Questo pomeriggio a Ostra i funerali di 4 delle vittime dell’alluvione
di Alberto Bignami (foto di Giusy Marinelli)
I feretri disposti uno a fianco all’altro, di fronte a una folla di persone. Si stanno concludendo in questi minuti i funerali di 4 delle 11 vittime dell’alluvione dello scorso giovedì: Giuseppe
Le quattro vittime di Ostra
, 65 anni, il figlio Andrea di 25, Diego Chiappetti, 52 anni, e Fernando Olivi, 82 anni, nel piazzale ‘Suor Maria Balducci’ di Pianello di Ostra illuminato da un cielo terso e un sole pieno, che avevano come cornice un silenzio spezzato solo da singhiozzi di dolore e sconforto.
«La morte ci ha rapito Giuseppe, Andrea, Diego e Fernando. Gesù – ha detto il vescovo di Senigallia, Franco Manenti nel celebrare il rito – però non li abbandona nelle mani della morte, ma glieli strappa via perché li vuole con sé in quel posto che da sempre è stato preparato per loro; perché in anticipo su tutti noi, possano vedere il nome di Dio, il volto del padre di Gesù, perché non vuole perdere nessuno dei suoi figli e perché Andrea, Giuseppe, Diego e Ferdinando, in anticipo su tutti noi, siano pienamente e per sempre felici, perché godono del compimento del desiderio di vita che abita il cuore di tutte le persone e che abita anche nel nostro cuore».
Non si è potuto però non dare un pensiero anche a coloro i quali si trovano a combattere con la distruzione lasciata dall’inondazione. Dopo il vescovo diverse persone hanno preso la parola.
Una di queste ha detto: «Permettete un’ultima parola, si tratta della parola dell’intenso dolore di chi ha perso persone care; del dolore e dello smarrimento di chi ha trovato la propria casa spogliata di quei beni e dei ricordi, che la rendevano bella e sicura ai loro occhi. Del dolore di chi ha visto la propria attività economica irrimediabilmente devastata, tanto da temere di non poterla più riavviare.
In questi giorni – ha proseguito -, il dolore di tutte queste persone sta ricevendo conforto dalla generosa e infaticabile azione di tantissimi volontari, provenienti da diverse parti d’Italia e da diverse organizzazioni. In questi volontari, in gran parte, ci sono giovani che anche in questa circostanza non hanno perso tempo per rendersi disponibili. Il dolore di tutte queste persone, sollecita tutti noi a una solidarietà, a una vicinanza, che proseguono nel tempo. Avanza inoltre con forza una precisa richiesta agli amministratori, di ogni livello – ha sottolineato con forza -, che finalmente intraprendano con determinazione un’incisiva e tempestiva azione di messa in sicurezza del territorio. Perché non accada un’altra volta che l’acqua, bene prezioso e insostituibile della nostra vita, porti morte e devastazione nelle nostre case; che spenga le nostre speranze».
Un pensiero poi è andato alle comunità «di Pianello e Casine – è stato detto nel corso di un altro degli interventi -, perché la paura e lo sconforto non spazzino via la consapevolezza che non esiste ricchezza individuale se non c’è ricchezza collettiva. Per coloro che hanno perso tutti i loro beni materiali preghiamo affinché, insieme alla solidarietà di tante persone generose, ci siano aiuti concreti dalle istituzioni per tornare presto alla normalità. Rendi consapevoli i nostri politici e le istituzioni affinché in questo momento di massimo bisogno, e anche nel prossimo futuro, sappiano sostenere tutte le attività commerciali, industriali e artigianali e sappiano intervenire per la messa in sicurezza dei nostri territori». Durante la funzione c’è anche chi ha accusato un malore.
Condoglianze alle famiglie R. I. P.
Riposate in pace Condoglianze alle famiglie .
Un pensiero a tutti voi riposate in pace
Povera gente
Riposate in pace Le più sentite condoglianze alla famiglia Un abbraccio a tutta la comunità
Le mie più sentite condoglianze un abbraccio a tutti voi
R.I.P condoglianze alle famiglie
Rpi angeli
Una richiesta a chi governa mai più abbandonare i territori , si deve fare prevenzione, forse dobbiamo anche noi chiedere che il territorio venga curato come un malato ; un caro abbraccio a tutte le persone colpite da questo funesto evento.
Poveretti
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Tranquilli, ordine del giorno: il consiglio regionale pensava al “Saltarello”(sigh).
Il rimpallo di responsabilità tra chi ha governato la Regione per lustri e chi la sta governando da poco tempo non serve. Guardiamo al futuro.
Sappiamo quali sono state alcune delle cause che hanno fatto esondare i fiumi, allaganto zone abitate, distruggendo lavoro e pure vite.
Ebbene, nel Maceratese, l’alveo del fiume Chienti è ricoperto di fitta vegetazione, insieme ad alberi. Qualora fosse venuta la piena – da noi detta “piema” – come è avvenuto in altre zone delle Marche, nella zona di Macerata e di Corridonia avremmo avuto una esondazione a Piediripa, nella zona Damen e nella zona industriale di Corridonia. Fino ad oggi, nessuna amministrazione ci ha avvisato – dopo il recente disastro – che si sarebbe provveduto a liberare il Chienti dalle foreste cresciute nell’alveo.
E’compito della Provincia? Aspettiamo che giunga una tragedia?