di Claudio Ricci
«Non esiste nessuna incompatibilità. Paola Casoni è dipendente e non svolge propriamente attività professionale quindi potrà fare l’assessore». Il sindaco Romano Carancini rassicura sulla compatibilità dell’ assessore all’Urbanistica nominata appena tre giorni fa (leggi l’articolo). In molti hanno sollevato in città la questione del presunto conflitto tra la professione svolta dalla giovane ingegnere-architetto.
Secondo il Testo unico degli enti locali (comma 3 dell’articolo 78) «i componenti della giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato».
Una bella grana a cui però il sindaco aveva già pensato anticipando eventuali polemiche: «E’ un problema che ci eravamo posti- continua Carancini – e per questo siamo suffragati dal parere di legittimità del segretario generale Giovanni Montaccini. Tuttavia anche se Casoni svolgesse attività professionale la norma non prevede una punibilità dell’incompatibilità ma impone all’assessore di astenersi dall’attività professionale solo nell’ambito del territorio dove esercita il suo incarico amministrativo».
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Grazie dell’assicurazione, Sindaco, ma puzza di excusatio non petita.
Quale preparazione urbanistica può avete un ingegnere, l’urbanistica è materia esclusiva di un Architetto.
Tradizione consolidata, tutta italiana, fatta la legge trovato l’inganno…
Per cui l’Assessore di Roccapitina non esercita a Roccapitina, ma ovviamente ha degli incarichi a Roccarossa…
E guada caso l’Assessore di Roccarossa non esercita a Roccarossa ma, scambiandosi favori, ha degliincarichi a Roccapitina.
Del resto ci sono casi in cui uno assume incrichi pubblici e, per magia, tutti i sui clienti, anche pubblici (che non potrebbe più avere, fino a che ha l’incarico pubblico) passano al cognuge…
L’equivoco nasce anche da come è presentata l’assessore Casoni nei comunicati ufficiali del Comune, ripresi dagli organi di informazione: “lavora come ingegnere in uno studio privato della città”; una frase che lascia intendere o può far intendere che l’ing. Casoni eserciti attività libero professionale mentre invece è dipendente di un’azienda privata, se abbiamo capito bene. A occhio e croce comunque non vi sarebbe stata una vera e propria incompatibilità ma l’obbligo ad “astenersi dall’attività professionale…” eccetera.
E’ il dramma professionale di tutte le giunte di Corridonia quello di avere per sindaco, o per assessore, un addetto ai lavori, che ovviamente pende dalla parte che gli è professionale. Con ciò non intendo dire che la professione faccia la cresta sull’assessorato. E’ solo che uno che ha uno studio tecnico capisce di più di un ragioniere di lunghezze, larghezze, altezze, metri quadrati, metri cubi, ettari, aree agricole e aree fabbricabili.
Il punto è: l ingegnere è iscritto all’ albo? Se si, è ovvio che eserciti attività libero professionale. Se poi collabori in uno studio è secondario come è secondario se emetta fattura al titolare dello studio o a terzi.
Meglio si astenga dalla professione, per trasparenza. D altro csncacanto la norma non parla di necessità di astensione in csdo di singole pratiche che hanno a che fare col territorio di riferimento, ma di necessità di astensione tout court se si fa quel mestiere sullo stesso territorio amministrato. Forza su, un po di trasparenza non guasta : vi ci siete riempiti la bocca in campagna elettorale. ..
Mi sembra che la sig.na Casoni non sia il primo tecnico che ha assunto l’assessorato all’urbanistica del nostra Comune, o sbaglio? Non capisco qual’è il problema!
@Marina Santucci / Mi pare però che l’iscrizione all’ordine degli ingegneri non dimostri di per sé l’esercizio della libera professione (sono iscritti anche i dipendenti dei comuni, che non esercitano certo la libera professione). L’ing. Casoni, da quel che si capisce, non è poi tanto un collaboratore di uno studio tecnico bensì una dipendente di un’azienda privata. L’obbligo di astensione comunque è riferito non già genericamente all’attività professionale ma alla materia dell’ “edilizia privata e pubblica nel territorio amministrato” (il che certo non è poca cosa). In ogni caso, se c’erano dubbi, tanto da richiedere un parere di legittimità a Montaccini, sarebbe stato meglio, per trasparenza, chiarirli subito pubblicamente e preventivamente.
Una benedizione universale dunque, perché intanto che Macerata potrà giovarsene come assessore il resto del mondo potrà giovarsene come libero professionista.
Se la prima Commissione Consiliare (preposta al controllo di trasparenza di qualsiasi atto) sarà presieduta dal più bravo, rigoroso e competente dei Grillini eletti, non si porrà alcun problema di incompatibilità.