Piccioni, una commercialista al Bilancio
«Lavoro e politica le mie passioni
La visione di Parcaroli farà la differenza»

MACERATA - Intervista all'assessore leghista. Primo passo l'analisi dei pareri critici dei revisori e il consuntivo. Ancora da definire le priorità ma la nuova assessore ha le idee chiare sulla città che vorrebbe: «Il centro deve tornare a vivere. Senza l'attività privata, che rappresenta il 97% del tessuto produttivo, l'economia finisce»

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Oriana Piccioni, assessore al Bilancio della Giunta Parcaroli

 

di Federica Nardi

Si prepara a un assessorato tecnico Oriana Piccioni, commercialista di 62 anni con esperienze nel privato e in qualche ente pubblico, scelta dal nuovo sindaco di Macerata Sandro Parcaroli per occuparsi del Bilancio. E’ stata lei la scelta per il nono posto in Giunta e per completare il “puzzle” assessorati e deleghe. Leghista fervente, inizia la sua avventura politica nel 2015 insieme ad Anna Menghi. Forte della scuola politica diretta da Armando Siri prima a Roma e poi a Milano, è stata da sempre una presenza fissa negli appuntamenti della Lega.

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Oriana Piccioni insieme al leader della Lega Matteo Salvini a Macerata

«Amo molto la libera professione. E sono entrata in politica perché pensavo di poter fare qualcosa – spiega  -. La Lega è una struttura che chiede presenza e militanza, io l’ho fatto sempre per passione». Sul Bilancio di Macerata i tempi, spiega, non sono ancora maturi per tracciare una linea: «Comincerò dai pareri dei revisori per capire le criticità rilevate». Piccioni sogna una città e soprattutto un centro «che deve essere riaperto, tornare a vivere. Il maggiore simbolo ce lo dà Sandro togliendo le catene dalla piazza».

Il suo sarà un assessorato tecnico, anche a giudicare dal suo curriculum?

«Sì ma l’assessore non l’ho fatto mai, quindi è la prima volta. Conosco la contabilità degli Enti locali ma confido molto sulla ottima squadra di ragioneria che ho trovato, a partire dal dirigente Ciattaglia e altre persone. Ho una percezione che siano molto preparati, sicuramente il sindaco troverà una squadra molto organizzata e preparata. Poi l’assessore è sì un tecnico, ma con la supervisione politica del sindaco».

Ha già avuto modo di prendere visione dei bilanci?

«L’avevamo visionati, anche in passato. Ora ho acquisito molti documenti e domani mattina comincerò a guardare nel dettaglio alcune cose. Ci vorrà un po’ di tempo, com’è normale che sia».

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Oriana Piccioni il giorno della presentazione della Giunta

Di bilanci si è molto parlato nell’ultimo anno e mezzo soprattutto in relazione ai pareri negativi dei revisori.

«Comincerò proprio dai pareri dei revisori per capire le criticità rilevate e da lì vediamo. Parallelamente mi leggerò i bilanci soprattutto ora che dovremo presentare il consutivo. Sono fortunata ad avere la vicinanza di Marco Caldarelli (ex assessore al Bilancio, ora di nuovo in Giunta con le deleghe ai Servizi amministrativi, ndr). A livello amministrativo è importante anche quello per avere spiegazioni nel dettaglio. Il mio punto forte comunque è il sindaco, che essendo un imprenditore si intende sicuramente di contabilità».

La sua esperienza è principalmente nel privato, ci sono differenze di approccio con un bilancio comunale?

«La diversità di approccio da un punto di vista tecnico è sostanziale. Il bilancio pubblico ha un criterio contabile diverso e ha un budget definito da molti aspetti che non dipendono dal sindaco. Ma lui può decidere come far confluire i propri interventi in un modo o in un altro. Ci sono spese fisse e quelle a discrezione del sindaco e degli assessori, a seconda delle esigenze del programma e dei cittadini che hanno chiesto un cambiamento. Certo è importante la visione aperta del nostro sindaco, sarà quella che farà la differenza».

Quali sono i primi step? Cosa indicano le linee di cambiamento?

«Onestamente non posso aver fatto un’analisi così approfondita. Queste sono considerazioni premature. Non sono in grado nemmeno di esprimere un’ipotesi di alcun tipo. Dobbiamo ancora fare la prima riunione dell’assessorato. Ma immagino che i singoli assessori dovranno trovare nel loro ambito le cose più urgenti da fare e dopo nel giro di poco tempo si deciderà se ci sono fondi per cose più urgenti. Ora con il consuntivo dell’amministrazione precedente abbiamo margini minimi. Sarà importante programmare nel prossimo bilancio».

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Oriana Piccioni insieme al sindaco Sandro Parcaroli e agli assessori Andrea Marchiori, Riccardo Sacchi e Marco Caldarelli

Lei insomma sarà la chiave di volta per rendere possibili gli indirizzi degli altri assessori?

«Sono un supporto del sindaco per quello che vorrà fare. Faccio quello che ho fatto sempre anche se in un settore molto diverso. Forse avranno più possibilità di incidere gli altri ma siamo tutti utili».

Da cittadina, una cosa che cambierebbe subito?

«Una cosa che ha già pensato di fare Sandro: levare le catene in piazza. Bisogna dare il senso di apertura alla città mentre l’amministrazione precedente ci ha fatto sentire un po’ chiusi. Ho visto la stessa demonizzazione del centro storico e delle attività produttive in altre città governate dalla sinistra. Non si rendono conto che senza l’attività privata, che rappresenta il 97% del tessuto produttivo, l’economia finisce. Io ho questa visione della città, che deve essere riaperta, tornare a vivere. C’è bisogno di tornare al centro in una maniera piacevole. Il maggiore simbolo ce lo dà Sandro togliendo le catene».

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