“Torniamo all’antico, sarà un progresso” disse Giuseppe Verdi. E partendo dal Maestro di Busseto prende forma un viaggio a ritroso per affrontare la ricchissima eredità che ci ha lasciato quell’adorabile vecchietto della bassa padana. Va in scena domani (22 luglio) al teatro Lauro Rossi, alle ore 21.30, il primo dei tre appuntamenti con Lunedì tournée: “Da Verdi a Mina. Ernani Traviata Don Carlo in salsa pop”. Il direttore artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli, accompagnato dal soprano Monica Colonna e dalla pianista Debora Chiantella, conduce gli spettatori in un percorso che assomiglia alla navigazione in Internet, sia perché coinvolge il pubblico con quello stesso tipo di interattività necessaria per navigare, sia perché procede per analogie, esattamente come quando si salta da un sito a un altro nella rete.
L’opera è un preziosissimo raccoglitore di storie, memorie, stati d’animo, un’eredità a volte troppo pesante per essere agevolmente fruibile. Tuttavia è un tesoro prezioso e valido, allegro e struggente, che può essere utile a ricostruire e rendere credibile il nostro albero genealogico collettivo. La letteratura, la musica pop, la storia, il cinema, la politica, il teatro hanno interagito e interagiscono ancora con l’opera, in un rapporto di dialogo che non si è mai sopito. Per questo durante lo show si passa dalla lotta di cappa e spada dell’Ernani alla fantapolitica del Don Carlo, dalla mondanità parigina di Violetta al divismo tutto italiano di Mina, dalla lotta disperata per la libertà negata che rende i personaggi del Trovatore come “sparati da una pistola” alla rappresentazione di quegli stessi eroi che ritroviamo in Senso di Visconti.
Un mosaico contemporaneo dell’antica arte lirica, ma anche un doveroso omaggio a Verdi che fu protagonista nei tempi in cui l’opera conobbe il suo periodo più felice. Ripercorrere la storia del melodramma significa anche riscoprire quei fatti e quegli ideali che 150 anni fa hanno portato alla nascita della nazione italiana e hanno posto le basi della nostra storia. A seguire, dalle ugole d’oro si passa ai palati raffinati con il Ciauscolo Party, degustazioni del celebre salame tipico marchigiano. Mercoledì 24 luglio, Da Verdi a Mina arriva in tournée a Civitanova, approdando al Lido Cluana dove sarà in replica alle 21.30. L’ingresso degli spettacoli è gratuito.
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Mi piacerebbe sapere su quali leve si attua la connessione di Mina a Giuseppe Verdi, lei che è invece così fortemente e fatalmente pucciniana, sia per sua stessa plurima ammissione, sia per i musicisti storici di cui si circonda da quarant’anni, a cominciare dal grande Gianni Ferrio. L’aspetto “sparato”, per così dire, della vocalità di Mina è, quia absurdum, quello che le somiglia di meno, lei che ha scelto di uscire dall’agone per ritirarsi nel nascondimento operoso ben 41 anni fa. Sì: Mina è pucciniana da capo a piedi. Lo testimonia anche il suo disco dedicato al melodramma (“Sulla tua bocca lo dirò”, 2009) in cui Puccini la fa da padrone, seguito da Bellini e da Tosti; ma di Verdi… nessuna traccia.