Angelo Sciapichetti e Leonardo Catena
«Chi fa polemica politica in questi momenti di emergenza, per calcoli di convenienza personale o partitica, è un irresponsabile e aggiungerei un imbecille». Un post generico, che a detta di chi lo aveva scritto, era rivolto principalmente a chi dall’opposizione sta in qualche modo speculando sull’emergenza legata al Coronavirus. E invece la prima risposta molto “piccata” è arrivata da un suo stesso “compagno” di partito. Il battibecco social scoppiato oggi tra il sindaco di Montecassiano Leonardo Catena e l’assessore regionale Angelo Sciapichetti potrebbe rappresentare un’istantanea della situazione che sta attraversando il Pd nelle Marche, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali.
Andrea Orlando e Silvana Amati nell’ultima direzione regionale Pd
Catena, infatti, fa parte di Base riformista, la corrente che vede al suo interno tanto per citarne alcuni Mario Morgoni e Alessia Morani, e che si è duramente opposta alla candidatura di Maurizio Mangialardi per Marche 2020, votata domenica scorsa in direzione regionale. Sciapichetti, invece, fa parte proprio di quella maggioranza che che ha optato per il sindaco di Senigallia. E così appena Catena ha pubblicato il post (riportiamo l’accesa conversazione nella foto in basso) è arrivato pronto il commento di Sciapichetti: «Scusa Leonardo, ma a tutto c’è un limite. Il comunicato di base riformista è di ieri, almeno il silenzio».
Il comunicato a cui fa riferimento era quello in cui Base riformista criticava appunto la scelta di Mangialardi. «Angelo Sciapichetti e cosa c’entra? Nulla – ha risposto il sindaco di Montecassiano – Con il Coronavirus non c’entra nulla. C’è invece chi ha cercato di usare questa fase di criticità per calcoli politici. Di certo non il sottoscritto». E da qui è stato un crescendo. «Leonardo Catena ripeto – ha aggiunto l’assessore regionale – adesso le lezioni dal tuo pulpito anche sulla polemica politica proprio no. Almeno risparmiarci questo». E l’altro: «Ognuno predica dal proprio pulpito al proprio pubblico. Alcuni pulpiti non hanno più pubblico. Altri solo fedelissimi in ascolto». O ancora: «Il limite alle scelte politiche di una certa classe politica lo metteranno gli elettori quando andranno al voto – ha sentenziato Catena – E diranno se le scelte saranno state o meno giuste. Ognuno con le proprie responsabilità ben chiare». Nella polemica a un certo punto si è inserito anche l’ex segretario regionale Francesco Comi (anche lui organico alla maggioranza Pd): «Chi sarebbero questi che approfittano della situazione? Nomi e cognomi. Sono curioso e ho tante cose da dire riguardo quanto dici». Fino al gran finale, come nella più classica delle commedie: «Vedete a dire il vero – ha spiegato il sindaco di Montecassiano – mentre ho scritto questo post ho pensato ad alcuni leghisti che facevano girare notizie fasulle. Ma il fatto che mi risponda la classe dirigente del Pd maceratese mi fa venire qualche dubbio in merito». Qualche?
L’assessore Loretta Bravi
Intanto da un altro assessore regionale, rappresentante di uno dei partiti alleati del Pd, arriva l’ennesimo endorsment per Mangialardi. «Il momento attuale ci chiede di porre attenzione ai programmi e ai progetti per la nostra Regione – scrive Loretta Bravi – Per questo il gruppo Presenza Popolare, insieme a tanti altri che rappresentano l’impegno politico dei cattolici e non sono rassegnati a consegnare la propria storia in mano agli estremisti, sin dall’inizio ha affermato che quella delineata da molti sindaci del territorio fosse una strada seria e percorribile. Il sindaco Maurizio Mangialardi, che a brevissimo incontreremo per un confronto sui temi sui quali abbiamo lavorato in questi anni e che richiedono ancora maggiore attenzione e impegno, rappresenta il punto di incontro di sensibilità diverse ma chiamate a collaborare per contrastare la vuota propaganda. Proprio in questi giorni difficili, che ci chiedono fermezza e responsabilità, l’invito è a non avvitarsi in discussioni improduttive. La realtà ci chiede di tornare alla sostanza delle cose, a ridare il vero senso alle parole, senza svilirle: essere “civici” è partecipare alla vita sociale in maniera operosa, non è un’etichetta».
(redazione CM)
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Nonostante i tentativi (spesso goffi e maldestri) di fare finta che, nonostante tutto, non tutto è perduto stiamo assistendo al Crepuscolo degli Dei di una intera generazione di politici che, pur avendo fatto il loro tempo, tentano disperatamente di rimanere imbullonati alle poltrone
Dio santo, ma quando arriva il giorno delle elezioni regionali?
Ceriscioli, Sciapichetti, Loretta Bravi…non se ne può più di questi mediocri politici dei tredicesima fila.
La loro colpa maggiore è di far venire quasi voglia di votare per la destra persino a chi è di sinistra.
Tutta una serie di fatti,nazionali e locali,che si protraggono nel tempo mi convincono sempre più che il PD è un partito costruito sulla sabbia.Dovrebbe essere sostituito da un nuovo soggetto,di chiara impostazione socialista e democratica moderna,capace di raccogliere tutte le forze progressiste,affinchè la sinistra abbia una sua voce autorevole in un’Italia politicamente bipolare,finalmente libera dai ceppi di tipo corporativo.Era quanto ci si poteva aspettare,e molto ragionevolmente,con il tramonto del comunismo,ma l’appuntamento è stato perso,purtroppo.