Maceratese senza stadio per la Coppa,
Tardella: “Mi sento abbandonata”

GRANA HELVIA RECINA - La presidente si sfoga dopo il diniego del Comune: "Avevamo pensato di non giocare ma andremo in Veneto sobbarcandoci i costi". Gli avvocati Giancarlo e Massimo Nascimbeni chiedono di rivedere la convenzione: "L'abbiamo utilizzata solo per il 35%, vogliamo una riduzione del canone in maniera proporzionale". Il sindaco ha convocato la società per il 2 agosto. La prima gara ufficiale della stagione si giocherà sabato 30 luglio a Campodarsego

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Gli avvocati Massimo e Giancarlo Nascimbeni con la presidente Maria Francesca Tardella

 

Maria Francesca Tardella

Maria Francesca Tardella

 

di Andrea Busiello

(foto di Lucrezia Benfatto)

Non c’è verso di fare sport professionistico a Macerata“. Sono le parole, piene d’amarezza, della presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella nel corso della conferenza stampa organizzata all’Helvia Recina per esprimere tutta la propria delusione dopo aver ricevuto dal Comune la comunicazione di non poter giocare nel proprio impianto la prima gara della Tim Cup contro il Campodarsego per i lavori al manto erboso (leggi l’articolo): “Purtroppo in questa città siamo considerati meno di niente, a volte un peso – sottolinea la presidente – A Carrara hanno venduto blocchi di marmo per garantire l’iscrizione alla squadra. Inizialmente non volevo giocare la partita ma poi, dato che amo la Maceratese alla follia, ho deciso di sobbarcarmi ulteriori costi e ho chiesto alla società veneta se era disposta a invertire il campo di gioco: giocheremo da loro sabato alle 17,30“.

Giancarlo Nascimbeni_Foto LB

La motivazione ufficiale del diniego dell’impianto da parte del Comune è quella dei lavori al manto erboso ma sembrerebbe che la scelta sia dovuta anche al mancato rispetto della convenzione tra la Maceratese e il Comune: “Il 28 agosto del 2015 abbiamo sottoscritto un accordo di natura triennale – afferma Giancarlo Nascimbeni, legale della società biancorossa – Il Comune ad oggi lamenta un mancato pagamento da parte della Maceratese ma dato che la società ha usufruito solo parzialmente dell’accordo vorremmo trovare una via d’uscita a questa situazione”. Ad entrare più nel dettaglio tecnico è l’avvocato Massimo Nascimbeni: “La convenzione firmata dalla Maceratese e dal Comune prevede dei diritti e dei doveri. A carico della società c’era il pagamento di 50mila euro annui mentre a carico del Comune tutta una serie di impegni non ottemperati. La Maceratese ha utilizzato al massimo il 35% della convenzione e chiediamo quindi di rivedere l’accordo immediatamente. Il 22 gennaio 2016 ho inviato una Pec al Comune in cui contesto proprio queste cose e chiedo una riduzione del canone in maniera proporzionale – sottolinea Massimo Nascimbeni – Il 3 febbraio ci siamo visti con l’assessore Canesin e, pur se non in via ufficiale, ci eravo lasciati con l’intento di rivedere il tutto. Adesso non possiamo giocare la Tim Cup in casa e ci dicono che il 2 agosto ci incontriamo per rivedere la situazione? Ci sentiamo con il cappio al collo in questo modo”. In tutta questa storia la Maceratese tornerà dal ritiro di Camerino il 28 luglio e non avrà un campo dove allenarsi: “Non ho la più pallida idea di dove andremo – dice la Tardella – Abbiamo sentito alcune società limitrofe ma la situazione è surreale“.

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Il manto erboso dello stadio Helvia Recina



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