Fusione dei Comuni, la Regione
approva il referendum consultivo

Accolte le proposte della Giunta regionale sul riordinamento territoriale. Le comunità interessate potranno dire la loro se farà richiesta almeno il 10 percento degli aventi diritto al voto

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Provincia Macerata

La mappa dei comuni in provincia di Macerata

La I Commissione affari istituzionali ha approvato a maggioranza nella seduta di oggi la proposta di legge a iniziativa della Giunta regionale sul riordinamento territoriale dei Comuni. Un processo che nel Maceratese è iniziato con la fusione tra Pievebovigliana e Fiordimonte da cui nascerà il nuovo comune di Valfornace. La I Commissione ha precisato alcuni aspetti interpretativi della legge nazionale (Legge Del Rio), non definiti nel precedente intervento legislativo di ottobre, sulla fusione dei Comuni per incorporazione. Sono stati individuati i soggetti che possono esercitare il diritto di voto nel referendum consultivo comunale, ovvero i cittadini chiamati ad eleggere il Consiglio regionale, e indica per i Comuni interessati l’indizione del referendum in una data unica. I Comuni devono in ogni caso indire il referendum se ne fa richiesta, in ciascuno di essi, almeno un decimo degli aventi diritti al voto. Si conferma inoltre che non è richiesto il quorum per la validità della consultazione, è valida indipendentemente dal numero dei votanti, e non può essere ripetuta prima di cinque anni dal precedente referendum. «Obiettivo di questa proposta – ha spiegato il presidente della I Commissione Francesco Giacinti – è quello di risolvere alcune questioni operative nell’applicazione della legge Del Rio. L’aspetto più rilevante è l’aggiunta della possibilità di indizione del referendum propedeutico consultivo in ciascun comune, su richiesta del 10percento della popolazione con diritto di voto. E’ un segno di apertura e di sostegno alle richieste che possono provenire dalle comunità interessate, fermo restando ciò che prevede l’impianto normativo nazionale». La proposta legislativa che prevede la fusione obbligatoria dei Comuni con meno di 5mila abitanti, è stata avanzata il mese scorso da una ventina di parlamentari del Pd, compreso Emanuele Lodolini, primo firmatario del disegno di legge.



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