Volontari al lavoro durante la notte
di Monia Orazi
Il giorno dopo la seconda alluvione in meno di un mese a Matelica si lavora di buona lena per svuotare le strade dal fango. Tutto è accaduto in poco più di un’ora, tra le 17 e le 18 quando una pioggia violenta ha colpito la città. Resta un tappeto di melma in via Torino, nella zona di San Rocchetto e lungo via San Sollecito chiusa al transito, dove un’auto era rimasta impantanata (leggi l’articolo). Riapre regolarmente domani la mensa della scuola materna di via Bellini che era rimasta allagata. Critica la situazione in zona Crinacci e Peschiera dove continua a far bella mostra di sè la voragine causata dalla bomba d’acqua di settembre.
Nella zona le strade sono ricoperte di fango, anche lungo la provinciale che da Gagliole conduce al cimitero. In tanti hanno lavorato fino a notte inoltrata per liberare dal fango garage e scantinati, tanti gli interventi dei vigili del fuoco che con pale e idrovore hanno risposto con prontezza alle chiamate dei cittadini. Le ferite inferte al territorio il 16 settembre si sono aggravate. Dalle 18 a notte inoltrata si sono dati da fare operai comunali, volontari di Croce rossa e Protezione civile sia di Matelica che dei comuni vicini, principalmente lungo via Roma e via Fonticelle le più colpite dal fiume di fango sceso dai campi della zona sopra il cimitero, dove mancherebbero dei canali di scolo, per favorire il drenaggio dell’acqua piovana, quando ci sono precipitazioni intense.
Andrea Lunadei del Bar Roma
Ieri a trovarsi nel pieno dell’emergenza è stato Andrea Lunadei del bar Roma, lungo l’omonima via: «È venuto giù un fiume di acqua e fango dalle campagne qui sopra scendeva lungo tutta la via, che si era allagata – spiega Lunadei – Diverse macchine sono rimaste un difficoltà soprattutto le macchinette e i cinquantini per i ragazzi. C’era una ragazza che poverina era in difficoltà, i tombini tutti allagati, tutti attappati. Dopo son intervenuti con delle pale, i volontari della Protezione Civile, hanno stappato e hanno pulito un po’. Anche le case qua intorno pure hanno avuto parecchi danni con gli allagamenti, esattamente come l’altra volta, garage e cantine e così. Poi c’è anche una strada qua vicino (via Torino n.d.r) che è piena di melma. Questa bomba d’acqua ha recato parecchi danni. Noi personalmente qui al bar non ne abbiamo avuti tanti perché siamo su un livello leggermente alzato rispetto alla strada. Altri come un geometra e alcuni locali commerciali sono stati allagati. La viabilità era completamente paralizzata. Era il caos, tanto che un residente della zona è uscito fuori verso il semaforo, bloccava le macchine, faceva passare a fasi alterne improvvisandosi vigile (come si vede nei video, ndr), gli si è allagato il garage ha avuto parecchi danni, deve buttare elettrodomestici e altre cose».
Francesco Dignani
Racconta il commerciante Francesco Dignani: «Quando sono rientrato ieri sera non si passava. Lungo via Roma c’erano almeno dieci centimetri di fango. Nel garage di casa ho trovato diversi centimetri di acqua. In una casa qua vicino, all’inizio di via Roma avevano appena finito di liberare il cortile dal fango della piena di settembre intorno alle tre del pomeriggio, ieri sera era di nuovo pieno, dovranno ricominciare da capo. Due volte in un mese siamo stati colpiti, vivo da sessant’anni a Matelica, un casino così non lo avevo mai visto, spero si prendano provvedimenti per evitare che si ripeta, Matelica deve essere inserita tra i territori colpiti da calamità naturale».
Com’era ieri sera la mensa della scuola materna
Per tutta la sera il sindaco Massimo Baldini ed il vicesindaco Denis Cingolani sono stati in giro per seguire gli sviluppi della situazione. A tracciare un bilancio della situazione è Denis Cingolani: «Stiamo mettendo in sicurezza tutte le strade interessate dall’alluvione. La bretella San Sollecito ora è chiusa, sarà riaperta non appena ripristinata. Abbiamo pulito la mensa della scuola materna da acqua e fango, domani sarà disponibile per tutti i bambini. Operai comunali, volontari di protezione civile stanno ripulendo dai danni la zona Crinacci e Peschiera e le vie più colpite sono via Fonticelle e via Roma. Stiamo ricevendo da stamattina telefonate di privati cittadini che lamentano allagamenti richiedendo l’intervento dell’ente comunale e della Multiservizi per il sistema fognario di cui il comune non è più proprietario. Ci sono danni alle abitazioni private, alcuni cittadini vogliono portare avanti azioni legali sostenendo le proprie ragioni, perché in un mese sono stati colpiti due volte da danni importanti».
Il vicesindaco di Matelica chiede di inserire la città nei territori marchigiani colpiti da calamità naturale: «Noi siamo a disposizione ma non basta, non si dica che l’amministrazione non fa niente stiamo facendo il possibile. Chiediamo a tutte le istituzioni di riconoscerci lo stato di emergenza, affinché possiamo intervenire con fondi ad hoc per le manutenzioni ed il ripristino di quanto è stato danneggiato. Ci sono interventi molto costosi, non riusciamo a trovare i soldi nel bilancio comunale ordinario. Anche Matelica va inserita nel territorio oggetto di calamità naturale, siamo finiti sui tg nazionali, ci dispiace andare alla ribalta per un evento simile. Non è possibile che una bomba d’acqua metta in tilt una città come Matelica, c’è chi parla di colpe degli agricoltori che non sanno fare i canali di scolo. Voglio sfatare questo mito ci può stare qualcuno che non sappia eseguire a modo i lavori agricoli, ma ci sono problemi di fondo molto vecchi che erano a conoscenza delle precedenti amministrazioni. Cercheremo di aiutare i privati con qualsiasi mezzo».
Operai comunali al lavoro
«Ci scusiamo con le famiglie della per questo disagio alla scuola materna – commenta il sindaco Massimo Baldini – allo stesso tempo ringraziamo tutti coloro che da ieri sono al nostro fianco per la risoluzione dei problemi causati dal maltempo. Sfortunatamente, a quasi un mese di distanza dall’evento catastrofico del 15 settembre, siamo di nuovo qui a fare la conta dei danni, a ripulire garage, a dover chiudere strade e a lavorare di notte per togliere il fango. Come ente comunale abbiamo fatto e faremo il possibile per sistemare i danni causati dal maltempo, ma è chiaro che servono interventi molto più seri per contenere meglio le piogge violente e improvvise, in quanto non si può andare avanti in questa maniera. Purtroppo, un piccolo Comune come il nostro non ha le risorse a sufficienza per poter programmare importanti interventi straordinari e strutturali, si può gestire la fase dell’emergenza e della risoluzione immediata dei problemi, ma qui c’è bisogno di ben altro. Comprendiamo le richieste dei cittadini che ovviamente chiedono conto al Comune di quanto successo e allo stesso tempo da parte nostra c’è la massima disponibilità e solidarietà, ma senza fondi possiamo fare ben poco di utile e concreto».
Volontari della Protezione civile
Dopo i danni causati dall’alluvione del 15 settembre scorso, non è ancora stato reso noto un piano di aiuti per la provincia di Macerata, nonostante solo nel Comune di Matelica si stimano interventi necessari per diversi milioni di euro. Ora, con il nubifragio di ieri, dovranno essere riviste anche le varie messe in sicurezza effettuate nelle scorse settimane.
(Nelle foto qui sotto la situazione oggi pomeriggio a 24 ore dalla bomba d’acqua, in fondo i volontari al lavoro durante la notte)
Zona bivio Crinacci Peschiera dove si è aperta la voragine
La mensa della scuola materna in via Bellini
Via San Sollecito chiusa
Via Torino
San Rocchetto di Matelica
Inizio via Roma e zona quartiere San Rocco
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Smettiamola di piangere solamente. Sono decenni che dell’ambiente “regolato” ce ne freghiamo. Se il Chienti dovesse debordare e invadere Piediripa e la zona Damen di Corridonia con chi ce la prendiamo? Col Padreterno? Ricordo il Chienti con l’alveo pulito. Adesso mi sono accorto (l’ho pure filmato) che è pieno di cepugli e di alberi. Come mai è stato lasciato alla mercè della natura? E’ una aberrazione mentale quella di lasciare le cose “secondo natura”, che dura putroppo da anni… Con cinghiali e lupi che vivono con noi. Adesso basta con l’amientalismo cretino! Fui un fondatore dei Verdi in Provincia, ma io ed altri lasciammo questo partito inserito nel Parlamento quando ci accorgemmo che “erano cambiati”: avevano sotituito gli ideali ambientali con delle poltrone al chiuso. Come oggi. Tutta demagogia e servilismo a Sinistra per qualche poltrona nelle Istituzioni.
Ambientalisti dei miei stivali, andate nel Chienti e tagliare erbacce e piante, a cui viene impedito di scorrere libero verso la foce, in occasione di una “piema”, chiamata oggi “bomba d’acqua”..