Le amministrazioni comunali di Osimo e Recanati stanno valutando l’opportunità di dare vita ad un progetto di unione fra comuni che supera il confine provinciale tra Macerata e Ancona. Una collaborazione tra i due enti è già consolidata nella presenza all’interno del gruppo Astea. Domani (giovedì 12 maggio), alle 12 nel municipio di Osimo, le giunte comunali di Osimo e Recanati, alla presenza dei rispettivi sindaci Simone Pugnaloni e Francesco Fiordomo, si incontreranno per discutere insieme dei vantaggi offerti da una eventuale unione dei comuni.
“L’idea nasce – scrive in una nota l’amministrazione recanatese – da un’esigenza sempre maggiore di qualificare le risorse da impiegare nei settori dell’urbanistica, finanze e tributi, servizi di polizia municipale, cultura e turismo. Ad oggi, in considerazione delle ultime novità introdotte dal governo Renzi con la legge di stabilità, una eventuale unione dei due comuni permetterebbe agli enti locali l’assunzione di nuove risorse umane e un maggior trasferimento di fondi statali”.
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L’unione tra i due comuni (aggiungendo Castelfidardo, Loreto, Porto Recanati e microcomuni del Conero) è necessaria, visto che l’area su cui insistono è comune, e dalla frammentazione sta ricavando solo danni in fatto di ambiente, viabilità, sviluppo delle zone artigianali e commerciali, trasporti. Dubito però che abbiamo il personale politico giusto per fondare e gestire una nuova città.
Fino alla fine dell’ottocento il territorio di Porto Recanati faceva parte del Comune di Recanati. Entrambi i Comuni fanno parte della provincia di Macerata (Osimo, Castelfidardo e Loreto fanno invece parte della provincia di Ancona). E’ strano allora che l’accorpamento non si abbia tra Recanati e Porto Recanati, entrambi serviti dal gruppo Astea.