«Centro vaccini chiuso 5 pomeriggi su 6,
lo segnaleremo al generale Figliuolo»

CIVITANOVA- Giulio Silenzi e Francesco Micucci accusano il comune di cattiva gestione e la Regione di non aver spinto sulla vaccinazione per recuperare il gap

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Francesco Micucci e Giulio Silenzi

 

di Laura Boccanera

Civitanova fanalino di coda nelle Marche per numero di vaccinati. Maglia nera alla città costiera che figura agli ultimi posti (assieme a piccoli borghi montani del cratere dove il rapporto fra residenti reali e abitanti è falsato) con una percentuale di vaccinati del 75.6%. Ben al di sotto delle più virtuose Montefalcone Appennino, Piobbico, Cossignano e Venarotta dove la percentuale oscilla dal 90% al 87.7% e per alcune categorie (come per gli over 60) arriva addirittura al 100%. Peggio di tutti Ussita dove quasi solo la metà della popolazione è vaccinata. Civitanova si ferma al 75% e scende addirittura al di sotto (68.8%) nella fascia della popolazione fra 12 e 59 anni, mentre risulta vaccinato il 90% degli over 80 e l’80 % degli over 60. Dati simili a Potenza Picena che si ferma al 76,9%. E comunque fra le città con più di 15mila abitanti il dato di Civitanova è quello che più preoccupa: Ascoli raggiunge 83%,  Senigallia 82.8% San Severino 82.6%  Macerata 81.9%  Ancona 81.8%, Recanati 79.8%, Pesaro 78.6%. Numeri su cui riflettono Giulio Silenzi e Francesco Micucci del Pd di Civitanova lanciando un j’accuse a Regione e Comune per la gestione del centro vaccinale e per l’assenza di azioni mirate a recuperare il gap. «Sottolineo non è un dato di oggi – afferma Silenzi – ma Civitanova ha sempre avuto un andamento da maglia nera, sia per il numero di tamponi quando vennero fatti gli screening sugli studenti, sia per le vaccinazioni, è un trend storico che nei vari mesi non si è mosso. Mi chiedo cosa sia stato fatto per incentivare le vaccinazioni sapendo che qui la percentuale è più bassa. E’ forse una scelta politica per strizzare l’occhio ai no vax e a coloro che teorizzano l’inutilità della vaccinazione? Ritengo grave che nella provincia dell’ assessore regionale alla sanità e nei comuni del presidente Francesco Acquaroli non ci siano iniziative volte a recuperare questo dato negativo». Silenzi sottolinea poi la gestione dei centri vaccinali: «Entrambi sono costati 100mila euro di soldi pubblici. Dapprima l’inadeguatezza del centro di via Ginocchi, poi la soluzione in quello di via Silvio Pellico dove per incapacità di visione siamo stati costretti al trasloco e ora in un’area  inadeguata come quella degli spedizionieri in via Gobetti. Segnalerò al generale Francesco Paolo Figliuolo che fino a ieri l’apertura del nostro centro vaccinale era ridottissima, chiusi la domenica e 5 pomeriggi su sei. Il personale amministrativo e sanitario dà il massimo, ma il problema è l’organizzazione. Ci sono state solo parate e parole dall’inaugurazione del centro vaccinale in cui si promettevano mille vaccinazioni al giorno, poi è stato un destrutturare, non per colpa di chi ci lavora, ma della Regione che alla vaccinazione non ha dato priorità». Ad oggi i positivi in città sono 159, numeri in crescita giorno dopo giorno. «Credo sia condivisibile non esasperare lo scontro sociale fra chi non si vaccina e chi invece ha deciso di farlo – sottolinea Francesco Micucci – ma le dichiarazioni del presidente  Acquaroli che dice di non essere convinto che il green pass sia la soluzione, quando i dati dimostrano il contrario e che non mette in campo azioni di sensibilizzazione alla vaccinazione e al ruolo vero che i medici di base potrebbero ricoprire sono incomprensibili. Dov’è quel cambio di passo che si prometteva? Il  24 dicembre aprono le vaccinazioni per i bambini, cosa si è messo in campo per rassicurare le famiglie, per accoglierle e spiegare nel dettaglio creando una situazione accessibile? Questo oltretutto ricordo che è il Comune dove un assessore ai servizi sociali  ha negato i fondi all’iniziativa de Il Madiere “A pesca con mamma e papà” perché chiedeva green pass per la partecipazione».

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