Giornata per le vittime del Covid,
la commozione di Daniela Corsi:
«Pandemia tatuata in noi»

CIVITANOVA - Cerimonia al parco Cecchetti con la piantumazione di un ulivo secolare in memoria di tutti i morti civitanovesi. Presenti anche le figlie di due vittime, Marika Maccaroni e Maria Pia Straccia. Il cordoglio del presidente del consiglio Claudio Morresi: «Una storia che riguarda anche me, ho dovuto dire addio a mio padre»

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L’intervento di Claudio Morresi, vicepresidente della provincia

di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)

«I giorni della pandemia rimarranno indelebili nella nostra mente, non potranno essere cancellati, sono come tatuati in noi». La direttrice dell’area vasta 3 Daniela Corsi si commuove quando ricorda i due anni passati fra ospedale e Covid hospital e nell’intervenire alla cerimonia di commemorazione delle vittime del Covid che si è svolta questa mattina a Civitanova ringrazia tutti gli operatori sanitari che in questi due anni hanno fronteggiato in prima linea il virus, con la consapevolezza che ciò che hanno vissuto rimarrà nelle pagine di storia.

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Daniela Corsi con il sindaco Fabrizio Ciarapica scoprono la targa

Il parco Cecchetti è stato il teatro della cerimonia organizzata dal comune di Civitanova con la piantumazione di una pianta di ulivo secolare arrivata dalla Calabria e piantumata da un vivaio di Montecosaro. La celebrazione, toccante e partecipata, ha visto la presenza anche di due donne che hanno perso a causa del Covid uno dei loro genitori. E’ il presidente del consiglio comunale e vicepresidente della provincia Claudio Morresi che le ricorda, rivivendo sulla propria pelle, con la voce rotta dall’emozione, anche il proprio vissuto personale per la scomparsa del padre, anch’egli venuto a mancare causa Covid. «Il 18 marzo è il giorno dei camion di Bergamo – ha detto nel suo intervento – non c’è nessuno purtroppo che non ha avuto un familiare o un conoscente morto a causa del virus ed è una storia che tocca anche me. Anche io infatti ho dovuto dire addio a mio padre deceduto nel febbraio scorso. Apprendiamo che i contagi sono tornati a salire e la condizione ci impone di essere prudenti. Molti hanno perso la battaglia contro il virus, ma molti di più sono riusciti a vincerla grazie a medici, infermieri, e sanitari tutti. Ricordare chi non c’è più non può dunque prescindere dal ringraziare chi ha aiutato tanti a salvarsi. Abbiamo piantato questo albero col desiderio di tornare presto alla normalità».

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Claudio Morresi vicepresidente della provincia e presidente del consiglio comunale

Tanti i presenti alla cerimonia: fra le autorità militari (carabinieri, polizia, guardia di finanza, capitaneria di porto, polizia municipale) e civili come il parroco don Pietro Pigliacampo che ha benedetto l’ulivo, i familiari delle vittime, Marika Maccaroni che ha perso il padre a causa della pandemia e Maria Pia Straccia che ha dovuto dire addio alla madre, la protezione civile, l’associazione Anc,  i bambini e le bambine dell’associazione culturale il sostegno educativo, scuola paritaria pluriclasse, il primario del Ps di Camerino Domenico Sicolo e in rappresentanza della regione la consigliera regionale Elena Leonardi.

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Marika Maccaroni e Maria Pia Straccia familiari delle vittime

«Questo simbolo, l’ulivo, che abbiamo scelto per commemorare le vittime del Covid – ha aggiunto il sindaco Fabrizio Ciarapica – vuole ricordare e ringraziare tutti coloro che hanno fatto sacrifici. Civitanova si è impegnata fortemente per fronteggiare un’emergenza senza uguali e il Covid hospital ha permesso di salvare tante vite». «‌È un dovere essere qui a testimoniare la vicinanza della Regione alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono stati impegnati nell’emergenza – ha concluso la Leonardi – mi piace l’ulivo, un monumento vivo. Il Covid non è ancora sconfitto del tutto ma abbiamo acquisito le competenze per combatterlo».

albero-in-memoria-delle-vittime-del-covid-parco-cecchetti-civitanova-FDM-3-325x217Al termine dei discorsi è stato suonato il silenzio e si è proceduto allo scoprimento della targa ai piedi dell’albero. Per la giornata dedicata alle vittime del Covid è arrivato anche il ricordo della direttrice Asur Nadia Storti: «in occasione della seconda giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus, istituita dal Parlamento per commemorare tutte le persone decedute a causa del Covid-19, vorrei tornare a rivolgere un ringraziamento nei confronti di tutti i professionisti sanitari che senza risparmiarsi si sono spesi con abnegazione per il bene della nostra comunità. Ed in questa ricorrenza il pensiero non può che andare in particolare a quanti fra di noi hanno pagato la dedizione alla cura del prossimo con il prezzo più alto: quello del sacrificio della propria vita e quello dei propri cari. I morti non fanno più rumore del crescere dell’erba, scriveva Giuseppe Ungaretti, spetta allora al ricordo vivido della nostra testimonianza coltivarne la memoria con rispetto e gratitudine».

Vittime di un nemico invisibile Le loro storie per non dimenticare

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L’ulivo secolare con i partecipanti alla commemorazione

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