Maceratese-Teramo quasi come Milan-Liverpool… con un finale migliore

SOMMA ALGEBRICA - Il match dell'Helvia Recina sembrava ricalcare la finale di Champions. L'ex De Grazia allo stadio, possibile il suo ritorno dall'Ascoli
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Enrico Maria Scattolini

Enrico Maria Scattolini

di Enrico Maria Scattolini

MAMMA LI TURCHI!!! Assolutamente non casuale (-) il riferimento alla famosa finale di Champions League del maggio 2005, disputata ad Istanbul fra il Milan ed il Liverpool, ed alla collegata, incredibile impresa della rimonta da parte degli inglesi -che poi avrebbero vinto ai calci di rigore-del triplice vantaggio italiano.

IERI POMERIGGIO HO VISSUTO IL BRIVIDO che l’Helvia Recina di Maceratese-Teramo (leggi la cronaca della gara) si fosse improvvisamente trasformato nello Stadio Olimpico Ataturk (-).

EVIDENTEMENTE CON LE DOVUTE PROPORZIONI riguardo al prestigio delle diverse allocazioni, ma incredibilmente in linea col succedersi degli episodi (-). I quali, come si sa, lasciano spesso il segno nel football moderno.

La presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella

La presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella

PASSATA LA PAURA (+), al termine del quasi-derby, ho chiesto alla Tardella se anche nella sua memoria si fosse prodotto questo accostamento. Lei ha negato, ma probabilmente solo per la diversa esperienza emotiva dei due accadimenti. Vissuti da …tifosa dell’Inter il primo; da presidente della Maceratese il secondo.

SOFFRENDO IN QUEST’ULTIMA CIRCOSTANZA con tutta l’apprensione per ciò che si stava incredibilmente (-) materializzando sul campo.

UN MATCH TUTTO BIANCOROSSO nella frazione iniziale e primissime, successive battute (+++). Decisamente orientato verso un punteggio vincente dai contorni di un set a zero tennistico; addirittura imbarazzante per i prestigiosi, recentissimi trascorsi del Teramo Calcio. Sceso all’Helvia Recina con 7/8 undicesimi della medesima squadra della scorsa stagione.

DIREI PERFINO NOIOSO per il pubblico (naturalmente locale) e la stessa Maceratese, ormai avvezzi ai patimenti- sinora però sempre superati-di questo storico ritorno al professionismo calcistico (+).

L'allenatore della Maceratese Cristian Bucchi

L’allenatore della Maceratese Cristian Bucchi

CHE D’UN TRATTO ha però cambiato pelle (-), trasformandosi nella frenetica (e speranzosa) rincorsa degli abruzzesi verso il completo recupero delle tre reti di svantaggio, e nell’affannosa seppure orgogliosa difesa dei biancorossi di quanto sino ad allora meritatamente capitalizzato.

DI SEGUITO I PRODROMI DI QUESTA METAMORFOSI (-). Nell’ordine: 1. La deconcentrazione dei ragazzi di Bucchi, ormai convinti del trionfo (repetita dei disgraziati 30 secondi finali dell’incontro perso con il Rimini); 2. le tre sostituzioni effettuate dal Teramo dopo aver subito la terza rete di Fioretti allo spuntare della ripresa; 3. lo spostamento di Petrella sulla fascia destra, che ha allargato il raggio di manovra degli abruzzesi, a beneficio delle altre tre punte..

E’ STATA SOPRATTUTTO L’AGILE ATTIVITA’ DI QUEST’ULTIMO (-) a far tribolare la retroguardia avversaria, nonostante il ritorno di Bucchi al taumaturgico (salvo Rimini) terzo difensore centrale, l’ardimentoso recupero di Giuffrida in appoggio all’esausto Carotti e conseguente dirottamento di Foglia sui long-lines, ed infine anche un tentativo di contrattacco con Orlando in sostituzione di Buonaiuto.

CHE SAREBBE STATA l’azzeccata scelta per la riconquistata tranquillità (+) se l’ex teatino avesse realizzato il quarto gol biancorosso con insidiosa conclusione nell’unica concreta ripartenza biancorossa.

Tutta la gioia dei biancorossi per il successo sul Teramo

Tutta la gioia dei biancorossi per il successo sul Teramo

IL SUO RASOTERRA AL LATO non ha invece cancellato le ambasce dei biancorossi, che le hanno sofferte sino allo scadere dei lunghissimi 5 minuti di recupero. Soprattutto nelle occasioni di un affondo in area maceratese, dalla diagonale destra, del liberissimo Moreo; e di un miracoloso salvataggio sulla linea bianca di Fissore. Che infastidiranno i miei prossimi sonni.

INEVITABILE ORA LA DOMANDA (?) se la Maceratese in azione e Bucchi dalla panchina avrebbero potuto far meglio.

LA PRIMA Sì (-), sicuramente sotto il profilo psicologico. Non deve più ricadere nell’errore di considerare realtà ciò che ancora non è maturato. Trapattoni dixit: ”Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.

BUCCHI AVREBBE FORSE DOVUTO preoccuparsi maggiormente di rinforzare il reparto intermedio, per tenere il più alto possibile il baricentro, che non la terza linea. Avendo ben presente la stanchezza generale dei biancorossi per le oggettive difficoltà ambientali di gioco contro l’Ancona al “Del Conero”ed il Savona all’Helvia Recina (-).

CENTROCAMPO SICURAMENTE DECISIVO (+) nel futuro della Macerartese. Dipenderà dall’equilibrio che l’allenatore riuscirà ad assicurargli con il lavoro e l’applicazione nel divenire, cui lui è peraltro abituato da ferreo stakanovista qual è. Contemperando le esigenze di contenimento con quelle di assistenza alle due punte, e conseguente trasformazione del modulo da 4-4-2 in 4-2-4.

Cristian Buonaiuto

Cristian Buonaiuto

COME E’ STATO UNANIMAMENTE AMMIRATO NELLO SPLENDIDO PRIMO TEMPO con il Teramo(+++). Spettacolo che ha ammaliato persino Vivarini, il tecnico abruzzese, impressionato “….dai quattro attaccanti biancorossi che hanno travolto il nostro assetto di manovra: troppo classico, lento e quindi prevedibile.”. Ed autoreferenziale, aggiungerei (-).

MA CHE POI HA MALAMENTE CONCLUSO (-): “Per quello che però abbiamo fatto nella ripresa, avremmo comunque meritato il pareggio ed anche la vittoria”.

EVVIVA LA SUA OBIETTIVITA’ DI VALUTAZIONE!!! Nelle cui pieghe però, a mio parere, si intravede anche l’altra sfaccettatura dell’operato dei quattro uomini di mezzo biancorossi. Cioè il problema (-) del ripiegamento dell’asse centrale Carotti-Giuffrida (Foglia), al limite dei sedici metri di difesa, sotto l’incalzare della pressione avversaria. Come avvenuto nelle parentesi conclusive dei due recenti appuntamenti all’Helvia Recina. Tanto da indurre Bucchi a ricorrere al terzo centrale di retroguardia.

Lorenzo De Grazia con la maglia della Maceratese

Lorenzo De Grazia con la maglia della Maceratese

I SETTE GOL SUBITI IN ALTRETTANTE PARTITE (-), dont quattro casalinghe, dovrebbero essere motivo di riflessione.

IL COMPITO DI BUCCHI potrebbe essere supportato da un eventuale aiutino della società (+).

IERI POMERIGGIO si è rivisto all’Helvia Recina De Grazia, ormai…fuori concorso nel (super) potenziato Ascoli della serie B. ”Per riprendere confidenza con lo stadio”, ha intelligentemente celiato un collega in tribuna stampa. Può darsi (+), anche se con gli “Invincibili” la presidentessa non ha particolare feeling. Salvo l’ottimo Belkaid, naturalmente.

E’ CERTO COMUNQUE CHE LA DOTTORESSA TARDELLA una mano la darà, se necessario. Intanto fatele assaporare e godere tutta la gioia di questo strepitoso secondo posto in classifica (+++).

UN VERTICE RAGGIUNTO per la seconda volta consecutiva per mezzo di una formazione completamente rinnovata rispetto a quella del campionato precedente. Allora qualcosa (molto!) di calcio capirà Mariella nostra (+).



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