Spuntano i sindaci pro Acquaroli
ma altri frenano la corsa
«Serve un civico come Ciarapica»

MARCHE 2020 - In soccorso del candidato di FdI arrivano Marinelli (Castelraimondo) e Fioravanti (Ascoli): «Sintesi tra civismo e partiti, rappresenta l’unità che serve per governare». Pezzanesi (Tolentino) e Mozzicafreddo (Porto Recanati) ammoniscono: «No ai diktat da Roma e sì ai progetti equilibrati su persone che hanno dimostrato di saper fare indipendentemente dal partito»

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Fabrizio Ciarapica e Francesco Acquaroli

 

di Federica Nardi

Il centrodestra in vista delle regionali è a caccia di un civico o presunto tale. Ma chi correrà è tutto da vedere. La partita si gioca a Roma, certo, con i leader nazionali di Lega e FdI, Matteo Salvini e Giorgia Meloni (che ha già posizionato il “suo” Francesco Acquaroli in corsa) arrivati ai ferri corti e che cercheranno una soluzione nelle prossime ore per evitare la spaccatura definitiva. Ma anche sul territorio, con l’ondata dei sindaci che insieme a parte del mondo imprenditoriale indicano invece Fabrizio Ciarapica, primo cittadino di Civitanova. E quindi non sembrano casuali gli endorsement arrivati proprio oggi per Acquaroli da due sindaci: Renzo Marinelli di Castelraimondo e Marco Fioravanti di Ascoli. E che vanno a sottolineare tra le tante “doti” del pupillo marchigiano di Giorgia Meloni proprio il suo animo “civico”. Dall’altra barricata, Giuseppe Pezzanesi e Roberto Mozzicafreddo (Tolentino e Porto Recanati) chiariscono subito che il problema non è Acquaroli ma tutta l’operazione: lui non è un civico e bisogna uscire dalle logiche di spartizione romane.

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Renzo Marinelli, sindaco di Castelraimondo

«Acquaroli? Sintesi tra civismo e partiti rappresenta l’unità che serve per governare le Marche – dice Renzo Marinelli -. È interessante il dibattito vivace che esiste intorno al prossimo appuntamento per il rinnovo del governo regionale. Rappresenta la voglia che questa regione ha di instaurare un percorso nuovo e di rottura con il passato. Serve unità nel centrodestra e comunione di intenti e Francesco Acquaroli oggi per molti rappresenta per le Marche la figura che può meglio incarnare la sintesi più equilibrata e positiva tra il civismo e i partiti. Egli stesso proviene da un percorso civico che lo ha portato a fare prima il consigliere comunale e poi il sindaco della sua città, e da cornice il trascorso ruolo in consiglio regionale. Una strada che lo ha condotto oggi alla Camera dei Deputati. Pur essendo oggi espressione di un partito allo stesso tempo resta una figura legata ai territori di cui negli anni ha saputo rappresentare gli interessi e l’apprezzamento trasversale che incassa in tutto il territorio regionale ne è la dimostrazione».

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Francesco Acquaroli e Marco Fioravanti

Dello stesso tenore Fioravanti: «Francesco Acquaroli è la miglior figura che possa fungere da raccordo tra le forze politiche di centrodestra e del mondo civico, perché espressione diretta del nostro territorio».

Ma per altri non è affatto così. Anzi. Pezzanesi, che sottolinea a più riprese che in ogni caso Acquaroli «è un uomo onesto e per bene», parla molto chiaramente quando si tratta di civismo. «Qualcuno ha definito Acquaroli “uomo civico” però credo che il sole quando è forte può anche ammorbidire un po’ le dichiarazioni. Acquaroli è stato prima in Alleanza nazionale e poi in Fratelli d’Italia. Quindi dire che è civico è come dire che un pinguino è diventato improvvisamente un leone che vive nella savana». Il suo in ogni caso «non è un parere contro, ci mancherebbe. Non approvo il progetto Acquaroli perché non è vincente e siamo stufi di un certo tipo di politica. Quando i progetti vengono fatti a tavolino per dividersi le candidature, non è politica per la gente ma per il partito. No ai diktat da Roma e no alla spartizione classica delle aree geografiche e sì ai progetti equilibrati su persone che hanno dimostrato di saper fare indipendentemente dal partito. Nello spartire troppo spesso ci si divide il nulla».

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Giuseppe Pezzanesi

Per cui Ciarapica sarebbe la scelta giusta: «Ciarapica fin dall’inizio in cui si era palesata la possibile candidatura ha trovato sempre la mia personale condivisione e simpatia. Fabrizio ha vinto le elezioni a Civitanova, anche con un contributo molto importante di FdI e lo vedo come una persona equilibrata e preparata, che ascolta moltissimo, che ha nella moderazione una dote estremamente importante. Ha dimostrato di saper governare in questo momento difficile una città molto importante come Civitanova che ha anche aumentato la popolazione dopo il sisma. Acquaroli capisca che non è una bocciatura nei suoi confronti ma una strategia diversa – conclude Pezzanesi -. Mi auguro che possa capire che è un passo indietro per fare due passi in avanti per la vittoria nella Regione e che questo non crei fratture nelle amministrazioni comunali».

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Roberto Mozzicafreddo sindaco di Porto Recanati

Anche Mozzicafreddo stima molto Acquaroli, “ma”. «Ma certamente non possiamo considerarlo un civico – dice il sindaco di Porto Recanati -. Quindi potrebbe non riuscire ad aggregare varie forze tra cui quelle imprenditoriali». E anche lui “tifa” Ciarapica. «Siamo un gruppo di civici fondamentalmente, una quarantina di sindaci, che appoggiano questa candidatura, perché crediamo che una candidatura civica e di origine civica di persone che sappiano amministrare, che vengano dal basso e che si trovano tutti i giorni di fronte alle varie problematiche di governo dei territori che conoscono approfonditamente, siano adatti per fare la stessa cosa con un incarico per la gestione regionale. Civici per i quali sicuramente c’è anche un appoggio del mondo dell’imprenditoria che si è stancato di avere obblighi assoluti dai vari partiti romani che portano qui dei dogmi. Noi vogliamo che il discorso venga dal basso. Ecco perché si è formato questo movimento. È ha indicato Ciarapica perché pensiamo che tra i vari sindaci sia una persona che ha fatto bene, che ci possa rappresentare e possa avere la forza e la competenza di poter governare una Regione».

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