Mentre Roma abbraccia Papa Francesco, Macerata saluta l'uomo che ha cresciuto generazioni di cittadini nell'oratorio dei Salesiani. La commozione de fratello gemello Vinicio Borgogna

Alcuni momenti del funerale celebrato oggi nella chiesa dei Salesiani. Al centro un’immagine di don Ennio Borgogna, “il clown dei giovani” lo ha definitito qualcuno. Aveva 83 anni

Il fratello gemello Vinicio ricorda Don Ennio
(clicca sull’immagine per guardare il video)
di Matteo Zallocco
Tantissimi maceratesi, tantissimi giovani per l’ultimo saluto a Don Ennio Borgogna, scomparso sabato notte a causa di un malore (leggi l’articolo). Oltre due ore di commozione e ricordi appassionati al funerale, celebrato nella chiesa dei Salesiani di Macerata da don Flaviano D’Ercoli. In prima fila c’erano gli scout in divisa, i ragazzi dell’oratorio, l’assessore Blunno e il presidente del Consiglio Mari in rappresentanza del Comune, il presidente del Consiglio provinciale Cartechini, il consigliere regionale Sciapichetti e il consigliere comunale Ivano Tacconi, anche lui in divisa scout. Tutti si sono stretti attorno al fratello e alle sorelle di Don Ennio per poi salutare con diversi, calorosi applausi il discorso finale del fratello gemello Vinicio che, alternando commozione a simpatia, ha ricordato quando il giovane Ennio disse improvvisamente durante un pranzo: “O mà vado a farmi prete”. E partì per Loreto. “Era cresciuto nell’oratorio e per questo non ha mai dato importanza all’etichetta”.
Questa mattina, nel tempio di Don Bosco, c’era tanta Macerata: persone di tutte le età che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare quel piccolo grande uomo che dal 1975 al 2009 è stato l’anima dell’oratorio salesiano. “E’ stato il padre di tanti maceratesi”, afferma Don Flaviano che, con la stessa simpatia tipica di Don Ennio, aggiunge: “E’ stato un padre buono, simpatico e un po’ matto. Anzi, stava proprio fori de testa”. E poi ricorda: “Una volta mi disse di essere diventato salesiano dopo aver incontrato Don Gino Damiani. Gli risposi: io sono diventato salesiano perchè ho incontrato te”.

CIAO DON ENNIO – Il video-ricordo dei ragazzi dei Salesiani di Macerata

Gli scout cantano durante la messa, come piaceva a Don Ennio
Diverse persone che non hanno trovato posto in chiesa hanno partecipato al funerale attraverso il maxischermo allestito nell’adiacente teatro Don Bosco. C’era anche l’Africa, uno dei suoi grandi amori. In molti hanno infatti assistito alla diretta video trasmessa da Cronache Maceratesi su richiesta dei ragazzi dei Salesiani per consentire la visione ai missionari e alle tante persone che don Ennio aiutava: oltre al Kenya e alla Tanzania dove si recava tutti gli anni, sono arrivati collegamenti anche da Ruanda, Australia e Turchia. Le offerte raccolte durante la messa saranno destinate proprio alle missioni africane.
E in qualche modo c’era anche Papa Francesco che in contemporanea stava celebrando la sua prima messa a Roma: un Papa che si è subito mostrato umile, semplice e generoso guardando a una “Chiesa povera per i poveri”. Proprio come Don Ennio Borgogna.
“Nostro padre, maestro e amico”, così Don Ennio è stato ricordato in diversi interventi dai “suoi ragazzi” che hanno aperto una casella mail ([email protected]) per raccogliere testimonianze e pensieri. I familiari, intanto, ringraziano anche coloro che hanno voluto ricordare don Ennio con toccanti commenti scritti domenica in calce all’articolo di Cronache Maceratesi.

Le autorità presenti
“L’apostolo dei giovani”, lo definisce in una lettera esposta fuori dalla chiesa Monsignor Giancarlo Vecerrica, vescovo di Matelica-Fabriano e padre del pellegrinaggio Macerata-Loreto: “Ci ha amati, curati e accompagnati. Scrivo mentre sto per partire per Roma per la Santa Messa di Papa Francesco ma in qualche modo sarò anche lì”.
All’inizio della celebrazione Pio Pesaresi, vicario generale della Diocesi di Macerata, ha letto un messaggio di Monsignor Claudio Giuliodori, tuttora amministratore apostolico della Diocesi dopo il trasferimento a Milano come assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica:
“La partecipazione alla Santa Messa per l’inizio del Ministero petrino del Santo Padre Francesco e i lavori del Consiglio Episcopale Permanente mi trattengono a Roma, per cui non mi è possibile essere presente alle esequie del carissimo Don Ennio Borgogna. Desidero comunque esprimere la più sentita partecipazione umana e spirituale all’ultimo saluto che la comunità maceratese tutta porge a questo grande maestro e testimone dell’impegno educativo della Chiesa.
Una vita donata e spesa senza riserve per amore di Cristo e dei fratelli. Questa è l’eredità che ci lascia il nostro caro don Ennio Borgogna. Un testimone credibile e coerente fino alla fine di Gesù Cristo, buon Pastore.

Don Flaviano D’Ercoli ha celebrato il funerale
Don Ennio è stato una figura eminente nell’educazione di molte generazioni di maceratesi e non solo. Ha vissuto la sua vocazione di sacerdote salesiano secondo lo spirito del suo santo fondatore Don Giovanni Bosco. Per tutti coloro che lo hanno incontrato è stato un uomo sincero, un cristiano autentico, un prete generoso, un padre premuroso.Questo è il ricordo vivo di chi lo ha conosciuto, soprattutto dei tantissimi giovani degli oratori di Porto Recanati, dove iniziò appena ordinato sacerdote nel 1961 e dove è ritornato nel 2009, di Gualdo Tadino, e soprattutto di Macerata, la sua città, dove è rimasto per 34 anni, e infine di Civitanova, dove a terminato i suoi giorni terreni. La sua totale dedizione all’annuncio del Vangelo l’ha condotto in terre lontane, come la Tanzania e il Kenya, dove ogni anno puntualmente ritornava insieme all’associazione Sermigo, per portare il suo sorriso e la sua contagiosa allegria ai bambini africani. Don Ennio con la sua umiltà ha vissuto a pieno ciò che San Giovanni Bosco affermava: “l’educazione è cosa del cuore e Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi”. Profonda gratitudine esprimo personalmente e a nome di tutta la Chiesa maceratese per questo piccolo grande uomo che ha testimoniato, con la propria vita, che siamo fatti per l’Infinito, per amare Dio e i fratelli. Ora nella fede siamo certi che il Signore l’ha accolto tra le sue braccia misericordiose dicendogli al termine della sua esistenza: “Vieni servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore” .
(FOTO-SERVIZIO DI LUCREZIA BENFATTO)

Monsignor Pio Pesaresi













Gli altri articoli
Nel pomeriggio si è tenuta la cerimonia nella chiesa di San Marone. Domani alle 10.30 il funerale nel tempio di Don Bosco sarà trasmesso da CM per consentire la visione ai missionari e alle tante persone che don Ennio aiutava in Africa. La salma sarà tumulata nella cappella dei Salesiani al cimitero di Macerata
L’ADDIO – I ragazzi dei Salesiani lo ricordano con un video. ll sindaco Carancini in un telegramma, nel quale ha espresso sentimenti di “ammirazione e riconoscenza per l’altissimo contributo educativo, per la passione religiosa e civile e il forte impegno profusi per l’affermazione dei valori di fratellanza e amicizia”. Stefano Casulli: “Che domani, alle 10.30, sia un delirio in sua memoria”
Il sacerdote, amato da intere generazioni di maceratesi, è morto nel sonno a 83 anni. Camera ardente a San Marone, i funerali martedì alle 10.30 a Macerata
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Sarà un sabato di festa in onore di don Ennio Borgogna, l’anima dei Salesiani, colui che ha visto crescere generazioni di maceratesi. Il saluto dei ragazzi del Ser.Mi.Go: Un grande uomo, anche se la statura non lo direbbe, saluterà domani la città di Macerata, dopo una vita (da 34 anni è direttore dell’Oratorio Salesiano) spesa […]
“Ciao don Ennio… cipullittu de ficana”. Si avvicina il momento di don Ennio Borgogna dall’oratorio dei Salesiani di Macerata a quello di Porto Recanati. Per l’occasione i ragazzi della “Famiglia salesiana” organizzano una festa di saluto a quello che, nel corso dei 34 anni trascorsi in città, ha visto crescere migliaglia di ragazzi. L’appuntamento è […]
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Come ho già scritto ieri, la città di Macerata non deve dimenticarlo.
Tante sono le iniziative possibili, nel suo nome, nel suo ricordo.
Te ne sei andato via in punta di piedi (quasi alla chetichella) e lasci in noi un grande ricordo di amore, altruismo, generosità e fede impareggiabili.
Quella foto che ti ritrae con il naso e la farfalla da pagliaccio ci vuole dire che non dobbiamo essere tristi e per questo, anche per quei tuoi sorrisi beffardi, non ti dimenticheremo mai.
Oggi all’ingresso della chiesa c’era un cartello con la scritta “addio”…
… Credo che sarebbe stato meglio scrivere “arrivederci”
Non ho notato nessun vessillo rappresentante la Robur, espressione sportiva cittadina dei Salesiani, nè tantomeno alcun bambino con la tuta della società. Mi sembra strano.