di Andrea Busiello
(foto di Lucrezia Benfatto)
“Non c’è verso di fare sport professionistico a Macerata“. Sono le parole, piene d’amarezza, della presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella nel corso della conferenza stampa organizzata all’Helvia Recina per esprimere tutta la propria delusione dopo aver ricevuto dal Comune la comunicazione di non poter giocare nel proprio impianto la prima gara della Tim Cup contro il Campodarsego per i lavori al manto erboso (leggi l’articolo): “Purtroppo in questa città siamo considerati meno di niente, a volte un peso – sottolinea la presidente – A Carrara hanno venduto blocchi di marmo per garantire l’iscrizione alla squadra. Inizialmente non volevo giocare la partita ma poi, dato che amo la Maceratese alla follia, ho deciso di sobbarcarmi ulteriori costi e ho chiesto alla società veneta se era disposta a invertire il campo di gioco: giocheremo da loro sabato alle 17,30“.
La motivazione ufficiale del diniego dell’impianto da parte del Comune è quella dei lavori al manto erboso ma sembrerebbe che la scelta sia dovuta anche al mancato rispetto della convenzione tra la Maceratese e il Comune: “Il 28 agosto del 2015 abbiamo sottoscritto un accordo di natura triennale – afferma Giancarlo Nascimbeni, legale della società biancorossa – Il Comune ad oggi lamenta un mancato pagamento da parte della Maceratese ma dato che la società ha usufruito solo parzialmente dell’accordo vorremmo trovare una via d’uscita a questa situazione”. Ad entrare più nel dettaglio tecnico è l’avvocato Massimo Nascimbeni: “La convenzione firmata dalla Maceratese e dal Comune prevede dei diritti e dei doveri. A carico della società c’era il pagamento di 50mila euro annui mentre a carico del Comune tutta una serie di impegni non ottemperati. La Maceratese ha utilizzato al massimo il 35% della convenzione e chiediamo quindi di rivedere l’accordo immediatamente. Il 22 gennaio 2016 ho inviato una Pec al Comune in cui contesto proprio queste cose e chiedo una riduzione del canone in maniera proporzionale – sottolinea Massimo Nascimbeni – Il 3 febbraio ci siamo visti con l’assessore Canesin e, pur se non in via ufficiale, ci eravo lasciati con l’intento di rivedere il tutto. Adesso non possiamo giocare la Tim Cup in casa e ci dicono che il 2 agosto ci incontriamo per rivedere la situazione? Ci sentiamo con il cappio al collo in questo modo”. In tutta questa storia la Maceratese tornerà dal ritiro di Camerino il 28 luglio e non avrà un campo dove allenarsi: “Non ho la più pallida idea di dove andremo – dice la Tardella – Abbiamo sentito alcune società limitrofe ma la situazione è surreale“.
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Secondo me sono entrambi in torto: la società doveva pagare i 50.000 € mentre il Comune doveva ottemperare agli impegni presi.
ma come sara’ che il comune invece a chi faceva le cucine per il palas e le sue utenze e per il mantenimento non ha mai chiesto un benemerito??’
È una vergogna!!!
Guardi signora Tardella a piediripa abbiamo un manto erboso meraviglioso e non scherzo . Ci faccia un offerta e fino al 15 agosto possiamo affittarlo .
Avevo gia’ previsto questa situazione: Ma torno a rifare la domanda : Ma perche’ i lavori non sono cominciati prima ? Perche’ si e’ perso tutto questo tempo ?Forse per la questione del PELLEGRINAGGIO MACERATA.-LORETO ? Ma questi pellegrini che arrivavano da quasi tutta Italia e anche dall’Estero . come dicono – non avrebbero potuto sistemarli al Campo Boario di Villa Potenza ? C’era posto d’avanzo ! Del resto a Macerata si fermavano solo un paio d’ore !
Un’altra grave emergenza profughi.
LA RATA AL PRIMO IMPEGNO UFFICIALE: L’IMPENATIVO OSTACOLO CAMPODARSEGO
Curiosità della “sorte” la Rata non potrà disputare il primo incontro ufficiale della stagione 2016-2017 sul proprio terreno, ma dovrà chiedere ospitalità allo sfidante Campodarsego, team di serie D, designato a partecipare alla Tim Cup dalla Lega Dilettanti. Ufficialmente perchè il campo dell’Helvia Recina è in manutenzione, ma il Comune lamenta “mancati pagamenti” del canone da parte della società. Il Comune è in ritardo con i lavori, dice di averli autorizzati dopo il “Pellegrinaggio”, ma è trascorso 1 mese e mezzo; la Rata avrebbe dovuto pagare in base alla “convenzione” stipulata e semmai riservarsi la modifica per il tempo restante. I maligni potrebbero sommare i “mancati pagamenti” del canone dello stadio a quelli di Irpef, Inps e Iva, che potevano costare alla Rata – insieme all’abnorme sforamento dei parametri PA – l’iscrizione al campionato di Lega Pro. Problema che, tuttavia, potrebbe non essersi esaurito e costare alla Rata il deferimento per ritardata iscrizione e una penalizzazione in classifica. Spero non le succeda come quei “rimandati a settembre”, che a scuola l’anno scolastico successivo venivano bocciati! Quest’anno iscrizione “sofferta”, squadra a “basso costo”, e la prossima stagione nessuna domanda. Dicevo Campodarsego, città di 14 mila abitanti (come Corridonia) a 40 km da Padova, con squadra giunta seconda nel girone C di serie D, dietro al Venezia. Il Campdarsego – la stagione precedente vincitore del campionato di Eccellenza – avrebbe avuto diritto alla Lega Pro, ma ha rinunciato. Malgrado ciò la squadra è stata rinforzata con l’intento primeggiare nel prossimo campionato. Il modulo che il nuovo tecnico Cunico (ex Luparense) applica è il 4-3-1-2, speculare a quello biancorosso. Il Campodarsego, che schiera 4 under (obbligatori in Serie D) ha nel centrocampista Bedin (1979) l’elemento più esperto, in squadra dall’Eccellenza. Ha alle spalle una lunga carriera in Lega Pro, con Spal e Padova e in Serie B, con Cesena e Sampdoria. Ma ciò che preoccupa del Campodarsego è il trio d’attacco, che metterà alla prova la difesa della Rata, il reparto più debole. Il centravanti albanese Aliù (1989) autore la scorsa stagione di 16 reti e in quella precedente di 13, sempre con il Campodarsego. La seconda punta Meloni (1985) prelevato dal Fondi (D) dove ha messo a segno 26 reti in 28 partite e la stagione precedente con l’Akragas 19 reti. In totale Meloni negli ultimi 4 campionati ha segnato 83 reti in 116 gare! Dietro alle due punte agisce il trequartista Lauria, prelevato dal Parma con cui ha vinto il torneo di serie D, segnando 7 reti. La stagione precedente aveva realizzato 17 gol con il Porto Tolle (D). Anche per lui carriera in Lega Pro con Venezia e Arezzo. Una squadra con cui c’è poco da scherzare e non vorrei che la Rata tornasse a casa con le “pive nel sacco”, lasciando la Tim Cup con una squadra dei dilettanti. Gettando nello sconforto Imposimato, che sognava le squadre Pro, costretto ad affogare l’amarezza nei suoi “boccali di ricino”. La nuova Rata, in fase di “costruzione” (tenendo conto delle risorse in cassa, dopo la “onerosa” ricapitalizzazione per l’iscrizione in Lega Pro), presenta diverse lacune. In difesa, specialmente nei due esterni poco avvezzi al torneo di Lega Pro: Broli, proveniente dal campionato della Lituania, e Franchini, ultima stagione nella “Primavera” del Carpi. Imposimato (pardon Imparato) è partito, di Sabato non si è saputo più nulla. A centrocampo giocando con il trequartista, Turchetta (l’elemento migliore, prelevato dal Forli (D), che a Campodarsego ritroverà l’ex compagno D’Apollonia), ci sarebbe bisogno di un mediano, restituendo al ruolo di esterni Malaccari e Quadri. In attacco occorre un centravanti di esperienza (l’articolo più costoso del mercato!). Rischioso affidarsi unicamente a Colombi, poca esperienza in Lega Pro ed ha dimostrato discontinuità. I giocatori in prova: Gandelli, Perfetti e Solinas non spostano i termini della questione. Il Ds Stambazzi, predica “prudenza e calma” (le virtù del bradipo), ricordando che resta un mese per l’inizio del campionato. Ma si rischia di trovare poco sulla piazza e di mettere in difficoltà il “silenzioso” tecnico Giunti, che non potrà presentare una squadra ben assemblata all’avvio del torneo di Lega Pro.
Complimenti Sig. Aldo, per il Suo commento, certamente è stato molto……….impenativo.!!!!!?????
Complimenti a Lei, Sig. Filiberto, che ha annunciato oltre alla tessera del tifoso per seguire in trasferta la Rata, anche quella al “Club del Dito”. A quest’ultimo, come saprà, sono iscritti tutti coloro che quando si indica il cielo osservano il Dito, invece della volta celeste. Lei a proposito del mio lungo e argomentato commento – credo documentato e quindi utile agli sportivi – ha trovato da eccepire solo un veniale “errore di battitura” nel titolo. Le rivelerò un particolare che potrebbe esserle utile Sig. Filiberto: in questa circostanza, per indicare il cielo, ho usato il Dito medio. Stabilisca Lei, con la perspicacia che qui dimostra, l’uso migliore che può farne. Saluti
Se inizia già ad innervosirsi alla fine le dita che userà saranno 20 e forse non basteranno, siamo ancora al prologo
Mettere 100 lire,vedere cammello……..
Egreg, Sig. Aldo, se i Suoi commenti non sono “documentati” non ha altri argomenti se non improntati nella più bieca volgarità. Un saluto
Questo Signore, che d’ora in poi chiamerò l”Innominabile”, continua, imperterrito, a vedere la pagliuzza sulla testa della Rata mentre fa finta di non vedere l’enorme trave che pende sulla testa della sua squadra il cui Presidente è accusato di reati gravissimi. A questo punto dubito che sia un vero tifoso rossoblu.
A proposito del suo logorroico e tragico (per la Rata) commento, osservo che forse gli è sfuggito che Broli e Franchini hanno disputato in Lega Pro rispettivamente 40 e 46 partite. Ciò non toglie che, comunque, il Campodarsego si presenti come una buonissima squadra, arrivata seconda in serie D dietro al Venezia, per cui non sembra facile superare il turno per una squadra in costruzione come la nostra.
Saluti.
A proposito della disputa Maceratese – Comune circa lo stadio, a mio modesto avviso, da quanto è dato sapere ambedue le parti sarebbero inadempienti: l’una (la Società) perché non avrebbe pagato la prima rata del canone, l’altra (il Comune) perché non avrebbe fatto in modo che la Società usufruisse del campo nella misura prevista dalla Convenzione.
Per quanto concerne l’indisponibilità dello Stadio per la partita di Coppa Italia Tim del 31-07-16, causa lavori di rifacimento del terreno di gioco, osservo che l’ultima partita è stata disputata ai primi di Maggio ed il Pellegrinaggio si è svolto l’11 giugno cioè a distanza rispettivamente di quasi 3 mesi e di 50 giorni.
Sorge il dubbio che l’Amm.ne Comunale non abbia agito tempestivamente come avrebbe dovuto. Inoltre faccio notale che l’utilizzo normale dello Stadio è per le manifestazioni sportive e non per altre manifestazioni, per quanto importanti, da ritenersi eccezionali.
La morale della favola è che la Società si dovrà sobbarcare ulteriori spese conseguenti all’inevitabile ‘inversione del campo.
Ciò detto, mi auguro che la vertenza venga ricomposta e che tutti marcino nella stessa direzione nell’interesse generale della cittadinanza e della tifoseria, come auspica sul Corriere Adriatico il buon Pino Ciappelloni, indimenticato terzino della grande Maceratese anni 60/70 –
Saluti.