Ospedale di Camerino,
il comitato contro l’Ast
«Da mesi nessuna risposta»

POLEMICA - Dopo l'audizione in Regione il presidente Angiolo Napolioni lamenta la mancata convocazione per un incontro e la permanenza delle criticità del nosocomio

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«Dall’azienda sanitaria aspettiamo da due mesi una risposta per un incontro sull’ospedale di Camerino e intanto permangono le criticità per carenza di personale e la riattivazione del servizio di cardiologia».

Il comitato per la difesa dell’ospedale di Camerino con il presidente Angiolo Napolioni lamenta l’assenza di risposta da parte dell’Ast: «Alla fine del mese di marzo scorso, una rappresentanza del comitato in difesa dell’ospedale di Camerino è stata ricevuta in audizione dalla IV commissione sanità della Regione Marche per trattare le problematiche e le urgenze dell’ospedale camerte – riferisce Napolioni – già in quella occasione, dalle domande che ci furono rivolte, si ebbe la consapevolezza che la situazione del nostro ospedale non fosse perfettamente conosciuta dai nostri rappresentanti regionali. Da quel giorno la situazione non appare affatto cambiata. Permangono le già note criticità, prima tra tutte quella relativa alla carenza del personale sanitario.

Il comitato, su indicazione dello stesso assessore, il 7 maggio scorso ha chiesto formalmente un incontro con il direttore generale dell’Ast di Macerata Daniela Corsi. A circa due mesi di distanza da quella richiesta ancora attendiamo un cenno di risposta. Nulla. Silenzio più assoluto. Nessuna convocazione».

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Angiolo Napolioni

La preoccupazione del comitato riguarda la carenza di personale e la riattivazione dei servizi in cardiologia: «Siamo certi che la dottoressa Corsi sia, in questo momento particolarmente impegnata e probabilmente ha tante altre cose più importanti da fare che rispondere e magari ricevere i soliti cittadini seccatori che chiedono un incontro per conoscere quale sarà il destino della nostra struttura ospedaliera, quali prestazioni potrà garantire in futuro, per quali patologie, cosa prevede per ripianare gli organici, per ristabilire il funzionamento dell’h.24 del reparto di cardiologia e tanto altro.

Eppure ci era stata data dall’assessore ampia rassicurazione sulla massima disponibilità della direzione generale provinciale al dialogo con il comitato anche in relazione alla possibilità di comprendere nello specifico le previsioni del nuovo piano socio sanitario regionale da poco varato. Dobbiamo ritenere siano state, quelle dell’assessore Saltamartini, parole in libertà? Vogliamo credere che le cose stiano diversamente e non vorremmo dar ragione a qualcuno che diceva che “a pensar si fa peccato ma spesso ci si azzecca”».


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