Gian Mario Maulo, sindaco di Macerata dal 1993 al 1997, presidente del Consiglio comunale dal 2005 al 2010
di Carmen Russo
Si è spento nelle prime ore di oggi Gian Mario Maulo. L’ex sindaco di Macerata, all’età di 71 anni è stato portato via da un male incurabile. Alla guida della città dal 1993 al 1997 con una coalizione di centrosinistra, Maulo aveva scoperto da tempo di essere affetto da una grave malattia per la quale si è curato anche a Milano.
Professore di materie umanistiche alle scuole superiori e grande amante di poesie e autore di libri, Gian Mario Maulo è deceduto nell’ospedale di Macerata intorno alle 2 di questa mattina. I funerali si terranno lunedì alle 15 nella chiesa Santa Madre di Dio, in via Barilatti, a Macerata. Lascia la moglie Annarita, le due figlie Sara e Ortensia e un nipotino.
“Ieri ho avuto il grande privilegio di poterlo salutare – è il commosso ricordo della professoressa Barbara Pojaghi – Mi sono recata in ospedale e ho percepito quel momento come “il saluto”. Abbiamo unito il dolore ai ricordi scherzando, anche con la moglie, sui suoi modi e il suo carattere. Gian Mario ci mancherà davvero molto”.
Commosso anche il primo cittadino Romano Carancini: “Gian Mario Maulo è stato un sindaco che ha saputo rompere un modo di interpretare la politica, introducendo un nuovo modello frutto di un percorso innovativo con la base elettorale e i cittadini che diventano protagonisti, fondato sulla condivisione e la partecipazione. E’ stato, infatti, artefice della rottura di uno schema fino a qual momento in uso che prevedeva candidature calate dall’alto senza un vero confronto con la città.
Dal 2005 al 2010 è stato anche un presidente del Consiglio comunale puntuale, serio e integerrimo. molto istituzionale – continua Carancini -, ma ha saputo aprirsi al dialogo e instaurare un rapporto corretto e aperto tra Consiglio comunale e giunta. Era molto netto nelle sue posizioni che difendeva fino in fondo con passone ma nello stesso tempo interpretava anche il ruolo intendendolo come servizio. Esprimo il senso del più vivo cordoglio a nome mio personale, della Giunta, dell’intera Amministrazione comunale e di tutta la città per la morte di un uomo sensibile che ha saputo servire fino in fondo le istituzioni”.
Maulo fu eletto primo cittadino di Macerata nel ballottaggio del 5 dicembre 1993 con 14.758 voti contro i 10.460 dell’altro candidato Evio Hermas Ercoli. Con Maulo per la prima volta dopo 47 anni il centrosinistra ha governato in Comune. Per la sfida decisiva l’affluenza alle urne fu del 74,43 per cento. Già nel primo turno, il 21 novembre del 1993, ad aggiudicarsi la vittoria era stato ancora, con 8.462 voti, Gian Mario Maulo, il cattolico che guidò la coalizione composta da Pds, Città dell’uomo, Rifondazione comunista e Rete.
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L’ULTIMA INTERVISTA A GIAN MARIO MAULO – Città solidale, 20 anni dopo: “Quando i partiti fecero un passo indietro”. (Leggi l’articolo).
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R.I.P caro prof…
Un Buono ed anche un bravo professore! R.I.P.
Lo ho conosciuto molti anni fa’ da sindaco!! In occasione del Cosmari. Condoglianze alla famiglia ed un Nobis per il prof.re!!
Ciao caro Prof…..il tuo sorriso era così rassicurante…♡
Riposa in pace!!
Addio GianMario!
Riposa in pace amico, esempio di vita, un grande SINDACO.
Riposa in pace, un grande amico ed un bravissimo Sindaco.
Il ricordo del consigliere regionale Angelo Sciapichetti:
È scomparso un protagonista della vita civile cittadina. Fu il primo Sindaco di Macerata eletto direttamente dai cittadini. Eravamo agli inizi degli anni 90. Erano anni di grandi speranze e profondi cambiamenti.Siamo partiti da posizioni distinte ma non distanti, nel corso degli anni ci siamo incontrati e ritrovati.Ricordo i tempi della costruzione di “Città dell’Uomo”, io allora giovane segretario provinciale del Partito popolare, tra di noi ci furono confronti accesi, franchi ma sempre rispettosi. Non potrò mai dimenticare la sua passione civile, la sua tenacia, la caparbietà e determinazione con cui sapeva difendere le sue scelte; Ci ha lasciato uno studioso della Storia della Chiesa, un padre che ha amato la sua famiglia, un fine e saggio politico che aveva compreso che si poteva gestire la politica con il metodo del confronto . Alla fine del suo primo mandato da Sindaco ebbe la generosità e l’intuizione di favorire la nascita in Città di una nuova stagione politica di cui fu padre e protagonista avendo l’umiltà e il coraggio di guardare avanti per il bene della Città anteponendo gli interessi di Macerata alle sue legittime aspirazioni politiche. E’ stato un esempio per tutti , amici ed avversari politici.
Una cara persona e un professore come non se ne trovano piu’….
Ciao Giammario , grazie per la tua amicizia.
Una persona onesta, che non si è fatto corrompere dalle esigenze della politica. Ultimamente ci eravamo parlati e mi aveva molto colpito la sua consapevolezza della malattia che lo stava divorando e della fine che sentiva imminente, accettata con grande serenità e con l’aiuto della fede.
Condoglianze a tutta la sua famiglia.
Dal segretario del Pd Macerata Paolo Micozzi riceviamo:
Il professor Maulo è stato mio insegnante al Liceo Scientifico e ricordo ancora gli stimoli che riusciva a trasmettere a tutti noi per l’impegno civile, per il rispetto degli altri, per la correttezza ed integrità morale. Poi dopo gli anni del Liceo le nostre strade si sono separate sino a quando, Sindaco di Macerata, mi propose di candidarmi alle elezioni provinciali per la lista dei Democratici di Prodi. Da un lato rimasi stupito perchè non avevo mai svolto attività politica, dall’altro ero orgoglioso per il fatto che a distanza di anni si era ricordato di me proponendomi un impegno attivo perchè, mi ripeteva, era giunto il momento di “scendere in campo”. Superate le incertezze iniziali, iniziarono le prime riunioni a casa sua, la preparazione dei manifesti con il solo simbolo dell’asinello ed il nome del candidato scritto a mano con il pennarello e la loro affissione la sera, la presentazione alla stampa ed alla città e poi arrivò il momento del voto. Fu un trionfo; una lista costruita in pochi mesi raggiunse un risultato del tutto inaspettato ed espresse due consiglieri provinciali entambi maceratesi: io e Gianfranco Borgani.
Gian Mario fu senza dubbio l’artefice di tutto ciò.
Mi incoraggiò in questa nuova esperienza e fu per me un insostituibile punto di riferimento. Sempre discreto sapeva trasmettere serenità anche nell’affrontare le questioni più spinose; insomma un modo veramente nuovo di fare politica. Ricordo la sua amarezza quando non venne riconfermato Sindaco ma continuò nell’impegno ricoprendo altri incarichi. Seppur delifato anche negli ultimi tempi ha portato sempre un contributo importante e più volte mi sono confrontato con Lui per cogliere i Suoi suggerimenti.
L’ultima volta ci siamo sentiti telefonicamente poche settimane fa; ero impegnato per lavoro e gli ho detto che l’avrei richiamato presto. Non ho fatto in tempo. Scusami Gian Mario. Ho perso l’ultima occasione di arricchirmi con il Tuo contributo.
“E’ in te la sorgente della vita” (Sal 36,10).
La tua fede ora, caro Gian Mario, ti ha riportato a quella sorgente.
Dal presidente di Adam Alessandro Seri riceviamo:
Provo una tristezza profonda, un dolore che va al di là del senso di questa perdita. Gian Mario Maulo era un poeta cattolico capace di guardare lontano e confrontarsi con chi osservava il mondo attraverso altre prospettive. Il 5 dicembre del ’93 avevo ventidue anni e festeggiai insieme a lui e tanti altri dal balcone del municipio la vittoria del centrosinistra a Macerata dopo 47 anni di governi democristiani. Lui era il nostro rappresentante. Qualche anno prima avevo iniziato a conoscerlo all’interno della redazione del mensile Piccole Città, dove probabilmente nacque l’energia del cambiamento dell’intera città. Ricorderò sempre quando da candidato sindaco accolse me e una delegazione della sinistra giovanile a casa sua per scambiare idee sul programma e accettare il nostro appoggio incondizionato per la campagna elettorale. Fu lui a scrivere la nota introduttiva ad un libriccino di poesie che feci uscire nel ’92. Gian Mario credeva nei giovani, nel ragionamento a bassa voce ma non era un debole, anzi era un uomo coraggioso a volte anche scontroso quando si sentiva attaccato. I dirigenti del Pds che optarono per la non riconferma del suo mandato commisero un errore politico e storico clamoroso, per lui fu un affronto, per Macerata un tornare indietro. Il centrosinistra perse quelle elezioni comunali. Negli ultimi anni non la pensavamo in maniera simile ma a legarci restava la poesia. Anche durante gli scontri verbali riuscivamo a sorridere guardandoci e riconoscendoci a vicenda quella luce che ai politici non è dato avere. La poesia ci rasserenava e rimetteva a posto le cose. Oggi, primo di novembre 2014, Macerata è bellissima, c’è un cielo azzurro ed un tepore che lascia senza fiato. Come sempre la città si dimostra migliore dei cittadini e ha omaggiato il suo Sindaco nell’unico modo che gli è concesso, con la bellezza.
Da Teresa Lambertucci, segretario provinciale del Pd, riceviamo:
“Non dimenticherò mai l’entusiasmo che derivava dalla tua e nostra voglia di cambiare e di costruire una Città Solidale; non dimenticherò mai la tua serenità e il tuo affetto. Gian Mario Maulo, un’uomo perbene! R.I.P.”
Questo è stato il mio commento di questa mattina, appena appresa la triste notizia. Con Gian Mario ho condiviso tante esperienze, da Piccole Città al commercio equo e solidale, fino ad una candidatura da “riempilista” in una lista di appoggio alla sua candidatura. E’ stato bello esserci e fare campagna elettorale per il primo sindaco di centrosinistra di Macerata, un uomo per bene, con cui ho sempre condiviso gli stessi ideali di giustizia, di moralità, di buona politica. Negli ultimi anni ci scambiavamo battute e apprezzamenti da Facebook (lui spesso più loquace da i me). Mi mancheranno le sue parole, come mi mancherà il suo sorriso aperto, sincero, rassicurante, ottimista.
Se è vero che gli uomini degni si vedono nella difficoltà, Gian Mario Maulo ha affrontato la sua difficoltà maggiore, la malattia, con il tono dell’uomo lucido ma che non se ne fa deturpare o sfigurare. Non è un modo comune, non è per tutti, non tutti ne sono capaci. Lui, invece, pure nelle voci poetiche che faceva arrivare dai suoi viaggi forzati mai una volta oppresso e ombroso, sempre umano e di quell’umanità gentile che chiama il sorriso. Me ne sono sorpresa ogni volta e – in silenzio – la meraviglia è diventata l’affetto dell’ammirazione da lungi. Con quell’affetto vorrei abbracciare le sue donne, moglie e figlie che non conosco di persona, deve essere stato bello averlo accanto.
RIP
GRAZIE
Caro Prof.
Mi mancherai !
Politico onesto, bravo poeta e Professore per passione.
Riposa in pace.
Condoglianze! Era una bravissima persona!
Condoglianze alla famiglia…. Un bacio ad ortenzia
Non molto tempo fa ci siamo sentiti per telefono, come spesso accadeva era intento a coltivare una delle sue principali passioni, oltre la famiglia, la poesia, la musica e la politica cittadina. Abbiamo parlato a lungo, sempre iper curioso ed attento allo sviluppo delle questioni cittadine. Ho sempre apprezzato di lui l’onesta’ intellettuale, l’equilibrio e la sempre costante tensione a ricercare un punto di sintesi fra posizioni contrapposte. Un caro amico, mi mancherà. A nome mio personale e di tutto il gruppo consiliare esprimo le più sentite condoglianze.
Mi spiace che sia scomparso un uomo dalle molteplici sfaccettature, che ha contribuito in maniera cosí importante alla vitalitá politica e culturale di Macerata. Mi permetto di non comprendere i messaggi di alcuni politici affidati alla redazione di CM, pur avendo loro, la possibilitá di scrivere direttamente (come lui avrebbe fatto).
Sono legato a Gian Mario da tanti ricordi. Il primo, il più forte, riguarda l’esperienza di Città Solidale vissuta insieme più di vent’anni fa. Era il 1993, l’anno della mia prima candidatura in Consiglio Comunale. Fu una vittoria insperata e, contestualmente, la mia prima volta nell’assise cittadina. Avevo 24 anni, ero un ragazzino con una voglia matta di cambiare lo stato di cose esistente. La sera del ballottaggio ero rappresentante di lista presso il seggio di Villa Potenza. Mi accorsi subito che le cose si stavano mettendo bene e che, visto il predominio anche in quel feudo democristiano, probabilmente l’intera città aveva risposto positivamente al nostro progetto. Raccolsi i dati e corsi presso la sede del nostro movimento dove trovai un Gian Mario emozionato, felicissimo, con un sorriso radioso che non scorderò mai. Ci abbracciamo a lungo poi partimmo da via Morbiducci sfilando per le vie del centro, fino ad arrivare al municipio dove esplose la festa. Vivemmo quattro anni intensi e, dal mio punto di vista, amministrammo bene la città. Qualche errore dettato dall’inesperienza c’è stato di sicuro ma, complessivamente, sono stati anni contrassegnati da un grande fervore amministrativo e da un grande coraggio. A fine mandato, quando Rifondazione Comunista si assunse la responsabilità di schierarsi contro il sindaco uscente, decisi di non rinnovare la tessera di quel partito e votai PDS esprimendo la mia preferenza per Gian Mario che ricevette circa 700 consensi personali, un vero e proprio record, direi meritatissimo. Seguirono cinque anni difficili nel corso del primo mandato Meschini ed altri cinque – più sereni – vissuti in qualità di Presidente del Consiglio dal 2005 al 2010, un incarico svolto in maniera impeccabile, da gran signore della politica e dell’amministrazione. Il ricordo che ho di Gian Mario in quest’ultimo quinquennio è principalmente il ricordo di un nonno innamorato del nipotino Mattia, compagno di scuola di mio figlio. Sempre pronto a parlar di politica, ma con l’occhio vigile rivolto al dolcissimo nipotino. Lo sguardo rivolto al futuro e il rimpianto nei confronti di un passato che non tornerà più, travolto da un oggi che – insieme – apprezziamo sempre meno. Un passato carico di valori, di ideali che, giorno dopo giorno, appaiono sempre più lontani e sfocati. Ciao Sindaco, ciao Amico Mio, ciao Uomo tutto d’un pezzo. Ti porterò sempre nel cuore così come – oggi – porto nel cuore tua moglie, le tue figlie e il carissimo Mattia.
Riposa in pace e continua a darci qualche consiglio, ovunque tu sia.
Se puoi, dai un bacio al mia amato babbo che stampò i tuoi manifesti elettorali nel 1993 e che, con grande orgoglio, ne portò uno a casa per farmelo vedere in anteprima.
Alessandro
A titolo personale ed in qualità di coordinatore comunale di Forza Italia esprimo i sensi del più vivo cordoglio alla famiglia Maulo per la scomparsa di Gian Mario, persona di innegabile onestà intellettuale, che sapeva mescolare sensibilità poetiche a innegabili doti politiche! Se ne va un fiero avversario politico e, soprattutto, una bravissima persona! Buon viaggio Gian Mario!
Un uomo giusto e pieno di umanità. Lo ricorderò sempre con stima, emozione e simpatia.
Non abito più a Macerata da lungo tempo, ma ho stimato il sindaco sia perché mia sorella e mia nipote me ne parlavano con entusiasmo, sia perché ogni volta che ritornavo a casa vedevo la mia città più bella.
Grazie, sindaco anche da me che non mi considero forestiera in questa città dove ho le mie radici più profonde.
Ho avuto modo di incontrare Gian Mario Maulo e di parlarci solo due o tre volte, ma quelle occasioni sono state sufficienti a far nascere stima e simpatia verso un uomo che esprimeva semplicità e spontaneità insieme a profonda ed autentica ispirazione . Esprimo il mio sincero cordoglio ai suoi familiari.
Conosco Gian Mario da molto tempo. La nostra amicizia è iniziata in età giovanile, quando era assistente all’Istituto Salesiano di Macerata ed io ero studente delle Medie.
Durante gli anni dell’università, ci incontravamo di tanto in tanto, ma i nostri rapporti si rinsaldarono quando nel 1984 mi trasferiii a Macerata e ci ritrovammo nella stessa parrocchia con l’amico parroco don Salvatore Paparoni.
Gian Mario partecipava vivamente in parrocchia e seguiva molti ragazzi tra cui mio figlio.
Politicamente le nostre posizioni non sempre collimavano, ho avuto con lui scontri verbali anche accesi ma sempre nel rispetto delle proprie idee e con un confronto leale.
E’ stato il primo sindaco di Macerata ad elezione diretta dopo la riforma degli enti locali e spesso ci confrontavamo. Io ero già sindaco di Colmurano e gli raccomandavo estrema prudenza in quanto Gian Mario stava scardinando con coraggio alcuni schemi consolidati nel fare politica.
Alla fine del suo mandato ebbe il coraggio di “fare un passo indietro”, per il bene della città e sacrificò le sue legittime aspirazioni al bene comune.
Correttissimo il suo mandato da Presidente del Consiglio, equilibrato e sobrio, molto rispettoso dei regolamenti.
Quando fui nominato Presidente mi ha fatto comprendere le difficoltà interpretative del regolamento dei lavori del Consiglio e mi ha suggerito alcuni cambiamenti.
Naturalmente durante la sua malattia i contatti si sono intensificati, io cercavo di dare consigli, incoraggiamenti, speranze e lui per contro, quasi tutti i sabati, mi inviava poesie. Ha sopportato la malattia con grande fede, ha accettato la consapevolezza del suo stato nella certezza della vera rinascita in Cristo.
Grazie Gian Mario del tuo esempio e della tua amicizia, ti porterò sempre nel cuore.
Un grande affettuoso abbraccio ad Annarita, Ortensia e Sara.
Romano Mari
E’ stato un piacere conoscerti……….ciao Professore
Ho avuto modo di conoscerlo nel quinquennio in cui è stato Presidente del Cons.Comunale. Una persona fuori dagli schemi sempre pronto a difendere le sue scelte ma dotato di grande umanità anche fuori dai suoi incarichi istituzionali. Era sempre il primo a salutarmi e chiedermi come va ? Ora spero possa riposare in pace dopo una lunga sofferenza vissuta con coraggio. Una brava persona
Carissimo Giammario,
un ricordo, l’ultimo, nell’abbraccio prima che tu prendessi la Via del Cielo. Potrei dire tante cose ma lascia che ti dica: Prega per noi, prega per la Tua Famiglia, prega per la Tua Macerata. Che il Signore ti accolga per fare Festa.
Un abbraccio.
Maurizio, Laura, Emanuela e Daniela (la piccola “poetessa”, come Tu affettuosamente chiamavi).
La mia amicizia con Gian Mario è antica, solida, vera, come lo sono le amicizie che nascono dalla fede e dalla fede nella parola, anche quella poetica. Lo ricordo come fossero passati pochi minuti alla Università che frequentammo insieme. Attivo, partecipe durante le assemblee, sempre pronto a tirar fuori una mozione. Ma il suo fondo, quello vero, era quello di poter esprimere in versi ciò che la prosa della politica non consente. Per questo lo stimolai e quasi obbligai a pubblicare il suo primo libro, “Tu che vieni” che infatti porta una mia nota insieme a quella del nostro professore, Giuseppe Beschin. Sempre ci siamo parlati, telefonati, incontrati. Ho letto tanti suoi inediti, a volte mi chiedeva pareri per l’editing. Ed ero sempre pronto a scambiare idee e proposte. Al fondo dei suoi versi esita la lezione di Turoldo, ma poi negli ultimi la sua poesia “religiosa” si era come rarefatta, aveva assunto una tensione meno personale, più naturale e radiosa, quasi cantabile. Per questa sua originalità lo avevo inserito nella mia antologia dei poeti marchigiani del Novecento. Alcuni, anche tra i suoi amici, sorridevano quando Gian Mario portava in Consiglio qualche suo testo. Ebbene, lui era così: sentiva che il ” tempo”della politica si arricchisce con quello più vero della poesia dalla quale attingeva forza e luce, anche nei momenti più duri, sopraffatto dalla delusione della non ricandidatura. Pochi sono suoi pari, per dignità e forza di autonomia, sempre tuttavia incastonata col dialogo e con il confronto, bussole centrali della politica vera e seria. A lungo, negli ultimi tempi (abitiamo vicinissimi) avevamo parlato del suo male che affrontava con forza e mansuetudine. Una apparente diversità che è la sintesi del nostro amico che ci lascia, da lontano con il suo sorriso radioso e timido. Un abbraccio a te e alla tua famiglia dal tuo amico Guido.
Caro Gian Mario, grazie per tutte le poesie che ci hai inviato, ci mancherai. Un abbraccio forte a tutta la famiglia.
Bruno Mandrelli
R.I.P.
Persona poliedrica e buona, un grande Uomo. Addio caro Collega di tempi lontani. A quanti ti hanno voluto bene giungano le mie più sentite condoglianze.