Lascia il lavoro per trasferirsi a Frontignano
«Qui siamo pochi, ma non ci sentiamo soli»

USSITA - Manola Trappetti, ex oss, insieme al compagno Manuel, si è spostata da Spoleto alla località di montagna lo scorso luglio. Tra tanti che dopo il sisma hanno lasciato l'entroterra, la scelta della coppia va controcorrente. «Avevamo bisogno di staccare dalla città. Durante la pandemia, in ospedale, mi sono sentita impotente»

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Manola Trappetti

 


C’è chi lascia la montagna per volontà, c’è chi è stato obbligato a lasciarla e c’è invece chi la ripopola. È la storia di Manola Trappetti, ex operatrice sanitaria di Spoleto che dallo scorso luglio abita a Frontignano di Ussita. Manola ha lasciato il suo lavoro in ospedale per venire a vivere sulle montagne maceratesi, insieme al compagno Manuel, camionista.
La coppia conosceva già il luogo, essendo profondamente innamorata di queste zone. Ma dopo i vari lockdown e soprattutto le esperienze vissute in ospedale dalla donna, Manola ha deciso di trasformare questa passione nella sua quotidianità. «Avevamo bisogno di staccare dalla città – racconta -. Spoleto è piccola, ma caotica. Il periodo del Covid mi ha portato a lasciare il lavoro in ospedale. Mi sono sentita impotente. È difficile da spiegare ciò che è avvenuto col covid. Non potevo abbracciare i miei genitori, avevo paura di andare a fare spesa e diffondere il virus. Dall’oggi al domani l’ospedale in cui lavoravo è diventato un ospedale covid ed è stato tremendo». Manola aveva già una casa a Frontignano, acquistata prima del lockdown, ma il periodo della pandemia l’ha convinta a trasferirsi. «Ho fatto domanda per venire a lavorare a Visso e mi hanno presa. Abbiamo fatto un grande cambiamento». A chi dice che in montagna c’è troppa solitudine, Manola, che spesso si trova a casa da sola per via del lavoro del compagno, risponde che «personalmente, ho sempre preferito non stare troppo in mezzo alla gente. Comunque posso dire che ci si sente più soli in una città come Spoleto, che ha 40mila abitanti, che a Frontignano, dove la comunità mi ha accolto a braccia aperte e anche se siamo pochi siamo tutti vicini e ci vogliamo bene. E in ogni caso – precisa Manola – non sono assolutamente sola. Abito con due gatti e due cani. Mi trovo veramente bene qui».

(Leo. Gi.)

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