di Monia Orazi
Il prossimo inverno probabilmente si tornerà a sciare a Frontignano, la giunta comunale guidata dal sindaco Silvia Bernardini pubblicherà a breve il bando di gara per affidare al privato la gestione degli impianti di Frontignano, nella parte in cui sono stati riparati al terremoto e a breve sarà firmata una convenzione con il parco nazionale Monti Sibillini per dare vita ad un incubatoio, in cui far crescere la trota mediterranea autoctona della zona.
Invece a Visso è stata appaltata la progettazione della prima opera pubblica in centro storico, palazzo Santissima Trinità e si punta sull’efficientamento energetico della pubblica illuminazione, in varie zone del paese.
La giunta comunale di Ussita ha stabilito che presto sarà indetta la gara per affidare in gestione gli impianti sciistici, compresi i rifugi Saliere, Cristo delle nevi, Cornaccione, con la manutenzione, la battitura delle piste da sci. La concessione non comprenderà le strutture inagibili, che saranno comunque ripristinate nei tempi consentiti dalla burocrazia e che successivamente una volta rimessi in funzione, saranno inclusi nella concessione. Sarà il responsabile del servizio manutenzione del territorio e stazione di Frontignano colui che si occuperà del procedimento amministrativo di gara e secondo le direttive impartite dalla giunta la concessione avrà una durata di 9 anni, dalla stagione prossima 2021/2022 sino a quella 2029/2030, con facoltà di rinnovo per altri 9 anni. Le tariffe dovranno essere proposte dal concessionario al Comune, che verificherà la loro congruità ai prezzi di mercato. Tariffe agevolate per residenti, possessori di seconde case, associazioni sportive che hanno sede legale ad Ussita ed attività ricettive locali. Il futuro gestore dovrà garantire un’apertura invernale dall’8 dicembre al 1 maggio, inoltre una seggiovia ed un rifugio dovranno essere fruibili nel periodo estivo. Per quanto riguarda l’incubatoio delle trote è stata approvata la proposta di convenzione tra il Comune e il Parco nazionale dei Sibillini, che prevede un incubatoio per la riproduzione della trota mediterranea al vecchio mulino di recente oggetto di ristrutturazione. «Il progetto prevede nello specifico l’installazione all’interno dell’edificio – dice il sindaco Bernardini -, di piccole vasche dove mantenere le uova fecondate artificialmente, all’esterno vasche che ospiteranno temporaneamente riproduttori selvatici selezionati catturati nel torrente Ussita. L’importanza del progetto deriva dal fatto che la trota mediterranea, unica originaria dell’Italia centro meridionale, è considerata specie vulnerabile in Europa, ed in pericolo di estinzione in Italia.
L’iniziativa che è stata proposta dal parco nazionale acquista ulteriore prestigio considerato che Ussita è un luogo di habitat di un’altra specie particolarmente protetta, il camoscio appenninico e questo ci rende particolarmente lusingati in quanto Ussita sarà il luogo dove per poter ammirare ben due specie rare». Da parte del Comune di Visso sono stati appaltati servizi tecnici della progettazione definitiva ed esecutiva per la riparazione dei danni di palazzo Trinità, simbolo della distruzione del terremoto il cui crollo era stato ripreso in diretta dalle telecamere, proprio all’ingresso del centro storico. Di fatto è la prima opera pubblica del centro storico a partire ad essere finanziata in quella che è tuttora la la zona rossa, i lavori ammontano a tre milioni e mezzo di euro. La stazione unica appaltante della Provincia di Macerata ha aggiudicato la progettazione, per un importo di 139mila euro al raggruppamento temporaneo di professionisti composto da Francesca Barone e Marco Fontana ingegneri associati, allo studio associato Galanti Carlocchia architetto, al geologo Paolo Dal Pian, alla Steam Engineering, Angela Buonamici e Abaco società cooperativa. Via anche all’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica a Visso in via Ussita, largo Gregorio XIII, via Paolo Da Visso, viale Sensi, via Cesare Battisti, via Rosi, Giardini del Lago e delle frazioni di Rasenna, Riofreddo e Molini, finanziati con centomila euro di fondi del Ministero dell’Interno.
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