Palazzo del ‘700 in centro
da destinare alle giovani coppie:
il Consiglio stralcia la proposta

TOLENTINO - L'amministrazione ha portato in aula il Piano di valorizzazione del patrimonio comunale, in cui era previsto anche l'acquisto dello storico stabile di via Lucatelli per 750mila euro. Il M5S si è detto contrario, ha prospettato un presunto conflitto di interessi perché l'immobile è di proprietà del fratello di un candidato che sostiene la Luconi, ha presentato un emendamento per togliere il punto ed è stato accolto dalla maggioranza. Mercorelli: «E' la prima volta in dieci anni, forse qualcosa che non andava c’era». La vicesindaca: «Lo togliamo proprio per dimostrare che dietro non c’è nulla»

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Palazzo Catinelli

di Francesca Marsili

«Dopo che avete preso 800mila euro dall’Assm per coprire l’emergenza, intendete acquistare per 750mila euro una vecchia villa di 1400 mq, tra le più importanti e pregiate di Tolentino, con soffitti altri sei metri e affrescati dal Lucatelli, completamente da ristrutturare, per favorire l’insediamento delle giovani coppie al centro storico, piuttosto che compare appartamenti già pronti. Un acquisto di cui non si conoscono né il costo finale, né i tempi e non opportuno allo scopo».

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Gian Mario Mercorelli

Con questa argomentazione il pentastellato Gianmario Mercorelli, a nome della minoranza, nella seduta consiliare straordinaria di ieri sera, ha ottenuto lo stralcio del punto all’interno del Piano di valorizzazione del patrimonio comunale 2022-2025 che prevedeva, sebbene in via preliminare, l’acquisto di Palazzo Catinelli di proprietà di una srl come si legge nella proposta di deliberazione del consiglio comunale. Un acquisto, da parte del Comune, a seguito della manifestazione di interesse espressa tramite bando da coloro che posseggono immobili da mettere a disposizione con l’obiettivo della riqualificazione urbana mediante azioni di di edilizia agevolata per le giovani coppie. «Un emendamento quello che abbiamo proposto – ha commentato Mercorelli – accolto dalla maggioranza; la prima volta in dieci anni, forse qualcosa che non andava c’era».

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Il sindaco Giuseppe Pezzanesi nel Consiglio di ieri

Quella di ieri, nella sala dell’Assm, è stata una seduta consiliare per atti urgenti e improrogabili, dopo che mercoledì scorso, a seguito dell’abbandono dell’aula dei quattro consiglieri di opposizione: Fulvio Riccio e Anna Quercetti del Partito Democratico e Martina Cicconetti e Gian Mario Mercorelli del Movimento 5 Stelle, il Presidente del consiglio ha sospeso i lavori per la mancanza di numero legale. Riportato in aula, nell’ultimo consiglio utile dell’attuale legislatura, il Piano di valorizzazione del patrimonio comunale che vedeva al suo interno diversi punti: una serie di sistemazioni delle aree di pertinenza del Comune, ma che servono alla realizzazione del campus scolastico e l’acquisto di un edificio storico sito in via Lucatelli, per un importo di 750mila euro. Ed è proprio di questo ultimo punto che l’opposizione, attraverso un emendamento presentato della minoranza e esposto dal pentastellato Mercorelli, ne ha chiesto e ottenuto lo stralcio. La minoranza ravvedeva anche un conflitto di interesse legato proprio a quell’immobile «caso vuole che sia di proprietà di un fratello di un candidato nella lista a sostegno della candidata a sindaco Silvia Luconi» e ha chiesto parere in merito al segretario comunale che ha spiegato, citando il Testo Unico degli enti locali, che il conflitto d’interesse riguarda solo i parenti entro il quarto grado degli amministratori e dei membri del consiglio comunale, quindi non dei candidati.

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Martina Cicconetti

«Avete spacciato questo documento come un atto che riguarda prevalentemente il campus, come in parte è. Anche se si parla di strade che è marginale rispetto all’accelerazione della realizzazione del campus – ha argomentato Mercorelli riferendosi al commento del sindaco che li aveva tacciati di irresponsabili per aver abbandonato l’aula e aver bloccato l’iter della nuova scuola per gli istituti superiori – ma c’è un punto in questa delibera che ci lascia perplessi. Voi pensate di acquistare un immobile di fine ‘700 per 750mila euro che è diviso in due piani con soffitti di sei metri affrescati e destinarlo alle giovani coppie? – ha aggiunto il pentastellato – Non che non lo meritino, ci mancherebbe, ma è evidente che un palazzo nobiliare non può essere diviso in piccoli appartamenti. Se devo far venire le giovani coppie a vivere in centro compro una palazzina. Questa è una villa nobiliare di 1400 metri affrescata da cima in fondo e, considerando che era inagibile prima del sisma e che è molto probabile non abbia i contributi, occorre metterla a posto. Vi siete chiesti quanto ci vuole? E’ adeguata all’uso? Ci facciamo le pareti di cartongesso? Questo è un patrimonio che va usato in altra maniera, magari ci si potrebbe fare un museo o destinarlo a sala civica. A me sembra inappropriato fare a un mese prima della fine del mandato un acquisto di questo tipo. Che fretta c’è di compare questo immobile? Rimandatelo».

La risposta del sindaco: «Abbiamo fatto una bando, abbiamo chiesto ai cittadini se avevano da fare offerte e una commissione li ha valutati. La prima è proprio questa di Palazzo Catinelli». Il primo cittadino ha poi espresso rammarico per la vicenda del campus finita alla ribalta della tivù nazionale con un servizio di Striscia la Notizia. «Strano che la docente intervistata sia una persona che cinque anni fa si era candidata contro di me – ha commentato riferendosi alla docente Cristina Lembo intervistata dall’inviata di striscia Chiara Squaglia – Io facevo videomessaggi per invitare a iscrivere i ragazzi nei nostri licei e dopo questo servizio, se dovevamo perdere iscritti l’abbiamo fatto».

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Silvia Luconi

Tornando al palazzo storico da acquistare, dubbi della minoranza anche in relazione alla commissione che valutata le proposte. «Chi faceva parte di questa commissione? Ne cito alcuni – ha ribattuto Martina Cicconetti – Henry Gullini, un suo ex consigliere, Emaneele Della Ceca suo ex vicesindaco, Emanuele Tiberi che faceva parte del suo staff. Noi acquistiamo questo palazzo senza sapere quanto andremmo a spendere né quando saranno pronti gli appartamenti. Prima fate tutto per portare i servizi fuori dal centro, poi siccome c’è la campagna elettorale allora bisogna dire che l’amministrazione Pezzanesi e la sua continuità Luconi, vogliono portare le persone in centro».

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L’ingresso di palazzo Catinelli

La replica della vicesindaco Silvia Luconi. «Se vogliamo rilanciare il centro storico il Psr, benché uno strumento potentissimo, non è sufficiente perché non va a coprire situazioni come questa o altre di via Montecavallo o via Filelfo già fatiscenti prima del sisma e dove i privati non vogliono intervenire. L’amministrazione pubblica non necessariamente è sempre quel vedere cosa c’è dietro, quale interesse avremmo fatto? Io l’ho voluta portare proprio qui, perché volevo che dicesse di togliere questo punto, e sa Mercorelli cosa fa la Luconi con il Consiglio? – ha risposto la vicesindaca – Questo punto lo toglie e lo fa perché innanzitutto non c’è alcun tipo di fretta, e poi perché abbiamo fatto vedere al cittadino chi è ancora una volta il Movimento 5 Stelle che si è nascosto dietro una lista civica, rimasto chiuso dentro quella famosa scatoletta di tonno. Lo togliamo proprio per dimostrare che dietro non c’è nulla e nemmeno un conflitto d’interesse. Via quindi Palazzo Catinelli – ha concluso Luconi rivolgendosi al Presidente del Consiglio – “Vivi il centro” lo facciamo comunque: in via Filelfo ci sono altre situazioni allo studio di fattibilità per portare i giovani in centro storico». Eliminato quindi il punto relativo all’immobile di via Lucatelli, approvate dal consiglio comunale gli altri punti tra cui le aree di pertinenza per la costruzione del campus scolastico e l’ampliamento dell’Azienda Foglia Industries srl a fronte di un pagamento di circa 71mila euro per l’acquisto di un’area.

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