Provincia, ecco i soldi per gli oratori
Devoluti 72mila euro

Sono complessivamente 37 gli istituti che beneficeranno dei fondi. Soddisfatti i vescovi Giuliodori e Vecericca, l'arcivescovo Brugnaro e monsignor Orazi, vicario dell'Arcidiocesi di Fermo

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di Maurizio Verdenelli

“Io mi faccio schifo, oggi piango a dirotto ma sono certo che domani continuerò a fare le stesse cazzate. Ci sarà qualcuno che mi aiuterà?”. Lo ripete a memoria (l’ha letto tante volte quel biglietto!) seppure tenga a sottolineare che davanti al Papa il termine ‘cazzate’ è stato edulcorato in quello più tiepido di ‘stupidaggini’, monsignor Giancarlo Vecerrica, vescovo di Fabriano-Matelica, per tutti il maceratesissimo prete amico dei giovani, quello delle prime ‘messe rock’ alla chiesa dell’Immacolata, fondatore e ‘padre’ del pellegrinaggio Macerata-Loreto. “Benedetto XVI mi ha fatto leggere due volte, chiaramente commosso, questo ‘pizzino’ che un ragazzo di Matelica salvatosi miracolosamente dai rottami dell’auto in una ‘notte brava’ che aveva visto la morte dell’amico che gli sedeva accanto, aveva messo quasi di nascosto nella tasca del parroco della chiesa di ‘Regina Pacis’ al termine delle esequie funebri. Ora in quel quartiere abbiamo aperto un oratorio: abbiamo voluto rispondere così a quella domanda d’aiuto, contro il dilagare del disagio giovanile. Che si chiama droga, sballo, alcolismo, devianza e profonda solitudine. Il nostro compito è anche di stare vicino alle famiglie in questa battaglia campale”.
Conferenza-stampa-oratori-6-Giuliodori-Pettinari-1024x768La testimonianza di ‘don Giancarlo’, il ‘prete dei giovani’ ha commosso l’affollata platea dell’Ufficio di presidenza della Provincia dove questa mattina è stata presentata la nuova, accresciuta bozza del Progetto Oratori. Che prevede in aggiunta al consueto gettone da 60.000 euro, un altro da 12.000 per un successivo progetto innovativo all’interno delle attività socio-educative e formative con riferimento all’integrazione e alle attività di contrasto a fenomeni di dipendenza, disagio giovanile e dispersione scolastica. Una Commissione (laico-religiosa) avrà il compito di valutare la progettualità innovativa delle proposte dei vari enti individuati dal protocollo d’Intesa.
Alla conferenza stampa, davanti ad una fitta barriera di taccuini, telecamere e macchine fotografiche, il presidente Pettinari affiancato dall’assessore Leonardo Lippi e dai vescovi Giuliodori (Macerata), Vecerrica (Fabriano), dall’arcivescovo Brugnaro (Camerino), da monsignor Pietro Orazi (vicario di Fermo) e da don Pietro Spernanzoni, direttore della Fondazione ‘Vaticano II°’ della diocesi di Macerata, in partenariato con la Provincia, cui saranno devoluti i 60.000 euro da girare obbligatoriamente a tutti gli oratori delle parrocchie dei comuni maceratesi. I Conferenza-stampa-oratori-5-1024x768restanti 12.000 euro (“finalmente non si taglia, ma s’incrementa” si è rallegrato il fermano monsignor Orazi) saranno destinati alle amministrazioni locali e/o delle parrocchie e degli enti ecclesiastici della stessa Provincia di Macerata che proprio oggi dopo lo stop in Senato è tornata “provvidenzialmente” (ha detto mons. Giuliodori a nomi di tutti i confratelli) “ad integrum”: “E’ stato salvato un preziosissimo supporto al nostro territorio”. Ed è stato quello l’unico momento in cui Pettinari, che aveva assunto un self control all’inglese, si è concesso il lusso di un sorriso a quarantadue denti.
Gli oratori che usufruiranno delle provvidenze sono complessivamente trentasette, quelli che hanno partecipato al progetto, così suddivisi: Diocesi di Macerata: 22 sui 32 esistenti; Fermo: tutti gli 11 oratori presenti nei comuni maceratesi (su un totale di 20 dell’arcidiocesi) hanno partecipato al progetto; Camerino: 3 su 12; Fabriano: 1 (a Matelica) su un totale di 9. Nelle Marche, una realtà ricchissima in Italia rispetto ad altre regioni, gli oratori sono oltre 300 all’interno di una realtà di 824 parrocchie e 13 diocesi.
Per la Provincia di Macerata la mano tesa nei confronti degli oratori è tradizionale e risale al 1°  luglio 2004, quando il presidente Conferenza-stampa-oratori-2-1024x768Pigliapoco erogò i primi 30.000 euro. Da parte sua, il successore Silenzi incrementò il gettone per l’educazione religiosa dei giovani con tre erogazioni di 140.00 euro complessivamente (due da 40.000 nel 2006 e 2007, una da 60.000 nel 2008); l’anno di presidenza di Capponi non trascorse senza l’obolo, così fissato nella sua misura massima dal predecessore, e non poteva essere da meno l’attuale presidente Pettinari che l’ha incrementato, con un nuovo progetto, a 72.000. “E’ stato l’intero consiglio provinciale a volerlo” ha sottolineato il presidente che nel suo oltre quarto di secolo in Provincia ha sempre sostenuto l’iniziativa, inserita anche nel proprio programma da candidato nel 2011quando prevalse su Capponi, al termine del periodo di commissariamento che vide anche il dottor Calvosa erogare la consueta provvidenza a favore degli oratori.
Tantissimi gli interventi in conferenza stampa. Monsignor Giuliodori ha parlato di “tavolo inedito” e da presidente della commissione Cultura della Cei, ha testimoniato l’apprezzamento da parte dei vescovi italiani per la cospicua realtà oratoriana marchigiana. Il riferimento è stato pure per lo sforzo che la Conferenza episcopale marchigiana mette per la formazione dei formatori (distribuito in sala il volume ‘Voglia di Oratorio’) “per educare alla vita buona del vangelo”. Il tema della “Vita buona”, della “vita sana” è stato ripreso da monsignor Brugnaro che ha parlato della presenza non di “buonisti” ma di veri formatori all’interno degli oratori. “Non solo i ragazzi, ma sopratutto i genitori devono essere sostenuti. La prossimità in una realtà come quella dell’Alto macreratese, costituita da piccoli centri, è poi fondamentale. Gli oratori fanno moltissimo in questo e sopratutto in direzione dell’integrazione razziale. Il gioco, lo sport, il tempo libero fanno condividere le stesse passioni a ragazzi di lingua e pelle diverse e la vita oratoriana insegna il rispetto delle regole e i mestieri come indicava lo stesso don Bosco. Abbiamo l’esempio di Castel Raimondo. E bisogna evitare il ghetto per i ragazzi di culture e religioni diverse, come gli islamici”. “Educare è introdurre il giovane in tutte le realtà” ha sottolineato da parte sua, citando il pedagogo Jungman, don Vecerrica. “L’impegno della Provincia -ha ribadito Pettinari- vuole valorizzare quello straordinario delle Parrocchie e il finanziamento di maggiori risorse è diretto ad un innovativo Laboratorio-Oratorio perchè in tempo di crescente disoccupazione giovanile è importante utilizzare al massimo il tempo della scuola per preparare il futuro dei ragazzi”.
L’assessore Lippi è un ex oratoriano (“A Cingoli l’abbiamo riaperto l’oratorio” sottolinea con soddisfazione mons. Giuliodori) e parla di fondi che saranno utilizzati per la ‘vita buona’ dei ragazzi. Che l’attualità, c’è da concludere, pare tuttavia sempre più destinare ad una ‘vita agra’. Al centro di questa, come noto, c’è la tossicodipendenza che spazza via tantissime famiglie, anche e sopratutto maceratesi, come gli ultimi fatti di cronaca testimoniano. Il Laboratorio-Oratorio, definito così da Pettinari, parla nel suo protocollo, di “attività di contrasto a fenomeni di dipendenza”, ma avrà poi la forza di trasformarsi anche in Comunità?



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