Primo attacco del Movimento 5 Stelle a Romano Carancini dopo l’ufficializzazione della Giunta. In una nota i pentastellati criticano la scelta di nominare più assessori per ambiti, ritenuti interconessi, come Urbanistica, Lavori Pubblici, Mobilità e Ambiente. Una mossa, secondo i grillini, dettata da logiche di partito contrarie al metodo di risparmio sui costi dell’amministrazione che avrebbero preferito vedere applicato:
«Macerata ha la sua nuova Giunta. Come è nostra consuetudine nazionale e locale valuteremo dagli atti l’Amministrazione appena insediata. Ci preme, invece, rimarcare le diversità tra quanto avrebbe fatto il Movimento 5 Stelle e quanto si predispone a realizzare il sistema dei partiti, in perenne continuità con sé stesso. Un punto su cui abbiamo incentrato la nostra proposta elettorale è stata la città ed il suo ambiente, intesi come infrastruttura fisica per la nostra vita quotidiana e per il nostro benessere. Questa infrastruttura non funziona più, ormai da troppo tempo, anzi è di ostacolo per il raggiungimento del benessere individuale. Burocrazia in aumento, digitalizzazione che tarda a diffondersi, montagne di carta per compiere qualsiasi attività, lavoro che si perde o non si trova, sistema sanitario in fase di smantellamento e di privatizzazione e così via. La Città, da luogo delle opportunità, si è trasformata in non luogo composto di micro-nicchie in cui limitarsi a tirare a campare».
«La situazione è grave – continua la nota – e richiede una strategia di intervento forte e decisa. Il Movimento 5 Stelle avrebbe riunito in un unico assessorato tutte quelle competenze che riguardano la città costruita e la vita che vi si svolge. Urbanistica, Lavori pubblici, mobilità, ambiente, attività produttive sono tutti ambiti che necessitano di una spiccata connessione strategica, in cui ogni intervento che si va a proporre ha concatenazioni che trascendono dal proprio perimetro. Quando vogliamo realizzare un intervento di impatto come Valleverde e lo verifichiamo anche dal punto di vista della mobilità, della richiesta dei tipi di lavoro, della presenza in città di contenitori inutilizzati, ci accorgiamo che quella che sembra un’idea geniale è in effetti una proposta con scarse possibilità di successo, così come si è puntualmente verificato, con la perdita di oltre 70 ettari di terreno fertile.
Con la nuova Giunta, invece, non si palesa nessuna urgenza in particolare, e si mette in continuità con il modus operandi che ha sempre contraddistinto le varie amministrazioni maceratesi, almeno da Meschini in poi: pianificazione urbanistica a Paola Casoni (ieri erano Carancini e Pantanetti, l’altro ieri Compagnucci), ambiente e mobilità a Mario Iesari (ieri era Valentini), lavori pubblici a Narciso Ricotta (ieri era Pantanetti), centro storico a Stefania Monteverde (quando si smetterà di trattare il centro storico come un singolo edificio avulso dal contesto, riconoscendolo per quello che veramente è, cioè una parte di città, forse si inizierà realmente a compiere delle scelte per la sua rinascita). Poi, ci sarebbe anche l’Apm che gestisce il trasporto pubblico urbano e il cui assessore di riferimento sarà quello al Bilancio, Marco Caldarelli. In questa squadra di governo della Città chi coordina? Chi compie le scelte sinergiche? Ciò al momento non è dato sapere».
Possiamo solo affermare su dati di fatto desunti dall’esperienza che quella politica, con quella medesima organizzazione dove nessuno sceglie, ma ognuno ragiona per il proprio ambito, da Meschini in poi (compreso, quindi, Carancini, checché ne dica), è stata solo capace di prevedere nuovo cemento privato, con Piano Casa, Minitematica, Valleverde, Nuova via Trento, e via dicendo. Quel pò di cemento che poteva servire per le opere pubbliche, dalla piscina all’ampliamento del palazzetto, è rimasto nelle betoniere. Il Movimento 5 Stelle ha l’obiettivo di governare per i cittadini ed avrebbe nominato un assessore unico. Romano Carancini, che doveva attingere, per debiti post-elettorali, da numerosi elenchi, ne ha nominati ben quattro, con i conseguenti maggiori costi per gli amministrati e, se l’obiettivo è ottimizzare la spesa pubblica, il Carancini-bis parte già con il piede sbagliato. Sarà interessante verificare la strategia che metterà in campo il neo assessore all’Urbanistica, quello cioè chiamato a coordinare, per sua missione disciplinare, tutti quegli ambiti sopra elencati. Speriamo riesca ad incidere realmente sulla struttura di questa città, su cui incombono metri e metri di cemento delle future lottizzazioni ma che non è mai riuscita ad intervenire degnamente sulle sue aree degradate. Sono urgenti le risposte e non sono ammessi tentennamenti».
I grillini si rivolgono poi a Deborah Pantana, dopo la lettera scritta al sindaco a 15 giorni dal voto (leggi l’articolo). «Scorrendo, poi, le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dalla dottoressa Pantana vorremmo afferrare qual è l’opinione dell’esponente di spicco di Forza Italia in merito alla nostra aspirazione alla presidenza della Prima Commissione Consiliare, Affari Istituzionali. Cogliamo l’occasione per ribadire che al Movimento 5 Stelle non interessa sedersi sulle poltrone in quanto tali, ed i vari propositi sull’attribuzione della vice presidenza del Consiglio Comunale sono quindi per noi irricevibili. Intendiamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissi, vale a dire la vigilanza ed il controllo sull’attività amministrativa, tramite un’azione incisiva dalla presidenza della Prima Commissione Consiliare, Affari Istituzionali, per la quale reiteriamo la nostra candidatura quale prima forza d’opposizione. Infine, in considerazione del fatto che si tratta di un ruolo destinato per statuto all’opposizione, sarebbe estremamente utile ricevere l’opinione in proposito di tutte le forze che la compongono».
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In una nota il presidente e capolista di Frazioni e Centro, Mattia Orioli commenta il risultato elettorale dopo la sconfitta della coalizione di centro destra guidata da Deborah Pantana:
«Premesso che siamo nati da solo un anno, l’associazione, ritiene favorevole il suo apporto se pur minimo in termini percentuali, ma grande in termini di sforzo e di impegno, e certamente buono, se considerata questa la nostra prima apparizione nello scenario politico, che di certo ha fatto emergere in questa tornata elettorale un quadro piuttosto magro per la stragrande maggioranza delle forze in campo». Una prima esperienza, che ci ha visto addirittura superare alcuni partiti di livelli nazionali e che di certo godono di una maggiore risonanza mediatica e di una più consolidata storia alle spalle. Con queste premesse il nostro è un buon risultato, che ci stimola a proseguire, sempre con molta umiltà, determinazione, e gratuità a servizio della città. Siamo anche consapevoli, però con tutta franchezza ed onestà intellettuale, che l’esito elettorale, di massima, non è stato favorevole, con cui constatiamo, la non riuscita di un disegno ben più ampio, a cui abbiamo aderito, di alternativa al governo della città. Per tanto noi analizzando il voto, accettiamo la sconfitta, iniziando fin da subito a pensare a quali possano essere le risoluzioni, più adatte a colmare, la necessità di cambiamento e quindi di alternanza governativa, di ricambio amministrativo, e dell’eccessiva frammentazione dell’offerta politica, ed il superamento della bassa l’affluenza alle urne, che ancora una volta ambo i due grandi schieramenti che si sono confrontati, rappresenta il vero problema politico attuale della città e della nostra società, cercando quindi di dare risposte politiche a questi problemi e quesiti che sono oggettivamente presenti. Per tale motivo, pur costatando il non superamento dell’attuale amministrazione, e pur non avendo in consiglio un esponente diretto della stessa, continueremo il nostro impegno attraverso l’associazione, la quale farà tesoro del risultato elettorale. Il nostro operato sarà comunque attento e vigile sull’attuale governo, sarà un agire propositivo quindi non solo un atteggiamento critico a prescindere, infatti, riteniamo che criticare solamente non porti a nulla, il nostro linguaggio moderato e rispettoso se pur in alcuni cenni severo, sia al contempo pure costruttivo, che ci porta al di là della competizione elettorale e delle differenze di veduta e pensiero politico, ad augurare un buon governo a coloro che si sono riconfermati alla guida della città, mettendo subito in luce, che prima di ogni contrasto o contrapposizione, vi è un valore e fine maggiore, il bene della nostra città. Rinnoviamo l’invito alla cittadinanza, ad essere partecipe di questo processo di rinnovamento, ed in modo particolare, a coloro che come noi hanno creduto nel progetto di governo alternativo, che non solo può essere annoverato nella nostra compagine di coalizione che ci ha visto competere nel ballottaggio, ma anche a tutte quelle forze e schieramenti che si sono spesi nella prima tornata elettorale, che se pur vero insieme si Cambia, è altrettanto vero anche che insieme si Vince. Per tali ragioni, la nostra è un’apertura ed un appello a tutte quelle forze alternative, affinché si possano dopo l’estate, ritrovare insieme per iniziare un cammino in primis di riflessione e di dibattito, pacato, sano e reale, sul futuro di chi intende realizzare e costruire un grande progetto per Macerata. Se non siamo riusciti in questa tornata elettorale per varie ragioni, questo non ci esime da doverlo fare, nel futuro, per il bene della nostra città».
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Se non avesse ditto ngiente chi si sarebbe accorti che ci sono anche loro? Inutili!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e Inutilizzabili!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
La consigliera Messi ci dice che se loro avessero governato avrebbero accorpato 4 deleghe in una . Come controbattere ad una valutazione del periodico ipotetico ? Perché non ancora meno ? Rispetto a quanto espresso mi sento di fare un paio di considerazioni. Non so se 8 assessorati sono pochi o troppi . So che tutti i capoluoghi di provincia della nostra regione hanno 8 assessori più il vicesindaco ed il sindaco . So che lo stesso Comune di Livorno , governato da una giunta del Movimento 5 Stelle, ha un simile numero di assessori. Il consigliere Messi si chiede poi a chi spetta il coordinamento degli assessorati che a suo parere si occupano di temi interdipendenti . Mi scusi ma la funzione di guida, indirizzo e coordinamento non è quella del sindaco ? Chiudo con l’augurio per la città che la nostra “nutrita” squadra di assessori possa realizzare, con l’aiuto di tutto il consiglio comunale, un altrettanto nutrito numero di progetti ed attività.
@ Mario Iesari
Il suo ragionamento non fa una grinza, di più: è così appretto con il manico che non fa nemmeno una piccolissima piega.
Certo l’accostamento tra Macerata e Livorno mi sembra un pochino (ma solo un pochino!!) ardito: 8 assessori a Livorno (città di altra popolazione, altra concezione urbanisstica ed altri problemi) quindi è “giustificato” averne anche 8 a Macerata.
Ecco l’accostamento disinformazio e propaganda di Macerata = Livorno veramente è una caduta di stile.
Di più un ruzzolone politico/sociale dalla scalinata di Piaggia della Torre fino all’ex Distretto: certo che non avendo altri argomenti ci si attacca ai più banali e fuorvianti…
Scusi Iesari, che ne pensa della scelta di Ceriscioli che pur potendo nominarne nove, ha nominato sei assessori? E’ una questione di opportunità, converrà con me, e di scelte politiche in un momento particolare.
Poi, certo, dipenderà da quello che riuscirete a fare per Macerata. Se sarà il bene, a nessuno importerà se siete 6 o 8.
La saluto, in bocca al lupo.
mmhh.. dunque sarebbe questa la costruttiva opposizione dei 5S…Molto utile veramente..
confessa, Orioli: te l’ha scritto Tacconi…
che le cose potessero continuare in un unica direzione lo avevano capito anche i sassi…daltrocanto il Romano…speriamo che arrivino presto i barbari per decretare la caduta rovinosa dell’impero…e’ salito al trono di nuovo grazie ai voti di ottusangoli e di scambio…vediamo associazioni che operano nel sociale e che vivono del fondi elargiti dal comune…voti di amici e di amici di amici etc….che il signor Iesati si arrampichi sugli specchi citando l’esempio Livornese,citta’ che risulta essere per numero di abitanti solamente 5 volte piu’ affollata della nostra…e potremmo continuare…la dice lunga sul grado di circo che ancora una volta si e’ insediato a palazzo…come dice Marina…e’ solo questione di opportunita’ ma servirebbe anche il buon senso e l’onesta cosa che oramai nella nostra citta’/nazione/idea di politica/PD e’ cosa scomparsa da tempo immemore.Continuate cosi’ ragazzi i commenti di alcuni….significa che state gia’ iniziqndo ad operare bene ovvero a pistare i calli che possono dolere….
ah peraltro Iesari…come nuovo assessore…commentare a meno che non si tratti di cosa particolarmente importante e fondamentale e’ una caduta di stile….
A me l’intervento del giovane Mattia Orioli è piaciuto. In maniera pacata e senza toni esagitati ha parlato di accettazione della sconfitta, di speranza nel buon operato del Carancini 2, di un impegno che rimane vigile e che cercherà di coinvolgere ancora i cittadini delle frazioni nella valutazione circa l’operato dell’Amministrazione, di tentativo di costruire negli anni a venire un’alternativa di cui Macerata avrebbe senz’altro bisogno a causa dell’incrostazione delle posizioni di potere in città.
Mi ha comunque colpito molto il fatto che nel comunicato di Mattia non sia mai nominata Deborah Pantana, la candidata per la quale la lista civica di Orioli si è battuta in campagna elettorale, a riprova – almeno credo – di un notevole raffreddamento di rapporti, di cui si era già avuto sentore durante la campagna elettorale ed ancora di più dopo l’esito disastroso che alla fine si è registrato (quello che la Pantana ancora si ostina a definire come lo “straordinario risultato”).
Pare infatti che molte delle liste civiche non abbiano condiviso affatto diverse scelte della Pantana (da Casa Pound alla candidatura di Carelli, passando per la presenza costante di Brini e tralasciando diverse altre cose) e si siano inutilmente lamentate, anche mentre la campagna elettorale era in corso, del fatto di non essere ascoltate.
Sarebbe interessante che su questo aspetto le varie liste civiche che erano in appoggio alla Pantana dicano ora pubblicamente qualcosa.
Per Gualtiero Ceresani
Francamente a me non pare una caduta di stile il commento del neoassessore Mario Iesari, che su questo giornale è spesso intervenuto e non si capisce perché non dovrebbe seguitare a farlo.
Il problema vero è quello dei contenuti, nel senso che interventi obiettivi e precisi sulle principali questioni cittadine da parte di Iesari e – aggiungo io – dell’intera Giunta sarebbero non solo auspicabili, ma anche doverosi, per quel criterio di trasparenza e di confronto con la cittadinanza tanto sbandierato e tanto dimenticato da Carancini negli ultimi 5 anni.
Meno auspicabili saranno invece interventi di Iesari o di altri componenti dell’Amministrazione totalmente od ottusamente di parte.
Caro Peppe,
la mia battuta sullo sterminato comunicato dell’amico Mattia non era riferita ai contenuti – apprezzabili, come lucidamente cogli anche tu – ma alla forma.
Caro Bommarito il mio post segue esattamente il suo pensiero…interventi come questo non fanno altro che svalutare il ruolo dell assessore ma anche l’uomo stesso , in quanto di parte e privo di contenuti..la mia era un esortazione a commentare le cose pertinenti e non fare del sano,se fossimo allo stadio,controrumore ultras….non ci guadagna Iesari ma non ci guadagna neanche chi ha vinto rappresentando neanche un quarto dei cittadini da governare.Io onestamente starei zitto ed inizierei a far parlare i fatti….per far ricredere la gente…ma e’ vero…io credo ancora alle favole
Io invece penso che il popolo sia sempre più masochista
Non basta aprire la finestra (Fernando Pessoa)
Non basta aprire la finestra
per vedere la campagna e il fiume.
Non basta non essere ciechi
per vedere gli alberi e i fiori.
Bisogna anche non aver nessuna filosofia.
Con la filosofia non vi sono alberi:
vi sono solo idee.
Vi è soltanto ognuno di noi,
simile ad una spelonca.
C’è solo una finestra chiusa
e tutto il mondo fuori;
e un sogno di ciò che potrebbe esser visto
se la finestra si aprisse,
che mai è quello che si vede
quando la finestra si apre.