“Don Bosco dove sei”, “Noi non siamo un investimeno perso”, “Questa è una scuola che avvia alla vita?”, “Lasciateci stare, vogliamo studiare”. Sono alcuni messaggi apparsi sugli striscioni con cui gli studenti dell’Istituto salesiano di Macerata hanno manifestato questa mattina la loro protesta dopo l’improvvisa comunicazione della decisione dei Salesiani di abbandonare l’attività scolastica (LEGGI L’ARTICOLO). Attualmente gli iscritti alla Scuola salesiana di Macerata sono 172: 52 alle medie, 40 al liceo linguistico, i restanti allo scientifico.
I genitori degli studenti che già ieri sera hanno manifestato tutta la loro delusione durante l’assemblea (LEGGI L’ARTICOLO) in cui i vertici dell’Istituto hanno annunciato la decisione di chiudere, questa mattina hanno incontrato in Comune il sindaco Carancini con cui si sono confrontati per scongiurare i danni che la chiusura arrecherebbe agli iscritti ed alla città intera. “Ci hanno messo di fronte al fatto compiuto – hanno ribadito i genitori, decisi a dare battaglia – e in questi anni nulla è stato fatto per rilanciare la scuola perché tutto era stato già deciso da tempo”. E a farne le spese sono gli studenti in particolare del liceo linguistico, che si vedono bloccata la possibilità di proseguire gli studi, ma anche la città intera. “Non ci fidiamo più – dicono i genitori – neanche della promessa che gli attuali iscritti potranno concludere il corso di studi”. Attonito dell’annuncio dato anche il sindaco Romano Carancini che già ieri sera aveva definito la decisione dei Salesiani “Uno schiaffo inaccettabile per la città” (LEGGI L’ARTICOLO) e che oggi ha detto di non essere assolutamente a conoscenza della decisione dei Salesiani, mentre si sarebbe aspettato almeno una comunicazione preventiva da parte dei dirigenti dell’Istituto, cosa cui il Comune aveva titolo, visto il recente impegno per il sostegno di queste strutture educative e sociali.
“Un patrimonio storico ed educativo che non può essere perso – ha detto Carancini – soprattutto oggi che la città ha sopportato una pesante operazione urbanistica nella zona, passata con il preciso accordo di continuare a mantenere i corsi scolastici e i servizi, una volta riqualificati, la quale si è aggiunta a altri oneri di cui la città si è fatta carico, come il restauro e la riapertura del teatro salesiano”. “Non è stata un’operazione indolore quella fatta a favore dei Salesiani – ha aggiunto il sindaco- Il comune ha donato un pezzo del proprio territorio, ma lo ha fatto per venire incontro alle loro richieste d’aiuto ed ora ci sentiamo presi in giro”. Le istituzioni faranno tutto ciò che e nelle loro possibilità ha assicurato il sindaco, che stamattina ha sentito a riguardo anche il presidente della provincia Antonio Pettinari, assicurando il sostegno pieno ai genitori e l’immediato e diretto intervento presso i dirigenti Salesiani per conoscere la situazione e trovare vie di soluzione concordate.
Intanto questa mattina l’Istituto Paritario Leonardo ha fatto una proposta di subentro nella gestione. Di seguito la lettera inviata all’Istituto Salesiano e al sindaco di Macerata Romano Carancini:
Egregio sig. Coordinatore didattico prof. Barraccu Luigi, in riferimento alla notizia appresa sui giornali di una Vostra eventuale definitiva sospensione delle attività didattiche, con nostro rammarico, vista l’importanza della Vostra struttura nel tempo e come punto di riferimento per la città di Macerata, saremmo disposti noi come Ente di formazione di prendere in gestione la Vostra struttura, garantendo la continuità dei corsi di studi e nel contempo di garantire ad alcuni insegnanti di proseguire il loro lavoro. Il nostro ente di formazione si chiama C.S.C. – Cooperativa Servizi Culturali gestisce già un polo paritario a Piediripa di Macerata, nello specifico Liceo delle Scienze Umane e Istituto Tecnico Economico, possiede altri due centri studi a Recanati e Porto Sant’Elpidio, siamo anche Ente di formazione Accreditato dalla Regione Marche, avendo svolto negli anni corsi per Operatore Socio Sanitario, Estetista, etc… La nostra proposta sarebbe quella di pagare un affitto mensile da quantificare, più tutte le altre spese di gestione a nostro carico, alcuni insegnanti che già lavorano presso di voi, potrebbero continuare a lavorare per la nostra società. Pensiamo sia un’offerta buona in quanto la scuola continuerebbe il suo funzionamento, ovviamente nel rispetto dei principi cattolici e dando una continuità a quello che è stato lo spirito salesiano e nel contempo potreste avere un introito annuale garantito. Per visionare chi siamo questi sono i nostri indirizzi web: www.istleonardo.it e www.istitutileonardoitalia.it, il sito web dell’ufficio scolastico regionale, da dove risulta la nostra parità scolastica http://www.marche.istruzione.it/MC_paritarie_S2.shtml. Per chiarire la nostra proposta chiediamo un appuntamento chiarificatore con il gestore del Vostro Istituto”.
***
PREOCCUPAZIONE ANCHE PER L’ORATORIO – Ieri sera i salesiani hanno incontrato anche i gruppi dell’oratorio per comunicare la notizia della chiusura della scuola. “Al momento non c’è nessun piano per l’oratorio – ha detto Don Mancini – Ad oggi non c’è nessuna ipotesi di vendita. Noi siamo stati colti alla sprovvista della chiusura della scuola. Ci attiviamo per ragionare insieme”.
“L’anno scorso ci siamo interrogati per rilanciare la scuola – ha aggiunto il presidente don Luigi Barraccu – Per fare propaganda. Per investire. Il vescovo si è dimostrato disponibile. Abbiamo fatto il tentativo del Liceo Scientifico sportivo ma le risposte non sono venute. La scuola non è ripartita. La morte della scuola cattolica è stata annunciata quando la parità non è stata raggiunta. Molti si sono detti disponibili a fare e intervenire e poi non abbiamo avuto questi riscontri da parte della gente. Questa storia non siamo riusciti a stravorgerla. Non credo sia una vergogna rendersi conto che abbiamo perso questa forza d’urto. Ora nella realtà dell’Oratorio vediamo sesi riesce a mantenere un progetto di auto-sufficienza”.
Un cooperatore salesiano è intervenuto mostrando la sua amarezza: “Il fallimento dell’Opera non è solo un fallimento economico ma umano di chi non l’ha gestita. Non c’è stato il rispetto per la dignità umana, nemmeno del tentativo di stare ancora sul mercato. Ci siamo sempre trovati stravolgimenti, cambi di corsa. Non c’è mai stato un interlocutore rispettabile e credibile. La chiusura era molto prevedibile. La soluzione era aprirsi ad un lavoro con i laici. Le colpe sono chiare e non sono le nostre. Noi siamo qui, non ce ne siamo mai andati nonostante tante cose. Nessuno si è degnato mai di darci fiducia e spazio. Questa è la realtà di chi non ha un progetto, si va avanti e non si sa come.”
Ha risposto Don Mancini: “E’ legittimo pensare quello che pensi. La realtà spesso presenta una complessità tale che non è facile gestire”.
Alle perplessità su come ora potrà reggersi economicamente la struttura ha risposto l’economo ispettoriale:
“Noi siamo venuti qui a dire che non riusciamo più ad andare avanti. Perchè le famiglie di Macerata non vogliono mandare i figli nelle nostre scuole? Evidentemente questa scuola non serve. Per far funzionare una struttura enorme come questa la si deve chiudere, spegnere tutto e così non si spende. La struttura è un peso se la si tiene tutta accesa, non lo è se si usa solo quello che può servire. Dovrà essere usata in maniera modulare. Quello che ci manca oggi è la cultura. Dobbiamo riuscire a rimanere nel mondo della cultura. Come facciamo senza avere la scuola ad influenzare il pensiero dei ragazzi? Studiamo altre strade. Il futuro è da disegnare insieme. Disegniamolo insieme”.
Si è concluso l’incontro con qualche altro intervento dei laici”(famiglie, animatori, capi scout) che hanno mostrato dubbi su questo futuro da disegnare insieme ed hanno rischiesto che sia garantita una collaborazione e chiarezza verso i gruppi che sono responsabili di centinaia di ragazzi maceratesi (il gruppo scout ha circa 150 ragazzi censiti). “C’è un grandissimo potenziale impolverato da sfruttare, sfruttiamolo – hannao detto gli animatori -. Non dobbiamo permettere che entri qualcuno a saccheggiare la nostra casa e i Salesiani sono certo che ci aiuteranno in questo”
Ha poi preso la parola un rappresentante del gruppo delle Giovani Famiglie: “Quello che mi è dispiaciuto di più è che dopo tanti anni per la prima volta non mi sono più trovato a casa “.
(redazione CM, foto Cronache Maceratesi)
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“Ciò che ha anche solamente ombra di commercio fu sempre fatale agli Ordini Religiosi.”
(Don Bosco, da http://web.tao.it/salesiani.tao/AGGIORNAMENTI/Massime%20di%20don%20Bosco.htm )
Dal consigliere regionale Angelo Sciapichetti (Pd), riceviamo:
“La chiusura della scuola dei Salesiani rappresenta una ferita inferta non solo agli studenti e alle loro famiglie ma a tutta la città, che viene privata di una Istituzione scolastica storica e di valore. Il comportamento dell’Opera Salesiana, che ha di fatto tenuto all’oscuro di tutto il Comune di Macerata e lo ha messo di fronte ad una scelta apparentemente compiuta, appare a dir poco sconcertante. La crisi economica e il conseguente calo delle iscrizioni – continua Sciapichetti – non possono bastare a giustificare una decisione tanto grave, soprattutto in considerazione del fatto che solo nel dicembre scorso c’erano state dichiarazioni da parte dei responsabili della scuola che andavano nel senso opposto, tanto da parlare di un potenziamento della scuola. Per questo la decisione presa lascia sgomenti i maceratesi e rischia di interrompere un rapporto di collaborazione e di fiducia con la città che durava da oltre un secolo. Bisogna attivarsi con urgenza per alleviare i problemi degli alunni e degli insegnanti; è necessario aprire un tavolo di trattativa con il governo della circoscrizione dell’Italia centrale, della quale fa parte l’Opera Salesiana di Macerata, per capire se la chiusura definitiva della scuola può essere scongiurata e, al tempo stesso, sapere con certezza, quali sono i reali motivi e le intenzioni anche in merito ad altre strutture di grande interesse sociale ed educativo come l’oratorio, le rinnovate strutture sportive, il cine-teatro Don Bosco”.
1. I conti sono quello che sono e dietro questa motivazione si barricano, ma non la raccontano tutta: se sei in reale buona fede e vuoi rilanciare una struttura che grazie alla messa a norma dell’istituto il rinnovato oratorio, il bellissimo teatro e i magnifici impianti sportivi aveva tutti i numeri in regola per esserlo, non mandi a Macerata uno di 72 anni a fine corsa che non vede l’ora di finire il lavoro(cioè chiudere mettendoci la faccia per i mandanti) e una specie di economo sempre incazzato col mondo intero. No ci mandi uno di 30/40 anni pieno di energia, ascolto e idee che sappia coagulare tutte le energie positive presenti ai salesiani(scout, Robur oratorio e animatori i vari altri gruppi e relative famiglie). Poi coinvolgi comune, Università Vescovo…Niente totale chiusura ed estraneamento totale dal tessuto cittadino. Basti un esempio: al primo saggio della loro scuola di musica al teatro con 300 tra ragazzi mamme papa’ nonne il direttore o chi per lui nemmeno si presentò a dire buona sera!! Per il resto tutto fermo, ostilità e chiusura totale, fretta di finire il lavoro(cioè sbaraccare). Solo con il giro di persone che porta la Robur ogni settimana si potrebbe, semplicemente mettendo un paio di distributori automatici sostenere tutte le spese dell’oratorio(sabato al quadrangolare della gazzetta cup erano presenti non meno di 400persone) per non parlare di collaborazioni per tornei con uso di mensa e foresteria. Riunioni con i genitori degli atleti per pubblicitare l’offerta formativa? come ci pensi, c’era il rischio che qualcuno si iscriveva veramente. Liceo sportivo? Come è stato strutturato? andate a vedere. Liceo linguistico? Lo sanno che grazie a Matteo Ricci c’è un Istituto Confucio a Macerata(istituti presenti solo nelle più prestigiose università di grandi città) con il quale potevano attivare uno scontatissimo accordo formativo per la lingua cinese? Potrei continuare con la fiera delle occasioni volutamente perse ma il senso è che la morte era stata decretata e devo complimentarmi per la qualità dei necrofori che hanno inviato all’uopo.
Grande Paolo, sono pienamente d’accordo con te, infatti due anni fà appena vennero mandati questi due sottospecie di salesiani capimmo subito che erano stati mandati per far chiudere l’Istituto perchè con alcuni genitori ci furono subito delle discussioni e furono invitati a ritirare i loro figli, cosa che non sarebbe mai successa con Don Cesare e Don Maggi che al mattino erano sempre pronti all’ingresso a salutare tutti gli alunni.
La cosa più grave è che hanno illuso i ragazzi di poter continuare a studiare senza problemi e poi gli hanno chiuso le porte in faccia ,vergogna! http://www.youtube.com/watch?v=OjehiaAoT28 a dicembre si rilancia una scuola e a maggio si chiude???Vergogna!
Dai docenti dell’Istituto Salesiano, riceviamo:
In qualità di docenti dell’istituto salesiano di Macerata ci sentiamo di esprimere la nostra vicinanza e il nostro appoggio ai ragazzi che con coraggio e dignità stanno affrontando questo momento di estrema difficoltà!!!!
MMmmmmm….
Gli studenti dei Salesiani, che io ricordi, mai avevano inalberato striscioni sulla pubblica via per un qualsiasi motivo sociale, culturale, politico..
Segno dei tempi che cambiano??
O no???
come hanno fatto a finire i soldi che non pagano l’IMU,svolgono attività di albergatori senza pagare le tasse,ecc ecc..La COOP ????????????E’ PROPRIO VERO:ANCHE I RICCHI PIANGONO!!!!!!!!
Ecumenico Cerasi,
se la domanda è se sono stato attivitsta di sinistra (la sua cara FGCI) la risposta è, naturalmente, no!
Dopodichè non so se lei ricordi solo i suoi “compagni” ma il mondo è assai più vario, dovrebbe essersene accorto oramai alla sua età!
E non ho frequentato neanche i Salesiani, né come alunno nè come scout né all’Oratorio, mi disturba e mi disgusta solo che quando si parla dell’Opera si tende a “spacchettare” quello che si può prendere da quello che si potrebbe dare (un po’ come fa TUTTA la politica oggi!), aggiungendo una gran dose di ipocrisia ed invidia tipica maceratese!!.
Riguardo la scuola pubblica (che ho brillantemente frequentato fino alla laurea, anche se oramai di tempo ne è trascorso) penso che quei ragazzi che vanno alla privata che dovessero transitare nella pubblica sarebbero in ogni caso, un costo per lo Stato, costo che non trovo sbagliato “girare” alle scuole private quando queste assolvono ad una parte delle competenze del pubblico.
Un caro saluto.
PS1: io non penso che tutti i militanti di sinistra debbano essere per così dire “poveri”, dico solo che è assai facile fare il paladino con il SUV da 50000 euro! Lo racconti a qualche operaio cassintegrato o che guadagna 800 euro.
PS2: per esprimere i suoi concetti basterebbero 2 righe, non mi constringa a queste improbe fatiche!
Otto per mille, cinque per mille, esenzione IMU, ecc. ecc. Cosa vogliono di più?
La Costituzione dice che le scuole private non devono comportare oneri per lo Stato quindi se non sono in grado di gestirle che le chiudano.
I ragazzi? Ci sono le scuole pubbliche ma in quelle bisogna studiare. Forse è lì il problema.
Scusa Alberto Camerini, forse tu sei informato.
Dimmi, la COOP paga l’affitto ai Salesiani?
@Giuseppe Matteucci
Ma Lei scusi. conosce i programmi di studi della Scuola Salesiana? L’ha mai frequentata? Sappia che i ragazzi non hanno affatto paura di andare in una scuola pubblica, protestano solo come farebbero i ragazzi di qualsiasi altra scuola pubblica o privata che dall’oggi al domani vedessero chiudere i luoghi dove per anni si sono incontrati, diviso gioie e dolori. Hanno manifestato in maniera tranquilla, senza fare grande confusione, e offenderli in questo modo da parte sua mi sembra poco corretto e consono!!!
Io penso che il problema non sia solo per i ragazzi ma anche per tutti gli insegnanti che lavorano nella struttura e quindi come vengono tutelati gli operai di molte aziende locali e’ giusto che venga anche tutelato chi lavora da anni in questa struttura e se si è’ trovata una soluzione o si troverà e mi sembra che ci sia un azienda interessata, ben venga sia per i ragazzi, che per gli insegnanti. Quanti soldi sono stati date alle nostre aziende locali che ora si sono trasferite all’estero? Vorrei ricordare che grazie alle scuole paritarie molti giovani insegnanti hanno avuto modo di lavorare e fare gavetta, altrimenti avrebbero dovuto cambiare lavoro…
Un vero peccato. Mio cugino e mia figlia hanno studiato ai Salesiani, soddisfattissimi dei risultati.
Se chiudono, vuol dire che hanno intenzione di fare maggiori entrate in un’altra maniera: Don Bosco era una cosa, questi sono un’altra.
reverendissmo Arturo Astoldi
Mi interviene, in questo post, mentre io avevo salmodiato in un altro post e quindi mi costringe (e di rimando costringe i lettori) a sorbettarsi una filippica qui che con l’articolo nulla c’entra….
Ne ero certo che non fosse un’attivista di sinistra, ma anche da destra non è che dovrebbe essere stato molto attivo in quanto continua a fare un pochino di confusione, relativamente alla mia storia politica…Ma andiamo avanti perchè questi sono solo dettagli
Ma veniamo ai punti:
1)
Lei mi continua a sostenere che un benestante (oppure, per farle capire meglio, “un borghese”) debba per forza essere un conservatore, poichè culturalmente a sinistra ci sono solo i morti di fame…
Questa sua divisione, classista, della società non mi appartiene e non sto certo qui a farle l’elenco di “borghesi” o dei “nobili” che sono (o sono stati, nei secoli passati) culturalmente e politicamente di sinistra.
Questo perchè è lei, da come scrive, che pesa l’uomo dal suo portafioglio (ricco = destra, povero = sinistra) e si impippa sul fatto che ho un SUV: con i propri soldi ciascuno ci fa quello che stracavolo gli pare, pensi un pò ciò che è il mio pensiero.
Quindi io non le vengo a fare i conti in tasca, e nemmeno mi interessa: invece lei vuole contare dalle mie tasche anche gli spiccioli, quindi presumo sia solo invidia, visto che batte e ribatte solo li….
2)
Se i miei concetti, invece di 2 righe ne occupano 4 oppure 16, nessuno la costringe a leggere e soprattuto a replicare.
Se lei sceglie di leggere quello che scrivo (visto che non è obbligatorio) poi non può lamentarsi: salti i miei interventi: lei andrà a dormire tranquillo, ed io pure…
Cordiali saluti
Ma il suo dividere in destra/sinistra cioè ricco/povero, tra l’altro, non è nemmeno riscontrabile nei fatti: ci sono operai che votano a destra, così come ci sono benestanti che votano a sinistra…
Mi trovo costretto a scivere queste righe poichè tirato in ballo dal sig. Davoli in quanto papà di filippo simonetti. Sono stato per 8 anni allievo salesiano ed ho acconsentito che mio figlio frequentasse quella scuola poichè sono ancora convinto dei principi morali ed educativi oltre che di quelli scolastici, che questa istituzione può trasmettere ai ragazzi. Ho avuto PURTROPPO anche una spiacevole esperienza con la scuola pubblica dove l’appiattimento dei valori umani, da parte di alcuni insegnanti, mi è apparso allucinante. Per tale motivo in questo momento in cui vedo mio figlio preoccupato per il futuro della sua scuola che minaccia la chiusura da un giorno all’altro senza alcun preavviso, per prima cosa capisco che bel legame si sia creato con il suo ambiente di studio(non ci avrei mai creduto), e di conseguenza quanto siano inutili ed anche dannosi tutti i vostri commenti più o meno politicizzati, cosa sbagliatissima quando si parla di scuola e di ragazzi.