Antontello De Lucia e Teresa Lambertucci
«Siamo certi che insieme potremo individuare la strada migliore per uscire da questo impasse, evitando prima di tutto soluzioni divisive dell’ultima ora e scegliendo con coraggio la figura migliore per il governo della nostra Regione, capace di unire l’intera coalizione e presentarsi ai cittadini con l’autorevolezza necessaria a vincere le elezioni, per governare con un programma innovativo e spirito riformista». Così Antonello De Lucia e Teresa Lambertucci, coordinatori provinciali di Italia Viva, in vista del prossimo incontro col Pd. L’appuntamento con il partito di maggioranza relativa nel centrosinistra dovrebbe essere domani e gli alleati hanno chiesto esplicitamente una riunione unitaria, al posto degli incontri bilaterali delle scorse settimane. Sul tavolo i dem metteranno la candidatura di Maurizio Mangialardi, votata a stragrande maggioranza nella direzione regionale di domenica. Ed è su questo che si misurerà la tenuta della coalizione. Gli alleati infatti – oltre a Italia Viva, Art.1, Azione, Diem 25, Italia in Comune, Le nostre Marche, +Europa e Uniti per le Marche (Psi, Verdi, Civici) – stasera si riuniranno per decidere una linea comune. Che, a quanto pare, non si discosterà molto da quella già delineata all’indomani della direzione Pd: «Tutti gli alleati hanno condiviso la critica rispetto alla mutata linea politica del Pd (da candidato civico per una “nuova storia” a candidato interno in nome della continuità)», avevano detto lunedì.
Maurizio Mangialardi
Ed è proprio questo il punto: gli alleati, e così anche la corrente di Base riformista interna al Pd, avrebbero voluto e vorrebbero ancora un candidato che segni il passo rispetto ai cinque anni di governo Ceriscioli. E Mangialardi, a loro modo di vedere, non rispetterebbe in alcun modo questa prerogativa. E allora, che fare? «Intendiamo ribadire con forza – dicono De Lucia e Lambertucci – la ferma volontà di costruire un’alternativa autorevole e credibile per il governo regionale. Apprendiamo che la decisione unilaterale emersa lo scorso fine settimana in seno al Pd ha creato più di un malumore, non solo per la quasi totalità degli alleati ma anche al suo stesso interno, facendo registrare nelle scorse ore aspre tensioni anche tra alcuni autorevoli esponenti locali del Partito Democratico. Ne prendiamo atto e dal canto nostro vogliamo invitare tutti a mantenere la calma ed il dialogo aperti». Appelli alla calma rivolti principalmente agli esponenti del Pd, vista anche la polemica social scoppiata ieri tra il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena (Base riformista) e l’assessore regionale Angelo Sciapichetti (leggi l’articolo). Battibecco nato peraltro, a dimostrazione dell’alta pressione che si registra in casa dem, per un post che aveva tutt’altre mire. Il punto però resta sempre lo stesso, nonostante gli appelli al dialogo di Italia Viva e l’ottimismo dimostrato ieri da Mangialardi (leggi l’articolo): come riuscire a convergere tutti su un candidato? Se gli alleati vogliono discontinuità e chiedono di continuare a percorrere la strada di un civico e il Pd invece resta fermo su Mangialardi, come se ne esce?
(Redazione Cm)
Meglio un morto in casa che italia viva alla porta
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