maceratese quasi 40 milioni di euro.
Giorgio Fede
«È proprio il caso di dire evviva la filiera Marche-Governo – tuona il senatore del M5S Giorgio Fede – Dal Pnrr sono stati stralciati 16 miliardi di opere e anche le Marche pagheranno a caro prezzo il tradimento di questo governo Meloni e della giunta Acquaroli che si riempie la bocca di ‘modello Marche’ e ‘filiera’ col governo nazionale ma poi non è in grado di tutelare gli interessi della propria Regione. Il governo ha promesso di stanziare altre risorse per i progetti depennati ma non ha specificato né come né quando. Ma siamo abituati ormai ai tradimenti della destra che prima colpisce i più poveri togliendo loro l’unico sostegno economico, poi gli imprenditori e proprietari che stavano ristrutturando i loro immobili col superbonus e ora massacra Regioni, sindaci e tutti gli italiani che attendevano, in certi casi anche da decenni opere importantissime. Il Paese è massacrato a 360°, si salvano solo i senatori coi vitalizi e i produttori di armi». Fede punta il dito sulla Regione per i progetti tagliati, perché a suo dire nessuno «si è preso la premura di farlo sapere ai propri cittadini. Premura che invece hanno nell’intestarsi, nel corso di eventi pubblici, il prolungamento della rete Ten-T (con 5 miliardi di euro stanziati) o la continuità territoriale con voli di collegamento ai principali hub di Roma, Napoli e Milano (emendamento a firma Lupo, Coltorti e Fede alla legge di bilancio dicembre 2021). Tutte novità introdotte non certo dalla Regione a guida Acquaroli che, anzi, ha rallentato notevolmente l’avvio dei voli di continuità ma solo e unicamente grazie al lavoro della commissione lavori pubblici del Senato della precedente legislatura. Ora ci auguriamo solo che il Governo della Meloni sia già ‘pronto’ – conclude il senatore pentastellato – con soluzioni alternative per realizzare le opere saltate e che la giunta Acquaroli si risvegli dalla favola che crede di vivere e smetta di fidarsi delle facili promesse. Per quanto mi riguarda, ad oggi la speranza è davvero ridotta al lumicino ed è sacrosanta l’indignazione dei Sindaci verso il governo Meloni che non mantiene l’ennesima promessa, incapace di trovare soluzioni con 209 miliardi stanziati grazie al Movimento 5 Stelle».
Manuela Bora
Bordate arrivano anche dal Pd. «Siamo molto preoccupati – afferma la consigliera regionale Manuela Bora – dal taglio lineare di 16 miliardi sul Pnrr imposto dal Governo Meloni. Una scelta calata dall’alto, senza alcuna precedente condivisione con gli amministratori locali, i quali legittimamente chiedono chiarezza e certezze sulla rimodulazione degli interventi, molti dei quali già avviati. Vogliamo sapere cosa pensa il presidente Acquaroli e quali provvedimenti vuole prendere per limitare gli effetti negativi della riduzione delle risorse assegnate alle Marche».
Maurizio Mangialardi
«La filiera istituzionale tanto sbandierata dal centrodestra – sottolinea il capogruppo in Regione Maurizio Mangialardi – si sta trasformando in un vero e proprio incubo per i marchigiani. Anziché far valere le ragioni del nostro territorio, il presidente Acquaroli e la giunta regionale si sono trincerati dietro un assordante silenzio. Eppure, il definanziamento avviato dal governo Meloni rischia di vanificare il lavoro svolto in Europa dai precedenti governi, cancellando centinaia di interventi finalizzati alla gestione del rischio idrogeologico, all’efficienza energetica, al potenziamento del sistema sanitario. Si tratta di temi che la pandemia da Covid che abbiamo vissuto, la crisi climatica che stiamo vivendo e le conseguenze della guerra, rendono di strettissima attualità. Il presidente ha il dovere di dare risposte a cittadini e imprese: i problemi delle Marche devono avere la precedenza sulle esigenze politiche dei partiti del centrodestra».
Guido Castelli ed Elena Leonardi
«Dispiace che il collega del M5S Giorgio Fede si sia lanciato in un attacco scomposto e privo di fondamento rispetto alle opere del Pnrr per le Marche – replicano il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli e la senatrice di FdI Elena Leonardi – La verità è che, grazie all’ottimo lavoro del Governo e, in particolare, del ministro Fitto, l’Italia potrà contare sui 35 miliardi della terza e quarta rata del Pnrr. Proprio perché il modello Marche, contrariamente a quanto affermato dal senatore del M5S, esiste e la filiera che va dal presidente Acquaroli all’esecutivo, passando per gli amministratori locali, è robusta e oliata, siamo certi che l’impegno che è stato assunto per le opere nella nostra regione sarà rispettato. Riteniamo che tutto il resto faccia parte di una ricostruzione allarmistica, finalizzato a cercare di aprire crepe su un fronte che non ne ha alcuna. Ricordiamo infatti che il ministro Fitto ha garantito che nessuna opera sarà definanziata e che attraverso lo stanziamento di ulteriori fondi gli investimenti saranno garantiti. A riprova di ciò, infatti, oggi il governo ha espresso soddisfazione per le determinazioni del Cipess, deliberando a ciascuna Regione la quota delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) del ciclo di programmazione 2021-27, per un ammontare complessivo di 32,4 miliardi di euro, di cui 333 milioni destinati alle Marche».
(clicca per ascoltare la notizia in podcast)
Si sono riempiti la bocca con progetti faraonici che avrebbero dovuto cambiare volto alle nostre città. Tutte chiacchiere. Amministrano i comuni, la regione e il governo. A chi daranno la colpa stavolta?
Tutti uguali
Sono anni che i terremotati vivono nelle baracche, che ci si può aspettare più dalla politica.
Meglio, tanto sono soldi a prestito, che tocca restituire. Perché non lo dite o scrivete?? A gratis non c'è nulla.
Prodi DIMETTITI!!!
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…ottima amministrazione,finalmente il nuovo che avanza sta andando a gonfie vele,sia a livello comunale,provinciale e regionale, era ora!!!…
Su, rimettete a posto i giocattoli, bambini. E’ ora di andare a nanna.
Io immaginavo il PNRR come un’occasione per modernizzare il Paese, dotarlo di infrastrutture digitali e non, consentirgli un salto nella transizione ecologica, insomma porre le basi per uno sviluppo duraturo e green.
Scopro invece che prendevamo soldi per restaurare fontane, fare campi da rugby ecc. ecc..
Beh, stavolta ringrazio il Governo: ha fatto bene a tagliare ‘sta roba.
Finalmente non sentiremo più parlare del Comparto Trieste. Sono anni che il comune si fa bello con questo progetto. Ma perché a Macerata hanno messo in “forse ” tutti quei lavori e al lido solo uno. Ah, ricordo, per l’assoluta incapacità di saper agganciare i fondi. Ahó, alla fine pure ragione avuto hanno.
Giustamente il Sig. Franceschetti si stupisce nel vedere la lista dei progetti del Comune di Macerata soggetti alla scure governativa, perchè evidentemente non hanno nulla a che fare con le finalità del Next Generation EU. Sbaglia solo a pensare che il taglio sia frutto di una scelta consapevole del governo perchè allora avremmo dovuto trovare in questa lista anche il “fritto misto” di progetti sportivi e sopratutto di attività ricettive (!) nell’area di Fontescodella.
Soldi per Campo da rugby fonti e fontane chiese, manutenzione dello stadio…La giunta comunale senza una visione di sviluppo per la città con queste scelte non sembra aver compreso l’obbiettivo del PNRR che e’ quello di ammodernare e rendere più’ efficiente il Paese, ed e’ stata “punita” dagli stessi colleghi di partito…
Partiamo da un concetto che, purtroppo, nessuno dice: I FONDI DEL PNRR COMUNQUE DOVRANNO ESSERE RESTITUITI. Questi finanziamenti della Comunità Europea sono prestiti, CHIARO?
Ora vorrei discutere se sia giusto o no che stiamo indebitando i nostri figli e nipoti, forse anche pronipoti, per una serie di lavori che dovrebbero rilanciare l’economia, perché questo era quanto affermato dai Governi Conte 1 e 2 e da Draghi. Lavori del tipo Stadio Helvia Recina, Stadio rugby, parchi di ville, recupero fontane, ecc. ecc., a me sembra che non rilanceranno l’economia di sicuro questi interventi come molti altri.