di Laura Boccanera
(foto di Ciro Lazzarini)
Largo al factotum…largooo. Non poteva scegliere titolo migliore Elio per lo spettacolo divertente, colto, musicalmente impeccabile andato in scena ieri sera al Rossini nell’ambito del cartellone della quinta edizione di Civitanova classica, diretta dal Maestro Lorenzo di Bella. Il poliedrico cantante de Le storie tese si cimenta con un’operazione sperimentale e ironica, piacevole e popolare: portare la lirica anche a tutti coloro che non sono mai andati all’Opera e che magari invece scoprono che Rossini, Mozart e co “colleghi molto bravi” come li definisce Elio nello spettacolo, magari non sono così ostici e inarrivabili. Un’operazione di popolarizzazione della lirica, che, smitizzata da quell’aura di intoccabilità, arriva a tutti, anche ai bambini presenti in sala che ridano a crepapelle sulla “Canzone del bebè”, “pezzo composto dopo i 30 anni da Rossini che si ritirò in Francia dove scrisse cazzate per gli amici” commenta Elio. A fare da contraltare alla sfrontatezza e impudenza di Elio, al piano c’è il bravissimo Roberto Prosseda, impeccabile nell’esecuzione dei brani e dotato di una buona dose di ironia per approcciare ad uno spettacolo simile. Esilarante il repertorio: da Non più andrai farfallone amoroso “ogni riferimento a fatti attuali non è voluto – scherza Elio dal Palco – perchè è un brano di un paio di secoli fa e Berlusconi ancora non c’era”, alla “Canzone del bebè” passando per la musica di Luca Lombardi e i suoi “Minima animalia” bestiario cantato sugli animali inutili, moscerino, zanzara e porco inclusi, fino all’esilarante esibizione di musiche giapponesi.
Come le è venuto in mente uno spettacolo simile?
“Il motivo per cui ho iniziato a fare questo tipo di spettacoli è perchè credo che la musica classica sia anzitutto musica bella che vale la pensa ascoltare. Siamo in una fase storica in cui c’è bisogno di qualità, ma in pochi conoscono questi brani. Quindi l’intento è quello di far ascoltare a chi non avrebbe mai avuto l’occasione o la voglia di farlo della buona musica, senza etichette di genere, sperando che poi se ne innamorino come è accaduto a me”.
E’ un’operazione lontana da ciò che fa con il gruppo oppure no?
“Mah la lontananza dipende dalle etichette che vengono assegnate, io non credo che sia poi così lontana. Il mio è un invito all’ascolto: ovvero se le stesse cose le cantasse un tenore, un cantante lirico da parte del pubblico non abituato a quel tipo di musica si alzerebbe un muro e la gente normale non andrebbe a vedere uno spettacolo simile”.
La scaletta musicale è molto ironica. Una scelta ancora una volta popolare?
“L’ironia non la metto solo io, c’è in Mozart, c’è in Rossini quando ad esempio nella canzone del bebè vuole solo far ridere gli amici. Credo che questi compositori quando scrivevano i loro brani non avessero la percezione di fare musica classica, al contrario, oggi sarebbero nelle hit parade. Molti si avvicinano alla musica classica con un atteggiamento quasi sacrale, ecco credo che Rossini, Verdi, Wagner non ne sarebbero contenti. Anche perchè davvero alcuni passaggi, penso all’Ouverture del Guglielmo Tell, la conoscono davvero tutti. Se vivessero oggi verrebbero ingaggiati per pubblicità e venderebbero un sacco di dischi”.
Da appassionato di lirica, se le venisse proposta la direzione artistica dello Sferisterio accetterebbe? (Prima della nomina di Francesco Micheli Cronache Maceratesi aveva inserito nel toto nomi anche quello di Elio)
“Prenderei sicuramente sul serio la proposta, attualmente non riuscirei a portare avanti un impegno del genere, però se in futuro mi verrà offerto credo che sia un tipo di lavoro che potrei svolgere in modo serio e appassionato, sarei in grado di farlo. Oltretutto sono molto legato alle Marche e sarebbe un doppio piacere”.
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Ottimo! Si
……ma anche no…..
Fantastico:una comicità surreale,dove tutto è dissacrato e dissacrante sotto la lente di ingrandimento di un’ironia che alleggerisce e fa bene al cuore, in una sorta di meta teatro ,dove lo spettatore è coinvolto e travolto, trascinato dal camaleontico mattatore in un duetto di battute e di risate di gusto ,mal trattenute e a loro modo contrappunto canoro alla musica. Un’intuizione eccezionale, che avvicina un mondo così lontano e sconosciuto alla maggior parte degli spettatori,riportando “la cultura” all’interno di un binario di assoluta normalità e di piacevole anche se graffiante visione della vita.Una specie di Calvino della comicità ,un clown dalla grande professionalità, abbinata alla tecnica ed alla perfetta esecuzione al pianoforte del maestro Prosseda ,con la lettura di vicende quotidiane anche prosaiche come spunto per una riflessione paradossale eppure incisiva ,vera e capace di accompagnare lo spettatore ad intrapendere un futuro percorso alla scoperta di un mondo come quello dell’opera lirica ,che diventa sempre più distante e dedicato solo ad un pubblico di nicchia.Una visone piacevolissima e veramente “democratica” di musica e vita.
Complimenti al Maestro Di Bella organizzatore di Civitanova Classica
Eliana Leoni Marcelletti