«Tagliare fuori Camporotondo al primo segnale di allontanamento, senza cercare di risolvere le criticità emerse è sintomo di grande fragilità dell’intera struttura». Così Andrea Maggi capogruppo di opposizione del Consiglio di Serrapetrona interviene sul tema fusioni dopo l’annunciata volontà di escludere Camporotondo dall’unione di Belforte, Caldarola Cessapalombo e appunto Serrapetrona (leggi l’articolo).
«Il ciclone scatenato dalle dichiarazioni riguardo la volontà di incorporazione tra Camporotondo e Tolentino, ha suscitato un totale disorientamento nella popolazione dei cinque comuni già pronti e proiettati verso l’unione delle loro piccole realtà. Una fusione non solo necessaria, ma del tutto fisiologica e naturale per cinque comunità che quotidianamente condividono esperienze interessi ed orizzonti. I processi amministrativi già avviati devono rappresentare una solida base su cui costruire un processo di fusione partecipato e condiviso, non passi stentati, figli di obblighi di legge. Non basta riunire le giunte per trovare soluzioni. E’ diventato ormai necessario aiutare le persone a capire quali sono le dinamiche della fusione, i vantaggi e le problematiche, la strada da percorrere e le prospettive all’orizzonte». Maggi lancia un appello per la ripresa del dialogo con Camporotondo: «Anni di lavoro non possono essere gettati via di fronte alla prima difficoltà. Per questo ci sentiamo di incentivare una ripresa del dialogo, per solidificare le fondamenta dell’intero impianto e far sì che questo senso di comunità, che per anni ha rappresentato il vissuto dei cittadini di queste cinque piccole realtà, possa avverarsi anche in termini amministrativi».
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