Una foto eloquente per dire che la rianimazione Covid di Camerino è chiusa: gli operatori con la scritta chiusa e le mani in alto in segno di vittoria, la battaglia contro la malattia per il momento si ferma. Dopo due mesi e venti giorni con il trasferimento di alcuni pazienti a Civitanova, nel Covid hospital della fiera, e di altri nella palazzina ex malattie infettive di Macerata, l’ospedale camerte è pronto a tornare alle sue funzioni consuete di prima dell’emergenza sanitaria.
Un grande sforzo ed impegno per i circa 220 operatori sanitari, tra medici, infermieri ed operatori socio sanitari, che hanno accolto nei periodi di picco anche settanta pazienti provenienti da tutte le Marche, salvando vite e curando pazienti in situazioni critiche. Da lunedì partirà la sanificazione dei reparti ed entro metà giugno tutto tornerà accessibile ai pazienti non Covid. «Il nostro ospedale ha contribuito a salvare vite, con grande abnegazione e sacrificio degli operatori – ha detto ieri in consiglio comunale il sindaco Sandro Sborgia – la nostra comunità ha avvertito le difficoltà della riconversione ad ospedale Covid della nostra struttura, accettandola con responsabilità e fiducia, esprimiamo la nostra gratitudine nei confronti di chi ci ha lavorato duramente in questi mesi. Secondo quanto previsto da una delibera della giunta regionale, saranno ripristinati tutti i servizi precedenti all’emergenza e tutte le nuove dotazioni tecnologiche, tra cui un letto per la radiologia, la strumentazione per l’emodialisi, la nuova tac e gli ecografi, resteranno patrimonio del nostro ospedale, che è punto di riferimento per un vasto territorio, rimarrà anche l’unità di terapia intensiva coronarica che non esisteva più dal 2018, dunque l’offerta sanitaria della struttura risulta potenziata».
“L’astronave” decolla con 2 pazienti «Lunedì Camerino torna Covid free»
Partendo da decorso clinico sin dall'inizio completamente sfavorevole, grave e non compreso durato oltre una settimana, fortunatamente e grazie anche al reparto di Pneumologia di Macerata, i quali sono stati pazienti e professionali, viste tutte le sintomatologie nonostante i due tamponi negativi, a scoprire tramite il Bal quello che questo virus infimo stava collassando i polmoni con polmonite interstiziale di mia moglie. Delle grandissime grazie va soprattutto al reparto Covid di Camerino, a loro, ai medici e a tutta l'equipe delle malattie infettive e della rianimazione, i quali nel corso di oltre un mese, l'hanno curata con molta pazienza e professionalità, facendola rinascere una seconda volta ed uscire da una situazione completamente compromessa che, in 39 anni di matrimonio non avevo mai visto, nemmeno nell'assistere al parto dei nostri 3 figli. Dopo oltre due mesi di cure, anche contro tutti gli effetti e sintomi collaterali, l'abbiamo potuta riabbracciare, anche se ancora disabitata, con ipostenia dei flessori e degli estensori d'anca bilaterale, ma facilmente superabile con riposo e riabilitazione. GRAZIE e grazie ancora a tutti voi.
Ma perché hanno aperto Civitanova
Grazie ragazzi .
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Toccante la testimonianza di Luigi Ranaldi. Tanti auguri alla Signora. So, per esperienza di altri, come lascia “male” il coronavirus. Come in tutte le cose occorre pazienza. Soprattutto è importante avere affetto e comprensione in famiglia nella lunga riabilitazione. Giustamente Camerino torna alla normalità. Il mio amico Tullio Moneta è stato operato all’anca per una brutta caduta. Era soddisfatto di come era stato trattato dal personale del reparto camerte. Mentre stava riabilitandosi alla Clinica Marchetti è stato colpito dal virus. E’ andato al Covid di Civitanova Marche. Il compagno di camera da Marchetti, 92 anni è deceduto. Una cara persona. Tullio ce l’ha fatta, ma è a pezzi e la riabilitazione presso Anni Azzurri è difficoltosa per la debolezza. Eppure, malgrado il virus, nell’ospedale si incontrano persone di valore, si fanno amicizie importanti, come tra i militari che sopravvivono ai combattimenti.
Si dice tanto male dell’ospedale di Bertolaso. Ma, avutolo prima, avremmo evitato sconquassi alla normale operatività di altri ospedali provinciali. Andiamo avanto, con giudizio.