Tommaso Golini al centro con alcuni componenti della lista di Fn: Lorenzo Lacché, Yuri Binanti, Luca Montenovo, Claudio Cipollari, Andrea Leonori, Martina Borra e Sofia Tamburrini
di Claudio Ricci
Forza Nuova Macerata sceglie simbolicamente la festa della Liberazione per presentare alla città candidati e programma elettorale per le prossime elezioni comunali. Nella sede di via Don Minzoni sono stati svelati i volti di alcuni componenti della squadra di circa 23-24 persone che sarà guidata dal candidato sindaco e coordinatore provinciale Tommaso Golini alla tornata del 31 maggio. Una squadra di giovani, benedetta anche dalla presenza del coordinatore regionale Davide Di Tommaso, ancora in via di definizione, che potrebbe subire variazioni dell’ultimo minuto. Ma molti nomi sono ormai sicuri. Tra questi i militanti Paolo Tamburrini, Lorenzo Guzzini, Gabriele Bartolazzi, Emanuele Antolini, Loris Cingolani. Oltre a loro erano presenti anche Lorenzo Lacché, Yuri Binanti, Luca Montenovo, Claudio Cipollari, Andrea Leonori, Martina Borra e Sofia Tamburrini, quasi sicuramente schierati in campo con Golini.
«Noi non festeggiamo il 25 aprile – ha esordito Golini – una data che purtroppo ci ricorda le molte vittime di una guerra civile e fratricida che ha devastato il nostro paese. Presentare oggi il nostro impegno elettorale alla città vuole essere una provocazione, per dare il via a quella rivoluzione invocata da molti ma nei fatti perseguita solo dalla nostra comunità militante.Una comunità che si è sempre autosovvenzionata come solo da qualche tempo hanno imparato a fare anche gli appartenenti al M5S». Detto questo, il 27enne, il più giovane dei sette candidati sindaco, passa ad elencare i punti del programma per la città. «Il nostro obiettivo è prima di tutto un voto ideologico per portare le nostre idee e quelle di una parte della cittadinanza in consiglio comunale – annuncia Golini – Punto primo: strisce blu. a Macerata numerose sono le violazioni del codice della strada che sancisce un limite preciso ai parcheggi a pagamento. Qui questo limite è ampiamente superato. I visitatori, i cittadini e i commercianti sono fortemente danneggiati dal pedaggio. Basti pensare a zone come corso Cairoli, corso Cavour o al tribunale».
Sicurezza. «Furti, scippi, rapine e spaccio sono fenomeni ormai all’ordine dell’ora (e non più del giorno) – incalza – una misura per arginare il crescente consumo di droga tra i giovanissimi potrebbe essere l’istituzione di una comitato permanente, composto da studenti, alunni e genitori che monitori la situazione nelle scuole. Occorre poi procedere all’espulsione immediata dei clandestini individuati nel territorio comunale. Ad esempio si potrebbe fare un controllo su tutti gli abusivi che all’uscita dei supermercati chiedono l’elemosina, talvolta aggredendo anziani o donne da sole. Sono necessari maggiori controlli della polizia che deve tornare ad essere percepita come forza di sicurezza». Politiche sociali. «Il 13% della popolazione maceratese è costituito da immigrati – argomenta Golini – se continua così tra 10 anni si prefigura una vera e propria sostituzione etnica. La soluzione è adottare politiche che favoriscano gli italiani negli alloggi popolari (abbiamo già avviato la petizione #tempodicasa per la modifica della legge regionale n. 36) e nell’assegnazione dei posti negli asili nido». Centro Storico. «I proclami sui nuovi parcheggi a rampa Zara o del Parksì sono inutili – afferma Golini – fino a quando non si rivitalizza il centro. La residenzialità degli italiani potrebbe ripartire proprio da qui. Con un bando per la costruzione di case popolari (parallelo a quello dell’Erap) da assegnare solo agli italiani».
Costi e trasparenza della politica. «Proporremo di dimezzare le indennità della giunta per devolvere il ricavato a Solidarietà Nazionale, una onlus che si occupa di aiutare le famiglie italiane in difficoltà. Chiederemo poi ai consiglieri o amministratori, membri di logge massoniche di rivelare la loro affiliazione per un principio di correttezza etica e trasparenza amministrativa e politica». Un affondo infine alle associazioni politiche che oggi festeggiano la liberazione. « All’Anpi e all’Arci voglio dire che Fn è pronta più che mai allo scontro politico e se questi signori decidono di andare oltre noi lo faremo prima di loro».
Ma quella di Fn non è l’unica lista su cui oggi si è alzato il sipario. Anche il sindaco uscente, Romano Carancini con un post sulla sua bacheca facebook ha reso noti i nomi della sua lista civica “La Città di tutti – Con Romano Carancini Sindaco”. Presentano le 11 donne e 12 uomini della sua compagine il primo cittadino ha citato “La Libertà”, storica canzone di Giorgio Gaber. «Partecipare, investire le proprie energie per la città, esporre la propria persona per la cosa pubblica in un momento storico come questo – si legge nel post – è un segnale forte ed anche bello contro la rassegnazione verso la politica, contro la facile scorciatoia della critica stando seduto ad aspettare gli errori o cavalcando opportunisticamente i buoni risultati». Questi i membri della nuova civica:
Francesco Baldantoni, Antonella Battistelli, Giorgia Berardinelli, Giacomo Berdini, Giovanni Cioverchia, Anna Maria Cunicella, Sonia De Gaetano, Lucia Grassetti, Francesco Illuminati, Aurora Lomeo, Enrico Marcolini, Marika Marcolini, Marco Menchi, Tania Monachesi, l’assessore Luciano Pantanetti, Marco Referza, Ilaria Silvestri, Luigi Staffolani, Annalisa Tartari, Andrea Tombolini, Caterina Torresi, Marco Torresi, Riccardo Vecchi.
«Come stabilisce la Costituzione della nostra Repubblica, ho sempre creduto e continuo fermamente a credere che i partiti debbano costituire i valori di rappresentatività politica del nostro paese, ma in questa fase della storia l’impegno civico diretto delle persone nella cosa pubblica può contribuire a migliorare i partiti che spesso alle idee preferiscono la gestione, più che ai bisogni delle persone privilegiano il potere fine a se stesso. E penso anche, almeno in questo momento, che avvicinare nuove intelligenze all’impegno politico sia più semplice farlo attraverso liste civiche e che magari nel futuro possano portare la loro personalità proprio dentro i partiti. Questo è uno dei compiti di chi ha responsabilità pubbliche: investire su nuove persone e provare a rigenerare, aprire ed avvicinare la politica ai cittadini. Così ho fatto e continuerò a fare nel mio partito e così voglio sperimentarlo anche attraverso una lista civica. Con questo spirito, con la chiara intenzione di rappresentare più esperienze e mondi ho contribuito a far nascere questa esperienza civica, senza considerarci arrogantemente l’unica esperienza civica credibile ma, nello stesso tempo, senza sudditanza verso alcuna altra espressione civica o politica. Le 11 donne e i 12 uomini con cui mi sono confrontato, gran parte dei quali sconosciuti all’impegno politico – assicuro – sono persone in grado di ridurre le distanze tra istituzione e cittadini, così riconoscendosi coerentemente nel nome della lista “la città di tutti con Romano Carancini sindaco».
Al carosello delle rivelazioni si unisce infine anche la candidata di centro destra, Deborah Pantana, che rivela i sette simboli delle liste in forza alla sua coalizione con la riserva di un’ulteriore ottava non ancora ufficializzata. Per il momento però Pantana svela solo i simboli scrivendo in una nota che i nomi dei componenti verranno detti nel corso di presentazioni, a partire dalla settimana prossima. Sul sui scacchiere sono disposte “Idea Macerata – Marche 2020″, “Tradizione e Futuro- Alleanza per Macerata”, “Frazioni e Centro. Ricostruiamo Macerata”, Forza Italia, “Popolari per l’Italia – Democrazia Cristiana” “Destra di popolo”, “Sovranità. Prima gli italiani”. Formazioni annunciate più volte in passato ma senza svelare il simbolo di ognuna. A questo punto si scioglie definitivamente la riserva sul simbolo di Forza Italia al centro di una singolar tenzone tra la segreteria provinciale e la candidata.
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Forza nuova unica opposizione
Ooooohh con questo ci finisco la pagina delle patacche!
La politica da stadio che prova ad entrare nella sala dei bottoni: questo è una delle conseguenze di questa assurda crisi pianificata a tavolino!!! Comunque cari “neo”fascisti Il 25 Aprile è anche la festa della liberazione dal nazismo che, al tempo, rovinò irrimediabilmente anche il fascismo di Mussolini al quale siete particolarmente legati… invece della solita storia del boicottare la festa o inneggiare ad atti di violenza (pratica molto gettonata anche in ambiente forzanovista) verso i cortei di commemorazione che si tengono nelle varie piazze d’Italia, perché non vi limitate anche voi a commemorare “i vostri eroi caduti” risparmiandoci così il vostro patetico teatrino annuale?
Ma “Desta di Popolo” non era il simbolo usato dal candidato Crucianelli nel 1993??