Oltre 12mila persone e 9mila attività commerciali controllate. Questo il primo bilancio della Prefettura di Macerata a un mese circa dai decreti restrittivi per contenere l’epidemia di coronavirus. La Prefettura lavora in stretto contatto con Regione, Provincia, sindaci e forze dell’ordine.
In una nota la Prefettura spiega che «l’attività di monitoraggio finora svolta ha permesso di verificare, quotidianamente, gli spostamenti di oltre 1000 persone e di controllare più di 800 esercizi commerciale. Dall’inizio dei servizi, quindi, sono state controllate in totale 12.053 persone e 9.257 attività commerciali».
La prefetto Iolanda Rolli ricorda a cosa si va incontro se si viola il decreto: «il mancato rispetto delle prescrizioni in vigore, determina la denuncia per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, reato che comporta l’avvio di un procedimento penale. A ciò si aggiungono le contestazioni connesse alle eventuali false dichiarazioni e attestazioni rese a un pubblico ufficiale nella compilazione dell’autocertificazione. I soggetti positivi o in quarantena che non dovessero rispettare il divieto imposto di uscire dalla propria abitazione, inoltre, potrebbero incorrere in una denuncia per delitto colposo contro la salute pubblica».
Oggi è stata convocata una riunione tecnica di coordinamento con le forze di polizia a cui hanno partecipato anche il questore, i comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, condividendo la necessità di rafforzare ulteriormente i controlli.
«L’azione di contrasto alla diffusione del contagio sta raggiungendo il punto di svolta decisivo, motivo per cui serve la massima collaborazione di tutti per non vanificare gli sforzi finora messi in campo – dice Rolli -. Non saranno tollerati atteggiamenti in violazione delle regole previste dalle normative in materia».
Negli accertamenti svolti vengono impiegati quotidianamente 350 operatori, oltre all’attività constante e serrata di tutte le forze di polizia, a tali controlli concorro la polizia provinciale e quelle locali. Da una settimana sono stati coinvolti anche i militari dell’esercito, presenti nell’area del cratere nell’ambito del progetto “Strade sicure”.
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