«L’acqua ancora non si è del tutto ritirata dai campi e a un mese di distanza dall’alluvione che ha colpito le province di Ancona, Pesaro Urbino e Macerata, sembra di essere ancora nel day after del disastro». Ad affermarlo Coldiretti Marche in una nota.
«Tra colture distrutte e altre che non si potranno coltivare, attrezzature, serre, impianti di irrigazione, trattori e altri mezzi agricoli, laboratori, pozzi inutilizzabili e terreni da ripristinare e vie di comunicazione, si stimano oltre 500 aziende agricole colpite per un impatto economico da centinaia di milioni di euro. C’è la necessità di una semplificazione normativa che consenta intervenire altrimenti si rischia la paralisi e l’abbandono dei territori – spiegano da Coldiretti Marche – . Gli uffici di zona della Coldiretti stanno lavorando a pieno ritmo per assistere le aziende agricole colpite, seguite anche nella compilazione del modulo di segnalazione dei danni messo a punto dal Sistema Informativo Agricoltura della Regione Marche.
Tempi stretti: il tutto va compilato entro il 31 ottobre – si precisa nella nota -. Tra gli aspetti da segnalare anche il ripristino dei terreni, ad oggi ancora invasi dai rifiuti e dalla legna, impraticabili per la gran quantità di fango che ancora non si è asciugata e che, quando lo farà, renderà la terra compatta e difficilmente lavorabile. Per non parlare dei campi in collina o in area montana, attraversati da solchi profondi lasciati dal violento passaggio delle acque. Il tutto è avvenuto in un’evidente tendenza alla tropicalizzazione del clima nazionale dopo un’estate estremamente siccitosa. Il moltiplicarsi di eventi estremi hanno provocato vittime e danni che in agricoltura superano già i 6 miliardi di euro nel 2022, pari al 10% della produzione nazionale – secondo la Coldiretti, che conclude -. Nelle sole Marche, secondo i dati dell’European Severe Weather Database (Eswd), sono stati registrati oltre 50 eventi di forte intensità come bombe d’acqua, locali grandinate, forti raffiche di vento e tornado. La conferma delle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici in un’Italia dove l’eccezionalità di tutto ciò è ormai la norma».
Si ma diciamoci la verità, gli eventi catastrofici possono capitare ovunque, non potete pensarla diversamente, ma prevenire non sarebbe meglio anzichè poi spendere il doppio o il triplo dei soldi per riparare i danni oppure perdere così tanti soldi se si potevano investire nella prevenzione??
Andrea Garofalo e no..non conviene alla politica....troppo facile da fare e capire..è 30 anni che non si previene proprio nulla neanche le basi..
Sandro Conestà che cosa triste se ci si pensa...
Andrea Garofalo molto..i nostri avi si rigirano nella tomba per come tenevano pulito , il fiume e tutto il resto
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati