L’assise di Tolentino unanime sullo slittamento della modifica del regolamento comunale
Il sindaco Giuseppe Pezzanesi interviene in consiglio comunale
di Federica Nardi
(foto di Andrea Petinari)
Nulla di fatto per la fusione tra Tolentino e Camporotondo. E dieci giorni di tempo per chiarire i punti di incertezza, a partire dalle disposizioni dello statuto comunale e da alcuni termini dell’accordo tra i due Comuni, che potrebbero essere impossibili da applicare perché in contrasto con la legge nazionale. Doppio colpo di scena ieri sera, durante il Consiglio comunale straordinario di Tolentino. Convocata la settimana scorsa (quasi a sorpresa per l’opposizione) l’assise di ieri come prima cosa deve votare la modifica del regolamento comunale in tema di referendum e, a stretto giro, indire la consultazione per lasciare ai tolentinati l’ultima parola sulla fusione. Poche ora prima, nel tardo pomeriggio, il comune di Camporotondo ha approvato gli stessi punti, con tanto di applauso finale di alcuni cittadini presenti. Ma come un fulmine a ciel sereno il consigliere 5Stelle Gian Mario Mercorelli mette la Giunta di fronte a un problema che si rivela insormontabile e che di fatto impone lo slittamento (votato all’unanimità) del primo punto in ordine del giorno per non mettere a rischio tutto il processo di fusione: la modifica del regolamento è irregolare se prima non si modifica anche lo Statuto comunale.
Il consigliere M5s Gian Mario Mercorelli mette la Giunta di fronte a un problema normativo
Una distrazione della Giunta che blocca l’assise per più di un’ora, richiedendo il confronto immediato e riservato dei capigruppo. La modifica avrebbe riguardato da un lato una diversa maggioranza necessaria in Consiglio per indire il referendum (due terzi dei consiglieri con le regole attuali, per cui alla maggioranza servirebbe un voto dell’opposizione), dall’altro eliminare la previsione del quorum nella consultazione vera e propria, in accordo anche con le ultime disposizioni della Regione. Dopo l’acceso confronto il secondo colpo di scena: il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi vuole in un primo momento tentare comunque di indire il referendum, confidando nell’appoggio del Pd (alla maggioranza serve infatti un voto dell’opposizione per raggiungere i due terzi dei Consiglieri). Ma le incertezze legali dell’accordo tra i due Comuni sono troppe, così com’è evidente il rischio di indire il referendum con un regolamento che ancora prevede il quorum. Così, dopo più di un’ora e mezza di tira e molla con le minoranze e gli appelli a indire comunque la consultazione dei consiglieri delegati Alessandro Massi e Ceselli, Pezzanesi rinuncia alla votazione perché «non c’è nessuna volontà di rottura – dice il sindaco rivolgendosi direttamente a Comi – E dieci giorni in più non vanificheranno l’impegno nei confronti di Camporotondo».
L’intervento del consigliere Francesco Comi
Tutto rimandato alla prossima settimana. Ma a scoperchiarsi sull’ipotesi della fusione è un vero e proprio vaso di Pandora: le leggi non tornano nemmeno sugli accordi sottoscritti dai due Comuni. La legge infatti non prevedrebbe né l’uscita dal patto di stabilità (previsto per le fusioni che creano nuovi enti e non per le incorporazioni in Comuni più grandi, come nel caso di Tolentino e Camporotondo), né l’istituzione di un municipio con poteri vincolanti, né un rappresentante di Camporotondo in Consiglio (o nelle società partecipate), né tantomeno la certezza che i fondi annunciati vengano destinati (nella misura indicata dall’accordo) a Camporotondo. Il contenuto degli annunci congiunti dei due Comuni non sarebbe altro che «un accordo politico – conferma il sindaco di Camporotondo, Emanuele Tondi – Ma che vale e che sarà recepito entro un anno dal referendum negli statuti comunali». Ma su questo punto resta il dubbio. Come ribadisce Mercorelli: «L’accordo è pieno di errori, quasi del tutto sbagliato – dice il consigliere 5Stelle – Se ci fosse stato un confronto sull’argomento probabilmente questi problemi non ci sarebbero stati». E gli fa eco Francesco Comi con tutto il Pd tolentinate nel definire l’impasse della Giunta «una grandissima figuraccia con Camporotondo – dice Comi – Piuttosto che ammetterla Pezzanesi dice che la colpa è nostra, insultandoci mentre ci chiede il voto – e sui termini dell’accordo spiega – Lo statuto comunale non può essere modificato prevedendo norme in contrasto con la legge che regolamenta gli enti locali».
Il consigliere Francesco Comi
Il sindaco Pezzanesi
I sindaci di Camporotondo, Emanuele Tondi, e Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, a colloquio
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Meraviglia la fretta che i comuni di Tolentino e Camporotondo hanno una fretta terribile, certo è che la gatta frettolosa fece i gatti ciechi??? – cosa c’è dietro questa fretta non è dato sapere, certo è che Camporotondo non ha nessuno interesse apparente e non si spiega perché non si avvia contatti seri con i comuni limitrofi di Cessapalom
bo, Caldarola, Serrapetrona e Belforte del Chienti, che già alcuni anni or sono erano già associati.
meditate gente,meditate!!!!