Il deputato Mario Morgoni
di Federica Nardi
«Non ho mai criticato la solidarietà a Tartabini ma che il questore sia intervenuto su questioni che hanno un rilievo politico». Torna a spiegare la sua posizione Mario Morgoni, deputato del Pd che ieri ha criticato il contenuto della lettera del questore Antonio Pignataro alla sindaca di Potenza Picena Noemi Tartabini. Una critica che ha sollevato altrettante reprimende da parte del centrodestra nei confronti del parlamentare. «Io non ho minacciato nessuno con modi mafiosi – sottolinea Morgoni -. Mi sono rivolto al ministero e al prefetto per segnalare questo fatto. Ho agito in modo limpido e lineare assumendomi la responsabilità di quello che faccio e con pieno rispetto dell’attività del questore. Non mischiamo quindi».
La sindaca Noemi Tartabini
Ulteriori strascichi insomma per una vicenda ancora da chiarire. I fatti: in vista del 25 aprile Tartabini diffonde un volantino delle celebrazioni che esclude riferimenti alla Resistenza, invitando a ricordare tutti i morti della Seconda guerra mondiale e le vittime del Covid. A criticarla il Pd locale. Si accende quindi un dibattito politico che però viene brutalmente interrotto dalla pubblicazione, il 24 aprile, della foto un volantino minatorio che ritrae la sindaca a testa in giù. La foto del volantino, attaccato a un tubo esterno di un palazzo, viene pubblicata su Facebook da alcuni esponenti della destra locale. Nella notte tra il 24 e il 25 aprile compare anche uno striscione sulla facciata del Comune con scritto “La storia non si cancella”.
«Uno dei primissimi a prendere posizione su questa questione, rivolgendomi da parlamentare al comandante dei carabinieri di Porto Potenza, sono stato io – ricorda Morgoni -. Proprio per sincerarmi che il fatto fosse stato denunciato, consapevole della gravità. Quindi non diciamo una cosa per un’altra». Il problema per Morgoni è che «il questore si è soffermato sulla questione della celebrazione del 25 aprile, andando a toccare un tema su cui si era acceso un confronto dato che la sindaca aveva omesso di citare qualsiasi elemento significativo del 25 aprile: la lotta contro il nazifascismo, i partigiani, la nascita della democrazia. E il questore è intervenuto, per me, inopportunamente, sottolineando il valore della presa di posizione della sindaca sui morti da Covid. Intervenendo impropriamente quindi su un confronto politico serio che aveva avuto luogo. Inoltre, nella formulazione del testo, c’è un’associazione di idee tra la critica alla sindaca per come aveva gestito la vicenda del 25 aprile e quella mascalzonata della foto a testa in giù. Un’associazione di idee totalmente infondata, quindi ha sbagliato ad evocarla».
Il volantino di minacce a Noemi Tartabini
Morgoni replica poi al vicesindaco di Cingoli ed ex parlamentare, Filippo Saltamartini: «Dato che cita il Pci, gli ricordo è stato tra i fondatori della nostra democrazia. Capisco che per la sua estrazione ideologica possa fare un po’ fatica a digerire questa realtà. Dovremmo rimpiangere l’etica, l’ispirazione e la competenza dei vecchi partiti. Oggi c’è da piangere». E infine di nuovo sugli autori, ignoti, del volantino: «Non lo so se le indagini sono in corso. Però alcune cose si sanno: l’immagine è stata promossa sui social esclusivamente da personaggi riconosciuti della destra. Quindi non sappiamo chi l’ha prodotto ma sappiamo chi l’ha diffuso. Pubblicato il 24 aprile, è stato il tentativo di produrre uno schizzo di fango sulla faccia della sinistra democratica. E purtroppo un pezzo rilevante della destra l’ha utilizzato. L’utilità di questo fatto è andata appannaggio della destra. Questi sono i fatti reali. Io sono il primo che dice che bisogna chiarire questo aspetto per garantire l’integrità e l’onorabilità della figura della sindaca, che però non capisco perché non sia intervenuta per farlo rimuovere. Questa è una risposta che però darà lei. A me interessa che venga ripristinata un’immagine di serietà della politica. Perché non c’è mai stato un episodio così prima».
Tullio Patassini
Ma gli accusatori di Morgoni si moltiplicano. Dalle fila della Lega, dopo il senatore Paolo Arrigoni interviene anche il deputato treiese Tullio Patassini: «La tua lettura inquisitoria che travisa contenuti e finalità della lettera del questore Pignataro ricorda quelle dell’Ovra, la famigerata opera vigilanza repressione di quell’antifascismo di cui ti senti depositario – dice Patassini a Morgoni -. Non ti fa onore né come parlamentare, né come esponente di quel Pd che nel rispetto e difesa delle libertà civili e di opinione affonda le sue radici né come ex sindaco di una città in cui, è un fatto, c’è uno strano concetto di antifascismo se si affiggono volantini con la sindaca appesa a testa in giù». E poi: «Non è lui (il questore, ndr) che ha pubblicato la lettera per farsi pubblicità e non serve che ti atteggi a Sherlock Holmes de noantri per ricordargli quale sia il suo mestiere. Non fingere di ignorare cosa abbia fatto nella sua carriera e cosa stia facendo il questore Pignataro per combattere l’illegalità e non sventolargli in faccia il tuo badge di onorevole per minacciarlo di fargli tirare le orecchie dai superiori. I consigli che gli dai e che suonano a minaccia rivelano solo quanto tu sia piccato che nel mondo e nella città in cui vivi e che hai pure amministrato ci sia chi non la pensa come te. Fattene una ragione: si chiama democrazia e ce l’hanno donata i nostri nonni 75 anni fa».
Giorgio Iacobone
Giorgio Iacobone, ex questore di Ancona, difende invece Pignataro senza entrare nel merito dell’agone politico: «Vorrei sottolineare che il questore Pignataro nella veste di autorità provinciale di pubblica sicurezza è responsabile della sicurezza e dell’ordine pubblico. Quale garante della sicurezza pubblica il questore deve assicurare che tutti i cittadini possano esercitare liberamente i propri diritti, senza condizionamenti. I manifesti apparsi contro il sindaco di Potenza Picena costituiscono una lesione a tale diritto, per cui l’autorità di pubblica sicurezza è tenuto ad esprimere la sua vicinanza, assicurando alla vittima della biasimevole minaccia, condannata da tutte le forze politiche, che simili gesti saranno oggetto di accurata prevenzione per impedire ostacoli all’esercizio del suo diritto di esprimere liberamente le proprie idee e di metterle in pratica. La vicinanza alla vittima di reato è un compito a cui la criminologia dà una particolare rilevanza e l’amministrazione della pubblica sicurezza da molti anni insiste sulla necessità di prestare attenzione e considerazione a chi subisce reati. Trattandosi di un sindaco, tra l’altro autorità locale di pubblica sicurezza, un intervento del questore mi appare assolutamente doveroso ed encomiabile».
On Morgoni se il PCI è stato tra i fondatori della Democrazia ...lei avrebbe dovuto criticare coloro che non hanno rispettato il Decreto del Governo di non manifestare (contravvenendo ai principi della democrazia ) ed evitare tanto rancore nei confronti del Questore . Il Covid 19 è stato una ecatombe che ha ucciso tanti nonni ...quei nonni che, o l’hanno vissuta quella resistenza che evoca lei o l’hanno fatta in prima linea ...quindi ricordare i morti da Coronavirus nella ricorrenza del 25 Aprile è stato un riconoscimento verso coloro i quali hanno tanto fatto per la Democrazia quanto il suo ex partito ...il PCI.
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Onorevole, come diceva Rigoletto:
“…. Più noioso dell’usato voi siete…….”
Cero che in un periodo come questo avevamo proprio bisogno di questa Morgoni-story!
Difficile avere ancora dubbi circa l’utilità del referendum per il taglio del numero dei parlamentari
Io mi faccio una domanda, sperando che non sia considerata “lesa maestà”. Ma è possibile che gli organi di polizia ( nessuno pretende che sia il questore in persona ad occuparsene )non siano in grado di identificare gli autori del vile gesto contro la Sindaca? Visti alcuni aspetti non appare impossibile indagare proficuamente ottenendo buoni risultati velocemente.
Ho, però, l’impressione che un risultato non ci sarà, come non c’è stato in passato per episodi analoghi che vedevano interferenze penali con la politica.
Tanto per citare quelli che ricordo a memoria, non si è mai saputo chi incendiò l’auto di un giornalista che si interessò a lungo delle vicende del Burchio di Porto Recanati. Nè, nello stesso contesto, si è mai saputo che fine abbia fatto la denuncia della ex Sindaca Sabrina Montali contro ignoti che pubblicizzarono false ed artefatte esibizioni hard della stessa.
Delle due l’una: o si tratta di scarsa capacità investigativa o si preferisce che certe vicende cadano nel dimenticatoio.
Stia sereno….. non continui su questa falsa riga, si sta dimostrando ridicolo agli occhi dei più. Se il suo intento era quello di dimostrare del saper fare politica, potrebbe anche finirla qui. La gente ha capito!!!!
Aggiungo a quello che dice Angelo Gattafoni che quella immagine ignobile è stata diffusa esclusivamente da personaggi ben identificabili di estrema destra che si sono rifiutati di rimuoverla amplificando il danno subito dal Sindaco , inquinando il dibattito politico e dimostrando di voler speculare su una immagine disgustosa attribuendola ai propri avversari . In questo senso chi ha propagato strumentalmente l’ immagine si colloca allo stesso livello morale dei mascalzoni protagonisti del gesto . E’ evidente che molti sospetti si addensano su questa vicenda torbida .
Per questo è necessario che le forze della ordine si attivino per individuare i responsabili.
Infine ricordo ai commentatori preoccupati per la mia immagine che ho iniziato e continuo a fare politica non per inseguire la popolarità ma per cercare di fare qualcosa di utile . Pertanto possono ritenersi esonerati da tale premurosa attenzione .
Per tanti anni la ricorrenza del 25 Aprile è stata vissuta con spirito di colleganza tra i vari attori della politica; dalla destra arriva qualche sottinteso storcere del naso ma si andava avanti . E’ vero, governava la Democrazia Cristiana e la politica della mediazione in momenti anche difficili di tensioni sociali ed economiche ma ciò che rendevano comunque unite le comunità era quel senso della giustizia , della onorabilità delle decisioni o del rispetto e senza prevaricazioni , indipendentemente dalle appartenenze anche se la macchina comunista costringeva a delle contromisure a volte affatto lodevoli . I vecchi comunisti ti manifestavano vicinanza ma poi tutto cominciò a degenerare sul finire degli anni ‘ 80 con la spartizione e quindi con la partigianeria spinta nelle scelte sino ad arrivare alle atrocità innominabili e che si sintetizzano con le parole ” O com me o contro di me “, ” uno cento Nassiria “, “tanto peggio tanto meglio “, i centri sociali e tutto lo sciacallaggio indomito sulle persone perbene minando alla base il senso stesso del buon vivere in armonia . Famoso è l’articolo in cui si riporta un discorso di D’Alema che invita i suoi a darsi una regolata perché non si può pretendere sempre l’auto dei Giudici e.. di qui entrò in disgrazia ..) . Con internet tutto è andato ancora più veloce . Ma va ricordato che con il tempo si sono scoperte tante brutte storie del dopo liberazione come l’omicidio del filosofo Giovanni Gentile , delle pseudo e delle assurde vendette del triangolo rosso fino ad arrivare alle foibe e alla intenzione di uscire dal fascismo , che è stata una pseudo dittatura fors’anche nata da una necessità di quegli anni , per entrare in uno fase di dittatura della distruzione stessa delle coscienze , sino alla desertificazione attuale del senso dello stato e della giustizia . La nostra democrazia è nata sì dalla liberazione ma soprattutto dalla capacità dei ragazzi della FUCI come Montini ,Moro, Fanfani , La Pira e altre decine e decine di personalità come Saragat , Pertini e tanti altri che ci hanno evitato la umiliazione di una pseudo Albania e di sentire le incitazioni di Radio Tirana . .La uccisione di Moro e le Brigare Rosse hanno fatto il resto ed ancora si persegue sulla stessa strada non chiarendo , solo per fare un esempio, se il gesto del Giuliani della rivolta di Genova è stato un gesto eroico o , invece , è stato un comportamento criminale come dello stesso livello sono stati e forse sono altrettanti comportamenti su cui si fa finta di non rimarcare per il quieto vivere vivere . Ad un compagno ho domandato se il suo parlare sull’argomento sarebbe stato elogiato dai suoi genitori o nonni , oppure avrebbe preso qualche calcio in anche comunista . La ipocrisia è palpabile e la cattiva e pessima amministrazione anche .
Ora è evidente che in simile quadro il 25 Aprile sia diventato divisivo e sentir parlare di antifascismo quanto oramai anche i bastoni si sono rotti i , appare ipocrita e da debosciati , oltre che una rivisitazione edulcorata del bolscevismo .
Sig. Gattafoni, a mio parere, poiché le forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza), sia pure coadiuvate dai vigili urbani, sono assorbite per quasi il 100% nel controllo del rispetto del decreto governativo sul ‘coronavirus’, non è difficile intuire che ci possano essere dei ritardi.
…ah, dunque, se in giro si trovano sui muri svastiche disegnate, esse vanno subito fotografate, denunciate ed ognuno deve mettere in guardia tutti perché c’è un pericolosissimo ritorno dei neofascisti e dei neonazisti!! Bene!! Quando, invece, si trova la foto di un sindaco a testa in giù, con evidenti riferimenti personali, bisogna toglierla subito, non denunciare, non fotografare (soprattutto da parte di chi non è allineato al pensiero unico), poiché esso è solo un gesto di qualche povero squilibrato e non va strumentalizzato!! Strano concetto di democrazia da parte di certi esponenti politici e non, i quali poi, se qualcuno delle nostre istituzioni dichiara un appoggio morale alla persona che ha subito un tale vigliacco attacco, credo pure ingiustificato, si scandalizzano e chissà se avrebbero fatto lo stesso se le parti fossero state rovesciate e non intendo, ovviamente, a testa in giù (anche se mi pare che qualcuno usi un po’ troppo la propria intelligenza (!!) posizionato a testa in giù)!! gv
Pigliapoco lei avrebbe sicuramente avuto un posto in senato col deretano poggiato su una sedia biancoscudata. L’appeal del suo discorso è encomiabile come dimostra il sostegno degli astanti,
Posso provare a tradurre parte del suo discorso ? be lo faccio comunque per quelli non in grado di vedere la capovolta olimpica: <>
Sto passaggio è magnifico ed accorato ma a me ricorda tanto la parola DEPISTAGGIO che è quello più volte usato dagli inquirenti che hanno condotto le indagini sui più cruenti attentati degli anni di piombo.
Pensi che bello slogan poteva essere in quegli anni :
A(r)ma la mano del tuo nemico !
Pigliapoco lei avrebbe sicuramente avuto un posto in senato col deretano poggiato su una sedia biancoscudata. L’appeal del suo discorso è encomiabile come dimostra il sostegno degli astanti,
Posso provare a tradurre parte del suo discorso ? be lo faccio comunque per quelli non in grado di vedere la capovolta olimpica: – governava la Democrazia Cristiana e la politica della mediazione in momenti anche difficili di tensioni sociali ed economiche ma ciò che rendevano comunque unite le comunità era quel senso della giustizia , della onorabilità delle decisioni o del rispetto e senza prevaricazioni , indipendentemente dalle appartenenze anche se la macchina comunista costringeva a delle contromisure a volte affatto lodevoli-
Sto passaggio è magnifico ed accorato ma a me ricorda tanto la parola DEPISTAGGIO che è quello più volte usato dagli inquirenti che hanno condotto le indagini sui più cruenti attentati degli anni di piombo.
Pensi che bello slogan poteva essere in quegli anni :
A(r)ma la mano del tuo nemico !
Ritengo giuste le osservazioni dell’On.le Morgoni circa l’episodio della lettera del Dr. Pignataro alla Sindaca di Potenza Picena. Inutile è il solito armamentario argomentativo (dall’Ovra alle BR per arrivare ai centri sociali) in uso da certi “commentatori” la cui unica ragione di vita è attaccare e spesso insultare esponenti della sinistra democratica. Basta riflettere sui ruoli e sui doveri di chi ricopre delicati incarichi istituzionali per capire che il Dr.Pignataro, che tutti stimiamo ed apprezziamo, questa volta,come si dice scherzosamente,”l’ha fatta fuori dal vaso”;in assoluta buona fede non ho dubbi. Bello sarebbe stato che fosse stato lui a chiarire aggiungendo un pizzico di autocritica che avrebbe sicuramente accresciuto la stima che abbiamo di lui.
Stima che aumentera’quando si riuscirà ad individuare gli autori del volantino in modo che la Sindaca di Potenza Picena possa essere tutelata come giusto che sia.
Andare dietro ai volantini e ad amenità da salotto è riduttivo ed anche insignificante , pur con i dovuti distinguo , rispetto alla gravità della situazione che stiamo vivendo . Quando ce la finiamo di perseguire le solite imbecillità e diventiamo seri . Certo che agli ominincoli spaventa la vera dialettica ;la redenzione dal peccato non arriverà mai perché spaventa la vera dialettica per costruire una democrazia del dialogo e della condivisione e della concertazione che dovrebbe essere menzionata all’art. 1 della Costituzione ( per chi se ne intende ) La Repubblica Italiana è fondata sul dialogo, sulla dialettica politica , sulla condivisione , sulla concertazione etc .
Credo che un po di rispetto per i famigliari dei caduti di Potenza Picena sia doverosa da parte di tutti, schermaglie politiche non servono per risolvere vergognose deatribe fra le parti, gia risolte dalla storia.
Una cosa e certa! due giovani di quella città furono fucilati a Montalto di Cessapalompo,sono saliti in montagna per non essere deportati in Germania, la causa! non rispondere alla chiamata del fascismo.
Furono presi, non avevano armi, i fascisti li misero da una parte della strada e fucilati brutalmente, successivamente gettati nella scarpata sottostante.
La tragedia di Montalto ricorda 27 giovani ragazzi, tra loro Mariano Cutini e Mariano Scipioni.
Perchè la città di Potenza Picena non deve ricordare il 25 aprile giorno della Resistenza, un giorno importante per riconoscere l’eroismo e il sacrifici di questi giovani ragazzi, il rispetto verso i famigliari che hanno sacrificato i propri cari per la nostra libertà.
Rispetto, solo rispetto, l’ho stesso che nel tempo i nostri Presidenti della Repubblica, per tutti Pertini si sono spesi per ricordarli.
Scrisse il Prersidente Antonio Segni;
Nel ricordo commosso del loro sacrificio giunga alle famiglie colpite ed a quanti generosamente combatterono per la causa della libertà il mio affettuoso saluto.
A Lei, alla Civica Amministrazione e a tutta la popolazione.
Stralcio dell’intervento del Presidente.
Mi domando? perchè la Sindaca di Potenza Picena, eletta democraticamente dal suoi concittadini continua ad evitare una festa democratica che rappresenta fortemente i suoi cittadini migliori.
Inizierei con chiedere scusa alle famiglie dei caduti di Montalto,
Pigliapoco come direbbe Gaber quindi libertà è partecipazione e sì, è ora di mandare al macero tutte le figure di cartapesta che fanno la politica del clamore vero morgoni vero tartabini e compagnia cantante. Regaliamo e regaliamoci il tempo come valore da non sperperare, liberiamoci delle simbologie del passato compresa la sua DC, il futuro deve avere due mani che si stringono ma anche la fermezza di non accettare mai più la disonestà a nessun livello,e ripartire dalla responsabilità verso se stessi e verso gli altri.
Le propongo un patto sull’articolo 1 sostituiamo la parola lavoro con la parola impegno che riassume concertazione e condivisione ma ha anche un forte significato legato all’onore.
Perche la felicita cui dovrebbe ambire la Repubblica , magnifica parola che potrebbe essere introdotta come fine, deve essere raggiunta onorevolmente con l’impegno dei cittadini. Che ne dice vogliamo iniziare a libararci dell’etica del furbetto per iniziare?