Da sinistra: l’assessore regionale Fabrizio Cesetti, il sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani e il sindaco di Fiordimonte Massimo Citracca
UNITI – i sindaci Luciani e Citracca durante la conferenza stampa di oggi all’enoteca civica di Macerata
di Leonardo Giorgi
Valfornace. É questo il nome del comune che nascerà dalla fusione di Pievebovigliana e Fiordimonte. Si tratta del primo processo di accorpamento nella provincia di Macerata. Un tipo di accorpamento inedito, in cui entrambe le realtà cittadine rinunciano a parte della propria identità per formarne una nuova. Le due realtà maceratesi, una volta passato il referendum che verrà indetto nei prossimi mesi, andranno a formare un comune di circa mille abitanti. La decisione è stata presa ieri sera, quando la delibera relativa alla nascita di Valfornace è stata approvata all’unanimità dai Consigli comunali dei due territori interessati. L’annuncio e i dettagli della fusione sono stati dati oggi dal sindaco di Pievebovigliana, Sandro Luciani, e dal primo cittadino di Fiordimonte, Massimo Citracca.
«Ho la pelle d’oca per questo giorno storico per tutti noi – dichiara il sindaco Luciani -. Pievebovigliana e Fiordimonte hanno una storia antica e simile, visto che fino alla prima metà dell’Ottocento erano un unico comune. Inoltre, è da tantissimo tempo ormai che gli abitanti di Fiordimonte gravitano intorno alla comunità di Pievebovigliana, per diversi servizi. I municipi dei due comuni distano solo tre chilometri uno dall’altro e lo stesso nome scelto per la nuova realtà amministrativa, Valfornace, rappresenta questa vicinanza. “Fornace”, infatti, era l’antico nome del fiume che attraversa il territorio e in particolare il centro di Fiordimonte. Spero – conclude il primo cittadino – che il referendum in cui la popolazione esprimerà la propria opinione su Valfornace si possa indire il 17 aprile, il giorno in cui si andrà a votare per la questione trivelle».
Grande soddisfazione anche per l’assessore agli Enti pubblici della Regione, Fabrizio Cesetti: «Mi congratulo con i sindaci Luciani e Citracca per il coraggio dimostrato nei confronti di un passaggio storico che guarda il futuro, recuperando il passato. Su base volontaria, si vuole consegnare ai cittadini di queste comunità un’entità istituzionale più grande e più forte. Oggi, i primi cittadini di Pievebovigliana e Fiordimonte sono consegnati alla storia e saranno da esempio per tutti. Se il referendum andrà a buon fine, il 2017 potrebbe essere l’anno giusto per completare ufficialmente la fusione. Nella provincia – aggiunge l’assessore – le uniche altre realtà in cui questo tipo di processo sembra possibile sono Bolognola-Sarnano e Fiastra-Acquacanina». Sono 40 i comuni maceratesi con meno di 5 mila abitanti che sarebbero interessati dalla fusione obbligatoria (leggi l’articolo).
Elogi anche dall’assessore regionale all’Ambiente, Angelo Sciapichetti: «Dobbiamo riconoscere alle amministrazioni i meriti di un processo storico per la provincia e per il centro-sud delle Marche. Per il nostro territorio i processi di fusione sono ormai inevitabili, ma devono partire dal basso, come in questo caso. La Regione, in questo senso, deve favorire certi processi».
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Altro che la Riunificazione tedesca.
Ora i residenti dovrebbero vedersi ridotte l’IMU e la TASI.
Un detto sempre valido dice: meglio poco che niente. Ma l’accorpamento dei comuni non può mirare solo alla riduzione delle troppe amministrazioni comunali, inteso come unico risparmio. Io credo che se vogliamo veramente risparmiare senza che ai cittadini vengano a mancare i servizi essenziali,occorre ridisegnare la mappa dei nuovi comuni su tutto il territorio nazionale, che dagli oltre ottomila esistenti, credo si posano ridurre a meno della metà. Il vero risparmio si può ottenere solo se facciamo dei comuni gli unici enti locali che facciano da intermediari tra cittadini e governo centrale sostituendo in tutto e per tutto regioni, province e decine di enti veramente inutili che vengono mantenuti a spese inconcepibili per i contribuenti e servono per mantenere clientelismi e poltrone per trombati nelle varie consultazioni elettorali, ma sicuramente a danno dello sviluppo del paese.
VALFORNACE???
Perchè proprio queto nome??
Per Cerasi. Fiordimonte una volta si chiamava Fornace, come il fiume sulla quale fu costruita.
Il governo mi sembra che abbia adottato una legge per la riduzione dei comuni.
Credo che pero’ sia necessario accorpare piu’ di due comuni altrimenti non si raggiunge lo
scopo.
Calcolo basato su fonti Wikipedia:
Pievebovigliana (877 abitanti) + Fiordimonte (214 abitanti) = 1.091 abitanti
Fiastra (577 abitanti) + Acquacanina (121 abitanti) = 698 abitanti
Sarnano (3.265 abitanti) + Bolognola (155 abitanti) = 3.420 abitanti
Prendendo per buoni questi numeri il totale degli abitanti della provincia che sarebbero coinvolti in quel processo d’accorpamento di comuni che “sembra possibile” all’assessore regionale sarebbe se non sbaglio di 5.209 distribuiti in tre comuni invece che in sei, il che parrebbe tutto dire sulla rilevanza del fenomeno.
Comunque, con una piccola modifica del nome, si potrebbe trasformare quel Valfornace in un Valfournanche alla francese, assonando quindi con il nome del comune valdostano di Valtournenche che fino al 1976 si scriveva Valtournanche, con ciò si farebbe più Cervino e quindi s’incrementerebbe il turismo, ed inoltre ci si riallaccerebbe meravigliosamente alle recenti rivoluzionarie acquisizioni della scienza storica sulla vera Francia maceratese.
Per Giorgi. La riduzione di IMU, TASI e TARI è per i cittadini un valido incentivo agli accorpamenti. Per chi si vuole ‘buttare’ in politica, sia pure locale, è invece una vera e propria tragedia!